(Adnkronos) - "Il corpo è sofferente, tra mal di schiena e tremore. Ma la mia anima è sfavillante e sono felicissimo di essere qui". Giovanni Allevi risponde così a Mara Venier nell'intervista oggi nella puntata di Domenica In. Il compositore, 56 anni, da oltre 3 anni combatte contro un mieloma multiplo. "Stavo facendo un concerto a Vienna, sentivo un dolore terribile. La diagnosi è stata tumore midollo osseo, mieloma multiplo ad uno stadio avanzato", dice. "Io mi sento cambiato da questa malattia. Può sembrare assurdo quello che dico, considero il dolore il mio grande maestro e non una punizione. Mi ha insegnato a vivere il presente, il mio futuro non può spingersi troppo in là secondo le statistiche: ma io non credo alle statistiche. Il mio domani diventa un presente allargato, che io voglio vivere il più intensamente possibile. Ogni alba è una promessa, ogni tramonto è un arrivederci", dice Allevi. "Da dove viene la mia forza? Dalla stanza dell'accettazione dell'Istituto dei tumori di Milano. Io lì incontro i guerrieri, gli altri pazienti: eroi gentili che devono combattere. Quando una persona mantiene il sorriso attraverso il dolore e il sorriso, diventa un'anima che vibra a frequenze superiori", dice ancora. "Sono anime sfavillanti e splendenti, esempi di vita autentica da cui io ricevo la forza", aggiunge. Domani esce il film 'Back to life', il film documentario del maestro. Anche l'opera è collegata alla malattia. "Quando è arrivata la diagnosi, non mi sono domandato se sarei sopravvissuto, mi sono chiesto a quali note corrispondessero le lettere della parola 'mieloma': do, la bemolle, re, si, re, re, do, do... che melodia bella... Dal primo giorno di ricovero mi sono dato l'obiettivo di comporre un'opera musicale dedicata alla mia malattia, con l'inizio proprio con quelle 7 note", dice Allevi. "Ho scritto un concerto per violoncello e orchestra, MM22: Mieloma Multiplo 2022, un diario musicale in cui racconto le emozioni dei mesi passati tra la vita e la morte": e quel diario è il fulcro del film.
(Adnkronos) - Per molti italiani la pensione non è più un traguardo certo, ma un percorso complesso, fonte di ansia e incertezza. L’analisi di MiaPensione, realtà italiana specializzata in consulenza previdenziale obbligatoria, condotta su 10mila casi, mostra quanto sia cruciale pianificare in anticipo il proprio futuro previdenziale. Andrea Martelli, fondatore dell’azienda, ne parla all’Adnkronos/Labitalia. “Districarsi tra cavilli normativi e regole in continuo mutamento - spiega - spinge i futuri pensionati a cercare soluzioni personalizzate. I clienti ci richiedono in media 2 simulazioni diverse per ogni pratica. Il dato conferma la confusione generata dal continuo alternarsi di finestre, come Quota 103, Opzione donna, Anticipata, che rendono il calcolo e la scelta del timing d’uscita estremamente difficili, senza un supporto specialistico”. “L'importo lordo medio mensile della pensione - fa notare - simulato con un’età di 64.48 anni, ammonta a 2.067 euro. Sebbene la cifra possa apparire solida per i professionisti e i lavoratori con carriere discontinue o miste, l'incertezza può portare a simulazioni con scarti di centinaia di euro tra un'opzione e l'altra”. “Gli italiani - osserva Andrea Martelli - continuano a orientarsi verso le uscite standard e flessibili. Se la vecchiaia ordinaria copre quasi il 40% delle simulazioni, le forme anticipate superano complessivamente il 46% del totale, segno di un interesse marcato per la flessibilità nell’uscita dal lavoro”. “Confrontando - sottolinea - le due prestazioni più simulate - pensione anticipata ordinaria e pensione di vecchiaia ordinaria - e analizzando la mediana degli importi erogati, si osserva che l’assegno per chi sceglie di anticipare è superiore. L'importo mediano per l'anticipata ordinaria è, infatti, più alto di 217,12 euro rispetto a chi attende la vecchiaia ordinaria, una differenza che si traduce in circa 2.800 euro lordi su base annua. I dati dimostrano che chi opta per l'anticipo beneficia di un assegno mediano superiore, non perché la formula sia più vantaggiosa, ma semplicemente perché l'accesso a quel percorso è limitato ai lavoratori che hanno già massimizzato l'assegno grazie a una qualità e una continuità contributiva eccellenti". "E' la carriera robusta - precisa - che genera l'assegno più alto; il percorso anticipato è solo il primo a cui possono accedere. Valutare tempestivamente la propria posizione previdenziale è l'unico modo per comprendere se la propria storia lavorativa sia sufficientemente solida da rientrare in questo gruppo 'elitario', evitando di essere costretti a ritirarsi con l'assegno mediano più contenuto previsto per chi può accedere solo alla pensione di vecchiaia”. “L'età media dei clienti che si sono avvalsi della nostra consulenza si aggira intorno ai 61 anni, suggerendo che la maggior parte degli italiani si attiva quando è ormai a ridosso della pensione. Un tempismo che può limitare drasticamente le possibilità di correzione della rotta. L’elevato numero di simulazioni per cliente è la prova che esistono margini di scelta, che possono però essere sfruttati al meglio, solo se si agisce con largo anticipo. Pensare alla pensione a quarant'anni non è solo una questione di risparmio, ma una strategia di gestione del rischio previdenziale”, conclude.
(Adnkronos) - A Bologna, in occasione della premiazione del Cresco Award 2025 – Comuni sostenibili e Agenda 2030, il Comune di Vimodrone (Milano) è stato premiato per la categoria dei Comuni sopra i 10 mila abitanti grazie al progetto Luoghi Comuni, iniziativa dedicata ai giovani e al loro protagonismo nella vita cittadina. "Luoghi Comuni è un concetto di apertura e relazione – ha spiegato Marco Albertini, vicesindaco di Vimodrone – un progetto che offre ai ragazzi spazi e momenti di incontro, dove potersi esprimere liberamente e costruire insieme il futuro della città". Il programma, ha proseguito, nasce dalla volontà dell’amministrazione di investire sulle nuove generazioni come risorsa strategica per la comunità: "Puntare sui giovani significa investire nel futuro. Abbiamo creato luoghi aperti, con educatori e percorsi partecipativi, per dare ascolto alle loro esigenze e alle loro idee". Il progetto mira a rafforzare la coesione sociale e a rendere la sostenibilità non solo ambientale ma anche umana, educativa e comunitaria, in linea con i principi dell’Agenda 2030.