(Adnkronos) - Si conclude con un appuntamento di grande suggestione il ciclo di incontri 'Roma, come stai?', promosso dal Municipio I Roma Centro in collaborazione con la Sapienza Università di Roma. Un percorso che, attraverso dialoghi tra studiosi, operatori culturali e cittadini, ha esplorato il rapporto unico tra Roma, la sua memoria storica e le prospettive del suo futuro urbano e sociale. L’ultimo incontro, dal titolo 'Geometrie d’acqua. Forma e ingegneria nell’idraulica romana', si terrà sabato 8 novembre alle ore 18.30 presso il Museo Ninfeo di Piazza Vittorio. Protagonista sarà Paolo Carafa, professore di Archeologia Classica presso la Sapienza, che guiderà il pubblico alla scoperta delle straordinarie opere idrauliche dell’antica Roma, espressione di un sapere tecnico e artistico capace di unire funzionalità e bellezza. L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali di Orazio Carpenzano e Giulia Silvia Ghia, e introdotto da Massimo Zammerini. La serata sarà impreziosita da un preludio musicale offerto dal MuSa Jazz Saxophone Quartet, diretto da Roberto Spadoni, con musiche di Joplin, Spadoni e Rota. “Questo ultimo appuntamento di Roma, come stai? rappresenta il momento conclusivo di un percorso che ha unito conoscenza, arte e partecipazione - dichiara l’assessore alla Cultura del Municipio I Roma Centro - Abbiamo voluto creare un dialogo vivo tra il patrimonio storico di Roma e la sua dimensione contemporanea, per comprendere come la città possa continuare a essere un laboratorio di bellezza e innovazione. Le Geometrie d’acqua ci ricordano che dietro ogni opera antica c’è una visione del futuro: quella stessa visione che oggi dobbiamo ritrovare insieme, come comunità culturale e civile". Prenotazione obbligatoria al link: https://www.comune.roma.it/partecipa/pub/index.php/993487?lang=it
(Adnkronos) - Grande successo per la prima edizione di Fine #WineTourism Marketplace Italy, il Salone italiano B2B organizzato da Riva del Garda Fierecongressi e Feria de Valladolid, dedicato al settore dell’enoturismo che si è concluso oggi al Quartiere Fieristico di Riva del Garda. Una due giorni che ha coinvolto 76 espositori italiani e internazionali, e 74 buyer provenienti da 24 Paesi; oltre 1.440 gli incontri di business mirati, l’89% dei quali nati da una preferenza reciproca tra domanda e offerta. Un ottimo risultato, frutto di un intenso lavoro di matching e selezione che ha confermato l'efficacia del format. "Siamo lieti di aver messo il nostro territorio - ha dichiarato il presidente di Riva del Garda Fierecongressi, Roberto Pellegrini - al centro della mappa dell'enoturismo europeo. Fine Italy non è solo una manifestazione di successo, ma un vero e proprio motore di sviluppo e di promozione del Trentino. Abbiamo dimostrato che l'enoturismo, se approcciato con un format business mirato e di respiro internazionale, è capace di qualificare ulteriormente la nostra destinazione, creando valore per tutte le filiere coinvolte". Soddisfazione anche tra i partner spagnoli. “Per noi è motivo di grande orgoglio - ha affermato il direttore generale di Feria de Valladolid, Alberto Alonso - aver avviato questo progetto insieme a Riva del Garda Fierecongressi e a tutti i partner che lo hanno sostenuto. Si tratta di una tappa significativa nei nostri 60 anni di storia, poiché per la prima volta abbiamo organizzato un evento al di fuori dei confini della Spagna. Ma, soprattutto, Fine Italy rappresenta il consolidamento di un’iniziativa che, fin dal 2020, si è distinta per il suo carattere pionieristico, favorendo l’apertura a nuovi mercati e contribuendo in modo concreto allo sviluppo dell’enoturismo europeo”. Patrocinato da Enit - Agenzia nazionale del Turismo, dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal ministero del Turismo, Fine Italy è stato il palcoscenico di incontro di tutto il settore del wine tourism. “Lo scorso anno - ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, nel suo messaggio condiviso in occasione dell’inaugurazione dell’evento - abbiamo riconquistato il primo posto a livello mondiale nella produzione di vino, posizione che avevamo perso nel 2023, e il nostro export vinicolo ha raggiunto il traguardo degli 8 miliardi di euro di fatturato. Sempre più turisti stranieri scelgono l’Italia per il buon vino, e l’enoturismo genera un giro d’affari che si aggira intorno ai 3 miliardi di euro, in costante crescita. Questi risultati economici non sono solo motivo di orgoglio, ma testimoniano come il vino sia parte integrante della nostra cultura e del nostro modo di vivere”. Il ministro ha inoltre evidenziato come le esperienze enoturistiche siano sempre più richieste, trasversali e strutturate, capaci di integrare vino, aree rurali e piccoli borghi, e aprano così un canale aggiuntivo per la distribuzione e la destagionalizzazione dei flussi. Le ha fatto eco Alessandra Priante, presidente Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, intervenuta con un videomessaggio, a sottolineare che “oggi l’enoturismo rappresenta un’importante occasione di crescita per le aziende vitivinicole italiane; ci troviamo di fronte a turisti consapevoli e molto motivati rispetto alla destinazione e, in tale contesto, l'enogastronomia è un volano fondamentale; strutturarsi per ricevere flussi turistici significa iniziare a capire il potenziale che questo comparto genera, basti pensare che negli ultimi dieci anni il turismo del vino in Italia è cresciuto del 176%”. Questa iniziativa è frutto di una collaborazione e visione condivisa anche con la Provincia autonoma di Trento. Roberto Failoni, assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca, intervenuto all’inaugurazione assieme all’assessore all’agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica e enti locali, Giulia Zanotelli, ha evidenziato che “la prima edizione dell’evento segna un momento significativo per il territorio e per l’intero settore dell’enoturismo". "Il Trentino si conferma luogo di incontro tra esperienze, culture e professionalità capaci di generare valore e promuovere la ricchezza dei paesaggi e delle tradizioni trentine; è una leva strategica per lo sviluppo economico e territoriale, perché unisce il saper fare delle imprese agricole alla bellezza dei luoghi, crea occupazione e promuove un modello di turismo davvero a 360 gradi”, ha aggiunto. La valenza strategica di questo settore è stata al centro degli interventi di Blanca Pérez-Sauquillo Lopez, direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo - Turespaña, e Silvio Rigatti, presidente di Garda Dolomiti. Entrambi hanno concordato sul fatto che il settore rappresenti un fattore chiave per la destagionalizzazione e un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, essenziale per una crescita sostenibile e integrata del valore territoriale. In un momento in cui il mercato è in forte evoluzione, una manifestazione come Fine Italy può favorire da un lato lo sviluppo commerciale, dall’altro supportare le aziende italiane ad essere maggiormente pronte rispetto alle richieste dell’enoturismo internazionale. “Fine Italy - ha concluso Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi - è una piattaforma professionale che l’enoturismo italiano merita per consolidare il suo percorso di crescita e rafforzare la competitività in un contesto globale in forte evoluzione. Un contenitore aperto e condiviso, nato dall’ascolto delle reali esigenze di chi, da anni, contribuisce allo sviluppo del settore. Il successo di questa edizione è dato proprio dal patto di fiducia e rispetto con l'intero sistema enoturistico italiano; una visione collaborativa che ha coinvolto attivamente tutti gli attori, dalle istituzioni alle associazioni di filiera, la vera chiave di volta per la crescita integrata e duratura di tutto il comparto”.
(Adnkronos) - Cresce in Italia il numero delle famiglie colpite dalla povertà energetica: sono oggi 2,36 milioni, pari al 9% del totale, con un aumento significativo soprattutto nelle Isole e nel Nord Ovest. Il fenomeno interessa in modo più marcato i piccoli centri e le aree suburbane rispetto alle grandi città, evidenziando un divario territoriale sempre più profondo. Allo stesso tempo, il 77% degli italiani si dice preoccupato per l’aumento dei costi dell’energia e del gas e teme di non riuscire a sostenere le bollette nei prossimi anni, mentre due cittadini su tre ritengono che, senza interventi strutturali, la povertà energetica sia destinata ad aggravarsi. I dati, elaborati da Oipe e Ipsos, sono al centro del primo volume dedicato a questo tema nel nostro Paese: “Povertà energetica e accesso equo all’energia: una riflessione sulla società contemporanea”, realizzato dalla Fondazione Banco dell’energia in collaborazione con l’Università Luiss e pubblicato dalla casa editrice Luiss University Press. Il volume. Presentato oggi nel Campus dell’Ateneo in viale Pola, il libro intreccia dati, testimonianze ed esperienze, analizzando il fenomeno – per la prima volta – non come fatto isolato ma come cartina tornasole delle diseguaglianze che attraversano la nostra società, attraverso tre prospettive complementari che collegano storia, economia e società. Nel capitolo Fuoco invisibile, il saggista e scrittore Cesare Alemanni ricostruisce l’evoluzione del rapporto tra civiltà ed energia, mostrando come l’accesso a quest’ultima resti oggi una misura concreta di giustizia sociale e di inclusione, portando come esempio il modello della Fondazione Banco dell’energia. Con L’elettrificazione delle disuguaglianze, il Professore di Economia Politica Cesare Pozzi analizza invece le cause economiche strutturali della povertà energetica, evidenziando come l’aumento delle disparità di reddito e ricchezza incida sull’accesso ai beni essenziali e sul rischio di esclusione. La Professoressa Paola Valbonesi, Presidente dell’Oipe - Osservatorio italiano sulla povertà energetica e Nando Pagnoncelli, Presidente Luiss School of Government e Ipsos, infine, restituiscono il quadro nazionale e la percezione del fenomeno tra i cittadini, confermando come il contrasto alla povertà energetica rappresenti oggi una delle principali sfide sociali da affrontare. Il volume si propone così come uno strumento di conoscenza e sensibilizzazione, capace di unire rigore scientifico e testimonianze concrete per promuovere un accesso all’energia più equo e condiviso, stimolare il dibattito pubblico e contribuire a delineare nuove prospettive di intervento in un campo che tocca da vicino la vita quotidiana di migliaia di famiglie. Fondazione Banco dell’energia e Luiss insieme per raccontare la povertà energetica. Indispensabile per la realizzazione del volume è stata la collaborazione tra Fondazione Banco dell’energia e l’Università Luiss che nasce proprio dal desiderio di creare un ponte tra conoscenza e azione, tra il mondo della ricerca e quello della solidarietà concreta. Da questo incontro di visioni, infatti, è maturata l’idea di realizzare un libro capace di raccontare la povertà energetica non solo attraverso i numeri, ma attraverso le storie, le riflessioni e le esperienze di chi la affronta ogni giorno. “Tra le missioni dell’università vi è anche quella di trasformare la conoscenza in impatto concreto, costruendo ponti tra ricerca, istituzioni, imprese e società civile. La transizione energetica equa e sostenibile rappresenta una sfida complessa e urgente, che richiede il contributo di tutti gli attori. Questo volume, pubblicato dalla nostra casa editrice e frutto della collaborazione con la Fondazione Banco dell’energia, offre una riflessione autorevole e innovativa, capace di analizzare il fenomeno della povertà energetica in Italia in profondità e da prospettive diverse e complementari”, ha affermato Paolo Boccardelli, Rettore dell’Università Luiss. “La povertà energetica è una delle sfide sociali più importanti del nostro tempo: conoscere il fenomeno è fondamentale per poterlo affrontare e individuare soluzioni in grado di aiutare molte famiglie a vivere con serenità e sicurezza” - ha commentato Roberto Tasca, Presidente di Banco dell’energia - “Abbiamo realizzato questo libro insieme alla Luiss per fare informazione e tenere alta l’attenzione su un tema di interesse sovranazionale, che richiede l’impegno congiunto di istituzioni, imprese e terzo settore. In questi anni Banco dell’energia ha raccolto più di 13 milioni di euro a sostegno di circa 17mila persone; solo nel 2024 abbiamo destinato oltre 4 milioni di fondi ad iniziative concrete. Continueremo a lavorare per rafforzare questa rete solidale, promuovendo progetti diffusi che uniscono supporto economico, educazione e responsabilità collettiva”. L’evento. Presso la Sala delle Colonne del Campus Luiss, a Roma, oltre al Rettore Paolo Boccardelli e al Presidente della Fondazione Banco dell’energia Roberto Tasca sono intervenuti gli autori del volume Cesare Alemanni, scrittore e saggista, Nando Pagnoncelli, Presidente Luiss School of Government e Ipsos, Cesare Pozzi, Professore di Economia Politica alla Luiss e Paola Valbonesi, Presidente Oipe. Ha moderato l’incontro Massimo Sideri, inviato ed editorialista del Corriere della Sera e docente Luiss. Banco dell’energia e il Manifesto. Nata su iniziativa del Gruppo A2A, la Fondazione Banco dell’energia ha come missione quella di contrastare la povertà energetica tutelando il diritto all’accesso all’energia. Con il Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, lanciato nel 2021 come appello aperto a imprese, istituzioni e società civile, il Banco ha dato vita a una rete di oltre 100 firmatari - tra aziende, enti del terzo settore, fondazioni e istituti di ricerca - impegnati in interventi concreti su tutto il territorio nazionale. Nel tempo sono stati sviluppati progetti capillari di sostegno ai cittadini vulnerabili, contribuendo al pagamento delle bollette e alla sostituzione di elettrodomestici obsoleti, ma anche promuovendo azioni di lungo periodo come l’efficientamento energetico degli enti partner e la creazione di Comunità energetiche rinnovabili e solidali. In questi anni Banco dell’energia ha raccolto oltre 13 milioni di euro a sostegno di più di 17mila beneficiari e oltre 4 milioni di fondi impegnati in azioni concrete nel solo 2024.