(Adnkronos) - "Ti uccideremo", "vaccinatore infame". Sono solo due brevi passaggi della lettera ricevuta ieri dall'infettivologo Matteo Bassetti nella sua casella di posta istituzionale. Lo specialista, direttore di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, ha già "denunciato il fatto alla Digos e alle autorità competenti", scrive anche in un post su X. "Siamo oltre la follia, ma non sono stupito", commenta all'Adnkronos Salute, "perché era già successo 4 anni fa e purtroppo succede nel momento in cui la politica e i giornali - o almeno una parte della politica che sui vaccini ha sempre solo fatto campagna elettorale, e una certa parte di giornali - infiammano il dibattito scientifico invadendo il campo altrui, non rinunciano a voler continuare a lisciare il pelo ai no-vax, a politicizzare l'istituto dei vaccini". E "a farne le spese siamo noi - aggiunge nel suo post - medici e scienziati che difendiamo i vaccini dagli attacchi arroganti e incompetenti della politica e dei vari guru e sciamani di turno". In questi giorni Bassetti, in linea con diversi esponenti del mondo medico-scientifico, si era speso pubblicamente per esprimere la contrarietà degli specialisti sulla nomina nel Nitag (il gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni poi azzerato dal ministro della Salute Orazio Schillaci) di due esperti noti per posizioni critiche sui vaccini. E aveva ricevuto diversi attacchi. Ieri poi sono arrivate le minacce. Gli autori del messaggio si definiscono "nazifascisti di destra vera". Ma il punto è un altro, per Bassetti, e riguarda il dibattito che si è consumato in questi giorni. "Esce quasi come se il vaccino fosse un presidio di sinistra mentre il non vaccinarsi sia di destra, non c'è errore più grande di questo. C'è in realtà una quantità di persone che mi scrivono e mi dicono: noi siamo di centrodestra e siamo dalla parte dei vaccini". Tutto questo, continua, "dimostra la pochezza della politica italiana e il messaggio che mi è arrivato - non so se sia di un gruppo di persone o di un disagiato mentale - è frutto dei toni così accesi degli ultimi giorni, della questione del comitato vaccini e così via". "Ormai infatti - ripercorre Bassetti - erano 2 o 3 anni che non ricevevo minacce così pesanti. Io non posso far altro che segnalare come ogni volta alla Digos e fare la denuncia, e quindi loro faranno tutte le indagini del caso". Al di là dell'episodio in sé, però, "l'appello" ad abbassare i toni "è a quei politici, a quei giornali e giornalisti che continuano imperterriti su questo tema infiammando e avvelenando i pozzi. Poi i risultati sono questi. Naturalmente la responsabilità è del singolo che ha mandato questo messaggio, ma c'è dietro una pesante responsabilità politica. C'è grande tristezza naturalmente, credo che sia uno dei punti più bassi che si è toccato". Quanto accaduto "è capitato a me, ma poteva toccare o potrà toccare a qualunque altro" esperto. "C'è un brutto clima e lo ha voluto la politica, che ha invaso un campo non suo, volendo imporre le proprie nomine e idee. Lo hanno generato nello specifico alcuni politici che non ho neanche voglia di nominare".
(Adnkronos) - Mentre l’estate italiana oscilla tra lidi semi-deserti e montagne sovraffollate alla caccia del selfie, la startup Unexpected Italy rilancia il turismo responsabile con il 'Manifesto dell’ospitalità etica', documento già firmato da quasi 500 tra ristoratori, albergatori, artigiani e produttori di tutta Italia. "Finché si continua a percepire il turista come un pollo da spennare - afferma Elisabetta Faggiana, ceo e co-founder di Unexpected Italy - non si può pretendere un’offerta equilibrata, autentica e con un buon rapporto qualità/prezzo. E il turista, oggi più informato e consapevole, che sia italiano o straniero, se ne accorge e non ritorna". Le conseguenze? Da un lato turisti insoddisfatti, dall’altro una lenta erosione dell’identità locale: botteghe che chiudono, artigiani che spariscono, trattorie storiche che cedono il passo a fast food e ristoranti 'fotocopia'. Il guadagno facile, per affittacamere, stabilimenti balneari, ristoranti turistici, è una tentazione che si paga a caro prezzo. Per questo nasce la start up travel tech fondata dalla vicentina Elisabetta Faggiana e dal barlettano Savio Losito, recentemente premiata anche alle Nazioni Unite per il suo approccio etico e innovativo al turismo. Oggi l’app, descritta dal The Guardian come 'una bussola per viaggiatori consapevoli', chiede a tutti i propri aderenti di firmare il 'Manifesto per un turismo etico' per diffondere la propria visione. Firmato ormai da quasi 500 host che ogni giorno scelgono l’etica alla scorciatoia, la qualità al compromesso, la responsabilità alle mode passeggere. Scelgono di restare fedeli alle proprie radici, di guardare il proprio territorio con l’occhio di chi lo ama, non di chi ci specula, fieri di essere 'ribelli con le radici'. Il Manifesto è il patto che unisce ristoratori, albergatori, artigiani e produttori della rete Unexpected Italy, custodi della vera autenticità italiana. "Sottoscrivere il Manifesto - spiega Elisabetta Faggiana - è il primo passo per abbracciare un impegno condiviso e una prospettiva autentica. Alle parole devono seguire azioni concrete e responsabili, supportate da un rigoroso processo di screening, raccomandazioni locali e verifiche in loco, per assicurare che ogni realtà abbia e mantenga un approccio etico e di valore, perché chi accoglie con professionalità ed etica c’è e va valorizzato". Un impegno concreto, fatto di scelte quotidiane, per un turismo responsabile, giusto, consapevole. Tra le realtà più recenti entrate in Unexpected Italy Il Casale al Colle sui Colli Euganei, Trattoria dell’Acciughetta a Genova, Palazzo Grillo a Genova, Fratelli Levaggi a Camogli, Ca’ Apollonio Hermitage a Romano D’Ezzelino (VI), l’Hotel Hassler a Roma, solo per citarne alcuni. La sfida di Unexpected Italy nasce da qui: una mappatura meticolosa dell’Italia, provincia per provincia, metro quadro per metro quadro (ad oggi sono 13 le province mappate e a breve molte altre) con una selezione accurata di realtà che lavorano con passione, competenza e rispetto, garantendo un'offerta proporzionata al prezzo e all’esperienza. È così che nasce una mappa selettiva ma inclusiva: fatta di ristoratori autentici, artigiani resistenti, osti che ancora raccontano storie e produttori che non hanno mai ceduto alla logica del guadagno facile. Una mappa dinamica di un’Italia che resiste: la sfida è ricostruire un turismo vicino, umano, trasparente, proporzionato al costo e all’esperienza. Dice Savio Losito, co-founder di Unexpected Italy: "Il problema non è tanto pagare molto, ma pagare molto per avere poco. Il prezzo deve sempre essere commisurato all’offerta, così un ristorantino esclusivo, con pochi coperti, un team preparato e materie prime eccellenti ha giustamente un prezzo più elevato rispetto ad una trattoria semplice, autentica, con cucina locale e prezzi più accessibili. Entrambe sono valide, se c’è trasparenza e valore reale". Secondo Unexpected Italy, la risposta alla crisi dell’offerta turistica sta proprio nella rigida selezione di luoghi che aderiscono a determinati canoni e parametri di etica e qualità. "Lo sappiamo - osserva Elisabetta Faggiana - che suona impopolare. Ma oggi l’eccesso di accesso ha appiattito tutto. Le destinazioni si omologano, l’esperienza si svuota, la qualità si perde. Bisogna tornare a distinguere.La chiave diventa quindi selezionare chi lavora con etica, passione e qualità e connetterli a viaggiatori che sono alla ricerca di autenticità vera, non del posto instagrammabile o turistico". "Noi vogliamo consigliare bene chi vuole davvero capire e per fare questo abbiamo sviluppato una tecnologia che unisce ad una piattaforma di screening, un sistema di raccomandazioni locali. Ci affidiamo a esperti e abitanti del posto accuratamente scelti, custodi di un sapere locale inestimabile, capaci di consigliare i luoghi con competenza e autenticità e di garantirne la costanza", conclude.
(Adnkronos) - Luglio 2025 è stato il terzo luglio più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,68 °C, 0,45 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020. Inoltre, è stato più freddo di 0,27 °C rispetto al record di luglio 2023 e di 0,23 °C nel confronto con luglio 2024, il secondo più caldo. Lo rende noto il Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue. Guardando, poi, alla media stimata del periodo 1850-1900, luglio 2025 è stato di 1,25 °C più caldo, diventando quindi il quarto mese degli ultimi 25 con una temperatura globale inferiore a 1,5 °C rispetto al livello preindustriale. Il periodo di 12 mesi da agosto 2024 a luglio 2025 è stato di 0,65 °C superiore alla media del periodo 1991-2020 e di 1,53 °C superiore al livello preindustriale. Secondo Carlo Buontempo, direttore del C3S, "due anni dopo il luglio più caldo mai registrato, la recente serie di record di temperatura globale è terminata, almeno per ora. Ma questo non significa che il cambiamento climatico si sia arrestato. Abbiamo continuato ad assistere agli effetti del riscaldamento globale in eventi quali il caldo estremo e le inondazioni catastrofiche di luglio. Se non stabilizziamo rapidamente le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera, dovremo aspettarci non solo nuovi record di temperatura, ma anche un aggravamento di questi impatti, e dobbiamo prepararci a questo". La temperatura media sul territorio europeo a luglio 2025 è stata di 21,12 °C, 1,30 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020, rendendo il mese scorso il quarto luglio più caldo mai registrato nel Continente.