(Adnkronos) - Il Donbass al centro dell'incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin, mentre la guerra in Ucraina continua e Mosca preme nel Donetsk, uno dei due oblast della regione. Diplomazia e operazioni sul campo si incrociano in un momento cruciale, in attesa del faccia a faccia tra il presidente americano e quello russo, che si vedranno domani in Alaska. Il quadro appare chiaro, con posizioni delineate. La Russia cerca un'ulteriore spallata sul terreno, per avere più carte da giocare nel vertice di Anchorage, dove gli Stati Uniti chiederanno una tregua immediata. Il congelamento del conflitto, per l'Ucraina, non può significare automaticamente la cessione di territori che la Russia, da tempo, considera acquisiti. "La struttura territoriale della Federazione russa è inclusa nella nostra Costituzione. Questo la dice tutta", dice il portavoce del ministero degli Esteri russo, Aleksei Fadeev, parlando della possibilità di uno scambio di territori fra Mosca e Kiev. "Quindi per quel che riguarda gli obiettivi della delegazione russa ai negoziati in Alaska, sono dettati esclusivamente dagli interessi nazionali", aggiunge. "Qualsiasi questione che riguardi l'integrità territoriale dell'Ucraina non può essere discussa così, senza considerare la nostra Costituzione e la volontà del nostro popolo", la posizione ribadita dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Per quanto riguarda la nostra integrità territoriale, alla fine la decisione sarà a livello di leader- Senza l'Ucraina (al tavolo delle trattative ndr,) è impossibile raggiungere questo obiettivo". "La mia posizione non cambierà", conclude. L'avanzata russa nell'est dell'Ucraina prosegue, anche se per Zelensky i progressi rivendicati da Mosca sono superiori ai risultati effettivamente conseguiti. Nel Donetsk, governatore della regione ordina alle famiglie con bambini di lasciare località ritenute a rischio. "Stiamo iniziando con l'evacuazione obbligatoria delle famiglie con bambini dalla località di Bilozerske", dice Vadym Filashkin, precisando che le disposizioni riguardano una decina di altre aree. Secondo il governatore, nella zona interessata vivrebbero circa 1.150 minori. Le disposizioni delle autorità ucraine riguardano, oltre a Bilozerske, la località di Svyatohorivka, sei località della zona di Bilozerka e altre sei di quella di Dobropillia. Negli ultimi giorni, le forze russe sono state protagoniste di una rapida ma circoscritta avanzata nel Donetsk: Mosca rivendica il controllo di altre due località, Nikanorovka e Suvorovo. Il fulcro dell'operazione è rappresentato da Pokrovsk, centro strategico che Mosca cerca di conquistare da mesi. Nella zona sono in azione unità di dimensioni ridotte russe, rifornite da droni. Scelgono con cura le strade da percorrere, si muovono a piedi, lentamente ma in modo preciso, in operazioni pianificate per mesi. E' anche così che ieri, così come nei due giorni precedenti, sfruttando la porosità della difesa ucraina, le forze russe sono riuscite ad avanzare in direzione di Dobropillia, località a nord ovest di Pokrovsk, snodo strategico della regione del Donetsk, che Mosca spera di far cadere prima di un eventuale congelamento del fronte concordato politicamente, prima comunque del vertice di Anchorage fra Putin e Trump. Kiev ha dispiegato in questa zona il Primo corpo d'armata Azov della Guardia nazionale, vale a dire la ex Brigata Azov, considerato come una delle unità delle forze di Kiev più temprate al combattimento, al fine di contenere l'avanzamento delle forze russe più profondo da un anno che rischia di provocare un collasso del fronte, secondo quanto ammettono militari e analisti, oltre le dichiarazioni ufficiali. Dopo i progressi degli ultimi tre giorni a nord, le forze russe hanno ora la possibilità di piegare verso ovest, tagliare strada Dobropillia-Kramatorsk, e isolare in una vasta sacca di forze ucraine prima di progredire ulteriormente. "Diverse fonti ucraine parlano di un possibile sfondamento russo catastrofico verso Dobropillia, con forze russe avanzate a tagliare l'arteria fra Dobropillia e Kramatorsk. Se non viene fermata rapidamente, ha potenziali conseguenze molto gravi", ha scritto su X Yaroslav Trofimov, del Walll Street Journal.
(Adnkronos) - Fu un potente sovrano centroeuropeo Premysl Ottocaro II, nato intorno al 1233, secondogenito del re Venceslao I e di Cunegonda degli Hohenstaufen, che, incoronato nel 1261, fu il quinto re boemo della dinastia dei Premyslidi. Era detto anche ‘Re di ferro e d'oro’, ma mai avrebbe potuto immaginare che, quasi ottocento anni dopo, a lui sarebbe stato dedicato un fiore. Non un fiore qualunque, ma il garofano di Klatovy, una specie rarissima di bocciolo che viene coltivato solo in questa cittadina della Repubblica Ceca, fondata nel Medioevo appunto da Premysl Ottocaro II. In omaggio alle gesta di questo regnante, che temporaneamente unì alla Boemia i paesi austriaci lasciati in eredità dagli estinti Babenberg senza però riuscire a reggerli contro gli emergenti Asburgo, la municipalità di Klatovy ha deciso di battezzare con il suo nome una nuova varietà del famoso garofano simbolo della città. La cerimonia si è svolta nel mese di luglio, nella giornata conclusiva del Festival internazionale del Folklore, giunto alla 30ma edizione, che ogni anno propone un ricco programma di musica, danza, mostre, mercatini dell’artigianato e una esposizione dedicata proprio a questi specialissimi fiori. La festa, infatti, è stata l’occasione anche per introdurre una nuova varietà di garofano e svelarne il nome. Un evento non di poco conto per la cittadinanza e per tutti gli appassionati del genere. Basti pensare che il garofano di Klatovy è chiamato anche ‘fiore divino’ e ogni specie nuova che vede la luce è frutto del lavoro e della cura di anni, svolti con passione dal custode del giardino espositivo di Klatovy, situato di fronte al Museo della città, Peter Pošefka, sotto l’egida dell'Associazione ceca di giardinaggio Klatovské Karafiáty. Il garofano di Klatovy ha oltre duecento anni di storia. A coltivarlo per primo, e definirlo pomposamente ‘divino’, nel Settecento, fu il botanico e naturalista svedese Carlo Linneo, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. Ma in Repubblica Ceca è arrivato per mano di un nobile, il barone Josef Volšanský, che, reduce dalle guerre napoleoniche, lasciando Nancy, in Francia, per fare ritorno nella sua città natale, portò con sé dei semi del prezioso fiore. Correva l’anno 1813 e da allora i giardinieri di Klatovy hanno continuato a coltivarlo e a selezionarne le varietà e così, piano piano, il garofano divenne il simbolo di Klatovy e la sua fioritura una tradizione locale di fama internazionale. Sì, perché è solo in questa cittadina della Boemia meridionale che cresce questa qualità di garofano, dalle mille varietà e sfumature di colore, che si possono ammirare alla Festa annuale di luglio di Klatovy che culmina in un vero e proprio pellegrinaggio. Ma è stato naturalmente protagonista anche di infinite fiere internazionali di settore, da Amsterdam a Vienna, guadagnando premi prestigiosi, menzioni speciali e medaglie d’oro. A metà del XX secolo, è stata creata anche l’associazione di giardinieri e botanici di Klatovy, che ha il compito di tutelare questa preziosa coltivazione. Il garafono di Klatovy è una specie perenne, si pianta nella prima decade di maggio ed è noto per resistere alle gelate, grazie ai suoi robusti steli alti fino a mezzo metro, per i petali a corona dai bordi frastagliati, con un diametro di 6-8 centimetri, il profumo inebriante e per i bellissimi colori che assume in tutte le sue varietà, dal giallo al viola, dal rosa all’arancio, anche in versione bicolore. Tutte sono rigorosamente classificate secondo il loro aspetto. A prendersene cura è il custode del piccolo giardino, pronto a spiegare tutto su questa leggendaria storia ai visitatori, negli orari di apertura al pubblico. Klatovy, quindi, è conosciuta da oltre un secolo come ‘città del garofano’. Ed è anche la ‘porta’ della Selva Boema, il parco nazionale considerato il ‘tetto verde’ d’Europa, che si estende a Sud, al confine tra la Boemia e la Baviera. Si può intravedere salendo in cima alla famosa Torre Nera (Černé věže), simbolo della città, che si erge sull’edificio del Comune nella piazza principale, con i suoi 81 metri di altezza, accanto alle torri bianche, che sono invece i campanili del duomo. Città di torri e guglie, ma anche di mummie. Qui ci sono, infatti, le catacombe conservate sotto alla chiesa gesuita dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria e di San Ignazio: servivano come tomba per i membri dell'Ordine, i loro simpatizzanti e i cittadini più importanti, di cui ancora oggi si possono vedere ben 38 corpi mummificati. Un’altra attrazione della città è la farmacia barocca, una delle più antiche del paese. Si chiama ‘U Bílého jednorožce’ (‘Dall'Unicorno bianco’) e ancora oggi si può vedere questo corno leggendario che le ha dato il nome. La farmacia è stata in funzione fino al 1966, per poi diventare un museo che conserva gli arredi barocchi riccamente intagliati e gli strumenti originali. Per tutte le informazioni si possono visitare i siti web della città www.klatovy.cz, della regione www.turisturaj.cz e nazionale www.visitczechia.com.
(Adnkronos) - “Iren è una società all'avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, molto radicata sul territorio. Il ritorno in Italia con il suo programma Emtn di 5 miliardi ci inorgoglisce. Si inserisce all'interno della nostra iniziativa di rimpatrio degli emittenti obbligazionari su borsa italiana”. A dirlo Maurizio Pastore, responsabile della quotazione debito e fondi per il gruppo Euronext, in occasione della ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren. È stata l’occasione per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. “Il mercato obbligazionario è in crescita - prosegue Pastore - c'è molta domanda da parte degli investitori e un'offerta importante anche di emittenti. Su questa base abbiamo insistito per rimettere Borsa Italiana e il mercato del capital market italiano al centro dell'attenzione”. I risultati non si sono fatti attendere: “Da novembre 2024 ad oggi, sono tornati 15 emittenti con programmi da circa 120 miliardi di cui già 9 emessi. Pertanto è importante rivitalizzare questo settore dove eravamo già forti” conclude.