(Adnkronos) - "Siamo costernati che ancora non si trovi l'assassino. Siamo vicini ai familiari di Serena, alla sorella, però l'assassino è ancora in giro e questo non dipende da noi ma dagli investigatori che si sono fossilizzati su di noi tralasciando tutto il resto". Lo ha detto Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, nella conferenza stampa convocata a Roma dopo la sentenza della Cassazione che ha disposto un processo di Appello bis per il maresciallo, per il figlio Marco e per la moglie Annamaria. "Abbiamo fiducia nella giustizia fino a prova contraria e speriamo che segua la retta via", ha affermato Mottola che ha poi smontato le accuse del testimone suicida Santino Tuzi. "Tuzi era una persona che sembrava emotiva e non so perché dopo tanti anni ha fatto queste dichiarazioni. Se è vero che la mattina aveva visto Serena entrare in caserma perché la sera, quando è venuto a prendere servizio e ha trovato Guglielmo Mollicone che stava facendo la denuncia, non ha detto 'io stamattina l'ho vista qua'? Sbaglio o doveva essere la prima cosa da dire? Invece non ha avuto reazioni quando è entrato e durante tutto l'arco del servizio. Assolutamente non ha parlato di niente. Poi lui e il collega sono usciti con me: siamo andati a casa di Mollicone per vedere di trovare qualche traccia. In quel momento non si ipotizzava niente di così tragico. Lui stava lì e non ha detto nulla. Poi dopo 7 anni esce fuori 'io quella mattina l'ho vista'. Può essere attendibile?".
(Adnkronos) - Favorire il dialogo tra istituzioni, esperti ed aziende sul tema della sostenibilità come driver di crescita del brand per eccellenza del nostro Paese, il Made In Italy, che raccoglie in sé i più noti rappresentanti dell’artigianato e dell’industria italiana. Con questo obiettivo si è svolto nella cornice della Galleria del Cardinale Colonna a Roma, “La competitività del Made in Italy: il ruolo della sostenibilità”, il convegno organizzato da Birra Peroni. Moderato dalla giornalista e conduttrice radio e tv Rai Chiara Giallonardo, insieme a Federico Sannella, Direttore Corporate Affairs di Birra Peroni, al dibattito sono intervenuti Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Luca De Carlo, presidente Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato e Ilaria Ugenti, Corporate Reputation Service Line Leader IPSOS. “Il paradigma della sostenibilità è radicalmente cambiato in questi ultimi 10 anni: da strumento di “filantropia” si è trasformato in un vero e proprio asset di business, un valore insito nel prodotto finale di un’azienda e della sua reputazione, soprattutto quando si pensa al Made in Italy” – ha aperto il dibattito Federico Sannella, Direttore Corporate Affairs di Birra Peroni. “Sempre di più nell’industria del nostro Paese, infatti, la sostenibilità sta assumendo un ruolo chiave, diventando una leva di competitività imprescindibile: investire su questi aspetti ci permette di anticipare e mitigare rischi di business, di preservare la qualità che contraddistingue la nostra offerta, di studiare e implementare soluzioni di efficientamento del business e, non da ultimo, di portare ai consumatori un prodotto più vicino alle loro esigenze, in tutto il mondo”. A presentare il ruolo di rilievo che i consumatori riconoscono alla sostenibilità nel Made In Italy, una ricerca IPSOS* - società leader nella consulenza di ricerche di mercato e indagini statistiche. Ilaria Ugenti, Corporate Reputation Service Line Leader di IPSOS, ha mostrato come l’attenzione alla sostenibilità sia cresciuta negli anni e che per il 96% delle intervistate e degli intervistati rappresenti un elemento chiave per la competitività del Made In Italy. Secondo la ricerca, infatti, da un lato la sostenibilità permette di accrescere l'eccellenza, la qualità e la sicurezza dei prodotti dall’altro di valorizzare sul mercato le aziende che dimostrano ottime prestazioni in ambito ambientale ma anche sociale ed economico, a beneficio della reputazione del Made In Italy nel mondo. Lavorare sulla sostenibilità diventa quindi sempre più cruciale per le aziende del Made in Italy, come conferma anche Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy: “Birra Peroni, marchio storico italiano fondato nel 1846, rappresenta un autentico emblema del Made in Italy nel mondo. Riconosciuta ufficialmente come “marchio storico di interesse nazionale”, l’azienda ha saputo coniugare tradizione e innovazione, esportando più di 2 dei suoi oltre 6 milioni di ettolitri di produzione annuale. La sostenibilità è diventata parte integrante della lungimirante strategia aziendale e vorrei aggiungere come elemento cruciale per garantire la competitività del Made in Italy negli anni a venire, per questo il Ministero continua a supportare con programmi specifici le aziende che innovano in questo senso e che favoriscono qualità, tutela delle risorse e crescita economica”. Due le grandi sfide di sostenibilità che in questo momento vedono impegnato il Made In Italy e in particolare il settore agroalimentare: la tutela della risorsa idrica e l’evoluzione dell’agricoltura e della sua filiera. “Aziende come Birra Peroni, che hanno investito in tecnologia e sostenibilità, sono oggi un modello di innovazione e d’avanguardia. Il nostro compito è sostenerle, non solo con investimenti, ma anche semplificando le norme. L’acqua è una risorsa strategica: con oltre 4 miliardi del PNRR destinati a reti idriche e depurazione, il decreto siccità e il Pnissi – il più grande piano nazionale per la sicurezza del settore, 12 miliardi per 500 interventi – stiamo rafforzando l’infrastruttura idrica del Paese. Stiamo inoltre finalizzando il regolamento sulle acque reflue, con maggiori investimenti nel riuso, di cui gli agricoltori saranno i primi beneficiari, e cominciamo a parlare concretamente di desalinizzazione” afferma l’Onorevole Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “Anche il costo dell’energia incide sulla competitività, mettendo in difficoltà imprese e famiglie. Per questo servono sì misure immediate ma, soprattutto, una strategia di lungo periodo che, oltre alle rinnovabili, includa il nucleare come terza via per la decarbonizzazione. Il futuro del Paese dipende da scelte coraggiose: il governo è al fianco di chi investe e innova per costruire un’Italia più sostenibile e competitiva”. Investendo in nuove tecnologie, riducendo gli sprechi e favorendo il dialogo con partner ed istituzioni locali, negli ultimi 10 anni Birra Peroni ha ridotto del 10% i propri prelievi idrici per HL di birra prodotta. Contestualmente, l’azienda è da anni impegnata in prima linea anche nell’ambito dell’agricoltura, attraverso il suo centro di eccellenza - Campus Peroni. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, università, esperti e start-up, Birra Peroni è diventata un riferimento nella promozione della cultura della qualità, dell’innovazione e della sostenibilità lungo la filiera con oltre 2.000 agricoltori e non solo. “Questo di Birra Peroni è l’esempio di un modello virtuoso che va nella direzione di un’agricoltura sostenibile e soprattutto moderna, produttiva, volta al futuro e vicina agli agricoltori” ha dichiarato il Senatore Luca De Carlo, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, in rappresentanza del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste: “L’agroalimentare è il cuore pulsante della nostra economia e del Made in Italy, per questo, ci siamo battuti con forza in Europa per una revisione della Politica Agricola Comune (PAC) che mettesse nuovamente al centro chi produce, dando strumenti reali per affrontare le sfide ambientali e di mercato, senza imposizioni ideologiche che rischiano di penalizzare la produttività e la competitività delle nostre imprese agricole. Oggi, grazie a questo lavoro, la visione dell’Unione Europea sulla nuova PAC si sta finalmente avvicinando a questa visione”
(Adnkronos) - Esce in libreria il 19 marzo per Minerva 'Gelo profondo', il nuovo romanzo del saggista e divulgatore scientifico Andrea Segrè, noto per le ricerche portate avanti sul tema dello spreco alimentare e dell’economia circolare. Dopo il romanzo d’esordio 'Globesity', Segrè si cimenta in un 'climate thriller', strettamente focalizzato su un tema che da molte stagioni è di attualità cruciale, quello del cambiamento climatico. "Inutile nasconderci che dalla Terra arrivano segnali sconcertanti - spiega l’autore - dai roghi di Los Angeles allo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia, gli eventi estremi che flagellano i continenti ci spiegano che stanno cambiando le condizioni di ingaggio della nostra vita sul Pianeta. Una situazione resa ancora più complicata dall’evoluzione geopolitica mondiale, con decisioni come la clamorosa uscita degli Stati Uniti dalla Convenzione di Parigi sul clima, per decisione del presidente Usa Donald Trump". Ecco dunque lo scenario di 'Gelo profondo. La nuova era glaciale' (304 pagg. collana Egida). Sullo sfondo una nuova glaciazione sul Pianeta, un plot mozzafiato e distopico, sospeso fra immaginario e plausibile. Perché la tecnologia che 'gioca' con le emissioni di CO2 può salvare la Terra dalle temperature torride, ma può anche ibernarla. Un thriller che fa viaggiare nel mondo e che ha come epicentro Trieste, città della scienza e della ricerca. Trieste città fra l’Italia e l’est-Europa, fra il Carso e il Porto Vecchio. Protagonista è ancora una volta il giovane ricercatore Giorgio Pani, a dimostrazione che la ricerca scientifica è in fondo un avvincente 'gioco' di investigazione. Fitto il programma di presentazioni, a cominciare dall’anteprima di Milano mercoledì 19 marzo (Libreria Hoepli, alle 18). Andrea Segrè sfoglierà il libro con la giornalista e divulgatrice scientifica Eliana Liotta e il giornalista Gianluigi Nuzzi. Ulteriori tappe sono in programma a Bologna, Trieste e in altre città.