(Adnkronos) - "Mi piacerebbe condurre il Sanremo 2026 con Carlo Conti. È un sogno nel cassetto e chissà che non si realizzi". Lo ha detto l'etoile dell'opera di Parigi Eleonora Abbagnato a Monica Setta a 'Storie al bivio' nella puntata che andrà in onda sabato alle 15.30 su Rai 2. Abbagnato ha poi raccontato la sua storia d'amore: "Io e Federico (Balzaretti, ndr) festeggiamo il prossimo 13 giugno con una grande festa a Palermo i nostri primi 15 anni insieme. Ci siamo innamorati al primo sguardo e ci amiamo ancora moltissimo". Abbagnato ha parlato della sua famiglia allargata (due figli nati dalle nozze con Balzaretti, Julia e Gabriel, e le due figlie di lui di prime nozze Lucrezia e Ginevra) e della voglia di avere molti bambini. "Qualche sito lo ha scritto ma non sono incinta del terzo bebe'" smentisce La ballerina "se non fossi così impegnata con il mio lavoro sicuramente avrei avuto un altro figlio. Amo profondamente fare la mamma".
(Adnkronos) - “Il nostro welfare nasce dall’idea che il benessere delle persone non possa essere gerarchizzato né frammentato, ma vada riconosciuto e sostenuto in ogni sua dimensione: personale, professionale e comunitaria. In Icsc - Istituto per il Credito Sportivo e Culturale abbiamo costruito un modello di welfare che riconosce pari dignità e valore a tutte le persone, indipendentemente dal ruolo o dall’inquadramento, perché ciascuno contribuisce in modo essenziale al futuro della nostra Banca. È un sistema equo, inclusivo e partecipato, fondato su principi di valorizzazione, ascolto e responsabilità, che si traduce in azioni concrete di sostegno nei momenti più significativi della vita”. Lo ha affermato Anna Di Paolo, cfo dell’Istituto per il credito sportivo e culturale, alla seconda edizione del Global Welfare Summit, il principale appuntamento italiano dedicato all’evoluzione del welfare, dedicata alle 'Eccellenze che ispirano' e svoltasi a Villa Miani a Roma. All’azienda è stato assegnato il Premio Global Welfare. L’Osservatorio Italian Welfare ha valutato e individuato quelle realtà aziendali che, nell’ambito dei modelli di global welfare, si distinguono per aver sviluppato strategie e iniziative capaci di coniugare innovazione, sostenibilità sociale e attenzione concreta al benessere globale delle persone. “Ogni iniziativa, dal credito welfare annuale ai bonus per la genitorialità e la disabilità, fino alle attività di volontariato, nasce dalla volontà di promuovere una cultura del benessere diffuso, capace di rafforzare la coesione interna e di generare impatto positivo anche all’esterno, nelle comunità in cui operiamo. Il nostro impegno è chiaro: rendere il welfare un linguaggio comune, una responsabilità condivisa, un elemento identitario che unisce e non divide, in piena coerenza con la missione pubblica di Icsc e con la nostra visione di una banca che mette al centro le persone e la comunità”, conclude.
(Adnkronos) - Scetticismo verso le strategie UE in materia di ambiente, preoccupazione per le conseguenze sull’economia della transizione green e un messaggio rivolto a istituzioni e imprese: la sostenibilità non può limitarsi a essere dichiarata o raccontata, deve essere dimostrata concretamente e integrabile nelle pratiche quotidiane. È quanto emerge dalla rilevazione condotta tra gli utenti delle piattaforme digital dell’agenzia di stampa Adnkronos tra il 18 agosto e il 29 settembre 2025 e presentata questa mattina al Palazzo dell’Informazione nel corso dell’evento Sostenibilità al Bivio promosso da Adnkronos Q&A. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin partecipando all’evento ha dichiarato: "Quando parliamo di sostenibilità e strategie da ripensare, penso al biocarburante. I biocarburanti sono un percorso per abbattere notevolmente le emissioni, per la crescita del Paese, per la trasformazione delle raffinerie. il green Deal definito dalla normativa europea di cinque anni fa non prevedeva questo percorso, prevede percorsi non più attuali. Il Green Deal originario non prevedeva il nucleare e poi lo ha ammesso. Si possono trovare dei punti di equilibrio”. Ha poi aggiunto: “Se va bene tra oggi e domani chiudiamo la questione sulle aree idonee e il dl energia potrebbe andare in Cdm la prossima settimana. Il primo nodo riguarda la rete elettrica: la nostra rete elettrica è intasata, anche se non occupata. Noi abbiamo una rete elettrica che non è più ricettiva perché è virtualmente occupata; quindi, ci sarà una norma sull'occupazione virtuale della rete elettrica, una norma sui data center e sulle aree idonee. sulle bollette un primo effetto potrebbe esserci da una norma che elimina il perverso sistema di passo Gries. Per quanto riguarda il nucleare invece -conclude- in questa legislatura dobbiamo dare il quadro giuridico: pertanto la legge delega e le norme di attuazione che devono vedere le procedure di permitting, le valutazioni sulle tecnologie, l'agenzia di controllo, una grande formazione e istruzioni”. All’evento è intervenuto con un video messaggio il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso: “La transizione energetica rappresenta una delle sfide più rilevanti per il nostro Paese e per l’Europa, una sfida difficile anche perché ingabbiata dalla logica ideologica del Green Deal che ha tarpato le ali alle imprese europee. Fin dal nostro insediamento abbiamo scelto di assumere un ruolo da protagonisti rispetto al governo di questo processo proponendo in Europa un approccio equilibrato, responsabile, realistico, che si discosta completamente dall’ideologia del Green Deal orientata in via esclusiva all’elettrificazione, cioè a una tecnologia dominio di altri – della Cina- e sulla quale siamo terribilmente indietro. Abbiamo già ottenuto risultati concreti salvaguardando comparti chiave come l’automotive e riportando l’Italia al centro delle scelte europee sui dossier strategici. Proprio la questione centrale dell’auto ci fa capire che non basta fare i compiti a casa: è necessario cambiare le regole europee come finalmente anche la Germania vuole fare con noi”. Sono intervenuti all’evento i rappresentanti delle Istituzioni europee: Brando Benifei, Europarlamentare Pd, Carlo Corazza, Direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia ed Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS. Top manager e rappresentanti del mondo accademico si sono invece confrontati su tre tavoli tematici. Il primo, sul tema 'Mobilità un approccio realmente sostenibile' ha visto protagonisti Daniela Biscarini, Ceo Ewiva, Francesco Calcara, President & CEO Hyundai Italia, Diego Cattoni, Amministratore Delegato Autostrade del Brennero, Caroline Chabrol, Direttrice Generale SNCF Voyages Italia. Hanno discusso, invece, di Economia circolare, la sostenibilità che fa crescere partendo dal primato italiano in materia, Paola Aragno, Vicepresidente Eikon SC, Domenico Calcaterra, Responsabile scientifico Fondazione Return, Giuseppe Pasceri, CEO Subito.it, Marco Versari, Presidente Consorzio Biorepack. Infine, Andrea Diamanti, Head of Wholesale Banking ING Italia, Alfredo Galletti, Corporate vice president e General manager Novo Nordisk Italia, Antonello Giunta, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fs Energy, Fabiana Marchini, Head Sustainability & of Corporate Affairs Gruppo Sanpellegrino, Federico Odella, CEO Bonduelle Italia, hanno preso parte al panel Le imprese, la sostenibilità nel core business mostrando come, nonostante il contesto incerto, le imprese continuino a investire sulla sostenibilità in tutti i settori. Nel dettaglio, dei circa 4.600 rispondenti alla rilevazione, il 69% pensa che il Green Deal europeo vada eliminato, segno di una forte disillusione. Solo il 10% ritiene, invece, che sia una priorità. Rispetto alla transizione green, il processo di trasformazione dei modelli economici, produttivi e sociali attuali verso un sistema più sostenibile, il 68% dei rispondenti dichiara che possa danneggiare l’economia. La percezione prevalente è che la transizione ecologica rappresenti un ostacolo allo sviluppo economico. La transizione verde passa anche attraverso una mobilità più sostenibile, in cui la diffusione delle auto elettriche rappresenta un elemento chiave: per i rispondenti alla rilevazione l’acquisto di un’auto elettrica è subordinata al prezzo e alla disponibilità di ricarica. Il 37% non compra vetture elettriche a causa del costo elevato e il 38% per i problemi legati alla ricarica. Sul versante delle aziende, comunicare il proprio impegno in verso la sostenibilità è per il 59% una strategia di greenwashing mentre per il 34% è un aspetto al quale dedicare maggiore attenzione. La responsabilità delle aziende in materia di sostenibilità per il 64% dei rispondenti non incide significativamente sulle scelte d’acquisto. La comunicazione delle aziende deve essere trasparente e basata sul dato: la fiducia si conquista con dati verificabili per il 65% dei rispondenti e con la coerenza (30%) con le azioni introdotte.