(Adnkronos) - Colpisce dalle 14.000 alle 50.000 persone circa, con una prevalenza significativa tra le donne (82%), in particolare nella fascia d'età compresa fra i 30 e i 60 anni. Pur non essendo classificata come rara, è una patologia ancora poco riconosciuta e sotto-diagnosticata. E' la malattia oculare tiroidea, patologia autoimmune, complessa e debilitante che nei casi più gravi può causare perdita della vista, disfigurazione facciale e compromette gravemente la qualità della vita dei pazienti. Per dare voce e identità a questa malattia prende il via 'Ti presento Ted - malattia oculare tiroidea: guardiamola a vista', campagna di sensibilizzazione promossa da Amgen, global leader nelle biotecnologie farmaceutiche, in partnership con Aibat - Associazione italiana basedowiani e tiroidei, Aimo - Associazione italiana medici oculisti, Ait - Associazione italiana tiroide, Ame - Associazione medici endocrinologi, Apmo - Associazione pazienti malattie oculari, tiroidee benessere psicologico e informazione Aps, Sie - Società italiana di endocrinologia, Siso - Società italiana di scienze oftalmologiche. L'obiettivo dell'iniziativa è duplice: fornire strumenti utili e accessibili per supportare i pazienti nel percorso verso diagnosi più tempestive. La campagna propone un cambio di prospettiva, attraverso un racconto in prima persona: è la malattia stessa a parlare, accompagnando il pubblico alla scoperta delle sue caratteristiche e del suo impatto reale. A darle voce, con il suo timbro inconfondibile, è l'attore e doppiatore Francesco Pannofino. Spesso oggetto di confusione terminologica - spiega una nota - la patologia è infatti conosciuta con nomi diversi, come oftalmopatia basedowiana o orbitopatia tiroidea e talvolta viene erroneamente sovrapposta alla malattia di Basedow-Graves, condizione autoimmune della tiroide. Sebbene la malattia oculare tiroidea si manifesti in circa il 30% delle persone affette da Basedow-Graves, si presenta come una patologia clinicamente distinta. "La malattia oculare tiroidea è una patologia ancora poco riconosciuta, così come poco chiari sono i meccanismi che la causano - descrive Mario Salvi, responsabile Centro di orbitopatia basedowiana, Fondazione Irccs Cà Grande Ospedale Maggiore, Milano - Sappiamo che una risposta immunitaria anomala produce autoanticorpi che innescano processi infiammatori a carico dei tessuti dell'orbita oculare. La malattia coinvolge in particolare i muscoli extraoculari e il tessuto retro-orbitario, causando gonfiore, dolore, alterazioni della motilità oculare e, nei casi più gravi, compromissione visiva. Sebbene la malattia oculare tiroidea si presenti frequentemente in concomitanza con la malattia di Basedow-Graves, le due patologie sono clinicamente distinte. Inoltre, la malattia oculare tiroidea può manifestarsi anche in assenza di disfunzioni tiroidee evidenti e non tutti i pazienti con malattia di Basedow-Graves sviluppano segni oculari". I segni più comuni della Ted sono occhi sporgenti e retrazione della palpebra, ma la patologia può presentarsi con una molteplicità di segni e sintomi, come lo strabismo con visione doppia (diplopia), che possono colpire un solo occhio o entrambi in modo diverso. "I segni e i sintomi della malattia oculare tiroidea, soprattutto nella fase iniziale, possono essere facilmente scambiati per comuni forme di congiuntivite o per un'allergia - sottolinea Francesco Quaranta Leoni, referente Aimo per la Chirurgia oftalmoplastica e responsabile del Servizio di Chirurgia oftalmoplastica del Tiberia Hospital a Roma - Questo è uno dei motivi per cui la diagnosi può essere tardiva, con il rischio di compromettere la salute visiva del paziente La malattia presenta caratteristiche che richiedono l'intervento di più figure specialistiche: il medico di medicina generale, l'oculista e l'endocrinologo. Una valutazione corretta del paziente consente di arrivare a una diagnosi accurata e tempestiva e avviare il trattamento più adatto, riducendo il rischio di complicanze gravi e garantendo un attento monitoraggio nel tempo". Il 61% dei pazienti - riporta la nota - riscontra una limitazione in almeno un'attività della vita quotidiana come guidare, camminare, leggere o lavorare. A questo si aggiunge il carico psicologico: secondo uno studio condotto in Germania, il 40% dei pazienti soffre di ansia (contro il 5% della popolazione generale), il 22% di depressione (contro l’8% della popolazione generale). "E' una malattia crudele: ha cambiato tutto, ogni gesto quotidiano era diventato complicato: camminare, scendere le scale, muovermi in autonomia. La vista era compromessa e con essa la mia indipendenza - riferisce Emma Balducci Gazzotti, past president Aibat - La Ted non colpisce solo lo sguardo: invade la mente, le relazioni, la vita sociale, lavorativa, emotiva. Ti toglie molto più della vista: ti isola e ti cambia dentro". Per aiutare i pazienti a riconoscere la malattia e ad affrontarne le molteplici sfide, la campagna mette a disposizione strumenti informativi e pratici per conoscerla e affrontarla. Tra questi due contenuti originali: la digital photostory, in 8 episodi, dà voce direttamente alla malattia che si racconta in prima persona svelando progressivamente la propria identità. A guidare il racconto è Francesco Pannofino. La malattia oculare tiroidea "è caratterizzata da numerosi bisogni clinici insoddisfatti: diagnosi spesso tardiva, accesso frammentato agli specialisti, assenza di percorsi di diagnosi e cura specifici. A questi elementi si aggiunge una criticità ancora più profonda: la mancanza di un'identità clinica definita, che ostacola il riconoscimento tempestivo della malattia - dichiara Alessandra Brescianini, Medical Director di Amgen Italia - La campagna nasce per cercare di rispondere a queste urgenze. E' il risultato di un lavoro condiviso con società scientifiche e associazioni pazienti, pensato per rafforzare l'identità della patologia, accendere i riflettori su un bisogno reale e offrire strumenti concreti a pazienti e caregiver". "Affrontare questa patologia complessa - rimarca Brescianini - richiede un approccio integrato, che coinvolga tutte le competenze necessarie. Il nostro impegno è supportare la creazione di percorsi di diagnosi e cura più strutturati, dove specialisti diversi lavorino in team multidisciplinari, superando la frammentazione che oggi ancora ostacola una presa in carico più efficace per i pazienti. Crediamo che costruire un dialogo costante e costruttivo con tutti gli attori coinvolti sia essenziale per garantire una presa in carico efficace per i pazienti". Tutti i contenuti e le risorse sono disponibili sul sito di campagna www.tipresentoted.it.
(Adnkronos) - Arsenalia, multinazionale italiana indipendente di consulenza che supporta le imprese nel cambiamento attraverso l’innovazione tecnologica, prevede di chiudere il bilancio 2024 con ricavi oltre i 90 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto al 2023, e oltre 100 milioni di commesse. E nel 2025 punta a ricavi per 123 milioni di euro e oltre 100 nuove assunzioni, pari a circa il 10% della forza lavoro attualmente impiegata. La società, con sedi in Italia, Francia, Regno Unito, Svizzera, Austria, e una presenza operativa mondiale su tre continenti, si avvale della collaborazione di partner tecnologici come Microsoft, Salesforce, SAP e Adobe. Il suo obiettivo è accompagnare le imprese nei percorsi di trasformazione digitale con un approccio integrato e consulenziale, unendo pensiero strategico e capacità esecutiva. Arsenalia è una realtà internazionale strutturata, che integra competenze in ambito strategico, tecnologico e creativo a supporto dei processi di trasformazione digitale delle organizzazioni: oltre 1000 i professionisti che ne fanno parte, lavorando a supporto degli uffici di Milano, Roma, Venezia, Padova, Treviso, Londra, Parigi, Vienna, Salisburgo e Zug, con ampia flessibilità e apertura al remote work. Sei gli ambiti di specializzazione, che riflettono le principali direttrici di sviluppo del mercato e per i quali Arsenalia ha definito approcci metodologici e modelli distinti: business strategy & execution, ai & intelligent automation, cybersecurity & cloud operations, customer experience transformation, people & organizations, enterprise process optimization & automation. Tra i clienti figurano i gruppi LVMH e Kering, oltre a Barbour, Volkswagen Group Italia, Golden Goose, Italian Exhibiton Group, SAVE, Comune di Milano e molti altri. Proprio dall’esperienza e solida conoscenza dell’azienda nasce il coinvolgimento diretto come main sponsor dell’Ai Week 2025, l’evento di riferimento per l’intelligenza artificiale applicata al business, in programma a Milano il 13 e 14 maggio. In occasione dell’evento, Arsenalia sarà presente con una serie di interventi tematici in collaborazione con partner come Chiesi, Mediobanca, Cameo, Tod’s, Sea, Veritas, Fitt e Calligaris. Saranno presentati casi concreti che dimostrano l’impatto dell’intelligenza artificiale nel miglioramento dei processi, nell’efficienza operativa e nell’evoluzione dell’esperienza umana e organizzativa. "La missione di Arsenalia - dichiara Marco Dalla Libera, partner e co-fondatore di Arsenalia - è accompagnare le imprese in percorsi di trasformazione che generino un impatto reale e duraturo , con soluzioni concrete basate su un’integrazione efficace di strategia, creatività e tecnologia. Da oggi lo facciamo con un brand rinnovato che centralizza le aree di competenza per rendere ancora più efficace la nostra azione. Le nostre dimensioni ci consentono di offrire a clienti, partner e collaboratori un mix unico tra solidità e proiezione internazionale, da un lato, e prossimità e alta qualità della consulenza dall’altro. In questo contesto si inserisce la scelta di affiancare come main sponsor l’AI Week: 'Make AI Real', per noi, è molto più di un claim, è un impegno quotidiano, e a Milano portiamo il racconto di ciò che accade quando l’intelligenza artificiale smette di essere una promessa e diventa valore reale, misurabile, condiviso".
(Adnkronos) - L’ultima frontiera in fatto di AI è l’AI agentica o Agenti AI, un salto evolutivo basato su sistemi avanzati che permettono di analizzare informazioni sempre più numerose e complesse, percepire l’ambiente digitale, prendere decisioni autonome per raggiungere obiettivi predefiniti, con una ridotta supervisione umana. In sintesi, si tratta di veri e propri consulenti digitali intelligenti in grado di analizzare le specifiche situazioni, apprendere dal contesto, gestire scenari complessi, agire in modo proattivo e continuativo sia in autonomia che in sinergia con altri Agenti e con la persona. A partire da questi modelli avanzati di AI, EY, da sempre in prima linea nel cogliere le opportunità delle nuove tecnologie, ha lanciato la nuova piattaforma EY.ai Agentic, basata su tecnologie Nvidia e Microsoft, che permette di migliorare l’efficienza operativa interna e dei propri clienti. EY ha già sviluppato diversi Agenti AI per efficientare determinate funzioni aziendali, tra cui 150 Agenti dedicati a migliorare la conformità fiscale e ottimizzare i processi, che collaborano con 80 mila esperti fiscali in tutto il mondo. “Gli agenti AI stanno rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, permettendoci di analizzare compiti complessi, e migliorare l’efficienza operativa. Con la piattaforma EY.ai Agentic, stiamo sfruttando la potenzialità di questi Agenti AI per trasformare le nostre attività e quelle dei nostri clienti, garantendo un maggiore produttività e conformità. In questo modo, la conoscenza collettiva di 400 mila professionisti qualificati viene integrata con le tecnologie AI avanzate, con l’obiettivo di plasmare il futuro del lavoro”, ha commentato Giuseppe Santonato, AI Leader di EY Emeia e AI Transformation Leader di EY Italia. Qui il link al sito EY.