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(Adnkronos) - ''Sì, ma''. Il Wall Street Journal riassume così l'approccio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispetto al piano elaborato per la pace in Ucraina dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'approccio adottato è quindi costruttivo, con Zelensky che - invece di respingere il piano che arriva da Washington - tenta di riscriverlo anche per non perdere credibilità agli occhi del suo popolo. Zelensky si è ad esempio detto pronto a indire elezioni, ma avrebbe bisogno di un cessate il fuoco. Sostiene che la Russia può mantenere un ruolo nella più grande centrale nucleare d'Europa, quella di Zaporizhzhia, ma che Ucraina e Stati Uniti dovrebbero mantenerne il controllo. Inoltre le dimensioni dell'esercito ucraino possono essere limitate, ammette, ma alle dimensioni attuali. Un approccio che ha permesso a Zelensky di sposare la visione di pace di Trump, senza compromettere la sua credibilità politica in patria. Il presidente ucraino potrà esporre personalmente le sue ragioni a Washington, nell'incontro a Berlino con l'inviato statunitense Steve Witkoff. Il Wall Street Journal ricorda che Zelensky ha già utilizzato la sua tattica negoziale del "sì, ma..." in passato. Quando l'Amministrazione Trump lo ha incalzato affinché raggiungesse un accordo per garantire agli Stati Uniti l'accesso alle risorse minerarie dell'Ucraina, Kiev ha ottenuto condizioni più favorevoli resistendo alla richiesta di firmare immediatamente. "Vi rispettiamo molto, ma non possiamo semplicemente firmarlo, perché abbiamo delle restrizioni", è diventato un ritornello tra i negoziatori ucraini, ha affermato l'analista politico ucraino Volodymyr Fesenko. L'analista ha spiegato al Wall Street Journall che la risposta della Russia alle nuove versioni del piano di pace è più decisa. Il Cremlino si attiene infatti alle sue richieste fondamentali a prescindere da tutto, ha affermato Fesenko. Ma il metodo di Zelensky di fare pressione sui partner su aspetti specifici, tra cui le modalità di attuazione dei punti più spinosi, gli ha permesso di proseguire conversazioni costruttive senza cedere su questioni chiave, sottolinea l'analista. "Dobbiamo semplicemente resistere psicologicamente a questa pressione, fare una breve pausa e dire che siamo pronti a discutere - ha detto Fesenko -. Poi sediamoci e discutiamo ogni punto specifico".
(Adnkronos) - "Determinare le cause delle prolungate interruzioni che hanno provocato il blocco delle attività economiche, lavorative, amministrative, sociali e sanitarie nel comprensorio della montagna occidentale parmense durante gli ultimi due fine settimana". Il capogruppo di Forza Italia Pietro Vignali lamenta numerosi danni derivanti dallo stop alla connessione telefonica (sia voce che dati) riscontrate nelle ultime settimane su tutto l'arco montano occidentale parmense, da Berceto a Tornolo. Sottolineando "l'impedimento nello svolgimento delle numerosissime attività economiche, lavorative, amministrative, sociali e sanitarie che dipendono da tali connessioni", Vignali rimarca i disagi e i danni derivanti da tali interruzioni. Rifacendosi poi agli accordi stretti dalla giunta regionale con gli operatori del settore telecomunicazioni fin dal 2010 per l'aggiornamento del quadro sulla penetrazione delle tecnologie di connessione e Tlc offerte sui territori e la realizzazione di uno specifico osservatorio sulla connettività in Regione, Pietro Vignali auspica specifici interventi "per evitare che si verifichino nuovamente tali interruzioni di connessione telefonica e telematica". In via più generale, infine, sollecita la Giunta regionale a supportare e sostenere gli utenti danneggiati nel "ricevere indennizzi per il disservizio subito".
(Adnkronos) - "Il dialogo con le istituzioni è assolutamente buono perché sono consapevoli del fatto che i rischi sono enormi e i bilanci pubblici non sono sufficienti a coprire questi rischi, addirittura neanche le assicurazioni in taluni casi. Quindi bisogna prevenire". Lo ha detto oggi il presidente di A2a, Roberto Tasca, a margine della presentazione del Climate Transition Plan della società, in corso a Milano. Dal punto di vista di rapporto con le altre aziende "credo che in Italia ci sia, per tutto il settore dell'energia, un allineamento molto importante: c'è un'assunzione di responsabilità che tutti gli operatori, presentando i loro piani per i prossimi anni, hanno dichiarato di volersi assumere". "Io credo che questo sia un sintomo del fatto che nel nostro Paese ogni tanto pecchiamo un po' di pessimismo. Noi dobbiamo essere concretamente ottimisti, non velleitari, nell'immaginare come far risolvere il nostro sistema economico rispettando i vincoli ambientali che non possiamo rinviare" ha poi concluso Tasca.