INFORMAZIONISaipem spa Energia, Acqua e Ambiente Ruolo: Learning & People Management Expert Area: Human Resource Management Martina Annoni Guza |
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(Adnkronos) - Francesca Fialdini è davvero infortunata, punto. Milly Carlucci fa chiarezza sul 'lastra gate' che vivacizza la settimana in vista della prossima puntata di Ballando con le stelle, in programma sabato 29 novembre su Raiuno. Fialdini, una delle concorrenti più apprezzate dalla giuria e dal pubblico, è ferma ai box per un doppio problema: una lesione al piede destro e la frattura di 3 costole. "Sono stati fatti dei nomi a vanvera. Sono state tirate in ballo persone che non avevano niente a che vedere con questa storia. Barbara D'Urso e Martina Colombari non c'entrano nulla con questa vicenda. C'è stato un confronto vivace tra Fabio Fognini e Francesca Fialdini, è nato da un equivoco sull'uso delle parole. Poi si sono chiariti", dice Milly Carlucci a La vita in diretta. "Francesca Fialdini è veramente infortunata, alle costole e al piede. Sta recuperando, sta facendo fisioterapia. Speriamo possa tornare in pista non nella puntata di sabato ma in quella del 6 dicembre, con i ripescaggi. Fabio Fognini è un ragazzo istintivo, istrionico ma corretto: non voleva mettere in dubbio l'infortunio di Francesca, sabato avranno modo di stringersi la mano e di chiarirsi", conclude. E' lo stesso Fognini, su Instagram, ad archiviare il caso. "Ci tengo a chiarire una cosa. Non è vero che ho chiesto le lastre a Francesca", scrive l'ex tennista. "C'è stato un confronto nato per caso, non richiesto da me, e da sportivo con una lunga esperienza di infortuni ho semplicemente detto che da una frattura alle costole è difficile di recuperare in così poco tempo", prosegue il ligure. "Francesca si è sentita attaccata, ma io non credo di aver attaccato nessuno. Anzi, come le ho già detto: le auguro davvero di rientrare e... di vincere Ballando", conclude Fognini.
(Adnkronos) - “Alla luce dell’evoluzione dei rapporti tra Italia e Paesi del Golfo, riteniamo che questa sia la fase ideale per aprire una nuova stagione di cooperazione. Per questo Protom ha definito un piano industriale che prevede, nei prossimi cinque anni, investimenti mirati proprio nell’area del Golfo, con l’obiettivo di avviare partnership stabili nei settori dell’innovazione”. Lo dichiara in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia il fondatore di Protom, Fabio De Felice, a margine del Forum imprenditoriale Italia Arabia Saudita, iniziato oggi a Riad. De Felice da anni è tra i membri italiani della task force dedicata al digitale del B20, il business forum del G20. L’azienda è certificata Elite, il programma di Borsa Italiana per le aziende ad alto potenziale ed è entrata in TechShare è il programma di preparazione alla quotazione di Euronext dedicato alle società tecnologiche. “Da oltre trent’anni - spiega - Protom lavora per portare soluzioni ad alto valore aggiunto alle imprese e alle istituzioni, con un approccio che combina competenze tecniche, cultura del progetto e una forte identità italiana. L'azienda è la prima kti company italiana che opera in diversi settori dell’innovazione tecnologica, dalla digital transformation allo smart manufacturing”. “L’intervento del ministro Tajani a Riad - commenta - conferma una realtà che come imprenditori italiani percepiamo da tempo: l’Arabia Saudita non è più soltanto un mercato in espansione, ma un partner strategico con cui costruire progetti di lungo periodo. La Vision 2030 rappresenta una delle più grandi trasformazioni economiche al mondo, e l’Italia ha oggi l’opportunità di inserirsi in modo strutturale in questo processo. Quello che emerge dal summit è un messaggio chiaro: non parliamo solo di scambi commerciali, ma di cooperazione industriale, di innovazione condivisa e di investimenti bilaterali". Secondo De Felice ,"il fatto che siano già stati siglati accordi per circa 10 miliardi di dollari conferma che i due Paesi stanno costruendo un vero partenariato, che unisce know-how italiano e capacità di investimento saudita. Rispetto ai piani strategici della mia realtà intravedo diverse scenari in diversi settori dall’energia alla transizione sostenibile alla tecnologia. L’Italia ha competenze tecnologiche d’eccellenza su varie dimensioni tecnologiche mentre l’Arabia Saudita sta investendo in modo massiccio su questi fronti. L’incontro tra queste due realtà può generare filiere nuove e progetti ad alta scalabilità”. “Queste aree - sottolinea - unite al nuovo corridoio economico tra India, Medio Oriente ed Europa, offrono all’Italia la possibilità di posizionarsi come piattaforma mediterranea della crescita. Per questo ritengo che sia il momento giusto per un approccio più integrato: imprese, università e istituzioni italiane devono presentarsi come un unico sistema in grado di costruire valore, non solo di vendere prodotti. L’Italia e l’Arabia Saudita hanno oggi una convergenza strategica: loro cercano tecnologia e competenze, noi cerchiamo nuovi mercati e stabilità nelle catene del valore. La collaborazione tra i due Paesi può essere una leva fondamentale per la nostra competitività globale”.
(Adnkronos) - “Il modello italiano del riciclo è virtuoso. Il nostro paese è sicuramente da prendere ad esempio”. Così, Letizia Moratti (Mep Commissione Itre), all’evento organizzato da Conai, in collaborazione con il Corriere della Sera, presso la Borsa di Milano, dal titolo ‘Il futuro della sostenibilità tra sfide emergenti e transizione competitiva’. “L'Italia ha già superato i target del 2025 e nel 2024 siamo arrivati ad un 76,7% di riciclo, quindi un modello che deve essere preso in considerazione dall'Europa e da altri paesi. Per far questo - prosegue Moratti - il vecchio continente deve semplificare le regole, orientarle al risultato, puntare sull'innovazione di processo e prodotto, favorendo quindi gli investimenti. Deve fare in modo che le procedure per le autorizzazioni, per esempio quelle ambientali, siano più rapide. Inoltre bisogna superare il concetto di rifiuto in modo tale che ci sia in Europa un'armonizzazione che non porti un paese a pensare ad un rifiuto in un certo modo e un paese a classificarlo in un modo diverso”.