(Adnkronos) - Re Carlo darà un triste addio al treno della regina Elisabetta, che verrà dismesso nel 2027. La famiglia reale ha infatti bisogno di un'ingente iniezione di liquidità, pari a 91 milioni di sterline (circa 106 milioni di euro) per far fronte al deficit del Sovereign Grant, che sostiene i doveri ufficiali dei Windsor e che è rimasto a 86,3 milioni di sterline (circa 100 milioni di euro), mentre i viaggi reali sono aumentati di 500.000 sterline (quasi 583.000 euro), arrivando a 4,7 milioni di sterline (quasi 5,5 milioni di euro), e i costi del personale sono aumentati di 2 milioni di sterline (2,30 milioni di euro), arrivando a 29,9 milioni di sterline (quasi 35 milioni di euro). James Chalmers, custode del Fondo Privato, ha descritto la decisione come un esempio di come la famiglia reale applichi la "disciplina fiscale": "Il treno reale, naturalmente, fa parte della vita nazionale da molti decenni ed è amato e curato da tutti i soggetti che se ne occupano. Ma, andando avanti, non dobbiamo essere vincolati al passato. Proprio come molti aspetti del lavoro della famiglia reale sono stati modernizzati e adattati per riflettere il mondo di oggi, così è giunto il momento di dare il più caloroso degli addii, mentre cerchiamo di essere disciplinati e progressisti nell'allocazione dei fondi. Con il sostegno di Sua Maestà, è stato quindi deciso che il processo di dismissione del treno reale inizierà l'anno prossimo". Secondo i conti annuali della famiglia reale, quando il treno da nove carrozze smetterà di funzionare, in attesa della scadenza del contratto di manutenzione prevista per l'inizio del 2027, il re e gli altri membri della famiglia reale potranno contare su due nuovi elicotteri. Si è ritenuto che i costi di gestione futuri sarebbero stati troppo elevati, ma si spera che nel frattempo il treno effettuerà ulteriori visite in alcune parti del Regno Unito, prima che venga trovata una sede a lungo termine per le carrozze, che potrebbero essere esposte in pubblico. Nonostante le dismissioni, restano i bei ricordi che del treno il sovrano senz'altro conserva, come quello della carrozza creata per Carlo a metà degli anni '80 e che talvolta utilizza ancora. Le carrozze comprendono il salone del re, composto da salotto, camera da letto e bagno, nonché la carrozza ristorante da 12 posti e la cucina della famiglia reale. Il treno oggi in uso entrò in servizio in occasione del Giubileo d'argento della regina Elisabetta II, nel 1977. E' trainato da una delle due locomotive, la 67006 "Royal Sovereign" o la 67005 "Queen's Messenger". Queste locomotive utilizzano biocarburante ecocompatibile ricavato da scarti di olio vegetale. Quando il re viaggiò da Londra a Cwmbran, in Galles, nel 2017, il costo fu di 130,84 sterline (oltre 153 euro) al miglio. Un biglietto ferroviario standard sarebbe costato 1,30 sterline (1,50 euro) al miglio. Il treno è parcheggiato e sottoposto a manutenzione in un'area protetta all'angolo nord-ovest dello stabilimento ferroviario di Wolverton. Nel 1842, la regina Vittoria divenne la prima monarca britannica a viaggiare in treno e, 27 anni dopo, commissionò una serie di carrozze private per il treno reale. La regina decorò le carrozze con oro 23 carati e seta blu. Rimasero in servizio fino ai primi anni del 1900, ma ora sono esposte al National Railway Museum di York. I viaggi reali si sono sempre svolti in segreto e nemmeno il personale dei treni sa quali reali siano a bordo. Tuttavia, durante le guerre mondiali furono prese ulteriori precauzioni per mantenere segreti i viaggi.
(Adnkronos) - “Per noi l'ingegneria è una parte strategica per lo sviluppo del Paese. Le competenze sono importanti e fondamentali per lo sviluppo. Dobbiamo essere più presenti nel dibattito pubblico a supporto della collettività. È importante, poi, il confronto con gli altri professionisti: a questo scopo l'Ordine di Milano è in prima linea nella promozione della Consulta delle Professioni tecniche della Camera di Commercio di Milano, Lodi, Monza e Brianza, le cui attività mirano a favorire un dialogo costante con tutti gli attori del territorio, a servizio di quel cambiamento e quello sviluppo che auspichiamo per il nostro Paese”. Lo afferma Carlotta Penati, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, all’assemblea ordinaria degli iscritti 2025, svoltasi nella sede di Palazzo Montedoria a Milano, in occasione della quale sono stati condivisi il bilancio consuntivo dell’esercizio 2024 ed il conto economico preventivo 2025. L’assemblea è stata un prezioso momento di ascolto e confronto sui temi centrali del cammino che la comunità professionale sta affrontando: dalla formazione al dialogo con le istituzioni fino alla condivisione e alla collegialità. “E' importante sottolineare che questa è l’assemblea degli iscritti perché vogliamo sempre di più promuovere la condivisione, la trasparenza, il confronto e la visione. Oggi abbiamo illustrato quanto realizzato dal Consiglio nel 2024. Prima il confronto, poi la visione di quello che vogliamo fare nel 2025 a favore dei nostri iscritti. Ricordo sempre che l’Ordine è un ente pubblico a favore della collettività attraverso la promozione della formazione e dei professionisti” conclude.
(Adnkronos) - “Nell’accingermi a partecipare a Ecoforum per raccontare della nostra filiera circolare per “l’industria pulita” ho avuto l’opportunità, grazie all’indagine IPSOS, di raccogliere le percezioni dei cittadini, poco ottimistiche rispetto alle performance dell’Italia circolare. Lo sottolinea Riccardo Piunti, presidente del Conou ricordando come "gli Italiani, ad esempio, ritengono mediamente che circa il 50% dell’olio minerale usato sia destinato a combustione, molti pensano che la raccolta del rifiuto sia un compito del meccanico vicino di casa, che il processo complessivo sia affidato a singole aziende specializzate senza un coordinamento; addirittura, un 6% pensa che l’olio usato finisca in fogna". Piunti aggiunge che "credono tuttavia che, quando si rigenera, l’olio sia mediamente di buona qualità dando credito alla tecnologia e non all’organizzazione. Vorrei, al contrario, che fossero informati e fieri dei risultati del nostro Paese, consci del ruolo del modello consortile che porta a raccogliere l’olio a titolo gratuito e rigenerare tutto". "La coscienza dei buoni risultati - conclude - aiuterà il conseguimento di ulteriori traguardi che potranno essere raggiunti, nelle filiere più diverse, solo con il contributo informato di tutti".