INFORMAZIONIMarie-Charlotte Nachury |
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(Adnkronos) - "I titoli di questa mattina elogiano il primo Papa americano, ma io lo considero un Papa per tutti. Spero che il mondo lo accolga come tale. Un Papa globale, non solo americano. Il fatto che non abbia parlato inglese nel suo discorso mi fa capire che non si limiterà a essere un Papa americano. Lo applaudo". A parlare così con l'Adnkronos è Carol Alt, attrice statunitense molto nota in Italia e fervente cattolica, all'indomani dell'elezione di Papa Leone XIV, come ha scelto di farsi chiamare il cardinale statunitense Robert Francis Prevost dopo essere diventato Pontefice. "È un Papa -spiega l'attrice- che deve affrontare un periodo di turbolenza e transizione. Inoltre, ha un ruolo molto impegnativo da ricoprire: quello di Papa Francesco". Il discorso pronunciato pochi istanti dopo l'elezione dal primo Papa nordamericano della storia l'ha colpita moltissimo. "Le sue prime parole pronunciate sulla Loggia Papale, che Dio ama tutti senza limiti, sono state un'anticipazione della sua intenzione di realizzare quella promessa - dice Carol Alt - Spero che rifletta il fatto che sarà un Papa inclusivo". Papa Leone XIV "era un missionario, il che significa che è andato e ha portato la buona novella a molte persone, compiendo opere di bene in molti luoghi. Ho trovato il suo discorso davvero notevole: ha incaricato tutti i cattolici di fare lo stesso e di essere missionari, di seguire le sue orme e di portare opere di bene, amore, pace e speranza. Non è forse questo che dovrebbe essere la Chiesa? Felicità nella nostra redenzione attraverso Cristo e nel compiere buone opere nel nome del Signore? Portare gioia agli altri, così come è stata donata a noi". Secondo l'attrice, interprete di tante commedie cult degli anni '80, da 'Via Montenapoleone' a 'I miei primi 40 anni', "qualcuno come Papa Leone XIV, con un cuore e una mente aperti, potrebbe essere l'anima giusta per impegnarsi a seguire le orme di Papa Francesco e continuare a portare la Chiesa nel XXI secolo". Del resto, sottolinea Carol Alt all'Adnkronos, "il Papa ha molti titoli, quindi molti incarichi da ricoprire: In realtà ha sette titoli e sette incarichi da ricoprire: Vescovo di Roma, Vicario di Gesù Cristo, Successore del Principe degli Apostoli, Sommo Pontefice della Chiesa Universale, Primate d'Italia, Arcivescovo e Metropolita della Provincia Romana, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, Servo dei servi di Dio. È un compito arduo...Prego per lui, come ho pregato per l'illuminazione di tutti i suoi predecessori". (di Ilaria Floris)
(Adnkronos) - "Il nome scelto sicuramente richiama a Leone XIII, che è stato il Papa della Rerum novarum, sostanzialmente il padre della dottrina sociale della Chiesa, colui che ne ha rivoluzionato un il pensiero. E' stata proprio una porta aperta verso la giustizia sociale, partendo dalle condizioni dei lavoratori. E oggi la giustizia sociale si deve costruire a partire da un lavoro dignitoso per tutti, cosa che purtroppo dati alla mano manca in Italia ma soprattutto in tante parti del mondo. E quindi io credo che se la Chiesa deve e può partire da lì, dall'azione sociale del papato di Francesco che è stata forte". Così, con Adnkronos/Labitalia, Emiliano Manfredonia, presidente delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), commenta l'elezione di Papa Leone XIV. Secondo Manfredonia con Papa Leone XIV, "c'è una continuità del papato di Pietro, una Chiesa che è rivolta soprattutto a dare voce a chi non ha voce". E Manfredonia non dimentica l'azione sociale di Francesco "perché comunque la Laudato Sì e la Fratelli Tutti riguardavano sia il tema della fratellanza umana come risposta ma anche il tema dell'ecologia integrale, e pongono le basi sul tema della giustizia sociale". "E poi ricordo gli incontri di papà Francesco con i movimenti popolari di lavoratori auto-organizzati, raccoglitori di cartone in Buenos Aires come tanti altri. Quindi ripartire dalla dignità che dà il lavoro e dalla libertà che questo può portare credo sia fondamentale", sottolinea. Ma non è tutto perchè "Il nome scelto sicuramente richiama a Leone XIII ma anche a Leone Magno che fermò Attila, disarmato. E oggi ci sono tante barbarie da fermare. E già questo credo che sia importante. E poi per me, per la mia formazione personale, mi fa ricordare molto anche Leone, il frate amico di San Francesco d'Assisi, colui che ha scritto manualmente la Perfetta letizia, un inno all'amore sostanzialmente, all'amore misericordioso", conclude.
(Adnkronos) - Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea, ha ritirato oggi il Premio Guido Carli, il riconoscimento dedicato all’ex governatore della Banca d’Italia e assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte per il loro impegno sociale, i successi in campo imprenditoriale, oltre che per aver portato lustro al talento e alla genialità italiana nel mondo. Dopo una carriera professionale che spazia dal mondo della finanza ai settori industriali, Palermo è, dal 2022, amministratore delegato di Acea. "Ricevere questo premio – ha commentato l'ad - è un onore, un tributo soprattutto ai valori sui quali ho centrato il mio percorso professionale: la creazione di valore nelle aziende, le ricadute sulla collettività, portando sempre al centro le persone". La cerimonia di premiazione si è svolta a Roma, nella sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica. La XVI edizione del Premio Guido Carli è stata intitolata a Papa Francesco e interamente dedicata all’impegno sociale e all’attenzione agli ultimi.