(Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha replicato alle parole sui giudici italiani pronunciate da Elon Musk in relazione alle decisioni dei magistrati che si sono espressi sui trattenimenti dei migranti in Albania. Un botta e risposta che ha generato reazioni in tutta la politica italiana. "Ascoltiamo sempre con grande rispetto le parole del Presidente della Repubblica", ha affermato la premier Giorgia Meloni, come riferiscono fonti di Palazzo Chigi. "Se condivido Mattarella? Anche le virgole e le pause". Così Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia, ha detto a Tagadà su La7 di condividere "anche le virgole e le pause" di Mattarella. "Io non so se Musk avrà ruolo o no nel governo Trump, - ha spiegato - sicuramente noi non abbiamo mai gradito quando ministri di altre nazioni attaccavano il governo e con lo stesso principio crediamo che all'estero possono commentare la politica italiana ma poi noi abbiamo la nostra indipendenza e autonomia". "Non sarà una persona dall'altra parte del mondo a decidere della carriera dei giudici in Italia. Detto questo il Pd" su questa vicenda "ha fatto una campagna sopra le righe, esagerata". "Quando si tratta di difendere la sovranità nazionale sono in prima fila, quindi rispetto per le parole del presidente della Repubblica, Musk ha diritto di esprimere il suo parere, noi poi siamo adulti e vaccinati. Gli italiani ragionano con la loro testa", il commento di Matteo Salvini, ospite di Otto e mezzo su La7. Il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ha dichiarato: "Riteniamo infondate le preoccupazioni di Elon Musk: attraverso libere elezioni sono le persone, il popolo, a scegliere chi eleggere in Parlamento, a decidere le maggioranze ed il governo che, grazie al grande lavoro di Giorgia Meloni e ai quattro partiti che lo compongono, gode di ottima salute". Anche Giovanbattista Fazzolari, secondo quanto si apprende, è intervenuto sul caso Elon Musk dopo le parole del Capo dello Stato. "Sempre utile l'intervento del Presidente della Repubblica nel ribadire l'importanza del rispetto della sovranità nazionale. Fratelli d'Italia è da sempre molto attenta alla questione, respingendo qualsiasi tentativo di ingerenza straniera nei nostri affari interni. Ciò vale sempre e con chiunque, dai governi, alle ong, ai grandi media", il senso del ragionamento espresso dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Attuazione del programma di governo, in alcuni colloqui. Per Fazzolari "stupisce piuttosto il sovranismo 'à la carte' della sinistra, la stessa che in passato non ha esitato a cavalcare posizioni anti-italiane e anche oggi in Europa trama per tentare di far perdere la vicepresidenza della Commissione europea all'Italia per il proprio tornaconto. Il più grave attacco agli interessi e alla sovranità italiana oggi lo ha mosso il Pd in Europa", avrebbe aggiunto Fazzolari. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, il leader di Azione Carlo Calenda e il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli puntano il dito contro il governo che ha "scelto il silenzio" e non ha risposto a Elon Musk. "Si riempiono la bocca della parola ‘patria’, urlano ‘prima l'Italia’, usano e abusano del tricolore nel simbolo, - ha dichiarato Magi - ma quando si tratta di difendere il Paese, la Costituzione e la sovranità dalle ingerenze dell'uomo più ricco del mondo, imprenditore in settori strategici per la difesa e la sicurezza, con un ruolo di rilievo al fianco del presidente eletto degli Stati Uniti, scelgono il silenzio. Se il presidente della Repubblica deve ricordare pubblicamente a tutti, e quindi anche al governo italiano, cos'è il rispetto delle istituzioni, forse è ora di chiedersi chi davvero non sa badare a sé stesso. Mattarella ha ricordato più volte in passato che la sovranità nazionale italiana si completa e si rafforza dall'essere membri dell'Unione europea, con il suo diritto. Grazie, presidente Mattarella, per aver difeso, lei sì, la sovranità dell'Italia e l’appartenenza all’Unione europea del nostro Paese". Carlo Calenda invece se la prende direttamente con Giorgia Meloni che "ha il dovere istituzionale di pronunciarsi. È impensabile che la presidente del Consiglio non dica una parola a difesa della dignità e della sovranità nazionale. E meno male che questi erano quelli contro i poteri forti internazionali". "Ringraziamo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per aver difeso la nostra sovranità e la nostra Costituzione", ha detto Angelo Bonelli, per poi dirsi rammaricato per "il silenzio della premier Meloni e il sostegno di Salvini alle dichiarazioni di Elon Musk, che non è un cittadino qualunque, ma il braccio destro di Donald Trump e stratega della sua campagna elettorale. In tempi come questi viene da rimpiangere Bettino Craxi, che da capo di governo non esitava a difendere la sovranità dell’Italia". "I sovranisti italiani difendono l'Italia a corrente alternata pur di attaccare i giudici. Ma un paese in la maggioranza che governa consente la delegittimazione della magistratura va verso una svolta autoritaria e Musk oggi è colui che vuole costruire un’autocrazia tecnologica che vuole ridurre il ruolo delle democrazie . il potere di condizionamento che Musk esercita sulle democrazie dovrebbe preoccupare visto l’enorme potere economico e tecnologico che ha accumulato, tra cui centinaia di satelliti e le sue piattaforme social", conclude Bonelli. Il capodelegazione Pd in Ue, Nicola Zingaretti, sui social, si è limitato a dire "grazie" al presidente Mattarella: "Lei sì che difende l’Italia".
(Adnkronos) - “L’Inps rappresenta un unicum nel panorama globale dei servizi socioassistenziali e previdenziali e per questo è considerato un punto di riferimento nell’Unione europea''. Lo afferma il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, oggi a Bruxelles, alla presentazione del XXIII rapporto annuale dell’Istituto al parlamento europeo, nel corso del convegno 'Il welfare italiano nella prospettiva europea. ''Negli ultimi cinque anni con le misure e prestazioni per i lavoratori, la famiglia, le imprese ha contribuito in maniera determinante al sostegno del mercato del lavoro'', aggiunge. ''Intendiamo rafforzare il ruolo dell'Istituto come hub del welfare a servizio del Paese, promuovendo il passaggio al welfare generativo basato sulla personalizzazione delle prestazioni in base alle reali esigenze dei cittadini'', assicura il presidente. ''L’obiettivo per i prossimi anni è rendere l’Istituto sempre più vicino ai cittadini grazie anche all’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dell’Intelligenza Artificiale”. “Per avere un sistema previdenziale solido, occorre allargare la base occupazione e, in particolare, offrire ai giovani opportunità di lavoro regolare, riducendo i tempi di transizione sia dal sistema di istruzione e formazione al lavoro, che da una occupazione all’altra, con adeguate misure di politiche attive. Per avvicinare i giovani al mondo della previdenza, la nuova Governance dell’INPS ha messo a punto un progetto di informazione e educazione previdenziale con incontri nelle scuole e università. Vogliamo aiutare i giovani nella costruzione del proprio 'salvadanaio previdenziale'”, prosegue Fava. L'Inps potrebbe aprire un proprio "punto" a Bruxelles, capitale del Belgio, dove vive una numerosa comunità di espatriati che devono talora affrontare difficoltà per quanto riguarda la pensione, a causa del peculiare regime previdenziale belga, per alcuni aspetti più vantaggioso di quello italiano. Lo afferma il presidente dell'ente previdenziale Gabriele Fava, parlando con la stampa a margine della presentazione su invito del capodelegazione del M5S Pasquale Tridico. "Ai fini della semplificazione globale valuteremo con grande piacere la possibilità di aprire un punto Inps qui - dice Fava - utile e fruibile a tutti, perché sappiamo e siamo ben consapevoli di tutte le posizioni previdenziali frazionate. E' importante dare certezze: oggi viviamo nella mobilità globale, quindi è importante, da questo punto di vista, rispondere efficacemente a questa domanda", conclude.
(Adnkronos) - "Crisi climatiche e conflitti hanno fatto aumentare i livelli di malnutrizione di oltre 200 milioni di persone. Soprattutto in Africa, Sud del Sahara e Asia meridionale. Oltre il 60% delle persone che soffrono la fame sono donne e le donne hanno un ruolo centrale nei processi di sicurezza alimentare delle loro famiglie. lo abbiamo chiamato ‘il paradosso delle donne’”. Lo ha ricordato all’Adnkronos Valeria Emmi, networking and advocacy manager di Cesvi intervistata in occasione della diffusione della 19esima edizione del Ghi, l’Indice globale della fame, curato ogni anno dall’organizzazione umanitaria italiana Cesvi. Il Ghi 2024 traccia i contorni di uno scenario allarmante: “L'indice globale della fame analizza 130 Paesi, quelli per cui sono disponibili i dati. In sei Paesi registriamo un livello di fame allarmante. Tra questi anche la Somalia, Gaza. Paesi per lo più concentrati nell'Africa a sud del Sahara e nell'area asiatica - illustra Valeria Emmi di Cesvi - Stiamo vivendo un'epoca di crisi interconnesse, in aumento e permanenti. Sono due, in particolar modo quelle che stanno accelerando l'aumento della fame nel mondo: i conflitti e i cambiamenti climatici. L'impatto del cambiamento climatico, che sperimentiamo anche nei nostri territori, sta aggravando i livelli di fame: sono 399 le catastrofi naturali che abbiamo registrato nel 2023, più di una al giorno. Eventi che hanno provocato 86 mila morti e colpito 93,1 milioni di persone. A causa delle guerre poi, come per esempio a Gaza o in Sudan - continua - si stanno generando vere e proprie catastrofi in termini di sicurezza alimentare e aleggia lo spettro della carestia. Nella stessa Striscia di Gaza, dove Cesvi opera, il 96% della popolazione è precipitata dell'insicurezza alimentare catastrofica o acuta”. Cesvi già da anni ha lanciato l'allarme per l’aumento della fame nel mondo: “I risultati raggiunti fino al 2015 sono in totale regressione - sottolinea la networking and advocacy manager di Cesvi - La comunità internazionale si è data l’obiettivo Fame zero entro il 2030, ma con i ritmi attuali di contrasto alla malnutrizione raggiungeremo l'obiettivo nel 2160. Non abbiamo 166 anni per poter contrastare la fame”, il suo monito. “Siamo in un momento particolarmente rilevante dal punto di vista delle politiche internazionali - fa sapere Emmi - È appena stata avviata a Baku la Conferenza sul clima, la COP 29. Tra qualche giorno", il 20 novembre, "celebreremo la Giornata internazionale dell'infanzia. Questi sono momenti in cui gli Stati, i decisori politici, si ritrovano e possono davvero fare la differenza, perché l'azione è necessaria ed è soprattutto urgente. Altrimenti - conclude - rischiamo di ipotecare il futuro delle delle prossime generazioni”.