(Adnkronos) - Un dibattito sulle sfide e le prospettive delle infrastrutture digitali, della regolazione dei servizi cloud e delle strategie industriali europee per restare competitivi nel nuovo scenario globale. Saranno questi i temi al centro del convegno “Il futuro del cloud in Italia e in Europa”, organizzato da Adnkronos e Open Gate Italia l’8 luglio 2025 alle 18, nella sala conferenze del Palazzo dell’Informazione, in piazza Mastai 9 a Roma. I main speaker dell’evento saranno Giacomo Lasorella, presidente dell’Agcom, che porterà una riflessione introduttiva sul quadro regolatorio nazionale e sull’evoluzione delle infrastrutture digitali, e Roberto Rustichelli, presidente Agcm. Interverranno anche il professor Stefano Salsano, ordinario alla facoltà di Ingegneria all’Università di Tor Vergata, esperto di cloud e edge computing. Alla tavola rotonda interverranno inoltre rappresentanti del Parlamento italiano ed europeo, della Commissione europea, e stakeholder industriali di primo piano: l’hyperscaler americano AWS, e l’italiana Aruba, tra i principali attori nazionali dei servizi cloud. L’obiettivo dichiarato è stimolare un confronto costruttivo sui modelli di investimento, le priorità infrastrutturali, l'evoluzione del quadro normativo e regolamentare e l’impatto della tecnologia sul tessuto produttivo europeo e nazionale, in una fase di trasformazione che coinvolge istituzioni, aziende e cittadini. La cornice di riferimento è definita dagli ambiziosi obiettivi fissati dall’Unione europea con il Decennio Digitale. Entro il 2030, Bruxelles punta a fare in modo che almeno il 75% delle imprese europee utilizzi tecnologie cloud all’avanguardia, mentre su tutto il continente dovranno essere realizzati 10.000 nodi perimetrali climaticamente neutri, capaci di garantire sicurezza, connettività veloce e supporto all’adozione di applicazioni di nuova generazione, intelligenza artificiale in primis. I numeri mostrano che la strada da percorrere è ancora lunga: secondo i dati Eurostat, nel 2023 meno della metà (il 45,2%) delle organizzazioni europee aveva adottato servizi cloud. Eppure, si tratta di una tecnologia sempre più essenziale: piattaforme scalabili, resilienti e sicure che costituiscono la base per digitalizzare i processi produttivi, ottimizzare la spesa pubblica, sviluppare nuovi modelli di business e rispondere alle esigenze di cybersecurity. In parallelo agli obiettivi del Decennio Digitale, la Commissione europea ha avviato un pacchetto di riforme che nei prossimi mesi entreranno nel vivo. Tra i dossier più attesi figura l’EU Cloud and AI Development Act, che dovrebbe essere presentato tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. La proposta punta a favorire la nascita di Gigafactories dell’IA in grado di addestrare modelli di intelligenza artificiale di grandi dimensioni, sostenere la creazione di un ecosistema europeo per l’AI e stabilire standard minimi per i servizi cloud offerti nel mercato unico. Sempre nella seconda metà del 2025, la Commissione presenterà la Strategia europea per l’Unione dei dati, con l’obiettivo di promuovere la condivisione sicura e interoperabile di dati pubblici e privati, semplificando il quadro normativo e accelerando lo sviluppo di nuove applicazioni. A queste iniziative si aggiungerà la proposta di un Digital Networks Act, che punta a verificare la capacità delle regole vigenti di rispondere alle sfide del settore delle telecomunicazioni, favorire investimenti nelle reti di nuova generazione, ridurre oneri burocratici e costi di conformità e creare un mercato unico della connettività più integrato e competitivo. Anche sul piano nazionale il dibattito è in pieno fermento. Lo scorso marzo, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) con delibera n. 55/25/CONS ha avviato una consultazione pubblica sul ruolo delle Content Delivery Network (CDN), con l’obiettivo di definire il posizionamento di queste infrastrutture nella catena del valore della rete e di elaborare un regime autorizzatorio coerente per tutti i fornitori di CDN e i Content and Application Provider. Il convegno dell’8 luglio sarà quindi un’occasione unica per mettere a fuoco i principali nodi che accompagnano la transizione digitale: come sostenere lo sviluppo del cloud in un mercato europeo sempre più interdipendente, quali regole servono per stimolare la concorrenza e tutelare i consumatori, quali investimenti sono necessari per competere con gli Stati Uniti e la Cina. L’evento segnerà l’avvio di un percorso di approfondimento stabile, con l’obiettivo di raccontare il rapporto tra tecnologia e società in modo rigoroso e inclusivo, dando voce a istituzioni, imprese, accademici e cittadini. Per iscriversi e partecipare in presenza: http://adnk.news/FuturoDelCloud
(Adnkronos) - L'accesso al lavoro tramite Agenzia avviene oggi più velocemente che in passato: entro quattro mesi dal primo contatto con una Agenzia per il lavoro i candidati trovano una occupazione, rispetto ai sei mesi del 2022. In due casi su cinque il candidato ottiene un lavoro entro un mese. Dalla rilevazione di Ipsos si evidenzia, inoltre, che per i lavoratori in somministrazione sono preferibili i contratti a tempo determinato tramite Agenzia piuttosto che quelli diretti con l’azienda: oltre la metà dei lavoratori in somministrazione (54%), infatti, predilige i vantaggi del contratto a termine tramite Agenzia. E' quanto emerge dalla ricerca condotta da Ipsos per Assolavoro, l’associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, sul mercato del lavoro in Italia e sul ruolo delle Agenzie, e presentata oggi in occasione dell'assemblea pubblica dell'associazione. In generale, aumenta tra la popolazione la conoscenza delle agenzie per il lavoro che passa dal 73% del 2002 al 79% di oggi, mentre permangono margini di miglioramento sulla conoscibilità della formazione offerta gratuitamente ai lavoratori dalle Agenzie e sul welfare dedicato: solo il 44% dei somministrati e il 22% dei candidati conoscono la formazione di settore, e solamente il 41% dei somministrati e il 15% dei candidati il welfare. I contratti in somministrazione vengono considerati una forma di lavoro moderna (33%) e assimilabile al lavoro dipendente (35%) (per legge i lavoratori tramite Agenzia hanno stessi diritti, stesse tutele e stessa retribuzione dei colleghi direttamente assunti dall’azienda, ndr). L’81% dei candidati intervistati consiglia di rivolgersi ad una Agenzia. Dalla ricerca Ipsos emerge che le Agenzie favoriscono le prime esperienze di lavoro per i giovani, aiutano chi ha perso un’occupazione a trovarne una nuova e forniscono supporto alle aziende nel rispondere alla domanda di lavoratori con competenze altamente specializzate. Se è vero, infatti, che più di un lavoratore su due in somministrazione è un giovane under 35, le Agenzie non sono solo un’ottima porta d’accesso al mercato del lavoro per chi ha ancora poca esperienza, ma nel 34% dei casi sono un valido canale per reinserirsi nel mondo del lavoro, e nel 38% una via per la ricerca di migliori opportunità di lavoro. Per chi cerca un lavoro inviare curriculum alle aziende rappresenta il canale migliore (50%, dato in calo rispetto al 2022), seguono le Agenzie per il Lavoro (43%) e il passaparola (34%). Sempre più rilevante l’utilizzo di LinkedIn, soprattutto tra gli under 35 laureati dove si raggiunge il 48%. In questo contesto, per la popolazione le caratteristiche più ricercate in un buon datore di lavoro sono stipendio adeguato (71%) e stabilità e sicurezza (57%). Seguono avere un contratto che ti tuteli nei momenti di difficoltà (27%), lavoro in smart working (24%) e avanzamenti di carriera (23%). Nel caso dei candidati risulta importante l’attenzione alla formazione dei dipendenti in tre casi su dieci. Sull’avvento dell’Intelligenza Artificiale una fetta importante deve ancora farsi un’idea o è in attesa degli sviluppi futuri. Per la popolazione l’ia stravolgerà il mondo del lavoro, incrementando l’efficienza e garantendo lo sviluppo di nuove professionalità. Sei persone su dieci temono, però, che l’ia causerà una riduzione del personale nelle aziende. Più ottimisti i manager delle Agenzie per il lavoro, tre su quattro hanno già iniziato a implementare l’ia nel proprio lavoro, mentre la quota residuale ha comunque pianificato di utilizzarla.
(Adnkronos) - È stato presentato all’Assemblea di InfoCamere il Bilancio di Sostenibilità 2024, giunto alla sua settima edizione. Il documento fotografa l’impegno concreto del Gruppo nel generare impatti positivi sull’ambiente, l’economia e la società, valorizzando le potenzialità dell’innovazione tecnologica come leva di crescita sostenibile. Nel corso del 2024, InfoCamere ha distribuito verso gli stakeholder un valore pari a 126,5 milioni di euro, segnando un incremento del 3,7% rispetto al 2023. Sul fronte ambientale e dell’efficienza energetica, nel 2024 il Gruppo ha conseguito importanti risultati. L’impianto fotovoltaico della sede di Padova ha prodotto 205.000 kWh di energia rinnovabile, contribuendo a ridurre le emissioni di CO₂ per oltre 102.600 kg, mentre il ricorso a politiche di smart working ha consentito di evitare l’emissione di 318 tonnellate di CO₂ equivalente. Anche grazie a questo impegno, nel 2024 il Data Center di InfoCamere è stato premiato con il Sustainability Impact Award, confermando l’eccellenza tecnologica dell’infrastruttura ICT del Gruppo che ha anche ricevuto una valutazione positiva per la gestione dei dati dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). Il 2024 ha visto il raggiungimento di importanti traguardi anche in tema di governance e inclusione. Tra questi: il rinnovo del Rating di Legalità con attribuzione del massimo punteggio da parte dell’AGCM; la conferma della certificazione UNI/PdR 125:2022 per la Parità di Genere; il rinnovo della certificazione ISO 14001 per la gestione ambientale.