INFORMAZIONIUnieuro spa Commercio e Distribuzione Ruolo: Head of Data, Data Platform & BI and AI solutions Area: IT Management Marco Pegolo |
INFORMAZIONIUnieuro spa Commercio e Distribuzione Ruolo: Head of Data, Data Platform & BI and AI solutions Area: IT Management Marco Pegolo |
(Adnkronos) - Vladimir Putin "pronto" al dialogo con Donald Trump. A quattro giorni dall'insediamento del nuovo presidente Usa, e mentre la guerra tra Russia e Ucraina continua a colpi di artiglieria e droni, il presidente russo apre nuovamente alla possibilità di parlare con l'omologo americano per trovare una soluzione al conflitto. Nello stesso giorno dell'apertura agli Usa, arriva anche la 'bacchettata' del tycoon al presidente ucraino Volodymyr Zelensky 'reo', secondo Trump, di aver risposto all'attacco di "una potenza molto più grande" invece di mediare sin dall'inizio. "Non è un angelo", la 'sentenza' del presidente americano. Nonostante il clima apparentemente di distensione, però, Mosca lancia un nuovo avvertimento alla comunità internazionale firmato Shoigu: l'ostilità dell'Occidente, da sempre schierato con Kiev, mette il mondo a rischio di una guerra tra potenze nucleari. Rischio che "sta aumentando", le parole dell'ex ministro della Difesa russo. Il presidente Putin sarebbe pronto a parlare con Trump e in attesa di "segnali" in questo senso da Washington, spiega il portavoce del Cremlino. "Putin è pronto", le parole di Dmitry Peskov ai giornalisti. "Stiamo aspettando segnali" da parte americana, ha aggiunto. Il Cremlino ha poi esortato gli Stati Uniti ad avviare negoziati sul disarmo nucleare "quanto prima". "Abbiamo interesse ad avviare il processo negoziale al più presto", ha detto ancora Peskov, per il quale "la palla è nel campo degli americani che hanno sospeso ogni contatto sostanziale" in proposito con Mosca. Poi la risposta a Trump, per il quale si potrebbe mettere fine alla guerra in Ucraina abbassando i prezzi del petrolio: "Il conflitto non dipende dai prezzi del petrolio", ha assicurato Peskov. "Zelensky ha risposto ad una potenza molto più grande, molto più forte, non avrebbe dovuto farlo perché avremmo potuto trovare un accordo", attacca Trump, in un'intervista a Sean Hannity di Fox News, nella quale suggerisce che il presidente ucraino, che sottolinea "non è angelo", non avrebbe dovuto rispondere militarmente all'invasione russa. "Io avrei potuto fare un accordo così facilmente, ma Zelensky decise 'io voglio combattere", aggiunge il presidente che in effetti nel febbraio del 2022 non era alla Casa Bianca. Trump passa poi ad elencare il numero dei tank russi e quello ucraini, sottolineando la superiorità di Mosca. "Non si può rispondere a questo", ha aggiunto riconosce che l'Ucraina "ha mostrato coraggio nell'uso l'equipaggiamento" che gli è arrivato in questi anni da Stati Uniti e alleati europei. Ma "alla fine questa è una guerra che deve essere risolta", prosegue, affermando che Zelensky ha mostrato interesse a raggiungere un accordo, mentre sarà difficile portare al tavolo negoziale Vladimir Putin nei confronti del quale, ha ribadito il tycoon, è pronto ad aumentare la pressione. "Se non risolvono questa guerra presto, quasi immediatamente, imporrò dazi consistenti alla Russia, tasse e anche grandi sanzioni - ha detto - io non voglio farlo, sapere che io amo il popolo russo, è un grande popolo ma dobbiamo far finire questa guerra". Intanto arriva il nuovo avvertimento da Mosca all'Occidente. Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, l'ex ministro della Difesa Sergei Shoigu, lancia un monito all comunità internazionale, spiegando che il rischio di una guerra tra potenze nucleari "sta aumentando", accusando nuovamente i Paesi occidentali di cercare di “indebolire” Mosca. "Di fronte all'aumento dei comportamenti conflittuali e all'intensificarsi delle rivalità geopolitiche, i rischi globali di un confronto militare tra i principali attori, comprese le potenze nucleari, stanno crescendo - dice Shoigu - La politica dei Paesi occidentali è diventata apertamente ostile. L'Occidente ha provocato e sta sostenendo la situazione di crisi in Ucraina”. Shoiguaccusa la Nato di espandersi verso il confine occidentale della Russia e ha indicato che l'Alleanza Atlantica "abbassa costantemente la soglia per l'uso di armi nucleari, rafforzando la componente nucleare nella sua pianificazione militare". "Le azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti hanno portato a un degrado dei meccanismi di controllo degli armamenti e della non proliferazione delle armi di distruzione di massa - dichiara, denunciando - i tentativi di minare gli sforzi globali per prevenire una corsa agli armamenti nello spazio". Il segretario del Consiglio di sicurezza russo ha sottolineato che “l'Organizzazione mondiale del commercio (Omc), l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) e altre organizzazioni internazionali vengono attivamente svalutate”. “Queste azioni mirano direttamente a indebolire i nostri Paesi e cercano di privarci della nostra sovranità e del diritto di scegliere il nostro percorso di sviluppo e di realizzare i nostri interessi strategici”, ha denunciato Shoigu, su cui pende un mandato d'arresto della Corte Penale Internazionale per la presunta responsabilità sui crimini di guerra nell'invasione dell'Ucraina.
(Adnkronos) - European health development, holding che controlla UniCamillus, università privata specializzata nelle scienze mediche e sanitarie, guidata dal rettore Gianni Profita, annuncia l’ingresso nel proprio capitale, con una quota di minoranza, di un gruppo di investitori italiani e internazionali di rilievo riuniti da H14, family office di Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi. Tra gli investitori la famiglia Marzotto, la famiglia Doris, la famiglia de Brabant, e Istituto Atesino di Sviluppo. Negli ultimi anni, UniCamillus ha consolidato la propria posizione come punto di riferimento nella formazione di professionisti nel settore medico e sanitario, distinguendosi per la sua vocazione internazionale ed il forte impegno, in particolare, verso i Paesi in via di sviluppo. L’ingresso di H14 consentirà all’Ateneo di accelerare ulteriormente il proprio percorso di crescita, puntando al rafforzamento della presenza sul territorio italiano ed all’espansione delle collaborazioni internazionali con istituzioni accademiche di prestigio. Un focus strategico sarà rappresentato dagli investimenti in infrastrutture e tecnologie all’avanguardia, con l’obiettivo di offrire agli studenti un’esperienza formativa di eccellenza e di promuovere l’innovazione nell’educazione medica. UniCamillus continuerà inoltre ad investire nel capitale umano, rafforzando il proprio corpo docente e attirando professionisti, ricercatori e accademici di fama internazionale. “In pochi anni dalla fondazione - ha dichiarato il rettore Gianni Profita - l’ateneo ha ottenuto straordinari risultati confermando l’intuizione originaria di coniugare l’eccellenza della formazione medica con una visione umanitaria internazionale. Oltre 5000 studenti - provenienti da oltre 70 Paesi del mondo - oggi affollano le nostre moderne aule dove ottimi e selezionati docenti li preparano per i tirocini nei migliori ospedali. UniCamillus è destinata oggi a crescere ancora di più grazie alle idee e all’esperienza del family office guidato da Luigi Berlusconi con il quale ho trovato assoluta consonanza di idee e di visione”. “Con UniCamillus - ha dichiarato Luigi Berlusconi, presidente della società - condividiamo come H14 una visione ambiziosa: costruire un futuro in cui formazione e innovazione possano rispondere concretamente alle sfide globali della salute. Crediamo nell’investimento in realtà capaci di trasformare il sapere in impatto sociale, e UniCamillus rappresenta una straordinaria sintesi di eccellenza accademica e missione umanitaria. Il nostro impegno è quello di accompagnare questo percorso, ampliando orizzonti e opportunità con lo sguardo rivolto alle generazioni future." Nel contesto dell’operazione, Mediobanca ha agito come advisor finanziario esclusivo di UniCamillus ed unico advisor finanziario coinvolto nell’operazione. Gli studi Gianni & Origoni, Giordano-Merolle e Profeta hanno supportato UniCamillus per gli aspetti legali e fiscali. H14 è stata assistita da PedersoliGattai, Yard Reaas, New Deal Advisors e Spada Partners.
(Adnkronos) - Sono 151 le aziende che hanno ottenuto la Certificazione Top Employers Italia 2025 rilasciata da Top Employers Institute, l’ente certificatore globale delle eccellenze aziendali in ambito Hr (con un incremento percentuale dal 2009, 28 aziende, al 2025, 151 aziende, del 439,29%). Tra di loro, 48 hanno ottenuto anche la Certificazione Top Employers Europe 2025, riconosciuta alle aziende che raggiungono la Certificazione Top Employers in almeno 5 Paesi europei; e 15 sono state certificate Top Employers Global 2025, un terzo livello di Certificazione riservata alle aziende certificate in più Paesi di più Continenti. Debutta quest’anno la Certificazione Top Employers Enterprise pensata per le aziende multinazionali presenti in almeno 10 Paesi, con un numero globale di dipendenti superiore a 2.500 e che hanno già ottenuto la Certificazione Top Employers in almeno 10 Paesi. Le aziende certificate anche Top Employers Enterprise sono 7. Attivo da 34 anni, Top Employers Institute nel 2025 ha certificato 2.429 aziende in 125 Paesi del mondo. Sulle nuove sfide che attendono le aziende nel 2025, Massimo Begelle, Regional Manager Italy & Spain Top Employers Institute, ha commentato: "Il mondo del lavoro sta cambiando in modo straordinario. Se nel 2024 è stato influenzato dal nuovo rapporto emergente tra Human Centricity e Intelligenza Artificiale, nel 2025 assisteremo a uno spostamento radicale verso obiettivi più collettivi, collaborativi e inclusivi. Per guidare questa trasformazione, gli Hr leader dovranno garantire e trovare un collegamento tra successo individuale e successo di gruppo. Per farlo, sarà importante cogliere e trasformare in opportunità le diverse spinte che caratterizzano oggi il mondo delle risorse umane. E proprio con l’obiettivo di supportare gli Hr Manager nel loro cammino strategico, il nuovo rapporto World of Work Trends 2025 fornisce indicazioni cruciali sulle cinque tendenze globali chiave che stanno dando forma a questa forza lavoro collettiva emergente". Come spiega David Plink, Ceo Top Employers Institute, il percorso per diventare un Top Employer richiede un impegno costante al miglioramento continuo e un approccio olistico alle pratiche Hr: "Coerenza in un mondo in cui il cambiamento è l’unica costante? In un’epoca di continui progressi tecnologici, mutamenti economici ed evoluzione sociale, è fonte di grande ispirazione vedere persone e organizzazioni dare il meglio di sé. Quest’anno, il Programma di Certificazione Top Employers celebra la dedizione dei nostri Top Employers di tutto il mondo, che continuano a distinguersi con strategie e pratiche Hr di livello globale. Promuovono la crescita e il benessere dei collaboratori, migliorando al contempo il mondo del lavoro. È con orgoglio che riconosciamo e celebriamo questi leader straordinari e i loro team per il traguardo raggiunto: i Top Employers 2025".