(Adnkronos) - Bel tempo con sole e temperature sopra la media, ma non per tutti: durante i mesi autunnali ed invernali l’alta pressione non porta sole ovunque e sempre, ci sono delle particolarità anche in Italia, spiegano i meteorologi. Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, conferma una fase di alta pressione in compagnia dell’Anticiclone Africano fino almeno a Santa Lucia. Ciò non significherà avere sole e temperature sopra la media del periodo ovunque. Nei mesi autunnali ed invernali, quando un campo di alta pressione si impossessa di tutta l’Italia, abbiamo tanto sole e temperature sopra la media in montagna e lungo le coste; nelle zone interne, nei fondovalle e in Pianura Padana, l’alta pressione invece schiaccia l’umidità nei bassi strati e favorisce nebbie o nubi basse. Queste nubi basse, qualora presenti in Estate e in Primavera, si dissolvono con i primi raggi solari; durante l’inverno e l'autunno, questo fenomeno è meno frequente a causa della maggiore durata della notte e delle temperature più fredde. In pratica, non si hanno i moti di rimescolamento dell’aria tipici della Primavera e dell’Estate, legati all’irraggiamento solare e alla tipica instabilità responsabile anche dei temporali di calore. In sintesi, l’alta pressione in primavera ed estate significa quasi sempre sole e temperature miti o calde, in inverno e autunno invece porta spesso nubi basse e foschie in pianura, sole in montagna e zone costiere (anche qui salvo eccezioni). Le previsioni sono dunque all’insegna dell’Anticiclone Africano fino a Santa Lucia: avremo nubi e locali foschie in Val Padana, nubi marittime tra Liguria (qui definite Macaia o Maccaja) e Toscana, altrove dominerà il sole. Dove avremo sole e cieli tersi sono previste temperature eccezionali per il periodo: i valori si porteranno anche 10°C oltre la media climatologica di dicembre: soprattutto in montagna avremo una fase calda che purtroppo fonderà la neve accumulata nelle ultime settimane. Nelle prossime ore, il passaggio di una perturbazione atlantica, in moto tra Svizzera e Germania, causerà addensamenti sulle Alpi con qualche fiocco oltre i 2000 metri (!), locali annuvolamenti si attarderanno sul meridione poi dalla Festa dell’Immacolata avremo un clima monotono in compagnia dell'Anticiclone Africano e sempre più caldo. Per trovare un cambiamento dovremo aspettare Santa Lucia, il giorno con il tramonto più anticipato: in seguito, con il sole che tramonterà via via sempre più tardi, arriveranno le nubi, anche se questa tendenza è da confermare. Domenica 7. Al Nord: passaggio di velature, neve sulle Alpi di confine. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: ulteriore miglioramento con prevalenza di sole; isolati piovaschi tra Sicilia e Calabria. Lunedì 8. Al Nord: prevalenza di sole; nubi basse in Val Padana, specie nelle ore notturne. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: bel tempo con prevalenza di sole. Martedì 9. Al Nord: prevalenza di sole; nubi basse in Val Padana. Pioviggine in Liguria. Al Centro: bel tempo prevalente; nubi in Toscana. Al Sud: bel tempo con prevalenza di sole. Tendenza: alta pressione con tempo stabile.
(Adnkronos) - "Quello che emerge dal settimo rapporto è che le imprese ce la possono fare, specialmente le piccole imprese, se stanno in filiera. Non è solo un discorso di catena produttiva, ma è una circolazione di dati, mettere in comune delle competenze, lavorare insieme sulla conoscenza aumentata". Lo ha dichiarato Stefano Cuzzilla, presidente di 4.Manager, intervenuto oggi a Roma alla presentazione del settimo rapporto dell’Osservatorio 4.Manager, 'Le filiere produttive nell’era della conoscenza aumentata'. Cuzzilla ha evidenziato come l’evoluzione digitale renda necessario un investimento deciso sulle competenze manageriali e sull’innovazione delle piccole e medie imprese. "Per affrontare questa nuova era digitale - prosegue - servono anche delle competenze, perciò un lavoro importante su un reskilling di manager, un lavoro sulle piccole e medie imprese italiane che devono avere il supporto, ma nello stesso tempo devono stare più in rete perché ancora hanno paura di affrontare l'intelligenza artificiale che, invece, deve essere vista come una risorsa". Il presidente di 4.Manager ha richiamato la necessità di valorizzare il patrimonio di conoscenza del sistema produttivo italiano, mettendo in relazione imprese di dimensioni diverse: "Dobbiamo mettere a fattore comune tutti i nostri vantaggi, tutto il nostro sapere, la conoscenza che è la nostra forza: non solo dei prodotti, ma anche della gestione del dato. Dobbiamo costruire un dialogo sulla fornitura e sulle competenze per affrontare le sfide esterne perché il mondo fuori dall'Europa è sempre più competitivo. Tutto questo va fatto in un’ottica di sistema, perché dopo una crisi pandemica, una crisi energetica e una crisi bellica, un’impresa da sola, anche se forte, non ce la può fare ad affrontare le sfide future".
(Adnkronos) - Oltreplastica è una mostra sul mutamento in atto nella plastica contemporanea e sul ruolo che il design svolge nel ripensare la materia, il progetto, la responsabilità. Lo si legge in una nota. Curata da Frida Doveil e prodotta da Adi Design Museum con il supporto di Eni, Main Partner del museo, la mostra esplora i percorsi di transizione che accompagnano la plastica “oltre” la sua natura, mettendo a fuoco il rapporto tra cultura materiale, innovazione industriale e sostenibilità ambientale. “Oltreplastica è qualcosa di più duraturo di un titolo di mostra” osserva la curatrice “È un neologismo. Vuole mettere in evidenza uno stato di fatto: la plastica come l’abbiamo sempre conosciuta è cambiata. Questo richiede modi nuovi di nominarla, di classificarla, ma soprattutto di utilizzarla. Oltreplastica ci suggerisce una nuova tassonomia di una materia in mutazione, e ci racconta dell’innovazione di design come vero volano culturale capace di favorire questa trasformazione” Più di trent’anni dopo l’appello di Carl Sagan a custodire “il pallido puntino blu”, simbolo della fragilità del nostro pianeta, la Osaka Blue Ocean Vision del G20 (2019) segna il primo impegno internazionale per azzerare entro il 2050 la dispersione di rifiuti plastici nei mari, attraverso un approccio globale al ciclo di vita della plastica. Un atto di responsabilità che, al di là della tecnica, chiama in causa l’intero sistema industriale e la Cultura del Progetto: un nuovo modo di pensare la materia, le sue forme, i suoi cicli vitali. “Progettare per la contemporaneità pone problemi di ruolo e di metodo: superate le illusioni del Modernismo, ci resta oggi l’idea di un progetto riformatore di design come modificazione continua del contemporaneo, un progetto che si carica di senso solo all’interno di un più vasto contesto sociale e acquista valore attraverso il dispiegarsi disciplinare nelle sue applicazioni concrete”. Commenta il presidente Adi Luciano Galimberti. “Scienza e tecnologia hanno oggi bisogno di nuove domande per poter elaborare nuove risposte orientate ai valori del progresso sociale. Solo una disciplina consapevole che il progetto di design non può limitarsi a prudente misura della distanza dagli obiettivi, ci aiuterà a capire i caratteri dinamici che la modificazione continua del contemporaneo impone.” Oltreplastica non celebra né condanna la plastica: ne indaga piuttosto la metamorfosi. Da simbolo del progresso moderno e della produzione di massa, materia leggera, versatile, accessibile, la plastica si trova oggi al centro di una ridefinizione radicale, nella quale design e scienza dei materiali agiscono insieme per riscriverne il destino. Attraverso una costellazione di prodotti, materiali e processi pionieri, la mostra racconta un percorso ancora in itinere, fatto di sperimentazioni concrete e invenzioni di progetto che testimoniano la possibilità di una plastica responsabile, capace di superare i limiti della propria origine. Il racconto si apre con un richiamo alle origini, quando i primi polimeri sintetici divennero materia dell’innovazione e del sogno moderno, con la sezione “La plastica degli inizi”. Cinque plastiche iconiche – poliuretano, resina poliuretanica, polietilene, polipropilene, acrilonitrile butadiene stirene, SAN stirene acrilonitrile – rievocate attraverso altrettanti oggetti premiati con il Compasso d’Oro tra il 1954 e il 2004, tracce tangibili di un’epoca in cui la plastica era “la materia dell’invenzione” per eccellenza. Da questa premessa storica si dipana una classificazione delle plastiche contemporanee, articolata in cinque profili di trasformazione e circolarità: rivitalizzata, la plastica che rinasce dal riciclo chimico e meccanico; a massa bilanciata, derivata da materie prime alternative; bio-based, prodotta da fonti biologiche rinnovabili; rigenerata, ottenuta da scarti e residui organici, biofabbricata, creata da organismi e cellule viventi. Cinque sezioni dove la materia non è più un’entità inerte, ma un campo di relazioni tra tecnologia, biologia e progetto. Collocando la lettura del cambiamento nella realtà concreta della produzione, Oltreplastica restituisce un panorama di imprese, ricercatori e designer che interpretano la materia come agente attivo di trasformazione. Il design emerge qui come pratica evolutiva, capace di generare bellezza a partire dallo scarto, di ridefinire gli standard estetici, di prefigurare un futuro in cui la plastica, pur restando plastica, diventa “plausibile” dal punto di vista ambientale, tecnico e culturale. Questo processo è inarrestabile: si muove in modo organico e rapido, attraversando scienza, industria, società e immaginario. Un’evoluzione che non riguarda soltanto i materiali, ma la nostra stessa idea di contemporaneità. La mostra è realizzata con il supporto di Eni, Main Partner.