(Adnkronos) - Oltre 4000 soci pellegrini delle Pro Loco e circa 800 volontari infioratori hanno raggiunto la Capitale nel weekend per partecipare a due appuntamenti di altissimo valore spirituale, culturale e artistico: il Giubileo delle Pro Loco e la grande Infiorata delle Pro Loco d’Italia, che hanno trasformato Piazza San Pietro e Via della Conciliazione in uno scenario di straordinaria bellezza. Ben 34 tra Pro Loco e gruppi di infioratori, provenienti da tutta Italia, a partire dal tardo pomeriggio di sabato 28 giugno, hanno realizzato un imponente tappeto floreale ispirato al tema della preghiera e della fede. Petali, fiori freschi, segatura colorata e materiali naturali hanno dato vita a composizioni artistiche di grande impatto visivo e simbolico, eseguite con diverse tecniche e stili regionali. Un evento corale che ha celebrato non solo la spiritualità e la devozione, ma anche la forza della coesione tra le comunità locali, unite dalla missione quotidiana di valorizzare il patrimonio immateriale italiano. (Fotogallery) “Questa giornata rappresenta un momento fondamentale per le Pro Loco d’Italia. Abbiamo compiuto un viaggio di spiritualità e bellezza – ha dichiarato Antonino La Spina, presidente nazionale Unpli –. Il Giubileo e l’Infiorata sono stati l’occasione per onorare il valore del volontariato culturale, le radici dei territori e il profondo legame tra comunità e tradizione. Oltre settecento infioratori, provenienti da tredici regioni, hanno dato vita a opere che parlano di fede, arte e identità. È stato un grande abbraccio collettivo, un’Italia unita nei valori, nei colori e nella condivisione”. (Video) I volontari, instancabili e appassionati, hanno lavorato per tutta la notte, dando vita a un allestimento emozionante e partecipato, che ha incantato migliaia di fedeli e visitatori. La due giorni si è chiusa con il Giubileo delle Pro Loco e il suggestivo passaggio della Porta Santa, che ha visto oltre 4000 pellegrini partecipare con spirito di fede, condivisione e speranza. Il Giubileo delle Pro Loco e l’Infiorata hanno ribadito il ruolo centrale del volontariato nella costruzione di una società coesa, attiva e radicata nelle proprie tradizioni.
(Adnkronos) - Una storia lunga quasi 150 anni guarda al futuro: in uno scenario globale segnato da evoluzioni tecnologiche e nuove aspettative dei consumatori, il Gruppo Barilla sceglie di rinnovare il suo impegno verso l’innovazione, aprendosi al confronto con partner della propria filiera per identificare insieme soluzioni tecnologiche, dinamiche e visionarie. È in quest’ottica che l’azienda annuncia l’apertura ufficiale delle candidature per 'Good Food Makers 2025', il programma di open innovation dedicato a startup, spin-off e aziende innovative che vogliono contribuire alla trasformazione del settore agroalimentare. (Audio) Giunto alla sua settima edizione, quest’anno in collaborazione con Almacube (l’hub dell’innovazione dell’Università di Bologna e di Confindustria Emilia Area Centro), il programma assume la forma speciale di Good food makers - Ecosystem, con l’obiettivo di creare un ecosistema di innovazione aperto a stakeholder e partner della catena del valore di Barilla, facilitando lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie emergenti per soluzioni concrete. Le tre realtà vincitrici parteciperanno a un percorso collaborativo di 4 settimane con figure professionali di Barilla e delle aziende partner: sarà un’occasione per accedere a una rete di valore e progettare insieme soluzioni capaci di generare impatto reale lungo tutta la filiera dal campo alla tavola, fianco a fianco con manager Barilla. Le candidature sono aperte fino a fine luglio e il programma entrerà nel vivo da settembre con un percorso strutturato che si concluderà durante l’Innovation Day a gennaio 2026. “Con Good Food Makers vogliamo consolidare il nostro impegno verso un’innovazione aperta, capace di generare valore concreto lungo tutta la filiera”, commenta Claudia Berti, Barilla head of open innovation. “In un contesto in rapida evoluzione, crediamo che la collaborazione con realtà innovative sia fondamentale per affrontare sfide complesse come la sostenibilità e la digitalizzazione dei sistemi agroalimentari, per migliorare ulteriormente il nostro modo di operare. La speciale edizione Ecosystem di quest’anno ci permette di lavorare fianco a fianco con partner strategici, in un percorso strutturato che punta a trasformare le idee in soluzioni pronte per essere implementate. È un’opportunità concreta per innovare insieme e con impatto reale”, spiega. Tre sono le sfide individuate quest’anno insieme ai partner di Barilla. La prima, 'AgTech for climate resilience', nasce in collaborazione con Open Fields e punta a individuare tecnologie innovative per migliorare la coltivazione del basilico e la gestione delle erbe spontanee, con un’attenzione particolare al clima e alla sostenibilità delle buone pratiche agricole. Con la sfida 'New frontiers in detection', sviluppata insieme a Bizerba, si cercano soluzioni all’avanguardia per potenziare l’affidabilità e la precisione dei sistemi di rilevamento negli impianti produttivi, contribuendo a rafforzare qualità, efficienza e controllo nei processi industriali. Infine, la sfida 'Best on Shelf', realizzata in collaborazione con Conad Nord Ovest, si rivolge a chi può offrire strumenti innovativi per monitorare la presenza e la visibilità dei prodotti sugli scaffali, migliorando al tempo stesso la gestione del punto vendita e l’esperienza d’acquisto dei consumatori. Dal 2019 ad oggi, Good Food Makers ha raccolto oltre 900 candidature da 25 Paesi e ha già collaborato con 26 startup, accompagnandole in un percorso di crescita e sperimentazione sul campo. Nel corso degli anni, Good Food Makers ha dato vita a collaborazioni di valore con diverse startup. Tra i casi di maggiore successo, Connecting Food ha digitalizzato l’intera filiera del basilico fresco destinato al pesto Barilla, rendendola completamente tracciabile grazie alla tecnologia blockchain e accessibile ai consumatori tramite QR Code. Un progetto pionieristico che ha coinvolto oltre 50 unità operative, tra aziende agricole, fornitori e lo stabilimento di Rubbiano (Pr). Selezionata nell’edizione 2023, Nosh Biofoods continua invece oggi la sua collaborazione con Barilla grazie a innovazioni basate sulla fermentazione, che consentono la creazione di ingredienti sostenibili, ad alto valore nutrizionale e a basso impatto ambientale. Anche Manual.to, che ha partecipato all’ultima edizione del programma, ha già visto la propria tecnologia applicata in modo concreto: la piattaforma, che semplifica la formazione e le procedure aziendali, è in fase di implementazione presso lo stabilimento di Cremona. “In Manual.to ci concentriamo sull’impatto diretto sul personale operativo”, spiega Jorim Rademaker, ceo e fondatore di Manual.to. “Con Barilla abbiamo trovato un partner che valorizza davvero le persone dietro ai processi. Da Cremona a Parma, ci siamo sentiti visti, sostenuti e ispirati. Questo senso di appartenenza si è tradotto direttamente in risultati di business”, continua. Infine, anche il sistema avanzato di intelligenza artificiale sviluppato da Voxpopme è entrato a far parte degli strumenti impiegati da Barilla per le ricerche con i consumatori. “Food Makers è stato fondamentale per Voxpopme, accrescendo la nostra visibilità e offrendoci un’opportunità unica di applicare la nostra tecnologia a fianco di un leader globale nel settore food”, afferma Andy Barraclough, ceo e fondatore di Voxpopme. "Invitiamo qualsiasi startup che voglia fare la differenza nel food o nella tecnologia a partecipare: è una partnership con uno scopo", continua. Per confermarsi azienda leader nel settore alimentare ed esplorare le nuove frontiere nel food, nel 2024 Barilla ha investito circa 50 milioni di euro nella ricerca e sviluppo. E il nuovo hq della ricerca e sviluppo è attualmente in fase di riqualificazione e potenziamento. Con 12mila metri quadrati di superficie complessiva e nuovi laboratori, il nuovo polo vedrà a Parma la concentrazione di tutte le competenze tecniche del Gruppo Barilla, con un’evidente crescita delle capacità di Barilla di fare ricerca e innovazione. Tutto questo lavorando sempre di più con team interfunzionali, internazionali e dedicati ai singoli progetti, anche con continue collaborazioni con l’esterno come le startup selezionate attraverso Good food makers.
(Adnkronos) - Eurobet, azienda leader nel settore dell’intrattenimento, ha pubblicato oggi il Report di Sostenibilità 2024. Il documento, giunto alla sua quarta edizione, fotografa un anno di profondo cambiamento e rafforzamento strategico. La fusione tra Eurobet e Bwin - si legge in una nota - "ha ridefinito l’assetto operativo e culturale dell’azienda, consolidandone identità, governance e presenza sul mercato italiano attraverso una gestione coordinata ed efficace dei tre brand aziendali Eurobet, Bwin e Gioco Digitale". L’approccio alla sostenibilità si è evoluto e la strategia ESG oggi guida trasversalmente tutte le aree aziendali: dalla formazione interna alla gestione responsabile dei rischi, dalle partnership strategiche alle relazioni con le comunità. In questo ambito, Eurobet ha destinato oltre 300.000 euro al sostegno di iniziative di inclusione sociale attraverso lo sport e di riqualificazione di infrastrutture sociali, con l’obiettivo di restituire valore alle comunità in cui opera. Attraverso il CSR Award, giunto alla sua terza edizione, l’azienda ha sostenuto 10 diversi progetti che hanno coinvolto oltre 4.000 beneficiari diretti e indiretti. Tra questi, programmi di inclusione attraverso lo sport per atleti disabili, camp dedicati al wheelchair rugby, palestre accessibili per non vedenti e iniziative che promuovono lo sport come linguaggio universale. Oltre 230 i dipendenti coinvolti attivamente in eventi sportivi che uniscono inclusione e solidarietà con l’obiettivo di trasformare il sostegno alle realtà sociali in un’esperienza concreta, condivisa e parte integrante della cultura aziendale. L’azienda - si sottolinea - "si è impegnata a mitigare il suo impatto ambientale: l’intensità energetica è calata del 17%, grazie all’ottimizzazione dei consumi e alla digitalizzazione dei processi, mentre l’88% della flotta aziendale è oggi composta da veicoli elettrici, plug-in o full-hybrid". Al centro della visione di Eurobet restano le persone. Oltre 25.000 ore di formazione erogate nel 2024 (+30% sul 2023) hanno supportato percorsi di crescita incentrati sulla leadership collaborativa, la resilienza, la comunicazione efficace e la cultura DE&I. La piattaforma di wellbeing “UnMind”, i programmi di ascolto attivo come “Your Voice” (con un tasso di partecipazione dell’87%) e il progetto “Il Valore dei Valori” sono espressione di un ambiente che riconosce e valorizza ogni individuo. Inoltre, la responsabilità verso i giocatori rappresenta per Eurobet un pilastro strategico, che supera gli obblighi regolamentari. Nel 2024 l’azienda ha ulteriormente rafforzato le proprie politiche di prevenzione, integrando approcci innovativi e tecnologie predittive in grado di identificare tempestivamente segnali di gioco problematico. A strumenti ormai consolidati come ARC (Advanced Responsibility & Care), si è affiancato il nuovo sistema BetMind, sviluppato in logica “sustainable by design”, che utilizza modelli di machine learning per individuare dinamiche di rischio in modo sempre più efficace. La responsabilità è per Eurobet una scelta concreta che si riflette in tutti i livelli aziendali: dalla formazione del personale fino all’implementazione di strumenti atti a intervenire nei casi di comportamenti a rischio. Un modello di tutela attiva che punta a costruire un ambiente di gioco sempre più consapevole, trasparente e sicuro. I risultati economici - spiega il gruppo - "raccontano una crescita solida e coerente". I ricavi netti hanno superato i 635 milioni di euro (+24% rispetto al 2023), l’Ebitda ha raggiunto i 149 milioni (+19%) e l’utile netto dell’esercizio si attesta a 104,9 milioni di euro, con un incremento del 51%. Un miglioramento che riflette l’efficienza dei processi, la qualità dell’offerta e una visione industriale orientata alla sostenibilità. La crescita ha riguardato in modo bilanciato sia il canale digitale (+17%) sia quello retail (+12%), a conferma della tenuta del modello omnicanale in un contesto di mercato sempre più dinamico. “I risultati raggiunti quest’anno sono il frutto di un’organizzazione solida, capace di affrontare il cambiamento con visione, responsabilità e coerenza – ha sottolineato Andrea Faelli, CEO di Eurobet Italia. Sono il segnale di una crescita sana, sostenuta da un impegno quotidiano condiviso a tutti i livelli: nei team, nelle scelte strategiche, nella cultura che portiamo avanti. Ma ciò che ci rende davvero orgogliosi è il modo in cui questi traguardi sono stati raggiunti. Abbiamo investito sul senso di squadra, costruito fiducia, messo le persone al centro. Abbiamo rafforzato il nostro legame con le comunità attraverso progetti concreti che generano valore reale. In un settore che evolve costantemente, crediamo che il vero vantaggio competitivo stia nel costruire insieme: colleghi, stakeholder, territorio. Perché insieme si è più forti. Questi risultati si raggiungono solo facendo squadra. Solo insieme possiamo continuare a crescere”.