INFORMAZIONILuna Jaforte |
INFORMAZIONILuna Jaforte |
(Adnkronos) - La Rai ha fatto ricorso contro la sentenza del Tar che aveva dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla televisione pubblica dell’organizzazione del Festival della Canzone Italiana. "Rai informa di aver proposto appello avverso la sentenza del Tar Liguria - comunica l'azienda in una nota - avendo interesse a far accertare la piena legittimità delle delibere con le quali il Comune di Sanremo le aveva concesso in uso esclusivo il marchio 'Festival della Canzone Italiana', fermo restando che, come riconosciuto dalla stessa sentenza appellata, nessuno al di fuori di Rai è titolato a organizzare il Festival nella sua versione attuale i cui diritti spettano a quest’ultima in via esclusiva". Nel dicembre scorso, una sentenza del Tar della Liguria ha disposto che dal 2026 il Comune di Sanremo indica una gara pubblica per l’affidamento dell’organizzazione del Festival della Canzone Italiana. L’edizione del 2025, affidata a Carlo Conti, non era stata toccata dalla sentenza per ragioni legate all'avanzato stato organizzativo e per evitare effetti sproporzionati. La sentenza del Tar era arrivata in seguito al ricorso presentato dalla società Je, guidata da Sergio Cerruti, presidente dell’Associazione Fonografici Italiani (Afi). La contestazione verteva sull’associazione tra il marchio 'Festival di Sanremo', di proprietà del Comune, e il format gestito dalla Rai. Secondo i giudici del Tar, il marchio non è inscindibile dal format, e l’organizzazione dell’evento potrebbe essere messa a gara per garantire maggiore qualità e trasparenza. A dicembre, la Rai aveva era già intervenuta con un comunicato chiarendo come non ci fosse possibilità che la manifestazione canora, "nella sua veste attuale", potesse essere "organizzata da terzi". "I Giudici amministrativi - aveva sottolineato la Rai - hanno confermato l’efficacia della convenzione stipulata tra Rai e il Comune di Sanremo per l’edizione 2025, nonché la titolarità in capo a Rai del format televisivo da anni adottato per l’organizzazione del Festival. Il Tar Liguria ha giudicato irregolari soltanto le delibere con le quali il Comune di Sanremo ha concesso in uso esclusivo a Rai il marchio 'Festival della Canzone Italiana', nonché alcuni servizi ancillari erogati in occasione dell’organizzazione del Festival stesso".
(Adnkronos) - Il 2024 della filiera legno-arredo si chiude con un fatturato alla produzione pari a 51,6 miliardi di euro, in flessione del 3,1% (53,2 miliardi nel 2023), in continuità con la normalizzazione avviatasi nel 2023, dopo due anni di grande crescita per il settore. A dirlo sono i preconsuntivi elaborati dal centro studi di FederlegnoArredo su dati Istat. La flessione riguarda le vendite sul mercato interno, pari a 32,2 miliardi di euro, che costituiscono oltre il 60% del giro d’affari complessivo e registrano un -3,5%, dovuto in gran parte alla riduzione degli incentivi fiscali previsti negli anni precedenti. L’export, che rappresenta il 38% del fatturato totale della filiera, chiude a -2,3% con un valore pari a 19,4 miliardi di euro. Il saldo commerciale della filiera sfiora gli 8 miliardi di euro (era di 8,4 miliardi nel 2023). “Una flessione del 3,1% -commenta il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin– è da ritenersi comunque contenuta, dato il contesto economico e geopolitico attuale e rispetto a quanto potevamo aspettarci. Questo non significa che la situazione sia facile, anzi, ma possiamo dire che, come in altri periodi, la filiera nel suo complesso ha saputo navigare meglio di altri, anche in acque molto tempestose”. A dimostrazione di questo, spiega Feltrin, il dato sulla produzione industriale del 2024, che si discosta di poco da quello del 2019: “Ciò conferma la tenuta nei numeri e la predisposizione sempre più elevata del pubblico nel riconoscere il valore dei prodotti del nostro design, da sempre sinonimo di qualità, innovazione e stile”. Il presidente, tuttavia, mantiene cautela: “Non ci facciamo illusioni e siamo consapevoli di quanto i fragili equilibri oltre confine, le crisi economiche di Germania e Francia, il possibile ingresso di prodotti cinesi nei nostri mercati come conseguenza della paventata introduzione dei dazi americani, siano variabili e metteranno a dura prova le aziende nei primi mesi del 2025". Per Fetrin occorrerà “individuare velocemente mercati di sbocco alternativi e programmare investimenti strategici anche in termini di sostenibilità, formazione per la transizione digitale e forme alternative di approvvigionamento energetico, i cui costi sono tornati ad avere un impatto molto forte sui bilanci delle imprese”. La produzione industriale di novembre registra un +3,6% per il mobile, anche se il cumulato rimane negativo (-2,8%): “Difficile per tanto fare previsioni a lungo termine -osserva- ma una cosa è certa: nonostante questa situazione le aziende hanno rafforzato la loro fiducia nel Salone del Mobile 2025 quale opportunità strategica: esporre nei padiglioni di Rho Fiera è la più potente chiave di accesso per il business del settore. Oggi più che mai, c’è bisogno di Salone del Mobile”.
(Adnkronos) - Geotermia, nuovo nucleare e idrogeno. Saipem raccoglie la sfida della transizione energetica e studia nuove soluzioni innovative per il settore energetico in linea con l’obiettivo Net Zero al 2050. In questo quadro, guardando al calore dal sottosuolo come fonte di energia rinnovabile affidabile e continuativa, ma ancora poco utilizzata rispetto alle sue reali potenzialità, Saipem ha siglato nel 2024 un Memorandum d’Intesa con Geolog, azienda attiva nella valutazione di formazioni geologiche e in soluzioni di perforazione, e Ignis H2 Energy, azienda specializzata nell'acquisizione, esplorazione e sviluppo di fonti geotermiche. L’obiettivo è quello di sviluppare soluzioni avanzate che possano consentire un maggiore utilizzo dell’energia geotermica, in Italia e a livello internazionale. In particolare, a livello di ricerca e sviluppo i tre ambiti principali di interesse di Saipem sono i sistemi geotermici di prossima generazione, l’energia geotermica offshore e la riconversione di pozzi oil&gas. Il Memorandum d’Intesa prevede che le tre società realizzino studi congiunti sull’energia geotermica non convenzionale, ovvero sorgenti di calore terrestre difficilmente accessibili e per questo ancora scarsamente sfruttate, e su quella offshore, di cui è ricco il bacino del Mediterraneo. Saipem si occuperà dello studio di fattibilità di impianti geotermici, valutando le soluzioni tecniche ad oggi disponibili sul mercato e identificando eventuali gap tecnologici. Geolog e Ignis contribuiranno alla valutazione delle formazioni geologiche e delle soluzioni di perforazione, nonché all'analisi della disponibilità di risorse geotermiche. L’expertise riconosciuto di Saipem nell’ambito della perforazione nel settore Oil&Gas così come nella realizzazione di grandi impianti e di sistemi di trasporto di fluidi, è già oggi virtuosamente al servizio della geotermia tradizionale onshore, permettendo di operare lungo l’intera catena del valore. La rivalutazione strategica dell’energia geotermica da parte di Saipem prevede anche lo sviluppo di convergenze virtuose con altri ambiti cruciali nei percorsi di decarbonizzazione dei prossimi decenni. La parola chiave, in questo senso, è 'ibridazione': ibridazione di progetti e tecnologie close to market come, ad esempio, nella sinergia tra processi di cattura della CO2 (Ccs) ed energia geotermica a bassa-media entalpia. La soluzione tecnologica Bluenzyme di Saipem per la Ccs, idonea all’utilizzo di calore recuperabile da fonti a bassa temperatura, può infatti ridurre ulteriormente le emissioni sfruttando l’energia geotermica come energia di processo. Questo concetto viene concretamente sfruttato nel progetto di cattura della CO2 del Gruppo Hera e Saipem, denominato CapturEste, che è stato recentemente selezionato dalla Commissione Europea per ricevere quasi 24 milioni di euro di sovvenzioni dal Fondo per l'Innovazione, per contribuire a mettere in atto tecnologie pulite all'avanguardia in tutta Europa. Per Saipem l'energia geotermica ha un ruolo strategico nel proprio mix energetico per accelerare la decarbonizzazione sia dell'approvvigionamento che del consumo energetico. La valorizzazione su larga scala e lo sfruttamento dell'energia geotermica rappresentano campi di naturale interesse per Saipem poiché comportano l'impiego di tecnologie, asset e competenze vicine al core business tradizionale dell’azienda: in qualità di leader nella perforazione e costruzione di impianti Oil&Gas onshore e offshore, con know-how e tecnologie specifiche per l'esecuzione di grandi e complessi progetti in tutto il mondo, Saipem è stata coinvolta nello sviluppo di progetti relativi allo sfruttamento dell'energia geotermica convenzionale fin dagli anni '70. Sempre in ottica di sviluppo di nuove fonti di energia, Saipem intende valutare le potenziali applicazioni dei reattori compatti di nuova generazione Small Modular Reactor (Smr) per installazioni offshore. Da qui l’accordo di collaborazione con newcleo, siglato lo scorso anno. L’obiettivo è quello di studiare l’applicazione della tecnologia ‘Small Modular Lead-cooled Fast Reactor’ (Sm-Lfr) di newcleo per produrre energia elettrica. L’accordo prevede, inoltre, la possibilità di estendere l'uso della tecnologia di newcleo per generare energia elettrica a zero emissioni e anche calore di processo a zero emissioni alle installazioni offshore di petrolio e gas e migliorarne quindi le performance di sostenibilità. La tecnologia di newcleo consente una maggiore efficienza nell’utilizzo del combustibile nucleare rispetto ad altri tipi di impianti convenzionali a fissione, grazie al riutilizzo del combustibile esausto utilizzato da altri reattori, in linea con i principi dell’economia circolare. Per Saipem la produzione di energia a zero emissioni attraverso impianti galleggianti offshore dotati di reattori compatti di nuova generazione può rappresentare una nuova frontiera per la transizione energetica. Altro vettore del futuro energetico è l’idrogeno verde, prodotto cioè sfruttando l’energia ricavata da fonti rinnovabili. Saipem e Nel Asa, durante la World Hydrogen Week 2024 a Copenaghen, hanno presentano Ivhy 100, prototipo di elettrolizzatore da 100 MW che sfrutta la tecnologia di elettrolisi alcalina atmosferica di Nel. L’innovativa soluzione per la generazione di idrogeno rinnovabile è stata progettata ed industrializzata per essere scalabile, modulare e per facilitare l'installazione e la messa in servizio di sistemi su larga scala. Saipem punta a soddisfare la crescente domanda di riduzione delle emissioni di carbonio nei settori più critici attraverso l'utilizzo di idrogeno rinnovabile, concentrandosi sulla creazione di derivati dell’idrogeno come l’ammoniaca, il metanolo e i carburanti sostenibili. Sempre in ottica di decarbonizzazione, la cattura della CO2 consente di chiudere il cerchio contenendo l’emissione di carbonio in atmosfera prodotto dai settori industriali cosiddetti hard-to-abate. Bluenzyme, soluzione tecnologica di Saipem per la cattura della CO2 basata sull’impiego di enzimi che, oltre al progetto precedentemente descritto con Hera a Ferrara, è stata selezionata da Ren-Gas, sviluppatore finlandese di progetti per l'idrogeno verde e l'e-metano, per il proprio impianto di e-metano a Tampere in Finlandia. Si tratta del primo impianto di cattura del carbonio post-combustione su scala industriale introdotto nel Paese. Saipem fornirà supporto completo dalla progettazione al collaudo finale delle prestazioni dell'unità di cattura. L'impianto Ren-Gas di Tampere produrrà circa 200 GWh di carburante rinnovabile per il trasporto pesante sia su strada che marittimo, oltre a 180 GWh di teleriscaldamento a zero anidride carbonica per il sistema di teleriscaldamento di Tampere. Il processo di produzione di e-metano utilizzerà le circa 40mila tonnellate di anidride carbonica catturate ogni anno dai fumi dell'impianto di incenerimento dei rifiuti di Tarastenjärv.