INFORMAZIONIAssicurazioni Generali spa Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Media Relations Manager Area: Communication Management Lucia Sciacca |
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(Adnkronos) - Hamas ha accettato oggi, lunedì 18 agosto, una nuova proposta di cessate il fuoco a Gaza, avanzata dai mediatori di Qatar e Egitto, stando a una fonte del gruppo palestinese. "Hamas ha consegnato la sua risposta ai mediatori, confermando che Hamas e le fazioni hanno accettato la nuova proposta di cessate il fuoco senza chiedere alcuna modifica", ha riferito la fonte all'Afp, chiedendo l'anonimato. In precedenza, un funzionario palestinese aveva dichiarato che i mediatori avevano proposto una tregua iniziale di 60 giorni e la liberazione degli ostaggi in due fasi. Secondo quanto riferito dal canale qatariota Al Arabi, l'accordo sarebbe una versione rivista dell'ultima risposta di Hamas nel ciclo di negoziati. Si trattava di un accordo-quadro per un cessate il fuoco di 60 giorni. Stando al canale saudita Al Arabiya, la proposta rappresenta un compromesso tra un cessate il fuoco totale, inteso come la fine del conflitto armato tra Hamas e Israele, e una tregua temporanea; la soluzione include la liberazione degli ostaggi e un ritiro graduale dell'esercito israeliano, le Forze di difesa israeliane, dalla Striscia di Gaza. "Ho sentito le notizie dei media e da questo emerge una cosa: Hamas è sotto un'enorme pressione" dichiara Benjamin Netanyahu, e ripresa da Barak Ravid, a commento della risposta con cui Hamas ha accettato la proposta di cessate il fuoco a Gaza. In una dichiarazione video, il premier israeliano ha detto di aver incontrato oggi i vertici delle Forze di difesa israeliane (Idf) per discutere della conquista di Gaza City da parte di Israele e del "completamento delle nostre missioni", come si apprende dal Times of Israel. I colloqui al Cairo tra i mediatori arabi e Hamas su un accordo parziale sono progrediti negli ultimi giorni, anche se Netanyahu ha insistito di non essere più interessato a tali proposte e che metterà fine alla guerra solo se Hamas rilascerà tutti gli ostaggi in una sola volta, deporrà le armi, consentirà la smilitarizzazione di Gaza, garantirà a Israele il controllo generale della sicurezza della Striscia e consegnerà l’amministrazione a un organismo diverso dall’Autorità nazionale palestinese, ricorda la testata israeliana. Il giornale evidenzia anche che i mediatori arabi sperano che la retorica del premier sia solamente una tattica di pressione e che Netanyahu cambi posizione qualora Hamas accettasse di ritirare le richieste avanzate il mese scorso, che avevano portato al crollo dei negoziati su un accordo parziale. "Per la prima volta dopo settimane Hamas è disposto a discutere un accordo per la liberazione degli ostaggi e lo fa solo per il timore che intendiamo seriamente conquistare Gaza City" ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, durante una visita alla Divisione Gaza insieme al premier Benjamin Netanyahu e al capo di stato maggiore Eyal Zamir. Katz ha ribadito che la conquista della città, riporta il Times of Israel, "porterà alla sconfitta di Hamas". Il ministro ha spiegato che "il focus su Gaza City deriva dal fatto che essa è un centro di gravità militare, governativo e simbolico. La leadership è lì, e lì restano le principali infrastrutture dell’ala militare. Hamas sa anche che questo è ormai il cuore del suo potere". Per questo, ha sottolineato, "vediamo che per la prima volta, dopo settimane in cui Hamas non era affatto disposto a discutere alcun accordo per la liberazione degli ostaggi, nonostante Turchia e Qatar lo avessero già sollecitato, improvvisamente la questione è sul tavolo". Katz ha concluso affermando che "la ragione è chiara: solo il timore che intendiamo seriamente conquistare Gaza City spinge Hamas a discutere". Intanto, l’Idf ha ricevuto il via libera dal generale Zamir ai piani per un’offensiva mirata alla presa della città.
(Adnkronos) - L’estate dei manager italiani non è mai stata così densa di significati, emozioni e connessioni. A dirlo è l’indagine condotta da AstraRicerche per Manageritalia, la federazione che rappresenta oltre 45.000 manager e alte professionalità del terziario in Italia. Un’analisi condotta su oltre 1.000 manager italiani che, tra dati e tendenze, racconta un’estate 2025 fatta di vacanze sì, ma con lo smartphone acceso, e di una crescente consapevolezza del proprio ruolo di guida per il proprio gruppo di lavoro anche sotto l’ombrellone. L’indagine mostra come il manager del 2025 sia un professionista che non si spegne mai del tutto, ma che inizia a rivalutare il valore del tempo personale, pur restando connesso. Un equilibrio ancora fragile, ma in evoluzione. Manageritalia è da sempre attiva nel monitorare e supportare questa trasformazione, affinché il benessere personale e la performance professionale possano convivere. “I dati confermano ciò che viviamo ogni giorno: il manager moderno non può più ignorare l’importanza di un equilibrio tra vita personale e professionale. Essere sempre reperibili non è più un vanto, ma una sfida da gestire con consapevolezza. Le ferie diventano così un laboratorio di equilibrio, dove il vero esercizio non è spegnersi, ma saper scegliere quando e come essere connessi”, commenta Marco Ballarè, presidente di Manageritalia. Il 94,8% dei manager ha dichiarato di aver fatto o di avere in programma una vacanza tra giugno e settembre 2025. Un dato in leggero calo rispetto al 2019 (95,6%) ma comunque altissimo. Tuttavia, solo il 12,7% si dichiara completamente disconnesso durante le ferie, in netto aumento rispetto al 7,9% del 2019 e al 4,9% del 2014. Un segnale di un lento ma significativo cambiamento culturale. Eppure, il 73,7% resta sempre raggiungibile dai collaboratori, e il 69,5% continua a leggere le mail di lavoro. Nel 2019 erano rispettivamente l’82,0% e il 74,5%: un calo che racconta una nuova attenzione all’equilibrio vita-lavoro, pur in una persistente cultura della reperibilità. Il confronto tra il 2019 e il 2025 mostra un netto peggioramento delle aspettative e dello stato d’animo dei manager al rientro delle ferie (forse dovuto alle incertezze del mutato contesto economico e politico segnato da guerra e instabilità). In forte calo l’ottimismo -12,9%, cala la voglia di fare -9,4% (ora al 40,3% era 49,6% nel 2019 – non a caso raddoppia la tristezza per la fine delle vacanze: dall’11.8% al 22.9%). Crescono (+8,5%) la curiosità e la voglia di vedere come sarà la ripresa lavorativa a settembre. Il periodo estivo per quasi la totalità della comunità dei manager italiani è vissuto come un momento per stare con la famiglia (97,5%), riposare la mente (92,8%) oltre che per leggere libri non connessi alla propria attività professionali (81,5%) o più semplicemente fare quello che non si riesce a fare nell’anno a livello extra-lavorativo (79,9%). E si rilevano due attività in forte crescita: riposare il corpo (79.8%: +11.1% rispetto al 2019) e stare con amici (78.1%: +19.2): una vacanza con persone care e sempre più nel segno del benessere da trovare o ritrovare. Non mancano le riflessioni legate alla sfera professionale: il 47% utilizza le ferie per ripensare alla propria carriera, il 41,7% ne approfitta per concentrarsi su riflessioni lavorative strategiche di alto livello e poco più di un manager su quatto (26,4%) usa le ferie per fare ciò che non riesce a fare durante l’anno a livello lavorativo, infine solo il 14% pensa di usare questa pausa estiva per aggiornarsi o formarsi a livello professionale. L’Italia resta la meta preferita: il 73,2% dei manager sceglie di restare nel Bel Paese, un dato stabile rispetto al 2019. Ma cresce la voglia di Europa: il 37,6% ha scelto destinazioni europee (esclusa l’Italia), in aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2019. In forte crescita anche l’Asia, che passa dal 3,7% all’8,1%, segno di un rinnovato interesse per mete lontane e culturalmente differenti. In calo invece le vacanze in Nord America (dal 6,4% al 3,9%) e sempre minime in Oceania (0,3%).
(Adnkronos) - “Il nostro gruppo ha sempre messo al centro la sostenibilità, dal 2013 siamo presenti con diverse emissioni sostenibili. Oggi abbiamo raggiunto il 90% di finanza sostenibile. È una strategia che crediamo possa avere valore anche in futuro e per questo abbiamo voluto portare il nostro programma anche in Italia. Per dare più forza al legame che abbiamo col nostro territorio”. Lo spiega Giovanni Gazza, Chief financial officer di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. “Siamo una local multiutility e questo rimpatrio si lega perfettamente alla nostra strategia. È un programma importante da 5 miliardi e supporterà i nostri 8 miliardi di investimenti al 2030. Oggi comunichiamo al settore che è possibile rafforzare il legame tra le aziende e il mondo della finanza nazionale” conclude Gazza.