(Adnkronos) - "Tratti di ansia si manifestano già nei bambini in tenera età: a 2 anni temono il buio, i mostri e soprattutto il distacco dai genitori, paura che raggiunge l'apice tra i 2 e 3 anni. Crescendo, a fare paura sono fantasmi, ladri, estranei e il 'diverso'. Ma è verso i 6-9 anni che i piccoli hanno il terrore di ammalarsi e di morire, non a caso a soli 7 anni comprendono esattamente il senso della morte come punto di non ritorno. Da qui l'idea di reclutare i pediatri di famiglia per avviare un'ampia indagine epidemiologica nazionale che ha l'obiettivo di identificare precocemente i sintomi ansiosi nei bambini di età compresa tra 3 e 9 anni. L'obiettivo è cercare di inquadrare il fenomeno dal punto di vista epidemiologico, geografico e clinico, per poter eventualmente intervenire". Così all'Adnkronos Salute Marco Carotenuto, professore ordinario di Neuropsichiatria infantile, presidente della Commissione nazionale terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva (Tnpee), nonché direttore dell'Uo di Neuropsichiatria infantile dell'università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, spiega i motivi del progetto Calm (Children's Anxiety Listening & Management) promosso dalla Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps). La Sipps invita i propri iscritti a compilare un breve questionario anonimo sulla presenza di sintomi ansiosi nel piccolo paziente. "L'indagine è anonima per facilitare e velocizzare il lavoro dei pediatri di famiglia - chiarisce Carotenuto - L'obiettivo è individuare i tratti d'ansia dei bambini in questa fascia di età, capire l'importanza del problema anche dal punto di vista geografico. Non sappiamo infatti se bambini ansiosi sono più numerosi nelle regioni del Nord, del Centro o del Sud". I piccoli sono "abitudinari, quindi anche il cambio di classe nei bambini in età scolare può essere vissuto male - sottolinea lo specialista - con risvegli notturni, resistenza al sonno e rifiuto di andare a scuola". La raccolta dati terminerà il 10 ottobre "e i risultati saranno presentati in occasione del Congresso nazionale Sipps di Napoli, dal 23 al 26 ottobre", conclude Carotenuto.
(Adnkronos) - Dalla carriera di adv producer alle ville di lusso in Indonesia. E’ questa la storia professionale di Francesca Rizzo, romana, classe 1977. “Nel 2016 - racconta all’Adnkronos/Labitalia - ho lasciato un lavoro di successo presso una famosa concessionaria di pubblicità di reti televisive, dove lavoravo come adv producer, per inseguire la mia voglia di libertà e dedicarmi al flipping immobiliare”. Nel 2019 fonda, insieme al marito Michele Porinelli, un’accademia per insegnare alle persone a fare investimenti immobiliari. “Raccontavo le mie giornate di lavoro sui social - afferma - pian piano le persone si sono fatte avanti, chiedendoci consigli su come operare nel settore. Non avevamo mai pensato che una passione potesse trasformarsi in un vero e proprio lavoro di consulenza”. Nel 2020 arriva il salto definitivo: la coppia lascia l’Italia e si trasferisce a Dubai. Lo scoppio della pandemia, però, complica i loro piani; attendono quindi la riapertura dei confini di Bali, loro meta definitiva, vivendo in Kenya. “Trasferirsi all’estero è un atto di coraggio, non una fuga. Non esiste un cambiamento vero senza passare per un momento di disorientamento”, confessa Francesca. Dal 2021 Francesca e Michele sono alla guida di Bali Holiday Properties, società che realizza ville di lusso per affitti brevi. “Abbiamo iniziato con una villa, oggi siamo a 30 e puntiamo al centinaio entro il 2028”. Ma la strada non è stata facile: “Ho dovuto lavorare il doppio per essere ascoltata. La bellezza di Bali ti accoglie, ma il contesto lavorativo è ancora fortemente maschile. Ho imparato che essere straniera e donna è una doppia sfida, ma anche una grande opportunità di crescita”. Per superare il senso di isolamento, Francesca crea Bali Talks: “Un podcast che dà voce a storie di espatriati, viaggiatori, scrittori e imprenditori. Condividere le esperienze mi ha aiutato a ritrovare energia e motivazione. Bali non è solo un’isola da sogno. E’ un mix di modernità, tradizione e qualità della vita. Qui ho trovato il mio posto nel mondo”.
(Adnkronos) - L'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm-Wmo) ha certificato il nuovo record mondiale per il fulmine più lungo: ben 829 km in un noto hotspot per le tempeste negli Stati Uniti, le Grandi Pianure del Nord America. Il 'megaflash' - fa sapere il Wmo in una nota - si è verificato nell'ottobre 2017, durante un violento temporale: si è esteso dal Texas orientale fino a Kansas City, una distanza equivalente a quella tra Parigi e Venezia in Europa. Un'auto impiegherebbe dalle otto alle nove ore e un aereo commerciale almeno 90 minuti per coprire quella distanza. "I fulmini sono fonte di meraviglia ma anche un grave pericolo che miete numerose vittime in tutto il mondo ogni anno e rappresentano quindi una delle priorità dell'iniziativa internazionale 'Early Warnings for All'. Queste nuove scoperte evidenziano importanti preoccupazioni per la sicurezza pubblica in merito alle nubi elettriche, che possono produrre fulmini che percorrono distanze estremamente grandi, hanno un impatto significativo sul settore dell'aviazione e possono innescare incendi boschivi", ha dichiarato il segretario generale dell'Omm Celeste Saulo. Il Comitato per gli Estremi Meteorologici e Climatici dell'Omm, che tiene registri ufficiali degli estremi globali, emisferici e regionali, ha riconosciuto il nuovo record con l'aiuto delle più recenti tecnologie satellitari. I risultati sono stati pubblicati sul Bulletin of the American Meteorological Society. Il nuovo record di 829 km presenta un margine di errore di ± 8 km. È di 61 chilometri superiore al record precedente, che copriva una distanza di 768 ± 8 km in alcune zone degli Stati Uniti meridionali il 29 aprile 2020. "Questo nuovo record dimostra chiaramente l'incredibile potenza dell'ambiente naturale. Inoltre, la valutazione dell'Omm di eventi estremi ambientali come questo record testimonia i significativi progressi scientifici nell'osservazione, nella documentazione e nella valutazione di tali eventi. È probabile che esistano anche eventi estremi ancora più gravi e che saremo in grado di osservarli man mano che nel tempo si accumuleranno ulteriori misurazioni di fulmini di alta qualità", ha affermato il professor Randall Cerveny, relatore del rapporto sugli estremi meteorologici e climatici dell'Omm.