INFORMAZIONISnam Rete Gas spa Energia, Acqua e Ambiente Ruolo: Responsabile Rapporti con le Istituzioni e le Associazioni Area: Communication Management Leonardo D'Acquisto |
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(Adnkronos) - La Casa Bianca intende ritirare la nomina a capo della Nasa di Jared Isaacman, astronauta privato e miliardario del tech grande amico di Elon Musk, con il quale condivide la passione per lo Spazio. Lo riporta il sito Politico, citando una fonte della Casa Bianca e sottolineando che nei prossimi giorni sarebbe previsto il voto al Senato di conferma di Isaacman. Nelle audizioni di conferma il mese scorso, i democratici hanno contestato il fatto che fosse stato proprio Musk, che guida la società spaziale privata SpaceX, a chiedere, nel suo ruolo di consigliere di Donald Trump che ha ufficialmente lasciato ieri, a chiedere a Isaacman di assumere la guida della Nasa.
(Adnkronos) - In un’economia globale sempre più segnata da instabilità e tensioni commerciali, il ruolo dell’export manager ha subito una trasformazione profonda e irreversibile. Quello che fino a pochi anni fa poteva essere considerato un presidio operativo legato alle vendite internazionali è oggi un nodo strategico fondamentale per la sopravvivenza e la crescita delle imprese. Le dinamiche protezionistiche, l’irrigidimento dei regimi doganali, l’adozione di dazi straordinari e misure di controllo all’esportazione ancora più rigide rendono l’accesso ai mercati esteri più complesso. Le imprese italiane che vogliono competere nei mercati internazionali non possono più affidarsi a modelli statici. Serve una nuova visione, in cui competenze doganali, capacità strategiche, aggiornamento normativo e soft skills siano integrate in modo coerente. L’export del futuro sarà sempre più sfidante, ma anche ricco di opportunità per chi saprà affrontarlo con strumenti nuovi. La trasformazione è già in atto e riguarda tutti, come confermano esperti e operatori. “Gli export manager e i responsabili doganali delle aziende attive nel commercio internazionale - evidenzia Sara Armella, direttore scientifico di ARcom Formazione e presidente Commissione Dogane & Trade Facilitation-Icc Italia - si trovano oggi a operare in un contesto fortemente instabile, in cui misure protezionistiche, dazi straordinari, clausole contrattuali gravose e barriere non tariffarie rappresentano fattori di rischio quotidiano. A ciò si aggiunge la nuova riforma del diritto doganale che richiede un ulteriore salto qualitativo nella gestione dell’import-export poiché introduce rilevanti novità in materia di contrabbando, rendendo indispensabile per le imprese che operano a livello globale l’aggiornamento dei propri modelli di business e l’adozione di procedure di mitigazione dei rischi". "In questo scenario, è fondamentale dotarsi di competenze specialistiche in materia di diritto doganale, trade compliance e fiscalità internazionale, per strutturare processi aziendali capaci di prevenire sanzioni, contenziosi e ritardi doganali, ma anche per cogliere le opportunità offerte dalla rete di accordi preferenziali stipulati dall’Unione europea. Una corretta pianificazione doganale e l’ottenimento dello status di Operatore economico autorizzato (Aeo), ad esempio, possono determinare un vantaggio competitivo significativo, in termini di affidabilità, semplificazioni e accesso agevolato ai mercati esteri", sottolinea. Investire oggi nella formazione - prosegue - è una scelta strategica per garantire la continuità operativa dell’impresa e tutelare i margini di profitto in un’economia globale sempre più frammentata e complessa. Per questo, con ARcom Formazione abbiamo scelto di lanciare la prima Masterclass ‘Trade War: come gestire l’Export’, per fornire alle imprese italiane un percorso formativo avanzato, interdisciplinare e immediatamente operativo, capace di integrare le funzioni aziendali coinvolte nell’export (legale, logistica, vendite e acquisti) attraverso un approccio strategico e conforme agli standard internazionali”. L’evoluzione dello scenario globale sta influenzando in modo significativo la professione legale, soprattutto in ambito internazionale. La crescente volatilità determinata da nuove politiche tariffarie, controlli all’export e riforme normative non è più un’eccezione, ma una condizione strutturale con cui aziende e consulenti devono imparare a convivere. In questo contesto, anche il ruolo dell’avvocato d’impresa deve mutare paradigma: non più solo interprete delle norme, ma parte attiva nella strategia di mitigazione del rischio, come osserva Valentino Durante, responsabile del dipartimento di diritto internazionale dello studio legale Casa & Associati: "L’incertezza è ormai una condizione strutturale e non più eventuale, complessa perché significa mutare il proprio paradigma di riferimento sia a livello professionale, che come elemento partecipativo delle scelte di mitigazione del rischio di impresa". "Sul piano professionale, la consapevolezza della volatilità del contesto - avverte - ci spinge a prediligere una struttura del contratto più flessibile e più cooperativa, contribuendo a mitigare le spinte all’azzardo o alle pressioni derivanti dalle posizioni di forza temporanee. A livello consulenziale, significa invece capire che la parte legal è ormai stabilmente legata alla comprensione dei mutamenti geopolitici globali e delle sue ricadute giuridiche, come nel caso delle norme transnazionali doganali e delle regole di export control, rispetto alle quali la logica del team multidisciplinare è ormai una necessità diffusa e non più una semplice opzione presente nel solo territorio delle grande imprese o dei grandi studi legali”. Ma l’evoluzione non è solo normativa. È soprattutto culturale e professionale. “L’export manager moderno deve dominare supply chain, automazione, strumenti digitali e contesto geopolitico, oltre a saper leggere i dati in chiave strategica. Il problema? Figure così complete sono rarissime. Il mercato chiede professionisti ibridi, ma il sistema formativo è ancora fermo a un export ‘da fiera’. Senza una rivoluzione culturale e formativa, continueremo a rincorrere le sfide globali con strumenti del passato”, fa notare Alberto Stecca, ceo di Silla Industries, azienda italiana dell’e-mobility. Questa dissonanza tra domanda e offerta di competenze è oggi uno degli ostacoli principali alla crescita dell’export Made in Italy. Alcuni settori, come il tessile e la moda, stanno vivendo in modo particolarmente accentuato l’impatto di questa trasformazione. “Nel fashion, il ruolo dell’Export Sales Manager sta vivendo una profonda evoluzione: è una figura che oggi si trova ad affrontare un panorama in rapida evoluzione, dove si intersecano una serie di fattori: pressioni ambientali, nuove normative doganali, tensioni geopolitiche, digitalizzazione e cambiamento delle abitudini di consumo. Oggi questa figura deve essere in grado di gestire una supply chain sostenibile e tracciabile, interpretare correttamente regolamenti in costante aggiornamento, trend di consumo, padroneggiare strumenti digitali e piattaforme e-commerce, e cogliere i segnali di trasformazione nei comportamenti dei consumatori globali", afferma Luigi Castellani, presidente di Suitex International, punto di riferimento da oltre 40 nella ricerca e selezione del personale nei settori del fashion, design e beauty. "In questo settore non basta più esportare un prodotto: occorre costruire una relazione di valore con il cliente, valorizzare l’identità del brand all’estero e saper presidiare i mercati con visione strategica. Ogni azienda ha peculiarità organizzative e obiettivi diversi: per questo è essenziale che l’Export Manager sia capace di inserirsi in modo coerente, flessibile, con un approccio su misura e una forte attitudine al cambiamento. Senza dimenticare poi la crescente importanza delle soft skills. Le conoscenze tecniche ed organizzative sono imprescindibili ma poi c’è tutto il resto che amplifica e rende vincente l’operatività dell’Export Sales Manager. In questo momento l’unicità di ogni selezione è ancora più importante ed evidente”, conclude.
(Adnkronos) - Inaugurata questa mattina alla Mostra d’Oltremare l’edizione 2025 degli Stati Generali sull’Ambiente con “Ecomovie”, il concorso scolastico dedicato alla realizzazione di video sulla tutela dell’ambiente nell’era dei cambiamenti climatici. Oltre alla proiezione dei cortometraggi prodotti dagli studenti, sono stati presentati i risultati del concorso con una selezione di 12 vincitrici tra le 28 scuole secondarie di primo e secondo grado, che hanno partecipato tutte con spiccata sensibilità ed entusiasmo. La necessità di un tempo lento e l’importanza dei piccoli gesti quotidiani a tutela dell’ambiente sono le principali tematiche che si sono imposte all’attenzione dei presenti durante la visione partecipata dei corti in concorso. Ai primi classificati un premio di 500 euro in Bonus Cultura, consegnato da Maikol De Falco e Francesco Ferrante, i protagonisti della serie tv Netflix dal titolo “Clan”: se lo aggiudicano, come scuola secondaria di primo grado, l’Istituto Comprensivo Lanzara di Castel San Giorgio (SA) con “Il ritmo della vita” e, come scuola di istruzione superiore, l’Istituto Siani di Napoli con il corto “L’acqua che non ti aspetti”. Presente in sala il Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, con deleghe all'Ambiente e all'Urbanistica: “Volevamo proprio dare la parola a questa nuova generazione. In modo sintetico: non fate quello che abbiamo fatto noi, perché siamo arrivati a un punto nel quale non c’è molto tempo a disposizione. Cosa si può fare dunque? Come ci hanno mostrato bene questi filmati, l’impegno di ciascuno è importante ed è altresì importante che cresca una coscienza collettiva, una protesta o pressione collettiva affinché chi sta al di sopra e deve decidere si ponga il problema. Solo se i potenti della terra si rendono conto che dal basso c’è una ribellione, allora sì che possiamo condizionare le loro decisioni. Forse più che noi educare voi ragazzi, questi video dimostrano che voi siete davvero più avanti e che potete fare da esempio a noi adulti. Il mio invito, proprio perché siete così ben attrezzati e con le idee piuttosto chiare, è quello di non farvi condizionare dai messaggi fuorvianti o dalle mode e modelli della società dei consumi e del mercato, perché la felicità non è la conseguenza del numero delle cose che compro ma del numero delle emozioni che provo. Insomma, state sul web senza farvi travolgere, siateci con le vostre idee e passioni: solo in questo modo, insieme, potremo fare un passo in avanti verso un mondo migliore”. A moderare l’incontro la giornalista e conduttrice Claudia Conte.