(Adnkronos) - Dopo gli scontri dell'ultima settimana tra il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani e il Movimento Cinque Stelle e tra il ministro Ciriani e Italia Viva, il governo è tornato oggi a invitare ad "abbassare i toni" del dibattito politico. A farlo è stato il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, dopo aver dato notizia di essere stato insultato alla festa del Pd di Torino nella serata di ieri, 13 settembre. Festa a cui "ho partecipato perché credo che il dialogo e il confronto siano le basi della nostra democrazia", ha spiegato Zangrillo, e perché "discutere è il modo migliore per rafforzare la buona politica". Tuttavia la discussione, ha sottolineato, non ha avuto "nulla a che fare con il confronto civile" ed è "grave che un partito che si definisce democratico usi linguaggi violenti e ostili verso chi ha opinioni diverse". Insomma, per Zangrillo "di fronte a questo clima avvelenato" è imperativo rispettare "le idee altrui" e fare politica "con responsabilità". Tajani-Conte, botta e risposta. Il ministro: "M5S non può continuare a fomentare odio" Lo stesso invito è arrivato a stretto giro dalla premier Giorgia Meloni: "Esprimo la solidarietà mia personale e del Governo al ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, per gli insulti subiti mentre partecipava alla Festa del Pd di Torino. Il confronto politico, anche acceso, non deve mai trasformarsi in aggressione verbale o mancanza di rispetto. Serve da parte di tutti la responsabilità di abbassare i toni e di contribuire a un dibattito pubblico civile e costruttivo". L'episodio non ha lasciato indifferenti neanche i rappresentati delle istituzioni parlamentari, che hanno manifestato solidarietà a Zangrillo con il presidente del Senato Ignazio La Russa a parlare "di ennesimo grave episodio di intolleranza nei confronti di chi ha idee politiche diverse" e il presidente della Camera Lorenzo Fontana a rimarcare che "il confronto politico deve sempre basarsi sul rispetto e sul dialogo civile". Non sono mancate reazioni di solidarietà e sdegno per l'accaduto da Forza Italia, partito di appartenenza del ministro. Siamo "sconcertati di fronte al fatto che, anche in quella sinistra per lunghi anni auto-investita sentinella di senso istituzionale, l’invettiva e l’intolleranza continuano a essere la cifra del confronto con gli avversari", ha commentato Deborah Bergamini, vice segretario nazionale di Forza Italia. Dello stesso avviso i capigruppo Maurizio Gasparri e Paolo Barelli per i quali "spiace prendere atto del fatto che un’occasione di confronto politico tra avversari scada in offese, aggressioni verbali e atteggiamenti intolleranti". Con l'augurio che il Pd "abbia l'eleganza e il buonsenso di prendere le distanze da questi comportamenti irrispettosi”. “Le Feste dell’Unità per il Partito Democratico sono da sempre spazi creati per il confronto interno ma anche tra diverse forze politiche. L’invito rivolto al ministro Paolo Zangrillo era stato stimolato dalle posizioni di Forza Italia sul tema della cittadinanza che, seppur tiepide rispetto alle proposte del Pd avrebbero potuto essere una base di partenza per un confronto interessante sul tema. Ci è dispiaciuto constatare che per il ministro Zangrillo il confronto sulla cittadinanza si sia esaurito fin dall’inizio quando ha di fatto chiuso la possibilità di confronto più specifico sul tema, perché non prioritario per gli italiani” . Così, in una nota, il segretario provinciale del Pd torinese Marcello Mazzù. "Quando poi il ministro ha paragonato le code per le richieste per i permessi di soggiorno di corso Verona con le attese per rifare i passaporti, alcune persone del pubblico hanno iniziato ad indignarsi e esprimere il proprio dissenso, di fronte a due circostanze sicuramente non paragonabili. L’approccio del ministro al dibattito ci ha molto sorpresi - prosegue Mazzù - Non ci aspettavamo un susseguirsi di provocazioni, con richieste improprie su cosa abbia fatto il Pd per le periferie o inviti ad andare a chiedere cosa ne pensino gli italiani che vivono in corso Giulio Cesare". "Ciò nonostante abbiamo invitato i presenti a mantenere la calma e io personalmente sono andato dal coordinatore di Forza Italia Marco Fontana a chiedere di fermarsi ancora al confronto e non andarsene e ho concluso salutando cordialmente i nostri ospiti”, conclude il segretario provinciale, osservando che il Pd torinese rimanda al mittente le provocazioni rispetto alla creazione di un clima avvelenato nel Paese. Non accettiamo lezioni sul tema e ribadiamo che la vicenda americana non ha nulla a che vedere con la sinistra italiana”.
(Adnkronos) - "Oggi la Puglia è il territorio più spumeggiante nel Paese sul digitale, è fertilissimo, in cui si possono ottenere risultati, quindi il messaggio è: restiamo in Puglia. Non è vero che è un territorio in cui non ci sono opportunità, non abbandoniamolo". Così Michele Ruta, professore ordinario del Politecnico di Bari e delegato del rettore alla transizione digitale, nel corso di un panel alla decima edizione di Digithon, la maratona digitale in corso a Bisceglie in Puglia. E conversando con Adnkronos/Labitalia a margine del panel Ruta ha sottolineato che "la Puglia è un territorio nel quale è stato costruito un insieme strutturato di rapporti tra le università, il mondo delle imprese, il mondo politico e burocratico regionale e questo rapporto si è consolidato negli anni, specie con riferimento al digitale. E quindi è un territorio nel quale sono nati dei progetti, che sono stati validati, sono entrati nell'operatività corrente, sono state realizzate delle idee concretamente e sono arrivati degli investitori". Con il risultato, ha sottolineato Ruta, che "in questo momento, nell'ambito del digitale, la Puglia è un territorio fertilissimo, ci sono moltissimi dei nostri studenti che vengono impiegati localmente in imprese IT, il Politecnico è l'università italiana con il più alto tasso di occupati in questo momento e la grande maggioranza di essi sono nel settore digitale e la notizia interessante è che la grande maggioranza degli impiegati It restano in Puglia", ha aggiunto. E su Digithon Ruta ha aggiunto che "è stata una grande e importante manifestazione nella quale il Politecnico ha creduto sin da subito, è stata la manifestazione che per prima ha creduto nella potenza delle start-up e soprattutto è stato un evento nel quale sono stati messi a sistema tutta una serie di attori che sono coinvolti nel processo che parte dall'idea e arriva fino alla realizzazione di impresa", ha sottolineato. "A dieci anni dall'avvio -ha concluso- siamo una struttura molto matura, in questo momento, con dei risultati davvero tangibili e la cosa di cui sono orgoglioso è che l'università c'è sempre stata, il Politecnico in particolare c'è sempre stato, e quindi orgogliosamente rivendico il ruolo che il Politecnico ha avuto dentro questa bellissima, grande e forte manifestazione in tutti questi dieci anni".
(Adnkronos) - "Acea come operatore infrastrutturale ha l’obbligo di coniugare il passato e la tradizione con l’innovazione e il futuro". Ad affermarlo è Marco Pastorello, Chief Transformation Officer del Gruppo, illustrando al Meeting di Rimini i progetti di digitalizzazione e trasformazione. La società sta sperimentando sia la robotica sia l’intelligenza artificiale. "Con i cani robot e i droni effettuiamo ispezioni preventive, aumentando la sicurezza dei nostri dipendenti. Proprio a luglio abbiamo siglato un importante accordo con l’Istituto Italiano di Tecnologia", ha ricordato Pastorello. L’innovazione per Acea non è solo tecnologia ma anche attenzione alle persone: "In quest’ultimo anno abbiamo incontrato 5.000 dipendenti in tutta Italia, portando la voce dell’azienda anche in Europa, dal World Economic Forum in poi. Non si può parlare di innovazione senza mettere la persona al centro". Tra i benefici concreti della digitalizzazione, Pastorello ha citato "efficienza, perché consente di rilevare e risolvere più rapidamente i guasti, e sicurezza, perché permette di evitare che le nostre squadre si trovino in situazioni di pericolo, grazie all’impiego dei droni nelle ispezioni".