(Adnkronos) - Il Milan torna in campo in amichevole. I rossoneri di Massimiliano Allegri sfidano oggi, giovedì 31 luglio, gli australiani del Perth Glory a Melbourne, dopo aver concluso la propria tournée asiatica. Il Milan, che ha riabbracciato l'ex tecnico della Juve dopo l'annata poco fortunata iniziata con Paulo Fonseca in panchina e conclusa con Sergio Conceicao, vola quindi in Australia, a Perth, per affrontare i padroni di casa. Nelle prime due precedenti uscite i rossoneri sono stati battuti dall'Arsenal 1-0 e hanno invece vinto per 4-2 contro il Liverpool. La sfida tra Perth Glory e Milan è in programma oggi, giovedì 31 luglio, alle 12.20 ora italiana all'HBF Park di Perth, in Australia. Ecco le probabili formazioni: Perth Glory (4-4-2): Sail; Okamoto, Mrcela, Majekodunmi, Misao; Mileusnic, Amos, Freney, Ostler; Pearman, Taggart. All. Zdrilic Milan (3-5-2): Maignan; Gabbia, Thiaw, Pavlovic; Saelemaekers, Fofana, Ricci, Loftus-Cheek, Estupinan; Okafor, Leao. All. Allegri Perth Glory-Milan sarà trasmessa in diretta televisiva da Milan Tv, disponibile al canale 230 di SkySport, su Dazn e Prime Video, visibili tramite smart tv. Il match si potrà seguire anche in streaming sulla piattaforma web di Milan Tv e sull'applicazione ufficiale del club rossonero, sull'app SkyGo, su Dazn e Prime Video.
(Adnkronos) - "Noi siamo assolutamente contrari a qualsiasi forma di dazi, sono una disgrazia, noi siamo per il libero mercato. E quindi anche al 15% non ci fanno piacere. E le nostre imprese verranno penalizzate non solo dai dazi, ma anche dalla svalutazione del dollaro, un problema enorme che rende i nostri prodotti sempre più cari i nostri prodotti per il consumatore americano. In Puglia siamo molto colpiti nell'agroalimentare, per chi esporta ad esempio olio e pasta, e anche del farmaceutico. Ci sono imprese che esportano fino al 20% negli Usa, in alcuni casi i dazi saranno un problema insormontabile". E' preoccupato Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, nel commentare, con Adnkronos/Labitalia, l'intesa sui dazi al 15% trovata tra Usa e Ue. "L'Italia -ricorda Fontana- è la quarta potenza esportatrice al mondo, esportiamo più di quello che importiamo e quindi siamo penalizzati da qualsiasi forma di dazio. E la mia personale posizione è che gli unici dazi che vorremmo avere sono quelli sociali, nei confronti di coloro che non rispettano i diritti dell'uomo, fanno lavorare i bambini e non permettono i sindacati; e ambientali, per coloro che producono creando problemi all'ambiente", aggiunge. E Fontana chbiede che le imprese non vengano lasciate sole. "In attesa di una politica di sostegno europea, italiana e anche regionale a tutela delle nostre imprese, l'unica cosa che possono fare gli imprenditori è puntare sull'avere un prodotto di altissima qualità, aumentare il valore aggiunto e poi cercare di trasformare il dazio, che è una disgrazia, in opportunità, puntando su altri mercati come l'America Latina, gli Emirati Arabi e l'India", conclude.
(Adnkronos) - Dopo due anni e mezzo di diminuzioni, tornano a crescere nel I semestre 2025 le emissioni di CO2 (+1,3%), nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari (gas +6%, petrolio -2%, generazione elettrica da rinnovabili -3%). Lo evidenzia l’Analisi Enea del sistema energetico nazionale che rileva, inoltre, prezzi di elettricità e gas tra i più elevati in Europa e un trend negativo per la transizione energetica (-25%) misurato dall’indice Ispred. In particolare, riguardo ai prezzi, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quello di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che cura l’aggiornamento trimestrale. Dall’analisi emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dal clima rigido del primo trimestre 2025, che ha spinto i consumi per il riscaldamento. Una situazione che rispecchia sostanzialmente il quadro europeo dove l’inverno rigido ha fatto salire il consumo di gas (+5%), mentre sono diminuite le rinnovabili (-3%), con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all'aumento della produzione francese. “Nel complesso i consumi energetici dell’area euro sono stimati stazionari e così le emissioni di CO2, un dato in chiaro contrasto con la traiettoria necessaria per il target 2030, che richiede un calo medio annuo di circa il 7%”, sottolinea Gracceva. A livello di settori, in Italia si rileva una contrazione dei consumi nei trasporti (-1%), concentrata nel primo trimestre, e un incremento nel civile (+3%), attribuibile principalmente all’aumento della domanda di gas per riscaldamento e alla maggiore domanda elettrica del settore terziario. Nel complesso, nel semestre la domanda elettrica nazionale risulta in lieve aumento (+0,4%), confermando la sostanziale stazionarietà del grado di elettrificazione dei consumi energetici in Italia. Il peggioramento dell’indice della transizione Enea Ispred è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, prosegue Gracceva. Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria. Nel sistema elettrico europeo sono divenute sempre più frequenti le ore con prezzi zero o negativi, fino a un massimo raggiunto in Spagna con una media di oltre 6 ore al giorno. “Si tratta di segnali di un eccesso di produzione di elettricità da fonti intermittenti, in primis il fotovoltaico, e di flessibilità non adeguata a gestire la variabilità delle rinnovabili. Ma è notevole come sul mercato italiano questi effetti risultino al momento radicalmente più contenuti, con prezzi zero solo nello 0,5% delle ore nella zona Sud, a conferma del persistente ruolo del gas nella fissazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso”, conclude Gracceva.