(Adnkronos) - La Corte costituzionale in Romania ha respinto il ricorso presentato dall'esponente dell'estrema destra con posizioni filo russe, Calin Georgescu, contro il bando alla sua candidatura alle elezioni presidenziali convocate nuovamente dopo l'annullamento del processo elettorale che lo aveva portato a vincere il primo turno lo scorso novembre. Contro Georgescu è stata aperta lo scorso febbraio una inchiesta penale per false comunicazioni sulle fonti del finanziamento della sua campagna elettorale. Con il pronunciamento di oggi, Georgescu è definitivamente escluso dalle elezioni. L'esponente dell'estrema destra George Simion, a capo del partito da cui Georgescu si era sfilato, l'Alleanza per l'unione dei romeni (Aur), ha denunciato "un attacco contro la democrazia e le libertà" in atto nel Paese.
(Adnkronos) - ll cuore pulsante dell’economia italiana, le piccole e medie imprese sta affrontando una crisi che rischia di compromettere la loro competitività e sopravvivenza: la carenza di personale qualificato e motivato. La difficoltà emerge come un problema cruciale per le piccole e medie imprese, che rappresentano il 98% del tessuto imprenditoriale del Paese. In questo quadro complesso si inserisce l’analisi del centro studi di Future Age, azienda specializzata in change management e digitalizzazione avanzata, che ha approfondito il fenomeno grazie a un’indagine su oltre 2500 imprenditori e aziende che sono stati intervistati tramite un questionario, in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. E sono state così individuate strategie concrete per supportare le imprese in questa difficile transizione. Secondo l'indagine l’83% delle pmi dichiara di avere problemi di gestione del personale, l’89% delle imprese segnala difficoltà nel reperire personale qualificato e il 64% degli imprenditori considera la problematica del personale come il primo motivo per cui valutare la vendita della propria azienda. Questa crisi non riguarda solo la difficoltà di trovare lavoratori competenti, ma riflette un cambiamento culturale profondo: il lavoro, che un tempo era visto come un’opportunità di crescita, oggi è percepito da molti come un peso. Questo atteggiamento mina la competitività delle aziende, che non possono permettersi dipendenti demotivati in un mercato sempre più selettivo. Sempre più spesso, i lavoratori sembrano preferire una mentalità del “diritto a pretendere”, piuttosto che un’attitudine alla crescita e al sacrificio. La società post-pandemica ha visto un aumento dell’atteggiamento passivo nei confronti del lavoro, con un calo della motivazione e dell’etica professionale. Se in passato il lavoro era percepito come un mezzo per costruire il proprio futuro, oggi si assiste a un fenomeno in cui molte persone preferiscono restare senza impiego e vivere di sussidi piuttosto che affrontare le difficoltà del mondo lavorativo. Questo atteggiamento si riflette in numerosi settori strategici per il Paese, dove la mancanza di personale sta mettendo a rischio l’intero sistema produttivo. "Per affrontare la crisi del personale, gli imprenditori devono sviluppare una leadership solida e visionaria, capace di motivare e coinvolgere i collaboratori. Il cambiamento deve partire dall’alto e diffondersi in tutta l’organizzazione. Gestire il personale oggi richiede determinazione, strategia e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Chi non sarà in grado di farlo, rischia di vedere la propria azienda travolta dalla concorrenza", afferma Paolo Borghetti, ceo di Future Age. Dopo oltre 1.700 pmi analizzate, Future Age ha individuato tre categorie principali di lavoratori all’interno delle aziende: le 'Motrici' (10% del personale): figure leader, trainanti e indispensabili; i 'vagoni' (70% del personale): lavoratori diligenti che necessitano di una guida costante; o 'carichi deragliati' (20% del personale): dipendenti demotivati o poco produttivi, che spesso compromettono la performance aziendale. A questa suddivisione si aggiunge un altro problema strutturale: l’organizzazione inefficiente e la mancata digitalizzazione delle pmi, che risultano poco attrattive per i giovani talenti. Spesso le aziende operano con processi manuali e poco strutturati, privi di strumenti digitali avanzati come erp, mes e sistemi di business intelligence. Questo ostacola la produttività e frena l’innovazione. L’indagine di Future Age ha individuato i comparti industriali che stanno soffrendo più di altri la carenza di personale qualificato: Engineering to Order, aziende che producono su commessa faticano a trovare ingegneri, progettisti e tecnici specializzati; lavorazioni meccaniche di precisione, mancano operatori di macchine Cnc, competenze fondamentali per la produzione industriale avanzata; automazione e robotica, settori in crescita che necessitano di softwaristi e tecnici esperti nella manutenzione di impianti automatizzati; fonderie e acciaierie, l’industria metallurgica richiede operai altamente qualificati, ormai sempre più difficili da reperire anche tra gli immigrati. Per superare questa crisi, Future Age ha sviluppato un modello innovativo di change management: il digital mentor. Questo metodo si basa su tre pilastri fondamentali: psicologia, per migliorare il clima aziendale e la motivazione del personale; ingegneria, per ottimizzare processi, ruoli e kpi aziendali; informatica, per implementare tecnologie avanzate e rendere le pmi più efficienti e attrattive. "Le Pmi italiane devono affrontare una trasformazione profonda, che non può limitarsi a un cambio tecnologico, ma deve partire dalla mentalità e dall’organizzazione aziendale", afferma Paolo Borghetti, founder e ceo di Future Age. "Senza un cambiamento strutturato, molte imprese rischiano di perdere competitività e di scomparire", continua. Nei prossimi 5-10 anni, la capacità delle pmi italiane di adattarsi e innovare sarà cruciale. Servono politiche aziendali più strutturate, una gestione del personale più efficace e un uso strategico della digitalizzazione. Future Age si pone come partner chiave per le imprese che vogliono affrontare questa sfida con un approccio moderno e sostenibile. Nata nel 2015 dall’intuizione imprenditoriale di Paolo Borghetti, imprenditore seriale e business mentor, Future Age è un’organizzazione specializzata nel change management e nell’innovazione ad alto impatto. La sua mission è quella di accompagnare le pmi italiane nel percorso per l’evoluzione digitale sostenibile, nel segno nell’integrazione fra persone, processi e tecnologie.
(Adnkronos) - La transizione energetica corre veloce e lo confermano i grandi numeri di Key - The Energy Transition Expo, l’evento di Ieg (Italian Exhibition Group) di riferimento in Europa, Africa e bacino del Mediterraneo che si chiude oggi alla Fiera di Rimini infrangendo i suoi stessi record. Con un +20% di presenze totali (di cui +40% dall’estero) rispetto al 2024, oltre 1.000 espositori, di cui più del 30% dall’estero, 90.000mq di superficie su 20 padiglioni e nuovi focus, uno sui porti e l’altro sull’idrogeno, in collaborazione con Hannover Fairs International GmbH (Hfi), filiale italiana di Deutsche Messe AG, e ben 400 giornalisti accreditati dall’Italia e dal mondo, quella appena conclusa è stata l’edizione di Key più grande di sempre. E anche la più internazionale con 350 hosted buyer e delegazioni provenienti da 50 Paesi in fiera grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) e dell’Agenzia Ice e alla collaborazione con le più importanti Associazioni del settore. Key ha trasformato per tre giornate il quartiere fieristico e Rimini nel cuore pulsante della transizione e dell’efficienza energetica: il luogo in cui, fra soluzioni innovative e tecnologie all’avanguardia, la community globale del settore ha iniziato a realizzare il futuro dell’energia. Oltre 160 eventi, convegni e workshop con la partecipazione di esperti, studiosi, ricercatori e rappresentanti del mondo associativo e delle imprese, hanno offerto un’opportunità di confronto e approfondimento su ogni aspetto, novità e sviluppo del mercato energetico. Inaugurata mercoledì 5 marzo dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, Key25 ha costituito un’occasione unica per le aziende e i professionisti del settore, per conoscere le soluzioni presenti e future per garantire la sicurezza energetica, controllare i costi dell’energia e preservare la competitività del tessuto industriale. Inoltre, ha favorito l’incontro e l’interlocuzione con le Istituzioni per promuovere l’efficienza come via privilegiata da percorrere per vincere la sfida mondiale della decarbonizzazione. Presente anche Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia - Romagna. Con l’Innovation District e la seconda edizione del Premio “Lorenzo Cagnoni”, Key 25 ha consolidato il proprio sostegno all’innovazione, estendendolo, con l’iniziativa Green Jobs & Skills, alle nuove competenze green e sostenibili ancora troppo poco diffuse nelle aziende, ma su cui è sempre più necessario investire per realizzare la transizione energetica. Al tema dei costi dell’energia, dei Ppa come soluzione finanziaria innovativa per controllarli e con un focus sui nuovi Data Center, imprescindibili per lo sviluppo tecnologico, è stata dedicata la seconda edizione di Key Choice - Unlock the future of Ppa, l’evento B2B di Key - The Energy Transition Expo, organizzato da Ieg in collaborazione con Elemens e con il supporto di SolarPlaza, che si è svolto martedì 4 marzo al Palacongressi di Rimini per favorire l’incontro fra i fornitori di energia e le aziende ad alto consumo energetico con l’obiettivo di facilitare la stipula di contratti Ppa. Key tornerà alla Fiera di Rimini dal 4 al 6 marzo 2026.