(Adnkronos) - Non sono stati convalidati i trattenimenti, emessi dalla questura di Roma il 17 ottobre, che riguardano i migranti che si trovano all'interno del centro di permanenza per il rimpatrio in Albania. I giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma con il provvedimento hanno anche disposto, a quanto si apprende, che devono essere riaccompagnati in Italia. “Il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture e aree albanesi equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane è dovuto all’ impossibilità di riconoscere come ‘Paesi sicuri’ gli Stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto a essere condotte in Italia” spiega la sezione Civile per i diritti della persona e immigrazione del Tribunale di Roma. “I trattenimenti non sono stati convalidati in applicazione dei principi, vincolanti per i giudici nazionali e per la stessa Amministrazione, enunciati dalla recente pronuncia della Cgue del 4 ottobre 2024 a seguito del rinvio pregiudiziale proposto dal giudice della Repubblica ceca”, si sottolinea. "Il Tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento del nostro assistito, un cittadino bengalese richiedente protezione internazionale, ritenendo di disapplicare la qualifica di Paese terzo di origine sicura sulla base della sentenza della Corte di Giustizia Ue dello scorso 4 ottobre" scrivono gli avvocati Silvia Calderoni, Paolo Iafrate e Arturo Salerni. "Poiché il Bangladesh non può essere, alla luce di tale giurisprudenza considerato automaticamente un Paese sicuro, il trattenimento è privo di titolo”. “L’insussistenza, come esposto, del presupposto necessario per la procedura di frontiera e per il trattenimento determina l’assenza di un titolo di permanenza del richiedente protezione nelle strutture di cui all’art. 4, comma 1, del Protocollo e all’art. 3, comma 4, della Legge di ratifica. Il giudizio di convalida dei trattenimenti è uno strumento di garanzia, necessaria per principio costituzionale, dello status libertatis, che deve, quindi, essere riacquisito in caso di non-convalida. In forza del Protocollo, in caso di non convalida del trattenimento e di mancanza del titolo di permanenza nelle strutture albanesi, come nel presente caso, lo status libertatis - spiegano - può essere riacquisito soltanto per il tramite delle Autorità italiane e fuori del territorio dello Stato albanese, delineandosi di conseguenza, in assenza di alternative giuridicamente ammissibili, il diritto del richiedente protezione a riacquisire lo stato di libertà personale mediante conduzione in Italia”. "Le autorità italiane, hanno quindi il dovere di riportare in Italia le persone trattenute e così consentire loro l'esercizio del diritto di asilo sul territorio italiano” concludono. "Pd, M5S e AVS hanno presentato un'interrogazione alla Commissione europea chiedendo se intende aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia per l'accordo sui flussi migratori con l'Albania" scrive su X, Giorgia Meloni. "Avete capito bene - sottolinea la presidente del Consiglio - alcuni partiti italiani stanno di fatto sollecitando l’Europa a sanzionare la propria Nazione e i propri cittadini, con il solo obiettivo di colpire politicamente questo governo. Una vergogna che non può passare inosservata". "Quanto stiamo vedendo è una indecenza" perché "se passa principio che non esistono nazioni sicure, vuol dire che non potremo più espellere un clandestino" dice all'AdnKronos, Giovanni Donzelli, responsabile dell'organizzazione di Fdi. "Quei giudici - dice - si candidassero. Il governo - chiede - deve poter difendere i confini e svolgere la sua attività, deve prevalere la divisione dei poteri". "Sono rimasto molto stupito, ma non voglio commentarlo perché lo stupore supera ogni commento" ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine del ComoLake 2024 in corso a Cernobbio. "Proprio nel giorno dell’udienza del processo Open Arms contro Matteo Salvini, l’ordinanza che non convalida il trattenimento degli immigrati in Albania è particolarmente inaccettabile e grave" scrive in una nota la Lega. "I giudici pro-immigrati si candidino alle elezioni, ma sappiano che non ci faremo intimidire". "La sezione immigrazione del Tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei migranti nel Cpr in Albania" ha detto la segretaria Dem Elly Schlein. "Noi l'avevamo detto, non perché siamo veggenti ma perché leggiamo le leggi. Mi rivolgo al governo e alla presidente Meloni: fermatevi, tornate indietro come siete costretti a riportare indietro persone ignobilmente deportate in Albania". "La decisione del Tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento delle persone migranti, deportati in Albania, sconfessa chiaramente l'operato del governo Meloni" scrive in una nota il portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli. "Nelle motivazioni del Tribunale si sottolinea che il diniego è dovuto all'impossibilità di riconoscere come 'Paesi sicuri' gli Stati di provenienza dei migranti, come previsto dalla sentenza della Corte di Giustizia Ue dello scorso 4 ottobre. Di conseguenza, la procedura di frontiera e il trasferimento in Albania risultano inapplicabili, riconoscendo il diritto dei migranti a essere condotti in Italia". "Chi pagherà per questo fallimento? Chi pagherà per un'operazione in cui 16 migranti sono stati deportati in Albania con una nave da guerra italiana, 80 uomini di equipaggio, al costo di 18mila euro a testa? Questo è un vergognoso sperpero di denaro pubblico".
(Adnkronos) - Saviola partecipa alla fiera Sicam (Salone internazionale componenti, accessori e semilavorati per l’industria del mobile). Un appuntamento, dal 15 al 18 ottobre, a Pordenone, dove i visitatori troveranno tutte le novità di prodotto e i trend di mercato per le future collezioni di mobili, cucine, bagni, contract e interior design. Saviola, in questa occasione, presenterà la sua nuova collezione di alto design Elementum Europe, concepita per il mercato europeo e adatta a molteplici ambienti interni: dal residential all’hospital, al retail, al settore Ho.re.ca, a quello navale. "Elementum Europe - si legge in una nota - va oltre la semplice offerta di arredi. Incarna una filosofia di design incentrata sulla sostenibilità, senza compromettere l’estetica. La collezione include una gamma di finiture e texture innovative, ciascuna concepita per trasmettere un senso di lusso accessibile e consapevole. Tra queste finiture troviamo linee suggestive come Strippedwood, Baysen, Mikali, On Track, Loom, Artstone e Chandler, ognuna delle quali ha un'identità estetica unica, capace di adattarsi a vari stili di ambiente e preferenze". Lo stand di Saviola a Sicam è stato concepito come un open space, che invita i visitatori a esplorare vari ambienti: dalla zona living alle cabine armadio, passando per una cucina e un’area dedicata all’ospitalità. La cucina, centrale, è circondata da finiture già presentate in anteprima, tra cui il rovere, che ha ispirato il decorativo Arco, presentato in Strippedwood, in sostituzione della base noce rinnovando prodotti della gamma tradizionale. Insieme alla finitura Geo, caratterizzata da un pattern astratto a trama geometrica. Al centro della zona cucina si trova un ampio bancone realizzato in collaborazione con Florim, azienda italiana leader nella produzione di superfici in ceramiche e gres, che esalta l’accostamento del Pannello Ecologico® Saviola con altri materiali. L’area interna allo stand è allestita con prodotti che rimandano alle atmosfere create dall’effetto legno e dai mezzi toni attinti dai colori più caldi, mentre l’esterno è creato in Mood Mondrian, una finitura innovativa che utilizza una stampa digitale con tecnologia poro registro, offrendo un’estetica audace. Il design esterno si avvolge in un reticolo nero su base bianca, con accenti di rosso, giallo e blu, creando un netto contrasto con l’interno. Mood segna con tratti decisi una superficie che, per l’occasione si tinge dei colori primari percorso da linee nere. Questa dualità rappresenta le anime di Saviola: una dedicata allo sviluppo di superfici eleganti e in linea con le tendenze di mercato, l’altra vicina al mondo dell’arte e della creatività. Entrambe le anime sono realizzate con il Pannello Ecologico® 100% recycled wood, sottolineando l’impegno decennale del Gruppo verso la sostenibilità. L’intero stand è valorizzato dalla collaborazione consolidata con Häfele Italia che ha ideato insieme al team Saviola l’illuminazione di tutti gli ambienti e delle superfici esposti per l’occasione a Pordenone. "La collezione Elementum Europe celebra l’armonia tra i colori primari e tonalità contemporanee, dimostrando come l’impatto emotivo del design possa trasformare la personalizzazione delle superfici. Ogni prodotto è pensato per rispondere alle esigenze del mercato moderno, fondendo innovazione e rispetto per l’ambiente. Perché scegliere questa collezione? Sostenibilità e rispetto per l’ambiente, varietà e versatilità, qualità e durabilità, innovazione, creatività e responsabilità sociale. Scegliere Elementum Europe significa optare per un design consapevole, sostenibile e contemporaneo", conclude la nota.
(Adnkronos) - “La sostenibilità si basa su tre assi: sociale, ambientale ed economica. Se questi tre assi non sono coerenti tra loro, le dichiarazioni sugli aspetti sociali e ambientali rischiano di cadere di fronte alla realtà economica. In particolare, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) doveva essere un’occasione per investire nelle infrastrutture e nell’organico per migliorare il tempo pieno nelle scuole, ma l’implementazione ha mostrato grandi disparità tra regioni. Ad esempio, un bambino in Lombardia frequenta la scuola per 40 ore settimanali, mentre in Sicilia solo per 27 ore, creando una differenza notevole nell’accesso all’istruzione. Questo ha un impatto significativo sulla dispersione scolastica, che è un tema cruciale per il futuro del Paese”. Sono le parole di Carlo Scarsciotti, presidente Oricon, al Secondo Summit della ristorazione collettiva organizzato al Cirfood District, oggi a Reggio Emilia. “Per quanto riguarda l’asse ambientale, nel 2015 durante Expo Milano, si parlò molto degli “acquisti verdi” o Green Public Procurement, ma il problema, almeno in Italia, è stato sempre su chi dovesse sostenere i costi - illustra Scarsciotti - Nel contesto italiano, la ristorazione collettiva si è dovuta adattare a un groviglio di leggi, regolamenti e direttive che complicano il lavoro, anche se offrono opportunità per il settore agricolo, specialmente per il biologico, Dop, Igp e prodotti locali. Tuttavia, molte di queste normative non sono allineate con i reali costi economici, creando un divario tra le aspettative delle politiche ambientali e la loro fattibilità economica. L’aspetto economico della sostenibilità è spesso trascurato o gestito male”. Secondo il presidente Oricon, “non si può parlare di sostenibilità economica quando le basi d’asta per i pasti scolastici sono fissate a circa 5 euro per pasto, includendo richieste come ingredienti biologici, a chilometro zero, equo-solidali, e rispetto per il benessere animale. A Milano - osserva - con 5 euro è difficile acquistare persino un panino, ma nella ristorazione scolastica si pretende che tutti questi requisiti siano rispettati senza un adeguato compenso economico. Questo rappresenta uno ‘strabismo istituzionale’: da una parte si impongono requisiti stringenti, dall’altra non si garantiscono risorse sufficienti per rispettarli”. Il nuovo Codice dei contratti pubblici introduce dei principi importanti, come il mantenimento dell’equilibrio contrattuale. “Tuttavia, questo equilibrio è difficile da mantenere se l’aumento dei costi deve superare il 5% per richiedere una revisione dei prezzi e, anche in quel caso, viene applicata una riduzione del 20% - precisa Scarsciotti - Questa regola non tiene conto delle circostanze straordinarie, come l’inflazione, che stanno mettendo a dura prova molte aziende del settore. C’è poi un altro aspetto rilevante: le autogestioni, come quelle in alcuni grandi comuni italiani, che hanno la libertà di chiedere alle famiglie aumenti delle rette in caso di incremento dei costi. Invece, nella ristorazione collettiva in appalto, non è possibile adeguare i prezzi liberamente, il che crea una disparità di trattamento e un rischio per la qualità del servizio pubblico. A lungo termine, l’assenza di adeguamenti potrebbe portare a una riduzione della qualità dei pasti forniti”. Per questo “se si vuole veramente garantire una sostenibilità a 360 gradi - conclude Scarsciotti - è necessario ripensare il modello attuale. Non si può continuare a caricare la ristorazione collettiva di obblighi senza fornire le risorse adeguate. È fondamentale un disegno organico che tenga conto di tutti e tre gli assi della sostenibilità: sociale, ambientale ed economico, evitando iniziative disorganiche e incoerenti. Un testo unico per la ristorazione collettiva potrebbe essere la soluzione per garantire una maggiore equità e sostenibilità”.