(Adnkronos) - Questa sera, martedì 11 marzo, va in onda su Rai1 in prima serata la quarta e ultima puntata di 'Miss Fallaci', la serie ambientata alla fine degli anni Cinquanta che affronta i primi anni della carriera di Oriana Fallaci, interpretata da Miriam Leone. Nella quarta e ultima puntata, Oriana si ritrova nella clinica psichiatrica del dottor Vigna, che la sprona a parlare di sé. Riaffiorano i ricordi del periodo della sua adolescenza, durante la guerra, quando aiutava i partigiani e viveva la sua prima infatuazione per un soldato americano. Oriana vorrebbe lasciare la clinica, ma secondo il dottore non è il momento. Quando riesce a farsi dimettere e torna a casa, non sembra più la stessa. Anche il suo rientro a “L’Europeo” è complicato. Messa alla prova e osteggiata, la giornalista riesce a ottenere un’intervista con Yves Saint-Laurent ma il direttore scopre della clinica e la licenzia. Oriana non si dà per vinta: dopo un ultimo incontro con Alfredo, capisce che non le serve nessuno se non se stessa e la sua voce. Il suo obiettivo successivo sarà raccontare le donne, un reportage sulla condizione del “sesso inutile” nel mondo.
(Adnkronos) - La mappatura dei campi attraverso i droni, per sapere se, quando e in quale punto irrigare o concimare. Il controllo da remoto del benessere animale attraverso i boli ruminali. Ma anche il controllo e la semplificazione della contabilità dell'azienda fino alla gestione della certificazione Haccp. Innovazione e tecnologia digitale per un'azienda agro-zootecnica sempre a portata di smartphone con 'Tam - Total agri management', software che punta a rivoluzionare, e semplificare, la gestione aziendale in ottica sostenibile con un'unica piattaforma. "In questo momento -spiega ad Adnkronos/Labitalia Mario Grillo, ideatore e data science specialist del software che è stato presentato a Corigliano-Rossano in Calabria nel corso di un appuntamento presso la sede dell'azienda Malavolta srl- siamo proprio nella fase operativa di consegna del prodotto nelle aziende. Il software si è arricchito recentemente del modulo contabilità, è tutto integrato all'interno del sistema e bbiamo fatto delle join con i maggiori player di contabilità sul mercato italiano. Abbiamo inserito la gestione della zootecnia attraverso la lettura della banca dati nazionale, e a breve avremo l'operatività sui web services", sottolinea. L'uso delle più recenti tecnologie è centrale nel progetto di Tam. "Abbiamo introdotto l'interazione con i droni, e il controllo del benessere animale con i boli, quelli da remoto, che ci consentono di sapere se gli animali al pascolo stanno bene e quant'altro", ribadisce Grillo. E gli obiettivi per un'azienda agricola che si dota di Tam sono chiari. "Garantiamo -spiega Grillo- la gestione aziendale compresa anche la parte di fatturazione che viene anch'essa semplificata e integrata. L'utilizzo dei droni era già contemplato prima ma adesso abbiamo fatto degli upgrade. I droni servono sia a mappare i campi che a fare la gestione sostenibile dell'agricoltura perché vanno a interagire con la necessità di acqua e di concimazione localizzata. Quindi -sottolinea- non si fanno interventi massivi ma solo dove serve e quindi c'è un uso più razionale delle risorse, dei mezzi tecnici all'interno dei vari campi. Quindi c'è un notevole risparmio di tempo, di energia, di risorse andando nella direzione della migliore sostenibilità economica e ambientale", spiega Grillo. Anche perché, ricorda Grillo, "quando si alza un drone non si movimenta un trattore, non parliamo di consumo di fossili e l'impatto di un drone è quasi zero. E con essi si riesce anche a monitorare il benessere animale. Con i droni si vanno a mappare i pascoli. se la biodiversità che esiste su quel pascolo è sufficiente per alimentare quegli animali", sottolinea. Inoltre attraverso il software, aggiunge, "si monitorano gli animali al pascolo tramite dei boli ruminali che danno le pulsazioni del rumine e la temperatura. Più la posizione tramite il collare Gps, quindi degli animali sappiamo se stanno bene in salute e se stanno mangiando bene". Attraverso la tecnologia quindi, spiega Grillo, "si verifica se c'è un''usura' eccessiva di quel pascolo. Quindi per evitare che ci sia un'interferenza con la biodiversità e quindi si vada a distruggere quel pascolo si vanno a movimentare gli animali in un altro pascolo, in modo tale che gli animali stanno bene e si salvaguarda anche la qualità dei pascoli", sottolinea. Un sistema, 'Tam', che può supportare concretamente l'attività quotidiana delle aziende agricole ma non solo. "Il sistema è progettato per essere utilizzato sia dalle aziende in prima battuta, ma soprattutto dai professionisti che aiutano le piccole e anche le grandi aziende a tenere l'azienda in ordine e in efficienza", sottolinea. Tante le soluzioni previste all'interno di Tam. "C'è la gestione del quaderno di campagna che deve quadrare poi con la domanda unica, con la Pac, con i premi comunitari quindi il Caa aiuterà le aziende a gestire questo aspetto. Poi ci sono gli agronomi che si occuperanno della quadratura tra i lotti di campo e i disciplinari di produzione. Abbiamo inserito nel sistema la gestione dei fitofarmaci con il database di Mageline quindi ogni fitofarmaco presente è quello che al momento la legge consente di usare quindi non si possono fare errori perché è tutto mappato e processato", spiega ancora Grillo. Ma come è nata l'idea di realizzare Tam? "L'idea è nata circa 15 anni fa dalla necessità di passare da un'azienda agricola di vecchia concezione a un'azienda agricola più efficiente", spiega Grillo che ricorda come "le aziende agricole sono le aziende più controllate sul pianeta. Ogni azienda agricola è mappata nel sistema agricolo quindi l'azienda è mappata nel Sian, quindi nelle sue proprietà, nella sua conduzione del fondo quindi ogni fondo fa parte di un fascicolo aziendale, mappato dal satellite", sottolinea. E anche gli animali sono censiti uno per uno, c'è la tracciabilità del quaderno di stalla, di quello che si fa a ogni singolo capo in termini sanitari, in termini di alimentazione. Deve essere tutto gestito, farlo con la carta era già 15 anni fa un onere abbastanza pesante. Quindi grazie all'utilizzo dei fondi comunitari si è potuto prendere risorse importanti e investirle nella progettazione, nell'analisi e nello sviluppo di un software che è molto complesso e che attualmente sul mercato è l'unico ad essere 'Total', capace di gestire nella totalità l'azienda agricola e zootecnica da una sola piattaforma", sottolinea Grillo. Sì perchè le funzionalità di Tam non finiscono qui. "Partiamo dalla gestione delle risorse umane -spiega Grillo- che impattano sulla sicurezza del lavoro, sulla ricerca del personale. Possiamo tramite la piattaforma ricercare personale, tenerlo in sicurezza, quindi vedere che abbiano le viste mediche e le abilitazioni a fare quel tipo di lavoro in ordine. E ancora la formazione delle risorse umane passando poi per le attrezzature che vengono mappate nel sistema: sia quelle analogiche, che quelle digitali, quelle 5.0 che hanno tutte le caratteristiche per essere connesse e interconnesse al sistema", sottolinea. "E' previsto anche l'interfacciamento con l'Asl, gestiamo l'Haccp, gestiamo la gestione delle produzioni quindi secondo le norme dettate dai regolamenti europei", spiega Grillo che sottolinea come si arrivi poi a quella che "è la strategia 'farm to fork', quindi dalla terra alla tavola. Tramite questo software si arriva poi alla vendita di quelle che sono le produzioni e quindi con la tracciabilità, rintracciabilità, la storia di ogni prodotto che va a finire nella fatturazione, che corrisponde poi a un lotto di produzione e quindi noi abbiamo la vera verità di quello che è successo su quel prodotto dell'allevamento piuttosto che delle coltivazioni, ma in piena trasparenza e senza gravare l'agricoltore di carta e di informazioni che possono poi essere anche errate. Perché il sistema ha una logica interna attraverso un motore di calcolo e di logiche che sono stabilite a monte, in modo tale che ogni cosa sia al suo posto e abbia il senso giusto dove si trova", conclude.
(Adnkronos) - Al via a Milano la campagna Amsa 'Mettici la Testa', con l’inaugurazione di un’installazione interattiva per portare cittadini, city users e turisti 'dentro' al fenomeno dell’utilizzo improprio dei cestini stradali. In piazza XXV Aprile, alla presenza dell'assessore al Verde e Ambiente Elena Grandi, della presidente di Amsa Carlotta Ventura e dell'amministratore delegato di Amsa Marcello Milani, è stato svelato il maxi cestone che nelle prossime settimane farà tappa anche in piazza Leonardo da Vinci e piazza Cordusio per sensibilizzare sull’importanza di un corretto conferimento dei rifiuti. Un enorme contenitore alto circa 7 metri diventa uno spazio di riflessione in cui le persone possono letteralmente 'mettere la testa' e osservare il problema dei conferimenti errati da una nuova prospettiva: all’interno, infatti, un video proiettato dal punto di vista del fondo di un cestino Amsa mostrerà con un linguaggio ironico cosa può essere gettato al suo interno, come i piccoli rifiuti da passeggio, dalle bottigliette d’acqua ai sacchetti delle deiezioni canine, e cosa no, come i sacchi della spazzatura domestica. Il maxi cestone al centro della campagna di comunicazione 'Mettici la Testa' è quindi un invito a fare la propria parte per garantire una raccolta efficiente e sostenibile, una vera e propria installazione artistica che verrà allestita in tre tra le piazze a maggiore pedonabilità di Milano, capace di dialogare con lo spazio urbano intrattenendo i cittadini con un'esperienza immersiva e coinvolgente. I cestini stradali rappresentano un elemento essenziale per garantire la pulizia e il decoro della città, contribuendo alla qualità degli spazi pubblici. Con il nuovo contratto di servizio tra Amsa e il Comune di Milano, il numero di vuotature settimanali è salito a 198.000: ogni cestino viene svuotato in media 2,2 volte al giorno. Sul territorio comunale ne sono presenti 23mila di cui 13mila lungo le strade e 10mila nei parchi, assicurando un sistema capillare di raccolta dei rifiuti urbani che conta 1,7 cestini ogni 100 abitanti, un valore nettamente superiore alla media delle altre metropoli europee. Amsterdam, ad esempio, dispone di circa 9mila cestini con un rapporto di 1 ogni 100 abitanti, mentre a Berlino, Parigi e Dublino questo valore cala a 0,7. "Utilizzare correttamente i cestini per la raccolta dei rifiuti è un gesto semplice, ma fondamentale -spiega l'assessora all'Ambiente e Verde Elena Grandi-: un segno di civiltà e di cura del bene comune che contribuisce a mantenere pulito e ordinato il nostro territorio, migliorando la percezione della città e anche la qualità della vita di tutti i cittadini e le cittadine. Anche il più piccolo sforzo da parte di ciascuno di noi ha quindi un grande impatto sul benessere della nostra comunità e dell'ambiente urbano. Mi auguro che questa campagna renda i cittadini, le cittadine e le migliaia di city users che vivono quotidianamente Milano per lavoro o piacere, attori sempre più consapevoli di essere parte di una grande comunità; solo insieme possiamo rendere la città più pulita e più sostenibile. Cogliamo quindi l'occasione preziosa di questa campagna per fermarci qualche attimo a riflettere su come le nostre azioni quotidiane influenzano la gestione dei rifiuti, l’economia circolare e la cura della nostra città. Ringrazio Amsa, non solo per questa campagna ma anche per lo sforzo che insieme stiamo facendo per migliorare il ciclo della raccolta dei rifiuti e il decoro della città". "In una metropoli come Milano, che viene vissuta da 800mila city user al giorno e quasi 10 milioni di turisti all’anno che si aggiungono ai residenti -sottolinea Carlotta Ventura, presidente di Amsa- la cura dello spazio pubblico è un elemento essenziale per la qualità della vita e il decoro urbano. Favorire un uso corretto dei cestini stradali significa promuovere un modello di convivenza basato sull'impegno condiviso e sul rispetto della città. Con la campagna 'Mettici la Testa', Amsa intende rafforzare questa consapevolezza. L’installazione immersiva del maxi cestone non è solo un’opera visiva, ma un’esperienza di intrattenimento che invita a guardare questo fenomeno da una nuova prospettiva. Stimolando la riflessione e la collaborazione attiva di tutti, possiamo trasformare un gesto quotidiano in un atto di responsabilità collettiva". Da un’analisi merceologica condotta da Amsa nel mese di gennaio 2025, analizzando oltre una tonnellata di rifiuti proveniente da quartieri diversi della città, è emerso che solo il 35% del contenuto dei cestini è prodotto in strada, mentre oltre la metà (il 65%) proviene dalle abitazioni (il 47,9%) e dalle attività commerciali (il 16,7%). Anche quello dei piccoli scarichi abusivi intorno ai contenitori stessi è un fenomeno in crescita, aumentato del 38% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Dati che confermano la necessità di un corretto utilizzo dei cestini per contribuire a mantenere Milano ancora più pulita. Oltre al tour nelle piazze, la campagna proseguirà online e offline fino al 30 marzo attraverso contenuti sui social media, affissioni cittadine, distribuzione di materiale informativo e iniziative della società dedicate al decoro urbano, come nell’ambito del Carnevale ambrosiano.