(Adnkronos) - 'No vestito, no party'. Il Festival di Cannes, in programma da oggi fino al 24 maggio, dice 'no' alla nudità sul red carpet, banditi gli abiti trasparenti. Pena l'esclusione dalla premiere. È quanto emerge dalle nuove regole ufficiali, diffuse dalla kermesse, relative al dress code sul tappeto rosso in nome della "decenza". Fare notizia con un abito, che non lascia nulla all'immaginazione, come quello che ha indossato Bella Hadid nella scorsa edizione non sarà più possibile "per motivi di decenza, la nudità è vietata sul tappeto rosso, così come in qualsiasi altra area del festival", si legge sul sito ufficiale della kermesse. Inoltre, "non sono ammessi abiti voluminosi, in particolare quelli con un lungo strascico, che impediscano il corretto flusso degli ospiti e complichino la disposizione dei posti a sedere in teatro". Il personale addetto all'accoglienza "è obbligato a vietare l'accesso al tappeto rosso a chiunque non rispetti queste regole". Vietati anche borse o zaini di grandi dimensioni. Per gli ospiti sono disponibili degli armadietti. Novità sulle scarpe: da quest'anno sono ammesse quelle eleganti o i sandali senza tacco, ma niente sneakers. In passato, alcune attrici hanno protestato contro i tacchi alti, un protocollo ritenuto inattuale. Nel 2016 alla premiere di 'Money Monster' Julia Roberts si è tolta le sue calzature con tacco 12. Due anni dopo, nel 2018, lo ha fatto anche Kristen Stewart alla premiere di 'Blackkklansman'. Due momenti che hanno segnato la storia del Festival di Cannes. In questa edizione banditi anche i selfie. Non solo tra fan e Vip ma anche tra le star.
(Adnkronos) - Si è conclusa l’edizione 2025 della Rome startup week, il festival internazionale dove la tecnologia e le imprese innovative ispirano i futuri leader del nostro Paese e incontrano il mercato dei capitali. L’evento è stato inaugurato dal primo Policy hackaton nazionale al Mimit che ha fornito al Governo alcune proposte concrete per trattenere i talenti in Italia ed evitare la fuga dei giovani all’estero. Ma quali sono le principali proposte elaborate al Ministero delle Imprese e del Made in Italy? 1) La creazione di un’Agenzia nazionale per l’innovazione e di un visto per gli innovatori; 2) una complessiva revisione normativa, a livello nazionale ed europeo, per la semplificazione degli investimenti, del technology transfer, dell’open innovation e del procurement pubblico; 3) il perfezionamento della norma per incentivare casse e fondi pensione ad investire in venture capital. 4) La revisione dei criteri di classificazione dei modelli di intelligenza artificiale dell’AI Act Europeo. "Bisogna superare l’idea per cui gli Stati Uniti innovano, la Cina copia, e l’Europa regolamenta", ha detto Gianmarco Carnovale, Presidente di Roma Startup e curatore della RSW25 organizzata con Future4 Comunicazione, Omg e The Growth Kitchen. "Le startup- ha spiegato - sono il futuro, il tentativo di creare nuove imprese che daranno lavoro ai giovani e, per questo, necessitano di un sistema normativo adeguato alla sperimentazione delle innovazioni, oltre che alla raccolta di capitale di rischio”. Nei due giorni al Gazometro sono arrivate circa3000 persone, numerose delegazioni internazionali da Nord America, Africa, Europa, Asia, grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e di Italian Trade Agency, per sviluppare sinergie e confrontarsi sui modelli di crescita dei rispettivi ecosistemi. “Siamo molto soddisfatti della Rsw25 – ha aggiunto Giuseppe Coccon, uno degli organizzatori della manifestazione - che anche quest’anno ha avuto Aziende partner, Sponsor e relatori, italiani e internazionali, di altissimo livello. Abbiamo offerto un evento per l’ecosistema italiano delle startup portando al Gazometro di Roma giovani visionari italiani, i leader del futuro che vorremmo restassero nel nostro Paese, anziché emigrare all’estero, per fare impresa”. La Rsw25 ha ospitato la V° Edizione del Blue Planet Economy Expoforum, organizzata in partnership con Fiera Roma. Al centro del dibattito l’innovazione e la sostenibilità in chiave 'blu' con giornate di confronto tra imprese, startup, istituzioni e giovani talenti da tutta Europa. L’edizione 2025 ha confermato il ruolo di Bpe come piattaforma di riferimento dell’economia del mare e incubatore di progetti: tra questi, la Blue Route, itinerario dei borghi marinari del Lazio, oggi realtà concreta e ispirazione per il primo bando regionale in Italia a sostegno della blue economy. Grande rilievo, inoltre, per la collettiva di imprese promossa da Lazio Innova, che ha valorizzato le realtà più dinamiche del territorio in settori chiave della transizione blu. Rsw25 è un evento internazionale, organizzato da Roma Startup, in collaborazione con Mimit; Maeci ed Italian Trade Agency; Regione Lazio e Camera di commercio di Roma; Future4 Comunicazione; Orange Media Group e The Growth Kitchen. Rsw25, powered by Eni – Road (Rome advanced district). Radio Partner: Dimensione Suono Roma; Main Media Partner; ADN Kronos. Media Partner: StartupItalia e RomaGoodNews.
(Adnkronos) - Un sistema di raccolta efficiente, capillare e tra i più virtuosi d’Europa: è quello italiano per il riciclo degli imballaggi in alluminio, che nel 2024 conferma non solo il pieno raggiungimento degli obiettivi Ue al 2025 (50%), ma anticipa anche quelli fissati per il 2030 (60%). Lo attestano i dati presentati durante l’Assemblea Pubblica Annuale di Cial - Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, occasione in cui sono stati ufficializzati il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e la riconferma di Bruno Rea alla presidenza del Consorzio. (VIDEO) Nel 2024, il tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio si è attestato al 68,2%, ma sempre prossimo alla media del 70% degli ultimi anni, con un recupero complessivo pari al 71,7%. Il lieve calo di due punti percentuali rispetto al 2023 non riflette un peggioramento delle performance, ma è legato all’ampliamento del perimetro di rendicontazione previsto dalle nuove norme europee, che includono anche l’alluminio presente negli imballaggi compositi - spiega Cial - Una variazione metodologica che modifica il confronto storico e segna l’inizio di un nuovo standard di misurazione. Dati che confermano come la filiera sia in grado di assorbire in maniera soddisfacente quantità crescenti di immesso (+8,5% rispetto al 2023) attraverso un sistema di raccolta, selezione e trattamento ormai consolidato su tutto il territorio nazionale. Anche sul fronte delle lattine per bevande, l’Italia si conferma tra i Paesi più efficienti d’Europa. Il tasso di riciclo per questa specifica tipologia di imballaggio si attesta all’86,3%, a fronte di un +7% nelle quantità effettivamente riciclate e di un significativo +16% nell’immesso al consumo. Un risultato - spiega Cial - che, pur evidenziando una contrazione percentuale rispetto all’anno precedente (-8%), certifica l’efficienza e la reattività del sistema nazionale, in grado di gestire tempestivamente un incremento rilevante dei volumi. Ancora, nel 2024, grazie all’avvio a riciclo di oltre 62.400 tonnellate di imballaggi, si è evitata l’emissione di circa 442mila tonnellate di CO2 equivalenti e si è ottenuto un risparmio energetico pari a 197mila tonnellate equivalenti di petrolio. Un risultato reso possibile dall'efficienza dell’alluminio: il metallo riciclato richiede, infatti, solo il 5% dell’energia necessaria per produrre alluminio primario. In questo quadro, il sistema consortile continua a rafforzare la propria presenza capillare sul territorio nazionale, con 432 convenzioni attive e una copertura che raggiunge oggi il 78% della popolazione italiana e il 70% dei comuni. “I dati 2024 confermano la solidità e la maturità del modello italiano di gestione degli imballaggi in alluminio, tra i più virtuosi ed efficienti in Europa. Anche a fronte dell’adeguamento ai nuovi criteri europei di calcolo - che ampliano il perimetro dell’immesso includendo l’alluminio presente nei compositi - la filiera continua a garantire performance elevate, con volumi assoluti di materiale riciclato in costante crescita. Un esempio concreto: a fronte di un consumo pro-capite di circa 1,45 kg di packaging in alluminio, il nostro sistema riesce a recuperarne e valorizzarne oltre 1 kg per cittadino. È un risultato frutto della cooperazione tra cittadini, istituzioni e imprese, che dimostra come sia possibile coniugare sostenibilità ambientale, efficacia economica e inclusione sociale. Ora è importante che le politiche europee riconoscano e valorizzino i modelli già consolidati, premiando chi ottiene risultati attraverso innovazione, responsabilità condivisa e un efficiente governance di filiera”, sottolinea Carmine Bruno Rea, presidente di Cial.