(Adnkronos) - Il calore avvolgente dopo una giornata trascorsa sugli sci. Un rifugio dallo stress dei tour de force di Natale. La sauna per tanti 'vacanzieri dicembrini' è la vera ossessione invernale, pratica di benessere che dalla culla finlandese ha conquistato nel tempo sempre più amanti delle Spa in tutto il mondo (anche se va detto che immergersi nel calore a scopo di purificazione e guarigione è un'usanza antica, osservata da migliaia di anni in molte culture). E tanto meglio se, oltre a garantire l'agognato relax, allunga anche la vita, come negli anni hanno suggerito alcune ricerche dedicate al rituale che si celebra in calde e vaporose cabine rivestite in legno. Già una decina di anni fa un lavoro pubblicato su 'Jama Internal Medicine' evidenziava il potenziale di longevità della sauna. Lo studio firmato da ricercatori dell'University of Eastern Finland (non a caso vista la diffusione nel Paese nordico) aveva monitorato 2.300 uomini di mezza età per una media di 20 anni, suddividendoli in 3 gruppi in base alla frequenza settimanale con cui si sottoponevano alla pratica. I protagonisti della ricerca trascorrevano in media 14 minuti a seduta a una temperatura di 74 gradi. Nel corso dello studio, come riportato in un focus del tempo (2015) su 'Harvard Health Publishing', era deceduto il 49% degli uomini che andavano in sauna una volta a settimana, rispetto al 38% di chi ci andava da 2 a 3 volte e solo al 31% degli 'habitué' che viaggiavano al ritmo di 4-7 sedute settimanali. Gli autori rilevavano anche che frequenti passaggi in sauna erano associati a tassi di mortalità più bassi per malattie cardiovascolari e ictus. Fra i benefici documentati dalle varie ricerche, si evidenziava in particolare la capacità di contribuire ad abbassare la pressione sanguigna e il potenziale effetto positivo sui vasi. Nello stesso filone si inserisce anche un altro lavoro, pubblicato più di recente (nel 2021) da ricercatori Usa, che entra nel dettaglio dei meccanismi innescati dalla sauna al livello dell'organismo. La pratica è caratterizzata da un'esposizione passiva a breve termine ad alte temperature, che possono andare da 45 a 100 gradi centigradi. Al di là della piacevole sensazione di sudare pur restando immobili, l'uso della sauna sembra davvero imitare le risposte fisiologiche e protettive indotte durante l'esercizio fisico, evidenziano gli autori della review pubblicata su 'Experimental Gerontology' (Rhonda P. Patrick e Teresa L. Johnson), e frequentarla in modo ripetuto ottimizza le risposte allo stress tramite il fenomeno biologico dell'ormesi e le proteine da shock termico. In altre parole, gli esperti che firmano il lavoro hanno osservato che la sauna sembra ridurre la morbilità e la mortalità in modo 'dose-dipendente'. L'utilizzo frequente della pratica potrebbe in particolare avere un effetto protettivo da malattie cardiovascolari e neurodegenerative e consentire di preservare la massa muscolare e contrastare la sarcopenia (cioè il progressivo declino di massa e forza muscolare legato all'invecchiamento). L'esposizione ad alte temperature provoca una lieve ipertermia - illustrano gli esperti nello studio - inducendo una risposta termoregolatrice che coinvolge meccanismi neuroendocrini, cardiovascolari e citoprotettivi che agiscono in sinergia nel tentativo di mantenere l'omeostasi (uno stato di equilibrio delle proprie caratteristiche). L'uso ripetuto della sauna, secondo l'analisi, acclimata il corpo al calore e ottimizza la risposta dell'organismo a future esposizioni. Negli ultimi decenni il rituale in questione è emerso come un probabile mezzo per prolungare la durata della salute, sulla base di dati provenienti da alcuni studi sugli esiti osservati nei frequentatori di saune, che hanno identificato legami dose-dipendenti tra l'uso e la riduzione della morbilità e della mortalità. La revisione esplora sia i molteplici benefici che le preoccupazioni relative all'uso della sauna. Gli autori spiegano che l'esposizione ad alte temperature stressa il corpo, provocando una risposta rapida e robusta che colpisce principalmente la pelle e il sistema cardiovascolare. La pelle si riscalda prima, raggiungendo circa 40 °C, seguita da cambiamenti nella temperatura corporea interna, che aumenta lentamente da 37 a circa 38 e rapidamente fino a circa 39 °C. La gittata cardiaca può aumentare fino al 60-70%, e mentre la frequenza cardiaca aumenta il volume sistolico rimane stabile. Altro meccanismo che si innesca è un aumento transitorio del volume plasmatico complessivo, che fornisce una riserva di liquidi per la sudorazione, raffredda il corpo e promuove la tolleranza al calore. La sudorazione, continuano gli esperti, facilita anche una maggiore escrezione di alcuni metalli pesanti (tra cui alluminio, cadmio, cobalto e piombo). Vengono descritti poi meccanismi molecolari che mitigano il danno e attivano processi endogeni antiossidanti e riparativi. "Molte di queste risposte si innescano anche in risposta a esercizi di intensità da moderata a vigorosa e includono un'aumentata espressione di proteine da shock termico, regolatori trascrizionali e fattori pro e antinfiammatori", suggeriscono gli autori. Le proteine da shock termico svolgono ruoli di primo piano in molti processi cellulari, ricordano. Lo stress termico le attiva in modo significativo entro 30 minuti dall'esposizione al calore e questa attivazione si mantiene nel tempo. Una delle conseguenze positive di questi processi sono i conseguenti adattamenti cellulari protettivi, che promuovono la salute cardiovascolare. Cosa in particolare sembra avvicinare la sauna all'esercizio fisico? Gli esperti citano per esempio la frequenza cardiaca che può aumentare fino a 100 battiti al minuto durante le sessioni di sauna a temperatura moderata e fino a 150 battiti al minuto durante le sessioni più calde, in modo simile agli aumenti osservati durante l'esercizio moderato-vigoroso. In uno studio condotto su 19 adulti sani, in cui le risposte cardiache a una singola sessione di sauna di 25 minuti sono state confrontate con quelle provocate da un esercizio fisico moderato, i carichi cardiaci erano pressoché equivalenti, con la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna dei partecipanti che aumentavano immediatamente in entrambi gli scenari e scendevano al di sotto delle misurazioni basali effettuate prima della sauna o dell'esercizio.
(Adnkronos) - Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, milioni di italiani si preparano a trascorrere periodi più o meno lunghi fuori casa, tra viaggi, visite ai parenti e brevi vacanze. Un momento di pausa che coincide con una maggiore mobilità e con abitazioni spesso lasciate vuote per giorni. La 4ª edizione dell’Osservatorio Censis-Verisure sulla Sicurezza della casa, realizzata in collaborazione con il servizio analisi criminale del ministero dell’Interno, analizza l’andamento dei furti in abitazione in diversi periodi dell’anno e il modo in cui le famiglie italiane affrontano il tema della sicurezza domestica. Secondo i dati nel 2024 in Italia sono stati denunciati 155.590 furti in abitazione. Nei mesi a ridosso delle festività natalizie i numeri sono risultati più elevati rispetto ad altri momenti dell’anno: a novembre del 2024 si contano 19.931 furti, a dicembre 18.393, a gennaio 2025 14.059. Si tratta di un andamento che gli esperti collegano anche a fattori stagionali, come la maggiore mobilità e le ore di luce ridotte. Ma come e quando avvengono i furti? Secondo l’Osservatorio, nel 72,6% dei casi l’abitazione era vuota al momento del furto. Anche assenze di breve durata possono quindi incidere, non solo i periodi di vacanza più lunghi. Quando, le abitudini degli inquilini sono note, gli episodi si concentrano durante il giorno e nella prima serata: nel 2024 il 31,7% dei furti è stato commesso tra le 14:00 e le 19:59, mentre il 20% tra le 7:00 e le 13:59. Le ore serali e notturne incidono, invece, meno: solo il 10,5% dei furti avviene tra le 20:00 e le 23:59, il 9,7% tra mezzanotte e le 6:59. Per quanto riguarda le modalità di ingresso, nel 46,4% dei casi i ladri sono entrati da finestre o portefinestre, nel 33,7% dalla porta d’ingresso principale e nel 14,6% da una porta secondaria. Ma quali sono le misure da adottare per cercare di 'mettere in sicurezza' il proprio appartamento prima della partenza verso le festività natalizie?Ecco alcune buone pratiche che Verisure, leader europeo nella sicurezza monitorata, condivide con Adnkronos/Labitalia, per chi si prepara a lasciare casa durante le festività. Innanzitutto verificare porte, finestre e impianti. Prima di partire è opportuno controllare con attenzione porte, finestre e portefinestre, concentrandosi in particolare sui punti di accesso che le statistiche indicano come più utilizzati. È consigliabile verificare lo stato dell’impianto elettrico e del gas, scollegando gli elettrodomestici non essenziali. Gestire luci e tapparelle, con timer o sistemi smart per non dare l’impressione di un’abitazione vuota. Prestare attenzione alla condivisione sui social media, rimandando la pubblicazione di foto delle vacanze al momento del rientro. Coltivare relazioni di buon vicinato. Avvisare i vicini della propria partenza e chiedere loro di ritirare posta, volantini o pacchi contribuisce a evitare segnali evidenti di assenza prolungata. Può essere utile anche chiedere di prestare attenzione a eventuali anomalie, come piccoli fili o residui di colla tra porta e telaio, la cosiddetta tecnica del 'filo di colla', talvolta utilizzata per capire se un ingresso viene aperto. Quindi controllare la copertura assicurativa. Verificare la copertura della polizza contro furti e danni e lasciare un recapito a una persona di fiducia per eventuali necessità durante l’assenza. Utilizzare tecnologie di controllo da remoto. Servirsi di sistemi che permettono di monitorare l’abitazione a distanza (telecamere, sensori, app dedicate), così da essere avvisati in tempo reale in caso di anomalie. Sistemi di allarme e centrale operativa. I sistemi di allarme collegati a una centrale operativa attiva 24 ore su 24 offrono un ulteriore livello di protezione: in caso di segnale d’allarme, gli operatori verificano l’evento, contattano il cliente e, se necessario, possono attivare guardie giurate e forze dell’ordine. Nuove soluzioni per l’ingresso di casa. Anche l’accesso principale può essere reso più sicuro grazie a soluzioni di nuova generazione come Smartlock, una serratura con cilindro antieffrazione certificato, gestibile da remoto tramite app, che consente di aprire e chiudere la porta a distanza e facilitare l’accesso ai soccorsi in caso di emergenza.
(Adnkronos) - “La mostra ‘Oltreplastica’ racconta sia il passato glorioso della relazione tra il disegno e la produzione industriale e la plastica sia le possibilità future aperte dalle bioplastiche, nel contesto della transizione ambientale, al servizio della produzione di largo consumo”. È quanto affermato da Antonio Funiciello, responsabile Identity Management di Eni, all’inaugurazione della mostra Oltreplastica, curata da Frida Doveil e realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. “Come Eni siamo al secondo anno di nostra collaborazione con Adi Design Museum. L’anno scorso siamo stati presenti con una mostra dedicata al nostro brand, alla sua evoluzione e a come è cambiato e si è attualizzato. Quest'anno siamo qui con la mostra 'Oltreplastica' - conclude - che ha lo scopo di raccontare non soltanto il grande viaggio del rapporto tra la plastica, il design e il disegno industriale, ma anche le soluzioni che Eni, soprattutto attraverso la sua società Versalis, propone con la bioplastica, al servizio ancora una volta del disegno industriale”.