(Adnkronos) - "Accogliamo con profondo orgoglio Aib Insurance Broker nella nostra Associazione e ringraziamo per la fiducia accordata. La comprovata competenza dei professionisti di Aib nella consulenza assicurativa e nella gestione dei rischi, al servizio tanto dei privati quanto delle imprese, nonché la condivisione dei valori di efficienza, innovazione e centralità della persona, costituiscono risorse di assoluta importanza e strategicità per il nostro network. Siamo certi che il rapporto con Aib contribuirà in modo significativo alla crescita e alla sicurezza dell’intero comparto, così come delle realtà imprenditoriali aderenti ad Alis. Questa nuova e decisamente rilevante adesione rappresenta un passo decisivo nel rafforzare il nostro impegno verso un sistema logistico sempre più integrato, sicuro e orientato a soluzioni assicurative su misura, perfettamente in linea con le esigenze operative delle aziende e con l’innalzamento degli standard di tutela del rischio". Con queste parole il Presidente di Alis Guido Grimaldi annuncia l’ingresso di Aib Insurance Broker, leader nelle assicurazioni e nel brokeraggio, che agisce con l’obiettivo di tutelare al meglio gli interessi del cliente. Su mandato diretto, Aib seleziona sul mercato nazionale e internazionale le soluzioni assicurative più adatte, bilanciando efficacemente qualità, convenienza economica e completezza delle coperture. Offre consulenza strategica nella gestione integrata dei rischi, definendo il corretto livello di ritenzione e individuando le compagnie più idonee a cui trasferire i rischi. Supporta il cliente in ogni fase: dall’analisi iniziale alla stipula e revisione dei contratti, fino alla gestione dei sinistri e al recupero dei danni. “Siamo onorati di entrare a far parte di Alis, Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile, realtà di riferimento nel panorama logistico italiano ed internazionale, con la quale condividiamo una visione improntata all’innovazione, alla sostenibilità e alla centralità delle imprese e delle persone. – dichiara il Presidente di Aib s.r.l. Rosario Di Piazza - Lo spirito di Alis è perfettamente incarnato nel suo Presidente Guido Grimaldi, che è promotore di ogni iniziativa svolta dall’Associazione ad intero beneficio delle oltre 2400 imprese associate ed è coadiuvato da un team che lo affianca con passione, entusiasmo ed impegno. La nostra adesione nasce dalla volontà di mettere a disposizione del network Alis la nostra esperienza nella consulenza assicurativa e nella gestione dei rischi, contribuendo così a rafforzare la sicurezza e la resilienza delle imprese associate. Crediamo fortemente che la sinergia tra assicurazione e logistica rappresenti un elemento chiave per affrontare con efficacia le nuove sfide globali e per costruire insieme un futuro più solido e protetto per tutto il comparto. Questo è il motivo per il quale Aib s.r.l. esprime il più sincero ringraziamento per essere stata accolta tra i Soci consiglieri di Alis, richiamando con le parole di Aristotele quella che costantemente vuol essere la nostra mission: L’eccellenza è un’arte che si conquista con l’allenamento e l’abitudine. Non agiamo correttamente perché possediamo virtù o eccellenza, ma piuttosto le possediamo perché abbiamo agito correttamente. Siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, quindi, non è un atto, ma un’abitudine".
(Adnkronos) - "Le spiagge anche quest’anno si confermano protagoniste assolute in quanto destinazione preferita dei vacanzieri: lo dicono i numeri dei ponti di primavera, quando, complice il bel tempo, in tantissimi hanno affollato i nostri litorali. Siamo, poi, molto soddisfatti per le presenze dei turisti stranieri, che fanno ben sperare per i numeri di questa estate. Il turismo balneare con 175 milioni di presenze pari al 39,2% di quelle complessive costituisce un asset strategico della nostra economia da salvaguardare e proteggere. L’aumento delle bandiere blu (246 con 487 spiagge), poi, costituisce un importante e straordinario valore aggiunto alle nostre località di mare, vanno ad integrare la grande preparazione, la competenza e una passione infinita dei 30.000 imprenditori balneari, che rappresentano, da molti anni, un modello efficiente e dinamico nel mercato internazionale delle vacanze, ‘fiore all’occhiello’ della nostra offerta turistica e, soprattutto, fattore competitivo del Paese unico nel suo genere". Lo ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio. Il progetto 'Spiagge sicure' del Sib e della Federazione italiana nuoto, poi, lanciato ufficialmente in occasione dei campionati italiani di nuoto, fa parte di una serie di iniziative per sensibilizzare i cittadini italiani e stranieri, ma anche le Istituzioni, sulla corretta informazione per vivere responsabilmente la balneazione e, allo stesso tempo, promuovere la conoscenza del ruolo socialmente determinante che rivestono gli assistenti bagnanti, ovvero i ‘tutori delle coste’. La 'questione balneare', che coinvolge un settore strategico per l’economia del Paese, poi, è molto delicata perché riguarda decine di migliaia di famiglie che rischiano di perdere non solo le proprie aziende, ma soprattutto il lavoro. “Al Governo - ha concluso il presidente del Sindacato - abbiamo chiesto che l’indennizzo deve essere adeguato al valore dell’azienda, i canoni demaniali sono da rideterminare, non da aggiornare, la legge 166/2024 è da cambiare perché sbagliata, ingiusta e dannosa. Serve urgentemente una legge che tuteli gli attuali imprenditori balneari, garantisca la conservazione del lavoro e la salvaguardia della proprietà aziendale, ne beneficia l’ambiente, la nostra offerta turistica, l’economia e l’occupazione ma, soprattutto, l’immagine del Bel Paese: è l’unica soluzione possibile e percorribile per far sì che l’Italia torni ai vertici del turismo internazionale”.
(Adnkronos) - Un Pil più alto dell’1,1% nel 2035 e dell’8,4% nel 2050, rispetto allo scenario base, con dinamiche positive per l’industria, l’agricoltura e i servizi, disoccupazione più bassa, riduzione del debito pubblico, nonostante l’aumento degli investimenti: sono solo alcuni degli effetti positivi per l’Italia se si decidesse di accelerare la transizione ecologica e digitale. È questo il quadro che emerge dal 'Rapporto di Primavera 2025' dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Ets (Asvis), presentato a Milano all’evento inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025, all’Auditorium del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Il Rapporto, dal titolo 'Scenari per l’Italia al 2035 e al 2050. Il falso dilemma tra competitività e sostenibilità', realizzato in collaborazione con Oxford Economics e contenente, per la prima volta, anche dati per i diversi comparti economici, dimostra che nello scenario Net Zero Transformation il sistema produttivo nazionale potrebbe registrare benefici già al 2035, con il Pil che potrebbe essere superiore dell’1,1% rispetto a quello dello scenario di base e il tasso di disoccupazione inferiore di 0,7 punti percentuali. Il trend positivo continuerebbe successivamente e nel 2050 il Pil sarebbe superiore dell’8,4% a quello tendenziale, grazie al rallentamento del riscaldamento globale, all’innovazione e all’aumento dell’efficienza energetica, che contribuirebbero anche a ridurre la spesa per i danni ambientali e ad aumentare le entrate fiscali. In questo modo, nonostante l’aumento degli investimenti pubblici, si registrerebbe anche un miglioramento del rapporto debito pubblico/Pil rispetto allo scenario di base. “È a questo scenario virtuoso che dobbiamo guardare, rispetto agli altri tre analizzati (Net Zero, Transizione Tardiva, Catastrofe Climatica) - ha sottolineato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Asvis - Dobbiamo accelerare la transizione, non rallentarla, e sostenerla con investimenti innovativi a tutto campo, perché questo produrrebbe risultati positivi per tutti i settori sia al 2035, sia al 2050, con l’ovvia eccezione dell’estrazione e della produzione di combustibili fossili: rispetto allo scenario di base, il valore aggiunto della manifattura resterebbe invariato nel 2035, ma crescerebbe del 9,3% nel 2050; quello dei servizi aumenterebbe dello 0,5% nel 2035 e del 5,9% nel 2050; quello delle costruzioni del 6,9% e del 18,2%; quello dell’agricoltura resterebbe stabile nel 2035, ma crescerebbe del 7,1% nel 2050; quello delle utilities del 13,9% nel 2035 e del 52,6% nel 2050 (con la ricomposizione a favore della generazione e distribuzione di energia elettrica da rinnovabili)”. In termini aggregati, il comparto industriale vedrebbe il valore aggiunto aumentare dell’1,7% nel 2035 e del 14,9% nel 2050, un valore maggiore di quello che sperimenterebbe la Germania nello stesso periodo. Anche per i servizi si registrerebbe un risultato complessivamente positivo, visto che essi presentano una bassa intensità energetica, che li rende più protetti dai costi della transizione energetica e dalla debolezza della spesa dei consumatori. “La sostenibilità è una leva strategica per rafforzare il sistema produttivo e sociale del nostro Paese ed è sbagliato pensare che ci sia contrapposizione tra sostenibilità e competitività - ha commentato Pierluigi Stefanini, presidente dell’Asvis - Come dimostrano le simulazioni condotte con Oxford Economics, l’inazione ha costi crescenti, mentre investire nella sostenibilità conviene, perché aumenta la redditività delle imprese e genera benessere sociale”.