(Adnkronos) - Maltempo sull'Italia, allerta arancione in 5 regioni: in Liguria e su alcuni settori di Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. In Toscana è esondato il Cornia. Da ieri sera sono stati 160 gli interventi dei Vigili del fuoco tra Livorno e Siena, dove oggi le scuole sono chiuse. Tra le zone più colpite dal maltempo è il comune di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno: a Venturina il fiume Cornia ha rotto gli argini in due punti a causa di "una piena eccezionale", come ha detto la sindaca Alberta Ticciati. Numerose le persone sfollate. "Sono ore difficili. Tanti i danni, tante le segnalazioni che provengono dai nostri concittadini. Tanta preoccupazione e tanta paura", ha detto la sindaca Ticciati. Chiuse le scuole. La stazione di Siena risulta ancora inservibile per allagamenti e lo resterà almeno fino alle 12 di oggi. A Certaldo, in provincia di Firenze, desta preoccupazione la piena del fiume Elsa, che nella notte ha esondato in località Cusona senza provocare particolari danni. Evacuate sei persone nel territorio di San Gimignano (Siena) e alcune strade chiuse per allagamenti nei comuni di Certaldo e Castelfiorentino. Durante la notte, a seguito dell'innalzamento del livello idrometrici dei fiumi, è stato attivato il servizio di piena del Valdarno centrale e del Valdarno superiore. Sono stati tenuti sotto controllo Ombrone pistoiese, Bisenzio ed Elsa che in tutti i casi sono arrivati a superare la seconda soglia di riferimento. Chiuse temporaneamente alcune strade. A causa dell’innalzamento del livello del fiume Cecina, Anas - in coordinamento con la Protezione Civile e con gli Enti Locali - ha chiuso provvisoriamente la strada statale 1 'Aurelia' tra gli svincoli di Cecina Nord (km 280) e La California (km 275,500) in provincia di Livorno, in entrambe le direzioni. Il traffico è deviato sulla viabilità secondaria. A causa di una frana, è stata chiusa in entrambe le direzioni la strada statale 12 'Dell’Abetone e del Brennero', al km 73,700, in località San Marcello Piteglio (Pistoia). Sono state istituite deviazioni in loco. A causa di un allagamento, anche la strada statale 68' Di Val Cecina' è stata temporaneamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, dal km 23, 800 al km 25,600 in località Montecatini Val di Cecina (Pisa). Sono state istituite deviazioni in loco. A causa del cedimento del muro di protezione al corpo stradale, la strada statale 68 è chiusa al traffico anche in entrambe le direzioni, al km 47,000, in località Volterra (Pisa). A causa dell’allagamento del piano viabile, la strada statale 398 'Via Val di Cornia', è momentaneamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, dal km 24,100 al km 23,000, in località Monterotondo Marittimo (Grosseto). La Sala di Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze informa che dalle 2.30 fino alle 8.30 di oggi, 18 ottobre, si sono registrate piogge diffuse ma con cumulati moderati. L'elevata saturazione del suolo sta provocando locali allagamenti e frane sulla viabilità. La principale criticità sulla viabilità di competenza è la chiusura per allagamenti della vecchia Sr 429 (tra Castelfiorentino e Certaldo). Il sottopasso dello svincolo tra la FiPiLi ed il casello autostradale di Scandicci è stato riaperto. I livelli dei fiumi sono in generale lenta diminuzione, anche se alcuni idrometri rimangono sopra la soglia di guardia. Si raccomanda di non percorrere strade allagate anche se apparentemente con poca acqua. "Ho appena dichiarato lo stato di emergenza regionale per i territori di Livorno, Siena, Pisa, Grosseto e Città Metropolitana di Firenze colpiti dal forte maltempo delle scorse ore per garantire rapidi interventi e assistenza", ha annunciato sui social Eugenio Giani, presidente della Toscana, che oggi ha anche fatto sapere che chiederà anche lo stato d'emergenza nazionale. Giani, nel firmare lo stato di emergenza regionale che riguarda le province di Livorno, Pisa, Siena, Grosseto, Pistoia e Città metropolitana ha sottolineato che sono 3 gli eventi climatici avvenuti a distanza di breve tempo che hanno colpito la Toscana spingendolo a chiedere prima lo stato di emergenza regionale e contestualmente quello nazionale. Sono stati oltre 150 interventi tra Genova e Savona, soprattutto a Rapallo, Chiavari, Sestri Levante (Genova) e Albenga (Savona gli interventi dei Vigili del fuoco impegnati per autisti in difficoltà, persone bloccate in casa, alberi caduti, frane. La situazione è migliorata ma l'allerta gialla è stata prolungata per temporali fino alle 18 di oggi su tutte le aree, a esclusione dei bacini grandi delle zone E (Aveto, Trebbia e Scrivia) fino alle 14 di oggi; A (Roja, Arroscia, Nervia, Argentina e Centa) fino alle 16 di oggi. Lo rende noto la protezione civile di Regione Liguria. Prosegue intanto a Milano lo stato di allerta arancione per le piogge. "Fino a ora non abbiamo avuto piogge molto rilevanti e quindi i livelli dei fiumi, seppure in crescita, non sono ora a rischio" afferma sui social l'assessore comunale alla Sicurezza e protezione civile, Marco Granelli. Tra le 4.00 e le 6.00 di questa mattina il Lambro ha subito una crescita dei volumi, raggiungendo a Milano e a Brugherio quota 1.90, ma "ora è in leggera discesa". I livelli del Seveso restano sotto il metro, nonostante sia prevista un'intensificazione delle piogge nelle prossime ore. "Il sistema di Protezione civile è attivo con il Coc (Centro operativo comunale) e i controlli in strada al quartiere Ponte Lambro, ai sottopassi, e alla vasca del Seveso di Milano. La Protezione civile regionale, considerato il quadro meteo attualmente in atto e l'intensificarsi delle precipitazioni che già stanno determinando situazioni di criticità in alcuni comuni della Campania, ha prorogato, innalzato ed esteso l'allerta meteo già in vigore all'intero territorio regionale. A partire dalle 23.59 si passa all'Arancione sulle zone 1 (Piana campana, Napoli, isole, Area Vesuviana) e 3 (Penisola Sorrentino-Amalfitana, Monti di Sarno, Monti Picentini) e mentre l'allerta Gialla viene estesa a tutte le altre zone.
(Adnkronos) - Il 77% degli operai italiani, collaboratori in una tra le 15 organizzazioni d’eccellenza della manifattura tricolore, afferma di lavorare in un eccellente luogo di lavoro con una differenza di ben 25 punti percentuali rispetto alle altre aziende analizzate (52%). È uno dei dati principali che emergono dalla 3a edizione del ranking Best Workplaces for Blue Collar 2024, stilato da Great Place to Work Italia ascoltando e analizzando i pareri espressi da oltre 10mila blue collar, impiegati in 50 realtà produttive dell’industria manifatturiera italiana. Una ulteriore distinzione chiave, evidenziata nel confronto tra i Best Workplaces for Blue Collar e le altre aziende oggetto dell’analisi svolta dalla realtà leader per la cultura organizzativa, riguarda la percezione diversificata del clima lavorativo tra gli operai e gli impiegati: nelle 15 aziende in classifica, infatti, la differenza nel Trust Index, l’indice che rappresenta il valore medio delle risposte positive al questionario di clima aziendale, tra i lavoratori Blue Collar (69%) e chi lavora negli uffici (78%) è di 9 punti percentuali a favore degli impiegati, mentre nelle altre aziende la differenza di percezione ed esperienza si allarga a 12 punti di Trust Index (48% vs 60%). Da questo dato emerge chiaramente come la capacità d’includere e coinvolgere tutti, abbattendo le differenze di percezione e di status, sia un elemento vincente per le aziende che aspirano all’eccellenza: una minore differenza di trattamento tra operai e impiegati si riflette positivamente anche sul clima aziendale nel suo complesso. Ma quali sono gli altri temi chiave che caratterizzano i migliori luoghi di lavoro secondo gli operai italiani? In primis un grande orgoglio rispetto al prodotto realizzato e/o al servizio offerto alla clientela, rafforzato grazie a un coinvolgimento diretto nel processo produttivo che è in grado di alimentare un forte senso di orgoglio e appartenenza nei confronti del proprio lavoro, spesso con un’intensità pari o superiore a quella dei colleghi che operano in ufficio e che hanno un contatto meno diretto con le fasi di sviluppo e realizzazione del prodotto. Un secondo elemento che mostra un trend molto simile riguarda la capacità delle persone di provare un senso di orgoglio quando vedono cosa sono in grado di realizzare: nei contesti aziendali virtuosi della manifattura italiana, dove viene valorizzata l’eccellenza del lavoro manuale, l’88% degli operai dichiara di provare un senso di grande orgoglio professionale nel vedere realizzato, fatto e finito, il prodotto finale, con una differenza di +8 punti percentuali rispetto ai white collar (80%). Oltre al tema dell’orgoglio professionale, i blue collar delle aziende Best percepiscono in maggior misura (67%) rispetto ai colleghi delle altre aziende analizzate (41%) di aver avuto delle opportunità d’innovazione e miglioramento nell’attività lavorativa, con una differenza quindi di ben 26 punti percentuali. I dati relativi all’assegnazione degli incarichi e al coordinamento delle persone evidenziano una differenza significativa: nelle aziende Best, il 62% delle tute blu ritiene che i responsabili assegnino incarichi e coordinino il personale in modo efficace contro il 38% (+24%) delle altre aziende analizzate ma non in classifica. Questo indica che nelle aziende premiate vi è una maggiore attenzione al management operativo: una leadership efficace è fondamentale per garantire la produttività, la motivazione e un clima di lavoro positivo. Infine la piacevolezza dell’ambiente di lavoro è un elemento fondamentale per il benessere e la produttività dei collaboratori, soprattutto in contesti operai, dove le attività fisiche possono essere impegnative e richiedono un forte spirito di squadra. L’85% degli operai attivi all’interno dei Best Workplaces for Blue Collar ritiene che un collaboratore neoassunto venga fatto sentire benvenuto, con una differenza di ben 21 percentuali nel confronto con le altre organizzazioni analizzate ma non in classifica (64%). Un ambiente di lavoro piacevole non è solo legato alla sicurezza e alle condizioni fisiche, ma anche alla qualità delle relazioni umane: sentirsi accolti e rispettati dai colleghi e dai superiori rafforza la motivazione e l’impegno, migliorando l’efficienza e creando un luogo dove i lavoratori possono esprimere appieno il loro potenziale. “L’industria manifatturiera italiana, uno dei pilastri fondamentali dell’economia nazionale e simbolo di eccellenza nel mondo, si trova a dover affrontare - spiega Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia - sfide e pressioni esterne sempre più complesse in un contesto globale in rapida evoluzione, mettendo a dura prova la competitività delle organizzazioni italiane. Diventa fondamentale quindi, come dimostrano i dati raccolti dalla nostra ricerca su più di 10mila lavoratori della produzione, che le aziende mettano in campo energie e investimenti su aspetti culturali e di clima aziendale, riuscendo ad ascoltare, motivare, coinvolgere e valorizzare tutti i collaboratori, non solo i cosiddetti white collar, ma anche il personale operativo”. Ma quali sono le realtà dell’industria manifatturiera Made in Italy più virtuose secondo gli operai? Sul podio troviamo, al primo posto, Mondelēz International, realtà protagonista nel panorama dell’industria alimentare che opera in oltre 150 paesi nel mondo. Seguono poi AbbVie, organizzazione biofarmaceutica globale, basata sulla ricerca incentrata sul paziente e fortemente orientata all’innovazione per avere un impatto significativo sulla vita delle persone, e Johnson & Johnson, che offre prodotti e soluzioni per la salute delle persone di tutto il mondo, focalizzandosi su tutto lo spettro dell’innovazione nell’healthcare, grazie al segmento farmaceutico e a quello dei dispositivi medici. La presenza di organizzazioni del settore farmaceutico e delle biotecnologie rappresenta la grande novità dell’edizione 2024 del ranking Best Workplaces for Blue Collar con i collaboratori di queste ultime che, mediamente, godono d’inquadramenti contrattuali e condizioni di lavoro significativamente migliori. Completano il ranking: Andriani (manifattura e produzione), Ard Raccanello Spa (manifattura e produzione), Gruppo Unox (manifattura e produzione), Industrie De Nora (manifattura e produzione), Tesya Group (servizi industriali), La Marzocco International Llc (manifattura e produzione), Eli Lilly (biotecnologia e farmaceutico), Gruppo Sapio (manifattura e produzione), Mazzoleni Spa (manifattura e produzione) Vimec S.r.l. (manifattura e produzione), Endress+Hauser Sicestherm srl (manifattura e produzione) e Davines Group (manifattura e produzione).
(Adnkronos) - “La sostenibilità si basa su tre assi: sociale, ambientale ed economica. Se questi tre assi non sono coerenti tra loro, le dichiarazioni sugli aspetti sociali e ambientali rischiano di cadere di fronte alla realtà economica. In particolare, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) doveva essere un’occasione per investire nelle infrastrutture e nell’organico per migliorare il tempo pieno nelle scuole, ma l’implementazione ha mostrato grandi disparità tra regioni. Ad esempio, un bambino in Lombardia frequenta la scuola per 40 ore settimanali, mentre in Sicilia solo per 27 ore, creando una differenza notevole nell’accesso all’istruzione. Questo ha un impatto significativo sulla dispersione scolastica, che è un tema cruciale per il futuro del Paese”. Sono le parole di Carlo Scarsciotti, presidente Oricon, al Secondo Summit della ristorazione collettiva organizzato al Cirfood District, oggi a Reggio Emilia. “Per quanto riguarda l’asse ambientale, nel 2015 durante Expo Milano, si parlò molto degli “acquisti verdi” o Green Public Procurement, ma il problema, almeno in Italia, è stato sempre su chi dovesse sostenere i costi - illustra Scarsciotti - Nel contesto italiano, la ristorazione collettiva si è dovuta adattare a un groviglio di leggi, regolamenti e direttive che complicano il lavoro, anche se offrono opportunità per il settore agricolo, specialmente per il biologico, Dop, Igp e prodotti locali. Tuttavia, molte di queste normative non sono allineate con i reali costi economici, creando un divario tra le aspettative delle politiche ambientali e la loro fattibilità economica. L’aspetto economico della sostenibilità è spesso trascurato o gestito male”. Secondo il presidente Oricon, “non si può parlare di sostenibilità economica quando le basi d’asta per i pasti scolastici sono fissate a circa 5 euro per pasto, includendo richieste come ingredienti biologici, a chilometro zero, equo-solidali, e rispetto per il benessere animale. A Milano - osserva - con 5 euro è difficile acquistare persino un panino, ma nella ristorazione scolastica si pretende che tutti questi requisiti siano rispettati senza un adeguato compenso economico. Questo rappresenta uno ‘strabismo istituzionale’: da una parte si impongono requisiti stringenti, dall’altra non si garantiscono risorse sufficienti per rispettarli”. Il nuovo Codice dei contratti pubblici introduce dei principi importanti, come il mantenimento dell’equilibrio contrattuale. “Tuttavia, questo equilibrio è difficile da mantenere se l’aumento dei costi deve superare il 5% per richiedere una revisione dei prezzi e, anche in quel caso, viene applicata una riduzione del 20% - precisa Scarsciotti - Questa regola non tiene conto delle circostanze straordinarie, come l’inflazione, che stanno mettendo a dura prova molte aziende del settore. C’è poi un altro aspetto rilevante: le autogestioni, come quelle in alcuni grandi comuni italiani, che hanno la libertà di chiedere alle famiglie aumenti delle rette in caso di incremento dei costi. Invece, nella ristorazione collettiva in appalto, non è possibile adeguare i prezzi liberamente, il che crea una disparità di trattamento e un rischio per la qualità del servizio pubblico. A lungo termine, l’assenza di adeguamenti potrebbe portare a una riduzione della qualità dei pasti forniti”. Per questo “se si vuole veramente garantire una sostenibilità a 360 gradi - conclude Scarsciotti - è necessario ripensare il modello attuale. Non si può continuare a caricare la ristorazione collettiva di obblighi senza fornire le risorse adeguate. È fondamentale un disegno organico che tenga conto di tutti e tre gli assi della sostenibilità: sociale, ambientale ed economico, evitando iniziative disorganiche e incoerenti. Un testo unico per la ristorazione collettiva potrebbe essere la soluzione per garantire una maggiore equità e sostenibilità”.