(Adnkronos) - "Abbiamo buone notizie su Gaza". Così il presidente Usa Donald Trump durante un evento alla Casa Bianca, senza fornire dettagli, riporta il Times of Israel. La testata evidenzia che oggi un diplomatico arabo e una seconda fonte coinvolta negli sforzi di mediazione hanno riferito che si è aperta una finestra per raggiungere un accordo entro pochi giorni, dopo che Tel Aviv ha accettato di ridurre significativamente le proprie forze dalla Striscia durante la tregua di 60 giorni attualmente in discussione. Venti palestinesi sono intanto morti oggi nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti nel sud della Striscia di Gaza. A confermarlo l'organizzazione americana Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Fonti mediche palestinesi avevano denunciato l'uccisione di venti persone mentre aspettavano aiuti vicino a Khan Yunis. Secondo la Ghf 19 persone sono state calpestate e una è stata accoltellata durante una rivolta "guidata dagli agitatori tra la folla". In una nota l'organizzazione parla di "fondati motivi per credere che elementi della folla, armati e affiliati ad Hamas, abbiano deliberatamente fomentato i disordini". Da quando ha iniziato la distribuzione di pacchi alimentari alla fine di maggio, è la prima volta che la Ghf riferisce di aver individuato diverse armi da fuoco tra la folla, una delle quali è stata confiscata. La nota parla di un lavoratore americano che è stato minacciato con un'arma da fuoco da un membro della folla.
(Adnkronos) - Nel 2024, lo stock di pensioni è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2023. I pensionati erano circa 16,3 milioni (di cui 15,7 pensionati Inps), di cui il 51% femmine, e l’importo lordo della spesa pensionistica era di circa 364 miliardi di euro, di cui 355 miliardi di euro per pensioni erogate dall’Inps. Si legge nel XXIV Rapporto annuale Inps. Nel triennio 2019-2021, l’età effettiva di pensionamento anticipato si colloca su livelli superiori rispetto alla media precedente e successiva. Questo andamento riflette il ricorso consistente a Quota 100, uno strumento che ha consentito l’uscita anticipata con un requisito anagrafico di 62 anni di età e un requisito contributivo di 38 anni, inferiore a quello dell’anticipata ordinaria. Con l’esaurirsi dei pensionamenti legati a Quota 100, l’età di accesso al pensionamento anticipato è tornata sui livelli precedenti all’introduzione della misura. Va, inoltre, sottolineato come il peso dei pensionamenti anticipati sul totale dei pensionamenti (inclusi quelli per vecchiaia e nelle gestioni dei dipendenti pubblici) si sia progressivamente ridotto, fino a scendere, per la prima volta nel 2024, al di sotto del 50%. Le prestazioni previdenziali hanno assorbito il 92% del totale, con un importo medio lordo mensile di circa 1.444 euro, a fronte di un importo medio lordo mensile dei trattamenti assistenziali (pensioni e assegni sociali e prestazioni agli invalidi civili) di poco più di 500 euro. Dei pensionati italiani, il 96% circa percepiva almeno una prestazione dall’Inps e aveva un reddito lordo mensile medio di circa 1.884 euro. Il restante 4% non beneficiava di prestazioni da parte dell’Inps, ma percepiva rendite Inail, pensioni di guerra o pensioni da casse professionali, fondi pensione ed enti minori. Nel 2024, le prestazioni liquidate dall’Inps, ovvero il flusso di nuovi trattamenti previdenziali e assistenziali, sono cresciute del 4,5% rispetto all’anno precedente, avvicinandosi a 1,6 milioni. Di queste, il 55% consiste in prestazioni previdenziali e il 45% in assistenziali, con importi medi mensili pari rispettivamente a 1.302 e 493 euro. Per quanto riguarda la distribuzione tra gestioni, le prestazioni di tipo previdenziale erogate dall’Inps erano per il 47% a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, con un importo lordo medio mensile pari a 1.408 euro. Il 30% era a carico della Gestione lavoratori autonomi e parasubordinati (importo medio pari a 942 euro) e il 19% era a carico della Gestione dipendenti pubblici (importo medio 2.221 euro). Per quanto riguarda il flusso di nuovi beneficiari di trattamento pensionistico le prestazioni liquidate dall’Istituto nel 2024 sono cresciute del 4,5% rispetto al 2023 avvicinandosi a 1,6 milioni. In termini di composizione, le prestazioni previdenziali liquidate nel 2024 sono cresciute del 2,9%, per effetto di un aumento del 14,5% delle pensioni di vecchiaia e dell’11,8% delle pensioni di invalidità, a fronte di un calo del 9% delle anticipate, in flessione dal 2022 a fronte dell’inasprimento dei requisiti delle ‘quote’ e dell’Opzione donna.
(Adnkronos) - Nuovo record per gli energy manager, l'esperto in gestione dell'energia, nel 2024: sono 2571 le nomine totali (+19% tra il 2014-2020 e +4% 2020-2024) di cui 1752 da soggetti obbligati (+17% 2014-2020 e +3% 2020-2024). Questi i dati del Rapporto ufficiale sugli energy manager nominati in Italia, predisposto da Fire e presentato in occasione del webinar 'Presentazione del Rapporto Gli Energy Manager in Italia 2025'. "C'è stato un trend tendenzialmente crescente che si è interrotto solo fra il 2021 e il 2022 a causa della pandemia e della forte riduzione dei consumi registrata in quel periodo - spiega Dario Di Santo, direttore Fire - Appena c'è stata una ripresa, le statistiche sono tornate a salire raggiungendo nuovi record". "Complessivamente abbiamo 1869 energy manager che sono meno delle nomine perché per le realtà medio-piccole spesso un consulente opera per più soggetti, quindi ovviamente non c'è un'equivalenza fra nomine ed energy manager", osserva. Da segnalare "una continua crescita della parte femminile che è arrivata al 12%, era al 10% l'anno scorso, al 7% 3-4 anni fa" e che "un terzo delle nomine viene da soggetti non obbligati che quindi ritengono un energy manager comunque fondamentale per le loro attività". Dal punto di vista dell'inquadramento, "se parliamo dei soggetti che scelgono di nominare un proprio dipendente, vediamo che per il 28% sono dirigenti, per il 34% quadri, per il 38% hanno altre posizioni all'interno dell'azienda. Dopodiché un 33% circa delle nomine riguarda consulenti esterni. L'energia gestita è pari a 95 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio". Di Santo sottolinea nel suo intervento che "usare meglio l'energia conviene non solo in termini di bolletta: c'è la riduzione delle emissioni, sia climalteranti sia nocive, c'è il tema del miglioramento della sostenibilità, che ovviamente è importante per imprese che magari sono sottoposte agli obblighi di reportistica, e c'è il tema del miglioramento dell'uso delle risorse economiche perché chiaramente se uso meglio l'energia riduco i rischi sugli approvvigionamenti, riduco i costi, libero risorse per poter fare altro. D'altra parte in termini sistemici usare meglio l'energia mi consente di ridurre gli investimenti in nuova potenza di generazione, riduce la domanda e la dipendenza dall'estero per gli approvvigionamenti energetici e riduce anche la necessità di intervenire sulle reti di trasporto e distribuzione". Il tutto con una serie di ricadute in termini di "valore degli asset, sicurezza, continuità produttiva, produttività, conformità legislativa o ambiente". Durante il webinar è stata presentata, tra le altre, un'indagine realizzata da Fire sull'uso dell’Ia per l’energy management. Il campione contattato da Fire coinvolge fornitori di tecnologie, esperti del settore e aziende utilizzatrici di media-grande dimensione. "Il 38% delle aziende di taglia medio-grande ha implementato l'Ia nel proprio lavoro. Invece, il 56% sta valutando come può implementarla nei prossimi anni", spiega Yasaman Meschenchi di Fire. Quanto alle aree di applicazione, l'Ia viene impiegata per lo più "per monitoraggio, ottimizzazione dei consumi, manutenzione predittiva, automazione dei processi e gestione delle rete". Tra i benefici indicati, "riduzione dei costi, aumento dell'efficienza energetica, riduzione degli sprechi, riduzione del tempo necessario per fare analisi". Non mancano le sfide come la "mancanza di risorse umane con formazione adeguata e macchinari adatti, e a volte ci sono scetticismo e diffidenza verso l'Ia". In conclusione "i risultati della nostra indagine confermano che l'intelligenza artificiale è una leva strategica per migliorare l'efficienza energetica, per ridurre i costi, accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile. Se usiamo bene l'intelligenza artificiale, possiamo sfruttare molto bene l'Ia nel nostro lavoro", conclude Meschenchi.