(Adnkronos) - Esaurito il dna sulla garza utilizzata per il nuovo incidente probatorio sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. La traccia con la "maggiore concentrazione maschile" - circa 4 picogrammi rispetto alla concentrazioni nell’ordine dei 40.000 picogrammi della vittima - che ha portato a identificare un cromosoma Y ignoto in più parti sovrapponibile con quello dell’assistente e medico legale Ernesto Gabriele Ferrari - è stata utilizzata completamente. Lo rendo noto ai consulenti delle parti la stessa genetista Denise Albani incaricata dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia della nuova inchiesta sull'omicidio che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Se fossero necessari ulteriori approfondimenti si potrebbe procedere solo su 'carta'. Nella prima sessione alla ricerca del Dna maschile, l'esperta in forza alla Polizia di Stato ha utilizzato "circa 10 microlitri" e lo stesso volume è stato utilizzato nella ripetizione dell’analisi. Nelle mail - visionate dall'Adnkronos - informa gli esperti dell’intenzione "di terminare tutto l’eluato" della traccia mista trovata sulla garza e visti i risultati - un’altra traccia composta e un prelievo riconducibile al 99% a Ferrari - comunica anche l'intenzione di relazionarsi "con il dottor Ballardini (medico legale, ndr) per avere qualche specifica in più su come è stato eseguito il tampone orale della vittima". L'ipotesi - vista la quantità minima di cromosoma Y, meno di un'unità cellulare - è che si sia trattato di una contaminazione sulla garza in tessuto il cui scopo originario era raccogliere il materiale genetico di Chiara Poggi per confrontarlo con le tracce sulla scena del delitto. Le tecniche di analisi più avanzate permettono di amplificare sequenze anche molto brevi di Dna quando la quantità di campione è esigua, sotto i 100 picogrammi/microlitro. Nell'omicidio di Yara Gambirasio - dove la genetica è costata l’ergastolo a Massimo Bossetti - il Dna presente nel campione che ha permesso di isolare Ignoto 1 era più di 2000 picogrammi/microlitro, una quantità ampiamente sufficiente per le analisi. I consulenti della Procura di Pavia, del nuovo indagato Andrea Sempio, del condannato Alberto Stasi e della famiglia Poggi si stanno già confrontando su tre aspetti: i prelievi sono stati effettuati su una garza e non un tampone sterile; la quantità di Dna maschile è infinitesimale e le indicazioni dell’autopsia escludono che la vittima si sia difesa mordendo chi, secondo la nuova ipotesi accusatoria, le avrebbe messo la mano nella bocca (e non sulle labbra). "All’ispezione della cavità oro-faringea, scarso sangue sulla mucosa, integra", si legge nell’autopsia firmata da Marco Ballardini. Il fine dell’incidente probatorio (iniziato il 17 giugno) - lo stop estivo durerà fino a fine luglio sul fronte delle analisi genetiche - era quello di accertare la possibile presenza nei reperti mai analizzati di Andrea Sempio, il nuovo indagato. Assenza che risulta sui tamponi, sulle tracce (circa 60 impronte) raccolte con le para-adesive nella villetta di via Pascoli, negli oggetti trovati in casa o raccolti nella spazzatura e ora anche sui tamponi. Nella comunicazione alle parti la genetista Albani spiega che a inizio mese ci sarà spazio per "una sessione di confronto per discutere delle varie risultanze", ma "per quanto attiene le attività di mia competenza per il momento ho terminato. Ci aggiorniamo al mio rientro ad agosto per il prosieguo", in particolare sull’ultimo capitolo che riguarda le due tracce di Dna maschile trovate sui frammenti delle unghie di Chiara Poggi.
(Adnkronos) - Il lavoro irregolare è un fenomeno allarmante che coinvolge in Italia un numero enorme di persone: 2,5 milioni di lavoratori non regolari nel 2022 (pari al 9,7% degli occupati). In termini di unità di lavoro (Ula o Full time equivalent) si tratta invece di quasi 3 milioni di unità nel 2022 con un tasso di irregolarità, calcolato come incidenza percentuale delle Ula non regolari sul totale, pari al 12,5% (sceso dal 12,9% del 2021). Il lavoro sommerso e irregolare è oggi sempre più concentrato nei servizi non solo rispetto all’incidenza sulle unità di lavoro di ciascun settore, ma anche in termini di volume di occupazione irregolare. Il 79,5% del lavoro nero o irregolare nel 2022 è infatti concentrato nei servizi. Sono alcuni dei dati diffusi oggi da Assolavoro. In questo scenario, i fenomeni di carattere interpositorio rappresentano la seconda patologia che l'Inl riscontra tra le violazioni più rilevanti nel mercato del lavoro. Nonostante le modifiche normative intervenute negli anni, infatti, è la seconda tipologia di illecito più importante dopo i fenomeni di lavoro nero che impegna le attività dell’Ispettorato nazionale del lavoro. In un anno vengono 'scovati' 100-110mila lavoratori in nero; la somministrazione illecita arriva a 80mila. In questo scenario le agenzie per il lavoro giocano un ruolo importante come baluardo contro il lavoro irregolare, stante la correlazione tra tasso di legalità e tasso di penetrazione del lavoro tramite agenzia: la somministrazione di lavoro è infatti maggiormente presente nei territori con tassi di irregolarità inferiori. Al crescere del tasso di irregolarità del mercato del lavoro regionale (es. Calabria, Campania, Sicilia) si registrano livelli inferiori di ricorso allo strumento della somministrazione di lavoro; considerazione opposta vale per quelle regioni dove l’irregolarità risulta più contenuta (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia) e che si configurano come aree del Paese in cui le agenzie per il lavoro operano maggiormente.
(Adnkronos) - Dalle infrastrutture ai servizi, dalla logistica all'economia circolare, fino a salute, sicurezza e riforestazione urbana. Per delle città intelligenti intese come un sistema basato su politiche e servizi per la salute e il benessere dei cittadini e delle imprese. È stato presentato oggi a Roma, presso la sede nazionale di Anci, Eco - Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna, evento che fa il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. Nel corso dell’evento, giunto alla terza edizione, si svolgeranno incontri e interviste che metteranno a confronto i rappresentanti del mondo politico, istituzionale, accademico e imprenditoriale. Il pomeriggio del 16 settembre saranno organizzati tavoli di lavoro che vedranno protagonisti esperti e istituzioni, cui saranno invitate le aziende che vogliono operare in modo sostenibile. Tra i rappresentanti delle istituzioni che hanno già confermato la propria partecipazione all’evento: il presidente Commissione per l'ambiente, il clima e la sicurezza alimentare Parlamento Europeo Antonio Decaro, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il viceministro alle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, il viceministro all'Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, il presidente Anci Gaetano Manfredi, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Dopo la survey dello scorso anno sui giovani e la mobilità sostenibile, a settembre Eco porterà i risultati di una ricerca realizzata dall’Istituto Piepoli sui temi della mobilità sostenibile e delle città intelligenti. L’indagine coinvolgerà un campione rappresentativo di 1.000 soggetti maggiorenni a cui verranno sottoposte domande sulle abitudini di spostamento, sulla consapevolezza dell’impatto ambientale delle proprie abitudini, sulla pluralità tecnologica, sull’economia circolare e sull’impatto dell’Ia nel mondo della mobilità e dei trasporti. L’indagine permetterà inoltre di realizzare l’indice della mobilità sostenibile dei cittadini italiani. Grazie anche al patrocinio di Anci, Eco ospiterà le buone pratiche e le esperienze che gli enti locali stanno mettendo in campo per favorire una transizione ecologica efficace. “La transizione verso una mobilità sostenibile non è più un orizzonte teorico, ma una sfida concreta che coinvolge ogni giorno milioni di cittadini, amministratori locali e imprese - dichiara Vito Parisi, vicepresidente Anci e delegato a Mobilità e Trasporto Pubblico Locale - Come Anci, crediamo che il cambiamento debba partire dai territori, costruendo città più vivibili, inclusive e interconnesse. Il diritto alla mobilità deve diventare realtà per tutti: accessibile, sicura, sostenibile. Eco Festival è un’occasione preziosa per creare alleanze, condividere buone pratiche e rafforzare il ruolo dei Comuni nel guidare l’innovazione urbana. Solo unendo visione, governance locale e partecipazione possiamo concretizzare questo diritto e costruire città davvero intelligenti”. Per l'assessore Patanè, “Eco, il Festival della Mobilità Sostenibile, è un evento sempre più importante perché, promuovendo buone pratiche, si concentra su un aspetto fondamentale: il cambiamento nelle abitudini di mobilità contro l’uso smodato delle automobili. Un tema su cui Roma Capitale si sta impegnando molto perché consideriamo come obiettivo prioritario della nostra amministrazione la riduzione del traffico veicolare privato a vantaggio dell’intermodalità e sostenibilità degli spostamenti. È fondamentale pertanto, in questa ottica, sensibilizzare i cittadini affinché il trasporto pubblico, la ciclabilità e la sharing mobility diventino prioritari rispetto all’utilizzo del mezzo privato”. Eco, evento aperto a tutti, istituzioni, cittadini, studenti, aziende, si svolge con il patrocino di Anci-Associazione Nazionale Comuni Italiani, Comune di Roma, ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Bikeconomy Osservatorio e in collaborazione con Enel, Regionale - brand di Trenitalia (Gruppo Fs) - Intesa Sanpaolo, Alis, Conai, Amazon, che porteranno i loro ultimi progetti su temi quali le infrastrutture energetiche, la riforestazione urbana, l’economia circolare, la logistica sostenibile. Durante il Festival ogni partner premierà una realtà che si è distinta nei diversi ambiti della mobilità e della sostenibilità.