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(Adnkronos) - Joe Biden indossa un cappellino con la scritta Trump 2024. Non è una fake news e la foto non è ritoccata, né generata con l'Intelligenza Artificiale. Il presidente degli Stati Uniti, come documenta la foto che rimbalza su diversi profili X, indossa un cappellino con uno slogan di sostegno a Donald Trump nelle elezioni per la Casa Bianca. Nessun mistero, niente complotti né ribaltoni. Biden, che ha ritirato la candidatura cedendo il passo alla vicepresidente Kamala Harris, non ha cambiato schieramento. Semplicemente, durante le celebrazioni per rendere omaggio alle vittime dell'11 settembre 2001, il presidente degli Stati Uniti ha raggiunto la Pennsylvania e ha fatto tappa alla Shanksville Fire Station. Qui come conferma Andrew Bates, uno dei suoi portavoce, Biden ha donato un cappellino ad un sostenitore di Trump e ne ha ricevuto in cambio un altro, con lo slogan a favore dell'ex presidente. Biden, sorridendo, ha indossato il cappello per dare un segnale di concordia e unità nel ricordo della tragedia avvenuta 23 anni fa.
(Adnkronos) - "Il tessuto imprenditoriale della provincia è molto solido, abbiamo avuto una crescita costante negli ultimi anni e soprattutto aziende, non solo locali, ma anche nazionali che hanno investito nel territorio piceno hanno avuto uno sviluppo, grazie a una classe di lavoratori molto qualificata. Negli ultimi anni abbiamo avuto delle 'bolle', in città infatti sono presenti anche delle multinazionali che sono state impegnate nell'emergenza Covid e quello ha determinato un'impennata della produzione e dell'export. Adesso stiamo pian piano tornando al periodo pre-Covid per quanto riguarda le esportazioni, quindi siamo in linea con le altre regioni e anche come territorio". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, spiega i dati Istat di oggi sul calo dell'export delle Marche e della provincia di Ascoli. L'Istat segnala infatti che la flessione marcata dell’export delle Marche verso la Cina è spiegata soprattutto dalle minori vendite di prodotti farmaceutici. "Negli ultimi due anni -sottolinea Fioravanti- non abbiamo rimarcato tanto nella comunicazione dei dati positivi sull'export perché comprendevamo che erano legati alla contiguità del momento". Al di là degli ultimi dati sull'export, ribadisce Fioravanti, l'economia del territorio è solida. "Abbiamo annunciato nell'ultimo anno delle industrie che hanno investito nel nostro territorio non solo aprendo siti produttivi ma assumendo diversi lavoratori. Il tessuto produttivo è in crescita costante, ci sono anche aziende del territorio che hanno avuto negli anni una crescita importante con fatturati importanti e con un aumento dell'occupazione molto significativa", sottolinea Fioravanti. E le idee del primo cittadino su come sostenere lo sviluppo del territorio sono chiare. "Innanzitutto visito costantemente le aziende -spiega- perché secondo me bisogna prevenire le delocalizzazioni: quando un'azienda ha già deciso di andare via non riesce più a tenerla. Quindi cerco di visitarle e di capire cosa possono fare le istituzioni per mettere in condizione le aziende di investire ancora e di crescere a livello di occupazione", sottolinea. Ma i programmi di Fioravanti sono più ampi e guardano alla rigenerazione del territorio. "Sto strutturando un progetto di realizzazione della visione di Ascoli da qui ai prossimi 5 anni, sia a livello architettonico perché noi siamo il quarto comune in Italia per fondi Pnrr e questo porterà a una rigenerazione e trasformazione di tutto il patrimonio pubblico, e non solo perché abbiamo anche la partita 'sisma' di ricostruzione privata e quindi una rigenerazione dell'aspetto estetico della città e del territorio", spiega. Sostenibilità al centro della visione amministrativa. "E in più stiamo strutturando un progetto legato allo sviluppo ambientale, quindi vedere la transizione ecologica come sviluppo lavorativo. Quindi ad esempio stiamo attivando una bonifica importante dell'area ex Carbon, un'area industriale inquinata che stiamo disinquinando. Stiamo portando lì un progetto di smart city, dove il legame è l'infrastruttura digitale, la città intelligente del futuro e la città green dove la produzione energetica ha impatto zero". E non finisce qui. "In più c'è un altro progetto interessante che è quello della filiera del legno, con la tutela dei boschi che passa attraverso una filiera corta delle aziende del territorio per produrre pellet sostenibili e con anche l'utilizzo del legname per la produzione dell'energia", conclude.
(Adnkronos) - "Il progetto che presentiamo oggi nella sede di Rea Dalmine è un ottimo esempio di cooperazione tra imprese, A2A e il gruppo Green Thesis proprietario del termovalorizzatore e di buona amministrazione perché ci sono diversi comuni coinvolti che hanno saputo coordinarsi per consentire un attraversamento della nostra infrastruttura di teleriscaldamento in una delle zone più antropizzate d'Europa. Non era semplice portare i sei chilometri di condutture dalla Rea Dalmine fino alla città di Bergamo". Lo ha detto all’Adnkronos l’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini in occasione della presentazione del progetto di sviluppo della rete di teleriscaldamento da Dalmine a Bergamo. "È un progetto molto importante – ha spiegato Mazzoncini - perché il teleriscaldamento di quarta generazione, che consente di utilizzare il calore di scarto, è il futuro: consente di portare calore decarbonizzato alle abitazioni. Siamo automaticamente compatibili con la direttiva europea ‘Case Green’. La direttiva prevede, entro un periodo che va tra il 2035 e il 2040, che anche le abitazioni riducano il loro impatto di CO2. Questo si può fare ovviamente in maniera passiva, con cappotti e serramenti, oppure decarbonizzando la sorgente di energia, ed è quello che stiamo facendo". La rete di Bergamo "oggi è una rete di 87 chilometri e l'estensione prevista è di 22. Questo dà l'idea della quantità di calore che si riesce a portare – sottolinea Mazzoncini - L'efficienza dell'impianto di Rea Dalmine, che già produceva energia elettrica, passa dal 27% all'80%. A dimostrazione di quanto sia importante in questi impianti il recupero di energia elettrica e del calore. Il recupero del calore è particolarmente importante nelle città del Nord Italia, come appunto Dalmine o Bergamo, che durante l'inverno hanno bisogno di molto calore ed è tra l'altro il periodo dell'anno in cui abbiamo meno rinnovabili, poiché il sole d'inverno spinge di meno. Quindi è un bel progetto di cui siamo molto orgogliosi".