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(Adnkronos) - Donald Trump nega di voler consegnare all'Ucraina missili a lungo raggio, che renderebbero possibile colpire obiettivi più in profondità in Russia. "No, non intendiamo farlo", ha detto il presidente degli Stati Uniti ai giornalisti lasciando la Casa Bianca, secondo quanto riporta la Cnn. Tuttavia, nei colloqui con gli alleati europei, il presidente non ha escluso di consentire l'ingresso di alcune armi offensive in Ucraina, compresi alcuni prodotti che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha precedentemente richiesto agli Stati Uniti ma non ha ancora ricevuto, secondo quanto riferito alla Cnn da funzionari a conoscenza della vicenda. Trump ha poi smentito anche le ricostruzioni di stampa secondo cui avrebbe incoraggiato l'offensiva ucraina contro la Russia. "No, non dovrebbe colpire Mosca", ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovesse attaccare la capitale russa. Il presidente Usa ha confermato di aver lanciato a Vladimir Putin un ultimatum di 50 giorni per negoziare un accordo di pace, avvertendo che in caso contrario imporrà "tariffe severe" contro Mosca. Le sue dichiarazioni seguono un articolo del Financial Times secondo cui, in una recente telefonata, avrebbe chiesto a Zelensky se fosse possibile colpire la capitale russa con armi fornite dagli Stati Uniti. "Alla fine dei 50 giorni, se non avremo un accordo, sarà un vero peccato", ha affermato il presidente Usa chiarendo che "non sto dalla parte di nessuno. Sto dalla parte dell'umanità" nel conflitto tra Russia e Ucraina. "Voglio interrompere le uccisioni di migliaia di persone ogni settimana", ha sottolineato.
(Adnkronos) - “Di fronte alla notizia della decisione di Trump di introdurre dazi del 30% sulle esportazioni dell'Ue verso gli Usa, non possiamo che essere preoccupati e allarmati. Attendiamo di capire nella pratica come potranno essere applicati dall’1 agosto, ma ci sentiamo di ripetere, come già detto in altre occasioni, che l’Europa deve evitare di arrivare allo scontro di dazi contro dazi che non gioverebbe a nessuno. Fermezza, calma e diplomazia credo siano le risposte migliori all’ ennesimo attacco della presidenza Usa a tutto il sistema produttivo europeo che sarebbe pesantemente colpito dall’applicazione della misura, compreso il settore del legno-arredo che ha, proprio negli Usa, il secondo mercato di export. L’Europa tutta e il nostro Governo devono aver ben presente che non difendere le nostre imprese adesso potrebbe avere come conseguenza la desertificazione industriale del Vecchio Continente”. Così Claudio Feltrin presidente di FederlegnoArredo.
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”