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(Adnkronos) - Nessun nesso causale tra i vaccini e l'autismo. Una nuova analisi condotta da un comitato globale di esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulla sicurezza dei vaccini ha rilevato che, "sulla base delle evidenze disponibili, non esiste alcun nesso causale tra vaccini e disturbi dello spettro autistico (Asd). La conclusione ribadisce la posizione dell'Oms secondo cui i vaccini dell'infanzia non causano l'autismo". L'agenzia Onu per la salute torna su un tema nuovamente sotto i riflettori dopo alcune scelte Usa, sotto la guida del segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., che hanno avuto l'effetto di gettare un'ombra sull'argomento. Ultima la mossa di modificare il sito web dei Cdc, Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, nel quale ora c'è scritto che "l'affermazione 'i vaccini non causano l'autismo' non è un'affermazione basata su prove, perché gli studi non hanno escluso la possibilità che i vaccini infantili causino l'autismo". L'Oms invece ribadisce le conclusioni scientifiche finora disponibili. Il Comitato consultivo globale sulla sicurezza dei vaccini (Gacvs), istituito nel 1999, riunisce esperti internazionali con l'obiettivo di fornire all'ente una consulenza scientifica indipendente e autorevole sulle priorità globali legate alla sicurezza dei vaccini. L'ultima analisi, discussa dal comitato il 27 novembre 2025, si è concentrata innanzitutto sulla relazione tra vaccini contenenti thiomersal (thimerosal) e disturbi dello spettro autistico e poi sull'associazione tra vaccini in generale e disturbi dello spettro autistico. Prove basate su 31 studi di ricerca primaria, pubblicati tra gennaio 2010 e agosto 2025 con dati provenienti da diversi Paesi, "supportano fortemente il profilo di sicurezza positivo dei vaccini utilizzati durante l'infanzia e la gravidanza e confermano l'assenza di un nesso causale con i disturbi dello spettro autistico", riporta l'Oms in una nota. Il comitato ha anche valutato la revisione dei potenziali rischi per la salute associati ai vaccini con adiuvanti di alluminio, basandosi su studi condotti dal 1999 a marzo 2023. Ha inoltre esaminato un recente studio di coorte su larga scala che analizzava i dati dei registri nazionali dei bambini nati in Danimarca tra il 1997 e il 2018. "In sintesi, le prove di alta qualità disponibili non mostrano alcuna associazione tra le tracce di alluminio utilizzate in alcuni vaccini e i disturbi dello spettro autistico, a supporto dell'uso continuativo di vaccini con adiuvanti di alluminio". A seguito della revisione, il comitato di esperti ribadisce le sue precedenti conclusioni del 2002, 2004 e 2012: "I vaccini, compresi quelli con thimerosal e/o alluminio, non causano l'autismo". L'Oms consiglia infine "a tutte le autorità nazionali" di "affidarsi alle più recenti conoscenze scientifiche e garantire che le politiche vaccinali siano basate sulle più solide evidenze disponibili. Gli sforzi globali per la vaccinazione infantile - ammonisce - rappresentano uno dei più grandi successi nel migliorare la vita, i mezzi di sussistenza e la prosperità delle società. Negli ultimi 50 anni, la vaccinazione infantile ha salvato almeno 154 milioni di vite".
(Adnkronos) - Mentre migliaia di pensionati stanno ricevendo cedolini con ricalcoli, bonus, trattenute e conguagli legati alle verifiche dell’Inps, cresce l’incertezza sull’effettiva correttezza degli importi erogati. A rendere il quadro ancora più complesso contribuiscono le numerose pronunce di questo ultimo anno da parte della Corte dei Conti, che continua a richiamare l’attenzione sulle normative applicabili e sulla loro correttezza. Tra i casi più rilevanti, l’ordinanza interlocutoria della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna – in linea con altre sezioni regionali – che ha nuovamente rimesso alla Corte Costituzionale alcuni aspetti delle recenti misure eccezionali sulla rivalutazione delle pensioni. Secondo la magistratura contabile, tali misure rischiano di violare i principi di ragionevolezza e temporaneità, con effetti destinati a protrarsi oltre le esigenze di finanza pubblica. Ora si attende una nuova pronuncia della Consulta. Le verifiche del network legale Consulcesi & Partners, tramite il servizio OKPensione (www.okpensione.it), confermano che il problema è tutt’altro che episodico, riscontrando errori di calcolo nel 50% dei casi analizzati, con perdite fino a 200-300 euro al mese e arretrati mancanti anche per decine di migliaia di euro spesso legati a liquidazioni erronee di Tfr o Tfs. “Il momento dei conguagli e delle verifiche automatiche dell’Inps – commenta Bruno Borin, responsabile legale di Consulcesi & Partners – mette in luce un elemento critico: quando la base di calcolo è sbagliata, qualsiasi ricalcolo rischia di amplificare l’errore. Diventa dunque necessario procedere a controlli indipendenti e professionali: milioni di posizioni contributive sono frutto di carriere complesse, passaggi tra enti diversi, periodi non registrati correttamente”. Le criticità più frequenti emerse dalle analisi degli esperti di C&P e riportate sul portale www.okpensione.it riguardano principalmente: mancato riconoscimento di periodi contributivi (maternità, malattia, servizio militare); registrazione incompleta o errata dei contributi; applicazione sbagliata del calcolo misto (retributivo + contributivo); rivalutazioni non correttamente applicate; dati anagrafici o contributivi incompleti; periodi contributivi mancanti o non riconosciuti; ricostruzioni della posizione assicurativa incomplete; applicazione imprecisa del calcolo misto retributivo-contributivo; rivalutazioni applicate in modo non corretto; errori nella liquidazione di Tfs/Tfr e nei dati trasmessi datori di lavoro. La presenza di conguagli o di ricalcoli nei cedolini – spesso percepita come una “messa in ordine” – non garantisce che l’importo finale sia corretto. Anzi, in assenza di controlli personalizzati, un errore originario nella posizione contributiva può rimanere nascosto per anni, con perdite che arrivano anche a 200–300 euro mensili, oltre agli arretrati non richiesti. Il network legale C&P mette a disposizione due strumenti di verifica pensati per dare maggiore trasparenza ai pensionati e a chi si avvicina all’uscita dal lavoro. Ricalcolo pensione: consente di controllare la correttezza dell’importo in pagamento e di individuare eventuali discrepanze rispetto alla contribuzione versata; calcolo pensione futura: permette di simulare differenti scenari di uscita e di valutare l’effetto della crescita dei prezzi sul reddito previdenziale. Entrambi gli strumenti sono accessibili attraverso il portale www.okpensione.it con il supporto di professionisti specializzati in materia previdenziale.
(Adnkronos) - Agsm Aim ha acquisito, dal Gruppo Aren Electric Power e da Sistemi Energetici quattro parchi eolici in provincia di Foggia, per una potenza totale di 52,6 megawatt e una produzione stimata di oltre 105 gigawattora all’anno, pari al fabbisogno energetico di circa 40.000 famiglie. Gli impianti acquisiti sono: Elce 2 (potenza installata di 26,3 MW), Spartivento (potenza installata di 13,5 MW), La Pescia (8,4 MW) e Ramatola (4,4 MW). Con questo ingresso nel portafoglio impianti, Agsm Aim raggiunge 231 MW di potenza rinnovabile installata. Il portafoglio si distingue per la presenza di turbine di produttori tier-1. Gli impianti sono incentivati secondo i principali schemi nazionali. “Questa acquisizione è un ulteriore passo strategico per la crescita del Gruppo Agsm Aim nelle rinnovabili. Aumentare la nostra capacità di produzione di energia pulita significa contribuire in modo concreto alla transizione energetica e fornire energia verde a decine di migliaia di famiglie", dichiara Federico Testa, presidente del Gruppo Agsm Aim. Per Alessandro Russo, consigliere delegato del Gruppo Agsm Aim, "con questa operazione ci avviciniamo agli obiettivi del piano industriale, puntando a superare 1 TWh di energia prodotta entro il 2030. L’ampliamento del portafoglio eolico, insieme agli investimenti recenti nel fotovoltaico, ci permette di diversificare le nostre fonti rinnovabili e creare valore per i territori”. "L’operazione di dismissione del nostro portafoglio eolico - aggiunge Gabriele Gentili, amministratore delegato di Aren Electric Power - si inserisce nel piano industriale del gruppo per il 2025-2027 che prevede, fra l’altro, l’implementazione di una strategia di assets rotation finalizzata a liberare risorse da destinare a nuovi investimenti. La cessione permetterà di accelerare il percorso di crescita e di favorire la creazione di valore”.