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Manovra, Ballarè: "Sistema fiscale deve garantire equità e proporzione, non punire chi cresce"

(Adnkronos) - "Il sistema fiscale deve garantire equità e proporzione, non punire chi cresce. Occorre calibrare meglio le aliquote, evitando che l’aliquota massima scatti troppo presto e ripristinando un senso di giustizia contributiva". "Si parla di ...

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Sciopero, il giuslavorista: "Legge tutela anche diritti utenti allo stesso modo"

(Adnkronos) - "Dobbiamo ricordare che la disciplina di legge" sul diritto di sciopero, "che fu fatta con l'approvazione delle grandi confederazioni sindacali nel 1990, fu realizzata proprio per tenere conto del contemperamento con i diritti degli utenti, perché ci sono ...

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Mobilità: Telepass Mare, al via fase due della sperimentazione

(Adnkronos) - Al via la fase due di sperimentazione di Telepass Mare, iniziativa di Telepass dedicata alla mobilità costiera con l’obiettivo di contribuire a una gestione più efficiente e sostenibile del turismo, offrendo alle amministrazioni elementi informativi utili alla ...

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Manovra, Ballarè: "Sistema fiscale deve garantire equità e proporzione, non punire chi cresce"

(Adnkronos) - "Il sistema fiscale deve garantire equità e proporzione, non punire chi cresce. Occorre calibrare meglio le aliquote, evitando che l’aliquota massima scatti troppo presto e ripristinando un senso di giustizia contributiva". "Si parla di ridurre l’aliquota intermedia dal 35% al 33%. Sarebbe un primo passo, ma se poi si sterilizza il beneficio per chi supera quella soglia, diventa l’ennesima beffa: si promette un taglio al ceto medio e poi lo si nega proprio a chi finanzia quella stessa manovra". Lo ha affermato il presidente di Manageritalia Marco Ballarè intervenendo all'incontro 'Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita' organizzato da Manageritalia. "Oggi i redditi medi e medio-alti, - spiega - la vera spina dorsale economica e professionale del Paese, finiscono spesso doppiamente penalizzati: esclusi dai sostegni e privi, al tempo stesso, degli strumenti di ottimizzazione fiscale di cui dispongono i redditi più alti. Così, il peso del sistema fiscale grava proprio su chi lo sostiene di più, senza un adeguato riconoscimento né economico né sociale". "Dal 2022, l’aliquota massima del 43% scatta già a 50mila euro. Il risultato è una sproporzione che mina l’equità: un dirigente con 105mila euro paga in tasse 13,5 volte un impiegato da 30mila, pur guadagnando solo 3,5 volte di più. Questa non è progressività, è sproporzione" rimarca Ballarè. "Ogni nuova rottamazione - continua- non è un segnale di equità, ma un messaggio distorto: premia chi non ha fatto il proprio dovere e penalizza chi lo ha sempre fatto. Non esiste un 'bonus per gli onesti': l’unico vero riconoscimento possibile è un sistema fiscale più giusto per tutti. Non servono nuove sanatorie, serve una lotta seria all’evasione, un’amministrazione fiscale efficiente, che recuperi davvero quanto dovuto e che riduca la pressione su chi già sostiene il Paese". "In Italia, dal 2000 a oggi, sono state varate tredici sanatorie fiscali, - ha ricordato Ballarè - una ogni due anni. Nello stesso periodo, la Germania ne ha fatte due — nel 2001 e nel 2004 — e la Francia nessuna. Ha scelto invece di rafforzare il contrasto preventivo all’evasione, investendo in controlli, digitalizzazione e cultura fiscale. È la prova che un sistema equo non ha bisogno di condoni periodici, ma di regole chiare, stabili e rispettate da tutti". "Una finanziaria non serve solo a riequilibrare i conti pubblici: deve anche stimolare produttività, innovazione e crescita delle imprese a più alto valore aggiunto". "Serve una visione che incentivi l’investimento, la digitalizzazione e la capacità del sistema produttivo italiano di competere sui mercati globali. Fisco e welfare devono essere strumenti di politica industriale, non capitoli separati: solo così si genera sviluppo sostenibile e di qualità". "La nuova stagione di crescita deve poggiare su tre pilastri chiari: un fisco equo, che premi il merito e allarghi la base imponibile, un welfare moderno, non come costo ma come investimento per persone e imprese, terzo: tutela del potere d’acquisto, per lavoratori e pensionati. Non è solo una questione di numeri, è una questione di fiducia: fiducia nel lavoro, nella carriera, nel futuro. Se non la ricostruiamo, - sostiene Ballarè - il Paese si ferma. Se la ricostruiamo, possiamo aprire davvero una stagione di sviluppo più equa, sostenibile e inclusiva". "Bloccare l’aumento dell’età pensionabile è utile, ma non basta. Senza un secondo pilastro solido stiamo rifacendo il tetto di una casa con fondamenta che cedono. Serve rendere più attrattiva la previdenza complementare, riducendo la tassazione sui rendimenti, rivedendo le regole della rendita vitalizia e incentivando l’adesione dei giovani". "Dal 1997 a oggi, in 28 anni, il meccanismo di perequazione è stato cambiato 15 volte. Il risultato è che i pensionati hanno perso oltre quattro volte in potere d’acquisto. È una stortura che mina la fiducia e la dignità. Serve una norma stabile, non soggetta a scelte discrezionali, che tuteli chi ha lavorato una vita intera" ha concluso Ballarè.

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Sciopero, il giuslavorista: "Legge tutela anche diritti utenti allo stesso modo"

(Adnkronos) - "Dobbiamo ricordare che la disciplina di legge" sul diritto di sciopero, "che fu fatta con l'approvazione delle grandi confederazioni sindacali nel 1990, fu realizzata proprio per tenere conto del contemperamento con i diritti degli utenti, perché ci sono due diritti costituzionali protetti ad un pari livello. Da un lato, il diritto di sciopero e, dall'altro lato, il diritto degli utenti. Qui non stiamo parlando di contemperamento tra esigenze del lavoratore e esigenze dell'impresa. La legge voleva realizzare un bilanciamento tra utenti e lavoratori. E la legge non prevede proprio lo sciopero generale. Dopo di che, a nessuno viene in mente di dire che in Italia non si può fare uno sciopero generale, quindi la legge va interpretata". Così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista Giampiero Proia, professore ordinario di diritto del lavoro presso l'Università di Roma Tre e la Luiss, sulla decisione della commissione di garanzia sugli scioperi di considerare illegittimo lo sciopero generale di domani proclamato da Cgil e Usb su Gaza. Proia spiega che "lo sciopero generale non è previsto autonomamente come istituto a se stante dalla disciplina della Commissione di Garanzia, che invece prevede l'obbligo di rispettare determinate condizioni, quali, ad esempio, la non coincidenza dei settori in cui si svolge lo sciopero, oltre che gli obblighi di proclamazione e tutte le altre prestazioni essenziali. Ad esempio, c'è un cosiddetto obbligo di 'rarefazione', in modo da impedire che contemporaneamente vengono meno tutti i servizi pubblici utilizzabili. Questo sul piano formale", sottolinea il giuslavorista. Secondo Proia, "su un piano sostanziale, invece, c'è un tema che è stato sempre oggetto di forte e vivace discussione, perché si lamenta da parte sindacale che in questo modo non sarebbe mai consentito lo sciopero generale". "In realtà, si può anche dire - sottolinea - che lo sciopero generale si può fare, ma facendo in modo che non ci siano sovrapposizioni. Quindi, come è stato fatto in altri casi, differenziando gli orari in cui lo sciopero viene fatto da tutte le categorie. In sostanza, secondo la disciplina formale, dovrebbe essere consentito, se non si può prendere l'aereo, di prendere il treno. Se invece si fa tutto insieme, secondo la disciplina generale c'è una compromissione dei diritti degli utenti", sottolinea. E in conclusione Proia ricorda che "la Commissione di Garanzia fece una delibera per sottolineare che per consentire comunque di fare uno sciopero generale andavano osservate determinate condizioni che miravano a contemperare questo diritto a fare lo sciopero generale con il diritto degli utenti", conclude.

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Mobilità: Telepass Mare, al via fase due della sperimentazione

(Adnkronos) - Al via la fase due di sperimentazione di Telepass Mare, iniziativa di Telepass dedicata alla mobilità costiera con l’obiettivo di contribuire a una gestione più efficiente e sostenibile del turismo, offrendo alle amministrazioni elementi informativi utili alla pianificazione e alla protezione degli ecosistemi ambientali. Lanciato nel luglio scorso a Ponza, Telepass Mare è il servizio digitale, che consente di pagare il ticket ambientale, previsto dal comune di Ponza, per l’ormeggio delle imbarcazioni a Ponza e Palmarola direttamente via smartphone. L’app dedicata calcola in automatico l’importo dovuto in base ai dati dell’imbarcazione - come lunghezza e tipologia - e al periodo stagionale, consentendo un pagamento immediato e sicuro. Il sistema è accessibile a tutti, anche a chi non è cliente Telepass, e garantisce trasparenza, semplicità e velocità. Ieri, durante la tavola rotonda ‘Turismo nautico sostenibile e tutela ambientale. Telepass Mare Ponza: come la digitalizzazione contribuisce alla crescita della blue economy’, sono stati illustrati i risultati della prima fase della sperimentazione, aprendo un confronto operativo con istituzioni e stakeholder sui modelli digitali di gestione dei flussi nautici a supporto della tutela dell’ambiente marino-costiero e della qualificazione dell’offerta turistica nelle isole minori e lungo le coste italiane. L’obiettivo di Telepass è mettere a fattor comune le esigenze delle isole e creare un modello digitale replicabile a livello nazionale e, in prospettiva, esportabile al bacino del Mediterraneo per creare una rete interoperabile del mare che mette in connessione isole, porti e marine. Solo in Italia si contano oltre mezzo milione di imbarcazioni e più di centomila ormeggi; se allarghiamo al Mediterraneo, si stimano 48 milioni di potenziali utilizzatori del servizio. “Stiamo affrontando una nuova sfida che è quella del mare - dichiara Luca Luciani, amministratore delegato di Telepass - La nostra logica è sempre la stessa: semplificare, rendere i pagamenti più affidabili ed efficiente la riscossione per le amministrazioni locali e per i porti molto più conveniente. Con Telepass Mare portiamo la stessa rivoluzione che abbiamo creato sulla strada anche in mare: fluidità, tecnologia e rispetto dell’ambiente. È un’opportunità concreta per rendere anche il turismo nautico più consapevole e rispettoso della natura e il primo passo verso una rete di mobilità costiera più sostenibile, intelligente e connessa, a beneficio sia dei viaggiatori che dei territori. Dopo Ponza, vogliamo replicare il modello su scala nazionale e, in prospettiva, aprirlo al bacino del Mediterraneo”. Il sindaco di Ponza, Francesco Ambrosino, ha sottolineato come l’iniziativa stia contribuendo a valorizzare l’immagine dell’isola e ad agevolare i diportisti, offrendo loro un motivo in più per scegliere Ponza come destinazione. Ignazio Abrignani, presidente dell’Osservatorio parlamentare per il turismo, ha evidenziato il valore dell’iniziativa, sottolineando quanto sia importante riuscire a gestire e razionalizzare i flussi turistici e preservare determinate zone da flussi eccessivi in alcuni periodi dell’anno attraverso strumenti tecnologici, come Telepass Mare Ponza, al fine di rendere più competitiva e qualitativa l’offerta turistica del nostro paese. Nel corso della tavola rotonda, Gian Piera Usai, segretaria nazionale Ancim, ha rimarcato come Ponza abbia svolto un ruolo da apripista, confermando l’avvio di un percorso comune con Telepass nella direzione della valorizzazione e della tutela delle isole minori, luoghi di pregio che tutti hanno il dovere di proteggere. Armando Macali, responsabile della stazione biologica dell’isola di Ponza e ricercatore di Scienze ecologiche e biologiche dell’Università della Tuscia, ha spiegato che i dati raccolti in tempo reale sui flussi nautici sono fondamentali per il monitoraggio ambientale e per fornire supporto scientifico a politiche di tutela sempre più efficaci. Macali ha poi ribadito che, nel momento in cui il progetto verrà esteso, si potrà disporre di dati fondamentali per le politiche di conservazione degli ambienti marini, con un potenziale scientifico di ricerca ancora del tutto inesplorato.

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