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Morto Peppe Vessicchio, spettacolo sotto choc. Da Fiorello a Fedez, da Conti a Amadeus: i messaggi per il maestro

(Adnkronos) - Una valanga di messaggi di cantanti, conduttori, presentatori. Tutti scioccati per la morte di Peppe Vessicchio, il 69enne direttore d'orchestra deceduto oggi sabato 8 novembre. Tanti i messaggi di cordoglio sui social da ...

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Granelli (Confartiginato): "In Manovra manca visione per crescita, con dazi -22% export verso Usa"

(Adnkronos) - Un provvedimento che "tiene la barra dritta" sulla strada della sostenibilità dei conti pubblici, ma alla quale manca "la visione" per sostenere la crescita e gli investimenti. E' in sintesi il giudizio di Marco Granelli, presidente di ...

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Plures, al via nel 2026 impianto con Ai per il riciclo tessile

(Adnkronos) - Innovazione e sostenibilità si incontrano nel cuore del distretto pratese. In occasione di Ecomondo, Lorenzo Perra, presidente di Plures, multiutility toscana attiva nei settori ambiente, energia e acqua, ha annunciato che dal 1° dicembre inizierà la posa delle linee ...

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Morto Peppe Vessicchio, spettacolo sotto choc. Da Fiorello a Fedez, da Conti a Amadeus: i messaggi per il maestro

(Adnkronos) - Una valanga di messaggi di cantanti, conduttori, presentatori. Tutti scioccati per la morte di Peppe Vessicchio, il 69enne direttore d'orchestra deceduto oggi sabato 8 novembre. Tanti i messaggi di cordoglio sui social da parte di volti noti del mondo dello spettacolo, soprattutto di chi ha collaborato con il maestro, non solo a Sanremo. "Con il maestro Vessicchio se ne va un altro grande protagonista del festival e della musica italiana", dice Carlo Conti, direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo. "Con il suo carattere, la sua immagine, il suo carisma e la sua professionalità era diventato un’istituzione", sottolinea. Il conduttore ricorda anche la collaborazione professionale e l'amicizia che li legava: "Per alcuni anni ho avuto il privilegio di condividere con lui anche le scelte musicali per lo Zecchino d’oro ed ho avuto l’occasione di apprezzare da vicino la grande competenza. Dobbiamo essere grati per il suo importante contributo alla musica italiana ed al successo di tanti artisti", conclude. "Ciao Maestro, che brutto colpo. Grazie per esserci stato in un momento difficile della mia vita. Felice ed onorato di aver condiviso tanti bei ricordi insieme. Non mi sembra vero", scrive Fedez sulle instagram stories a corredo di una foto che li ritrae insieme. Nel 2023, Vessicchio fu ospite fisso dell'edizione sanremese di Muschio Selvaggio, il podcast che il rapper all'epoca conduceva con Luis Sal. “Un dolore forte e improvviso" è il il personale ricordo che Amadeus condivide sui suoi canali social per la scomparsa del maestro. "Ci conoscevamo da 30 anni - scrive il conduttore - e fino a pochi giorni fa abbiamo riso e scherzato, in onda e dietro le quinte". "Mancherai tanto a tutti. Ciao Peppe V.", conclude Amadeus nel suo messaggio di cordoglio condividendo anche alcuni scatti insieme. "Ti abbiamo amato tutti. Ciao Maestro", ha scritto Fiorello in un post condiviso su X, accompagnando il testo con l'emoticon delle mani giunte in preghiera. “Ciao maestro. Grazie di tutto", il messaggio con cui Alfa ha salutato il direttore d’orchestra. A corredo del messaggio, Alfa ha pubblicato una serie di scatti significativi: una foto che li ritrae insieme e l'immagine del tatuaggio che il giovane artista ha sul braccio con il volto sorridente del maestro. Ma è l'ultimo scatto, quello di un simpatico e toccante scambio di messaggi privati, a rivelare il legame tra i due. "Caro Andrea buongiorno. Sono Peppe Vessicchio… quello che indegnamente partecipa alla tua epidermide", scriveva il direttore d'orchestra con la sua consueta ironia, riferendosi al tatuaggio. Pronta e affettuosa la risposta del cantante: “Nell’epidermide e nel cuore". Dal mondo della musica anche Emma Marrone ha salutato il direttore d'orchestra: "Ciao Beppe mio", ha scritto su Instagram condividendo una foto in bianco e nero del Maestro. E sulla piattaforma X ha scritto: "No Beppe no...", a corredo di un cuore a pezzi. "Buon viaggio Maestro. Ti ho voluto tanto bene". Queste le parole Paolo Bonolis che ha salutato su Instagram lo storico direttore d'orchestra di Sanremo. "Caro Peppe , non sai quanto mi dispiace aver appreso la notizia della tua partenza. Ti ricorderò sempre. Sarai sempre su quel palcoscenico, nei ricordi di tutti noi, una presenza leggera e potente. È davvero un grande dispiacere sapere che oggi non ci sei più", ha scritto Alba Parietti a corredo di uno selfie con il direttore d'orchestra. Stash, frontman dei The Kolors scrive: "Addolorato per la scomparsa di una delle persone più belle che io abbia mai conosciuto in questo cammino. Buon viaggio maestro Beppe Vessicchio". "Non ci credo. Ti voglio bene maestro. Per sempre il tuo 'cavallo pazzo'", ha scritto la cantante pugliese Alessandra Amoroso a corredo di un tenero scatto in cui è abbracciata al direttore d'orchestra. "Ci lascia non solo un grande artista, ma una persona davvero per bene. Sempre presente se si trattava di aiutare gli altri. Ci mancherai tantissimo", il ricordo di Gabriele Corsi. "È con immenso dolore che vengo a conoscenza della scomparsa di Beppe Vessicchio. Un grandissimo musicista e bellissima persona. Stento ancora a crederci. Sentite condoglianze alla famiglia. E che la terra le sia lieve, Maestro", scrive Rita Pavone. "Una notizia scioccante, sono senza parole, in questo momento c'è solo tanta amarezza", èla reazione all'Adnkronos di Rossella Brescia, attrice, conduttrice radiofonica e televisiva. E ricorda: "Era stato il mio testimone di nozze quando sposai Roberto Cenci. Possedeva una grandissima personalità, è sempre stato per me un punto fermo, un grande uomo, un professionista, un artista, sempre così elegante e raffinato. Un uomo su cui potevi contare", conclude Rossella Brescia.

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Granelli (Confartiginato): "In Manovra manca visione per crescita, con dazi -22% export verso Usa"

(Adnkronos) - Un provvedimento che "tiene la barra dritta" sulla strada della sostenibilità dei conti pubblici, ma alla quale manca "la visione" per sostenere la crescita e gli investimenti. E' in sintesi il giudizio di Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese, intervistato da Adnkronos/Labitalia, sulla manovra economica del governo. Manovra, che ricorda Granelli, arriva in un periodo non semplice per le pmi artigiane, strette tra caro energia, ricambio generazionale e il 'peso' degli effetti dei dazi Usa sull'export. Confartigianato è la maggiore Confederazione italiana dell’artigianato e delle piccole imprese che associa 700.000 imprenditori organizzati in 103 associazioni territoriali (con 1.201 sedi in tutta Italia), e 21 federazioni regionali. Presidente Granelli, come giudicate la manovra economica del governo? Ci sono gli interventi necessari per le imprese che rappresentate? Quali gli aspetti positivi e quali quelli da migliorare? Cosa avete chiesto al Governo? "La nostra valutazione sulla manovra economica è articolata, con luci e ombre. Riconosciamo al Governo la volontà di mantenere la barra dritta sulla sostenibilità dei conti pubblici, perseguendo in modo coerente gli obiettivi di riduzione del deficit e del debito. In un contesto internazionale segnato da incertezza e instabilità, la prudenza in finanza pubblica è certamente un valore, perché serve a fronteggiare eventuali nuove turbolenze. Tuttavia, ciò che manca è una visione più efficace sull’impiego delle risorse per sostenere la crescita e gli investimenti, in particolare quelli delle micro e piccole imprese che rappresentano l’ossatura del nostro sistema produttivo. Apprezziamo l’intervento sull’Irpef, gli incentivi alle assunzioni e le misure di detassazione del lavoro. Tuttavia, abbiamo espresso perplessità sull’imposta al 5% per gli incrementi retributivi dei rinnovi contrattuali del 2025 e 2026: una misura che rischia di introdurre disparità di trattamento, oltre a essere di entità piuttosto limitata". Giudicate positivamente quanto messo in campo a sostegno degli investimenti delle aziende? "Sui sostegni agli investimenti, la manovra cerca di razionalizzare il sistema di agevolazioni ma non risolve il nodo cruciale dell’accesso per micro e piccole imprese. Il ritorno al super-ammortamento, in sostituzione del credito d’imposta, riduce di circa il 40% la platea delle imprese artigiane beneficiarie, differendo i vantaggi e aumentando la burocrazia. Giudichiamo positivamente il rifinanziamento della Zes Unica, anche se riteniamo incomprensibile l’esclusione degli investimenti inferiori a 200mila euro, e valutiamo favorevolmente anche il rifinanziamento della Nuova Sabatini. Invece, desta preoccupazione la restrizione al sistema delle compensazioni fiscali, che rischia di mettere in difficoltà le tante piccole imprese con crediti fiscali maturati grazie a investimenti o allo sconto in fattura. Bene la conferma della detrazione al 50% per la riqualificazione degli immobili, ma chiediamo che questa misura venga resa stabile per almeno un triennio. Accogliamo con favore anche il rinvio della sugar e plastic tax, mentre siamo contrari all’aumento dell’accisa sul gasolio, che penalizza soprattutto i veicoli sotto le 7,5 tonnellate, tipici del trasporto artigiano. Infine, chiediamo che la legge di bilancio istituisca un fondo per facilitare l’accesso al credito delle micro e piccole imprese, valorizzando il ruolo dei Confidi. Sottolineiamo anche la necessità di misure per fronteggiare il caro energia e sostenere il passaggio generazionale nelle aziende". Dal vostro Osservatorio qual è lo stato di salute delle imprese che state registrando? Quali le difficoltà maggiori? Quali i settori che stanno performando meglio e quelli che invece stanno incontrando più problemi? "Le nostre imprese stanno dimostrando una straordinaria capacità di resilienza, ma la situazione resta complessa. Negli ultimi anni, nonostante guerre, inflazione e caro energia, il Pil italiano è cresciuto in media del 2,1% tra il 2021 e il 2024, mezzo punto in più della media europea. Le micro e piccole imprese continuano a trainare l’economia con 64 miliardi di euro di export diretto nei settori chiave del made in Italy - alimentare, moda, legno-arredo, metalli, gioielleria e occhialeria - rappresentando l’8% del PIL nazionale. L’occupazione cresce: +329 mila posti nell’ultimo anno, +2,2% tra le micro e piccole imprese, e +8,9% quella giovanile dal 2021 al 2025, il doppio rispetto alla media europea. Anche la trasformazione digitale procede con convinzione: il 66,8% delle imprese con dipendenti ha investito in innovazione, e quasi 182mila aziende sono pioniere nell’uso dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, accanto a questi segnali positivi, emergono criticità strutturali. Il 42,9% di pressione fiscale, il 47,1% di cuneo sul lavoro, il costo dell’energia più alto del 22,5% rispetto alla media Ue e l’eccessiva burocrazia - che ostacola il 74% degli imprenditori - pesano fortemente sulla competitività. Il caro energia, in particolare, ha comportato per le nostre imprese un aggravio di oltre 1,6 miliardi di euro rispetto ai competitor europei. Preoccupa anche il ricambio generazionale: quasi un terzo delle imprese artigiane è in condizione di criticità perché guidata da imprenditori con un’età media di oltre 50 anni. Inoltre, la stretta sul credito e i costi finanziari in crescita rischiano di frenare ulteriormente gli investimenti". Alla luce di queste valutazioni cosa chiedete al governo? "L'artigianato e le piccole imprese stanno reagendo con forza, ma servono politiche più mirate per alleggerire il carico fiscale, ridurre i costi energetici, snellire la burocrazia e sostenere concretamente la nuova imprenditorialità giovanile. Le nostre imprese artigiane sono il motore dell’Italia reale. Chiediamo che la politica economica le metta davvero al centro, con misure semplici, accessibili e stabili nel tempo. Solo così potremo garantire sviluppo, occupazione e coesione sociale nei territori". Come stanno impattando i dazi Usa sulle imprese artigiane del made in Italy? Quali settori stanno registrando effetti più negativi sull’export? Le imprese stanno cercando già mercati alternativi? E quali? "I dazi statunitensi stanno producendo effetti significativi e preoccupanti sul nostro export. Le nostre stime indicano una perdita media dello 0,4% del pil nel biennio 2026-2027, con un crollo del 22% delle esportazioni verso gli Stati Uniti negli ultimi mesi. Parallelamente, assistiamo a un boom dell’import dalla Cina, +24,5% nei primi otto mesi del 2025, con picchi del +43,7% per gli autoveicoli. L’Italia, purtroppo, è l’epicentro della crisi europea dell’automotive, con una caduta della produzione del 15,2%, ben più marcata del -2,7% medio dell’Ue. Le nostre imprese stanno reagendo con pragmatismo, cercando di diversificare i mercati di sbocco. Stiamo osservando un aumento dell’export verso i 26 mercati più dinamici, per un valore di 19,7 miliardi di euro. Si rafforzano le relazioni commerciali con l’Asia orientale, il Medio Oriente, l’America Latina e alcuni Paesi dell’Africa subsahariana, dove cresce la domanda per prodotti di qualità e manifattura artigiana. Al Governo chiediamo di accompagnare questa diversificazione dei mercati, sostenere le imprese nell’internazionalizzazione e difendere il valore del made in Italy, che resta sinonimo di eccellenza, creatività e saper fare". (di Fabio Paluccio)

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Plures, al via nel 2026 impianto con Ai per il riciclo tessile

(Adnkronos) - Innovazione e sostenibilità si incontrano nel cuore del distretto pratese. In occasione di Ecomondo, Lorenzo Perra, presidente di Plures, multiutility toscana attiva nei settori ambiente, energia e acqua, ha annunciato che dal 1° dicembre inizierà la posa delle linee impiantistiche del Textile Hub di Prato, il primo impianto in Italia a utilizzare intelligenza artificiale e tecnologia a infrarossi per la selezione e il riciclo dei materiali tessili. "Con il Textile Hub di Prato apriamo una nuova stagione per la Toscana e per l’Italia - ha dichiarato Perra intervenendo al convegno di Utilitalia dedicato all’economia circolare - E’ un impianto che unisce innovazione e sostenibilità, trasformando gli scarti in nuova materia prima e restituendo valore a un settore simbolo del saper fare italiano. È un passo concreto verso un’economia circolare reale, non solo dichiarata". Finanziato con risorse del Pnrr e con investimenti diretti di Plures Alia per un valore complessivo di 29,5 milioni di euro, il Textile Hub sorgerà su un’area di 24mila metri quadrati e potrà trattare fino a 33mila tonnellate di materiali all’anno, tra flussi di pre e post consumo, coprendo l’intero fabbisogno regionale. Circa la metà dei materiali proverrà direttamente dal distretto tessile pratese. Sul piano tecnologico, l’impianto rappresenterà un salto di qualità senza precedenti: i sistemi di visione ottica e gli algoritmi di riconoscimento delle fibre permetteranno una selezione automatica dei materiali con altissima precisione, aumentando le percentuali di recupero e riducendo drasticamente gli scarti non valorizzabili. La conclusione dei lavori e il collaudo finale sono previsti per giugno 2026.

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