(Adnkronos) - Smog da record a Nuova Delhi in India. Le immagini delle città mostrano le case completamente avvolte da una nube, con il livello di inquinamento atmosferico ritenuto pericoloso per la salute delle persone. Il particolato fine nell'aria ha superato di 50 volte quello considerato sicuro dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Per questo motivo le autorità hanno annunciato la chiusura di tutte le scuole primarie si legge sulla Bbc. Le lezioni saranno sospese fino a nuovo ordine. Secondo IQAir, un gruppo di monitoraggio dell'indice di qualità dell'aria (AQI) con sede in Svizzera, giovedì a Delhi c'erano in media 254 particelle di particolato fine - o PM 2,5 - per metro cubo d'aria. L'Oms ne considera sicuri non più di 15 in un periodo di 24 ore. Questo perché le particelle fini possono penetrare nei polmoni e colpire gli organi. Possono causare malattie cardiovascolari e respiratorie, mentre le ricerche dimostrano che possono anche ritardare lo sviluppo nei bambini piccoli. I livelli di particolato più grande - PM 10 - hanno raggiunto una media di 495, più di 10 volte la quantità giornaliera considerata sicura dall'Oms. Secondo i media locali, i residenti di Delhi hanno segnalato irritazioni agli occhi e problemi respiratori.
(Adnkronos) - Avanzare la ricerca scientifica oncologica, in particolare per combattere il tumore all'ovaio, ma la sua azione si estende a una varietà di iniziative che abbracciano numerosi ambiti di utilità sociale. Questa la missione che guida la Fondazione Alessandra Bono onlus, nata in memoria di Alessandra Bono, una giovane donna laureata in Ingegneria Civile all'Università di Brescia, scomparsa prematuramente a causa di un tumore ovarico. La sua storia e la sua forza durante la malattia hanno ispirato la famiglia Bono a fondare un'organizzazione che potesse fare la differenza nella lotta contro questa devastante malattia e, più in generale, nel campo della ricerca scientifica e del benessere sociale. “Dal 2017 - racconta all’Adnkronos/Labitalia Valerio Bono, presidente di Fondazione Alessandra Bono - anno della sua fondazione, la Fondazione Alessandra Bono ha destinato oltre 10 milioni di euro a progetti di utilità sociale, promuovendo ricerca, salute, educazione e sostegno alla comunità. La Fondazione opera principalmente in quattro settori: ricerca e salute, sociale, formazione e borse di studio. Questa scelta è stata dettata dall'esigenza di affrontare alcune delle sfide più urgenti nel nostro paese, sia sul piano medico-scientifico che su quello educativo e sociale”. “Il focus principale della Fondazione - spiega - è la ricerca oncologica, con particolare attenzione alla diagnosi precoce e al trattamento del tumore ovarico. L'importanza di quest’area nasce dall’esperienza personale della famiglia Bono e dalla necessità di fornire nuove risorse alla comunità scientifica per combattere una malattia tanto letale quanto subdola nella sua diagnosi. Accanto a questo, la Fondazione sostiene altre iniziative nel campo della salute, tra le più importanti la donazione di un angiografo robotizzato integrato con un sistema di ricostruzione tridimensionale del cuore e dei vasi sanguigni per la sala operatoria cardiovascolare ibrida di ultima generazione di Fondazione Poliambulanza e il sostegno al Centro di ricerca universitario Alessandra Bono dell’Asst spedali civili di Brescia e Università degli Studi di Brescia che si propone di promuovere la ricerca e la disseminazione di conoscenze sulla sindrome Post-terapia intensiva, una sindrome ancora oggi ampiamente inesplorata”. “Inoltre - sottolinea il presidente Valerio Bono - non bisogna dimenticare i progetti di ricerca a supporto della cattedra di anatomia patologica dell'Università degli Studi di Brescia per supportare i giovani studiosi del Dipartimento di medicina molecolare e traslazionale (Dmmt) nella ricerca di una più approfondita definizione della medicina personalizzata e con il Centro di ricerca Eugenia Menni specializzato nella ricerca oncologica sulle cellule staminali da placenta umana”. “La Fondazione - afferma - sostiene numerose iniziative di grande impatto sociale a livello locale, nazionale e internazionale. Partendo dal sostegno alle associazioni sportive del territorio per avvicinare i più giovani ai valori dello sport e passando ai progetti di inclusione sociale come la collaborazione con l’Associazione Luna che si occupa di ragazzi affetti da diversi disturbi del neurosviluppo e che si adopera per supportare loro e le famiglie nell’inserimento nella società. Nel 2017 parte anche il progetto a sostegno della mensa per i poveri a Quito, in Ecuador, dove ogni giorno vengono distribuiti 250 pasti e sempre per restare fuori dall’Italia la Fondazione ha deciso di sostenere Skychildren con un progetto per togliere dalla strada i bambini e ragazzi di Calcutta e del distretto di Gondia Bhadura per portarli in centri d’istruzione, dove possono prepararsi a entrare o rientrare nel sistema scolastico ufficiale”. Per Valerio Bono “la formazione delle nuove generazioni è essenziale per il progresso scientifico. La Fondazione ha infatti costruito e donato al comune di Corte Franca una scuola per l’infanzia in grado di ospitare 240 bambini mentre a livello internazionale ha realizzato una scuola elementare in Brasile, che serve più di 7.000 abitanti di due villaggi. Promuove inoltre numerose iniziative per incentivare i più giovani a intraprendere carriere scientifiche come #nonsoloscienza, in collaborazione con Fondazione Teatro Grande e Fondazione della Comunità Bresciana, o Cellule come opere d’arte in collaborazione con Aitic per ispirare i giovani ad avvicinarsi alle discipline STEM attraverso il teatro e le arti”. “Consapevole dell'importanza della formazione e della preparazione dei futuri professionisti - continua - la Fondazione ha istituito 103 borse di studio e di ricerca principalmente nel settore medico-scientifico ma, in memoria del percorso di studi di Alessandra, anche in quello ingegneristico e architettonico. Nel 2024 si è inserito anche il sostegno a 3 ricercatori del Nanochemistry camp dell’Istituto Iseo che ha visto l’assegnazione di 3 borse di studio e di due premi per la nanochimica. Questi progetti mirano a sostenere giovani talenti che, grazie al loro impegno, contribuiranno in futuro alla ricerca e all’innovazione” “Uno dei progetti di punta della Fondazione - rimarca - è lo studio sulla diagnosi precoce del tumore ovarico, sviluppato in collaborazione con il team del professore Maurizio d’Incalci dell’Humanitas University. Questo progetto di ricerca rappresenta un passo avanti rivoluzionario nella lotta contro una delle malattie oncologiche più difficili da diagnosticare. Il tumore ovarico, infatti, raramente presenta sintomi precoci e, per questo motivo, è spesso rilevato quando è già in fase avanzata. L'innovazione principale di questo studio è l'introduzione di una biopsia liquida per il monitoraggio della malattia e la diagnosi delle recidive. Inoltre, è in fase di sviluppo un rivoluzionario pap test specifico che potrebbe individuare la presenza della malattia fino a 9-10 anni prima rispetto alla sua manifestazione clinica consentendo quindi la sconfitta di questo tipo di tumore. Questa ricerca, già riconosciuta come una delle più avanzate a livello mondiale, potrebbe trasformare radicalmente l’approccio alla diagnosi e al trattamento del tumore ovarico, salvando la vita di migliaia di donne ogni anno”. Guardando al futuro, la Fondazione ha in programma di ampliare il progetto ‘La vita dopo la terapia intensiva’ in collaborazione con gli Spedali Civili di Brescia: “Un’iniziativa che mira a supportare i pazienti che hanno superato gravi malattie e che necessitano di un percorso di riabilitazione fisica e psicologica per tornare a una vita normale. Questo progetto pone un focus particolare sui pazienti che hanno affrontato la sepsi, una patologia che spesso lascia importanti strascichi nel lungo termine. Inoltre, la Fondazione intende finanziare nuove strumentazioni per migliorare la diagnosi e il trattamento di tumori alla prostata e al seno, con l’obiettivo di espandere il proprio raggio d'azione in ambito oncologico. Un ulteriore ambito di intervento sarà il rafforzamento delle collaborazioni con università e ospedali per promuovere l’educazione scientifica e la formazione di nuovi professionisti. Nel campo sociale, continuerà il sostegno alle associazioni del territorio e a quelle internazionali concentrandosi su quei progetti atti a sostenere i soggetti più fragili della nostra società”.
(Adnkronos) - "L’impatto del settore agricolo sull’ambiente sta migliorando secondo i dati del settore. Abbiamo analizzato l’evoluzione delle vendite degli agrofarmaci che segna una diminuzione dei volumi dei prodotti venduti ma raddoppiano i principi attivi negli ultimi dieci anni dei prodotti di tipo biologico". A dirlo dichiara Enrica Gentile, ceo & founder Areté srl, società indipendente di ricerca responsabile scientifica del report sugli agrofarmaci presentato oggi dall’Osservatorio Agrofarma a Roma presso Palazzo Ripetta. "In realtà - ha spiegato - all’interno del mercato degli agrofarmaci che è in contrazione, in risposta alla domanda di sostenibilità, abbiamo un aumento dei principi attivi biologici che salgono. Bisogna sottolineare la contrazione delle grandi colture italiane, spicca tantissimo quella del mais, con un -32%, penalizzato dagli andamenti produttivi degli ultimi anni che ha lasciato spazio alla soia e ad altre colture sostitutive. Inoltre va segnalato per le colture frutticole l’espansione del nocciolo come superficie coltivata dovuta agi investimenti di aziende capo filiera". "Un dato da segnalare - ha sottolineato - è un caso di rese proprio del nocciolo perché molte delle superfici nuove non sono ancora in piena produzione. Dal punto di vista meteorologico abbiamo osservato l’incremento delle temperature, l’aumento dei giorni molto caldi nell’arco degli ultimi dieci anni, costantemente sopra la media nell’ultimo trentennio. E anche la forte variabilità per quanto riguarda le piogge tra annate molto siccitose e annate molto piovose che impatta sulle tecniche agronomiche e di difesa delle colture”.