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(Adnkronos) - Re Carlo si è recato a Manchester per rendere omaggio alle vittime dell'attacco avvenuto davanti alla sinagoga locale nel giorno dello Yom Kippur. Accolto dal rabbino Daniel Walker al suo arrivo alla sinagoga della congregazione ebraica di Heaton Park, il re ha visitato il luogo dell'attentato in cui hanno perso la vita due persone, Melvin Cravitz e Adrian Daulby, oltre all'aggressore. Davanti alla sinagoga ci sono ancora fiori e messaggi lasciati dalle persone che hanno voluto rendere omaggio alle vittime. Daulby è stato ucciso inavvertitamente dalla polizia britannica intervenuta per fermare l'attentatore armato di coltello, Jihad al Shamie, che aveva giurato fedeltà al cosiddetto Stato Islamico (Isis). Si è trattato del primo impegno ufficiale di re Carlo dopo la decisione del principe Andrea di rinunciare ai suoi titoli in seguito alle accuse di abusi sessuali su Virginia Giuffre. Il principe nega fermamente le accuse.
(Adnkronos) - Somma1867, storica azienda italiana fondata nel 1867 e punto di riferimento nel settore dei tessili di alta qualità per la casa, annuncia l’apertura di un nuovo negozio in Cina ad Hangzhou. L’inaugurazione del terzo punto vendita rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita e internazionalizzazione del brand, che da oltre 150 anni porta nel mondo l’eccellenza del Made in Italy. Con questo nuovo store all’interno del Hangzhou Tower Mall, Somma1867 rafforza la propria presenza sul mercato asiatico, rispondendo a una crescente domanda di prodotti che uniscono tradizione, artigianalità e design contemporaneo. Il punto vendita è stato concepito come un luogo in cui i clienti cinesi possano vivere pienamente l’esperienza del marchio, immergendosi in un ambiente che riflette i valori distintivi dell’azienda: qualità, eleganza e cura dei dettagli. “Questa apertura è per noi motivo di grande orgoglio”, dichiara Massimo Moltrasio, direttore dell’ufficio stile e prodotto del Gruppo Gabel e socio insieme ai fratelli Francesca e Michele. “Il mercato cinese - spiega -riconosce e apprezza il valore della teleria e delle lane pregiate, Made in Italy, nati dalla nostra filiera tessile. Con questo nuovo spazio vogliamo offrire ai clienti un’esperienza diretta dei nostri prodotti, del nostro concetto di eleganza italiana e la filosofia della nostra azienda. Oggi copriamo il mercato cinese con una distribuzione composta da tre boutique Somma1867, aperte nei più prestigiosi shopping center del mercato locale. L’operazione di espansione commerciale è, inoltre, supportata da una strategia di distribuzione capillare in selezionati store multibrand del paese con la formula shop in shop, che ci permette di mantenere alto il percepito del brand e il suo heritage”. Il negozio propone una selezione delle collezioni più rappresentative di Somma1867, dalle telerie in raffinati rasi e lavorazioni jacquard alle pregiate lane delle nostre coperte e plaid per la zona notte e living. Le proposte in vendita raccontano la storia di Somma1867, caratterizzata da tradizione della manifattura italiana, la dedizione dedicata alla sostenibilità della filiera produttiva di proprietà e l’attenzione alla ricerca di filati pregiati e design unici. L’apertura in Cina conferma la volontà di Somma1867 di continuare a investire sui mercati internazionali, consolidando un percorso che vede il brand protagonista di una crescita costante e riconosciuto ambasciatore del lusso tessile italiano nel mondo.
(Adnkronos) - Scetticismo verso le strategie UE in materia di ambiente, preoccupazione per le conseguenze sull’economia della transizione green e un messaggio rivolto a istituzioni e imprese: la sostenibilità non può limitarsi a essere dichiarata o raccontata, deve essere dimostrata concretamente e integrabile nelle pratiche quotidiane. È quanto emerge dalla rilevazione condotta tra gli utenti delle piattaforme digital dell’agenzia di stampa Adnkronos tra il 18 agosto e il 29 settembre 2025 e presentata questa mattina al Palazzo dell’Informazione nel corso dell’evento Sostenibilità al Bivio promosso da Adnkronos Q&A. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin partecipando all’evento ha dichiarato: "Quando parliamo di sostenibilità e strategie da ripensare, penso al biocarburante. I biocarburanti sono un percorso per abbattere notevolmente le emissioni, per la crescita del Paese, per la trasformazione delle raffinerie. il green Deal definito dalla normativa europea di cinque anni fa non prevedeva questo percorso, prevede percorsi non più attuali. Il Green Deal originario non prevedeva il nucleare e poi lo ha ammesso. Si possono trovare dei punti di equilibrio”. Ha poi aggiunto: “Se va bene tra oggi e domani chiudiamo la questione sulle aree idonee e il dl energia potrebbe andare in Cdm la prossima settimana. Il primo nodo riguarda la rete elettrica: la nostra rete elettrica è intasata, anche se non occupata. Noi abbiamo una rete elettrica che non è più ricettiva perché è virtualmente occupata; quindi, ci sarà una norma sull'occupazione virtuale della rete elettrica, una norma sui data center e sulle aree idonee. sulle bollette un primo effetto potrebbe esserci da una norma che elimina il perverso sistema di passo Gries. Per quanto riguarda il nucleare invece -conclude- in questa legislatura dobbiamo dare il quadro giuridico: pertanto la legge delega e le norme di attuazione che devono vedere le procedure di permitting, le valutazioni sulle tecnologie, l'agenzia di controllo, una grande formazione e istruzioni”. All’evento è intervenuto con un video messaggio il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso: “La transizione energetica rappresenta una delle sfide più rilevanti per il nostro Paese e per l’Europa, una sfida difficile anche perché ingabbiata dalla logica ideologica del Green Deal che ha tarpato le ali alle imprese europee. Fin dal nostro insediamento abbiamo scelto di assumere un ruolo da protagonisti rispetto al governo di questo processo proponendo in Europa un approccio equilibrato, responsabile, realistico, che si discosta completamente dall’ideologia del Green Deal orientata in via esclusiva all’elettrificazione, cioè a una tecnologia dominio di altri – della Cina- e sulla quale siamo terribilmente indietro. Abbiamo già ottenuto risultati concreti salvaguardando comparti chiave come l’automotive e riportando l’Italia al centro delle scelte europee sui dossier strategici. Proprio la questione centrale dell’auto ci fa capire che non basta fare i compiti a casa: è necessario cambiare le regole europee come finalmente anche la Germania vuole fare con noi”. Sono intervenuti all’evento i rappresentanti delle Istituzioni europee: Brando Benifei, Europarlamentare Pd, Carlo Corazza, Direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia ed Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS. Top manager e rappresentanti del mondo accademico si sono invece confrontati su tre tavoli tematici. Il primo, sul tema 'Mobilità un approccio realmente sostenibile' ha visto protagonisti Daniela Biscarini, Ceo Ewiva, Francesco Calcara, President & CEO Hyundai Italia, Diego Cattoni, Amministratore Delegato Autostrade del Brennero, Caroline Chabrol, Direttrice Generale SNCF Voyages Italia. Hanno discusso, invece, di Economia circolare, la sostenibilità che fa crescere partendo dal primato italiano in materia, Paola Aragno, Vicepresidente Eikon SC, Domenico Calcaterra, Responsabile scientifico Fondazione Return, Giuseppe Pasceri, CEO Subito.it, Marco Versari, Presidente Consorzio Biorepack. Infine, Andrea Diamanti, Head of Wholesale Banking ING Italia, Alfredo Galletti, Corporate vice president e General manager Novo Nordisk Italia, Antonello Giunta, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fs Energy, Fabiana Marchini, Head Sustainability & of Corporate Affairs Gruppo Sanpellegrino, Federico Odella, CEO Bonduelle Italia, hanno preso parte al panel Le imprese, la sostenibilità nel core business mostrando come, nonostante il contesto incerto, le imprese continuino a investire sulla sostenibilità in tutti i settori. Nel dettaglio, dei circa 4.600 rispondenti alla rilevazione, il 69% pensa che il Green Deal europeo vada eliminato, segno di una forte disillusione. Solo il 10% ritiene, invece, che sia una priorità. Rispetto alla transizione green, il processo di trasformazione dei modelli economici, produttivi e sociali attuali verso un sistema più sostenibile, il 68% dei rispondenti dichiara che possa danneggiare l’economia. La percezione prevalente è che la transizione ecologica rappresenti un ostacolo allo sviluppo economico. La transizione verde passa anche attraverso una mobilità più sostenibile, in cui la diffusione delle auto elettriche rappresenta un elemento chiave: per i rispondenti alla rilevazione l’acquisto di un’auto elettrica è subordinata al prezzo e alla disponibilità di ricarica. Il 37% non compra vetture elettriche a causa del costo elevato e il 38% per i problemi legati alla ricarica. Sul versante delle aziende, comunicare il proprio impegno in verso la sostenibilità è per il 59% una strategia di greenwashing mentre per il 34% è un aspetto al quale dedicare maggiore attenzione. La responsabilità delle aziende in materia di sostenibilità per il 64% dei rispondenti non incide significativamente sulle scelte d’acquisto. La comunicazione delle aziende deve essere trasparente e basata sul dato: la fiducia si conquista con dati verificabili per il 65% dei rispondenti e con la coerenza (30%) con le azioni introdotte.