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(Adnkronos) - Soffriva di leucemia Marah Zohry, la 20enne palestinese di Gaza morta all'ospedale di Pisa due giorni fa. Lo precisano le autorità israeliane dopo le notizie, secondo cui la ragazza - arrivata in Italia nella notte tra il 13 ed il 14 agosto - sarebbe morta a causa della grave malnutrizione. "Le autorità italiane hanno contattato Israele chiedendo l’evacuazione di Marah a causa della sua malattia, e Israele l’ha approvata - ricostruisce il Cogat, l'organismo del ministero della Difesa che coordina le attività umanitarie nella Striscia di Gaza - La sua evacuazione avrebbe potuto avvenire prima, poiché Israele aveva proposto diverse possibili date per il trasferimento". Il Cogat, che su X posta la foto di un certificato dell'ospedale oncologico Naser di Gaza datato 9 agosto di Marah, ricorda quindi che "Israele facilita il trasferimento medico dei pazienti, con particolare attenzione ai bambini, e incoraggia i Paesi di tutto il mondo a presentare tali richieste, mentre Hamas continua a sfruttarli cinicamente per la propria agenda distorta". Sarà il Comune di San Giuliano Terme (Pisa) ad occuparsi della sepoltura dell ragazza. A farsi carico delle esequie sarà l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Matteo Cecchelli, che ha annunciato la decisione come atto di vicinanza e solidarietà. "Ci siamo messi immediatamente a disposizione della famiglia - ha dichiarato Cecchelli - per fare in modo che la giovane possa avere una degna sepoltura, nel rispetto della sua identità, della sua storia e della sua fede". Insieme a Marah, erano giunti in Toscana altri 11 pazienti palestinesi, tutti accompagnati da familiari o personale di supporto. Anche la madre della ragazza, che aveva viaggiato con lei, si trova ora ospitata in una delle strutture messe a disposizione dal Comune di San Giuliano Terme. "Esprimo, a nome dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità sangiulianese, il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa della giovane cittadina palestinese - ha aggiunto Cecchelli - Un destino crudele ha spento una vita troppo presto, ma sentiamo il dovere umano e civile di garantire a Marah un saluto dignitoso e rispettoso". Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, esprime apprezzamento per la proposta del sindaco di San Giuliano Terme di farsi carico della sepoltura di Marah Abu Zuhri. "Da cittadino di San Giuliano sono orgoglioso della proposta del sindaco Cecchelli. Pisa e la Toscana sono da sempre terra di diritti e di dignità - afferma Mazzeo - A Cascina riposa Gregory Summer, condannato a morte negli Stati Uniti, che dopo aver tenuto una corrispondenza con i ragazzi della scuola media di Navacchio espresse come ultimo desiderio quello di essere sepolto in Toscana: la prima terra al mondo ad aver abolito la pena di morte. Oggi, con la stessa umanità, San Giuliano Terme tende il proprio cuore a Marah, giovane palestinese arrivata da Gaza e stroncata dalla fame, usata come arma di guerra. Che possa riposare qui, nella nostra comunità che non dimentica i valori di accoglienza e di rispetto della vita. Un monito contro tutte le guerre".
(Adnkronos) - Conserve alimentari casalinghe? Sì, ma attenendosi in pieno ai dettami della tradizione sulla sicurezza alimentare e aiutandosi con la tecnologia. Nel pieno dell'allarme legato ai casi di botulino killer per i panini street food a Diamante in Calabria, Turismo Verde, l'associazione dedicata alla valorizzazione e alla promozione dell'agriturismo di Cia-Agricoltori italiani, lancia, interpellata da Adnkronos/Labitalia, un decalogo di consigli per realizzare conserve alimentari casalinghe genuine in tutta sicurezza e senza tossine, con i dovuti distinguo rispetto alla produzione industriale. "E' tradizione fare le conserve alimentari -spiega Mario Grillo, presidente nazionale di Turismo Verde- ma essendo una tradizione verbale che si tramanda di generazione in generazione è necessario seguirla senza discostarsene in alcun modo per non incorrere in spiacevoli inconvenienti. E mentre in passato c'era un rispetto assoluto della tradizione e della saggezza popolare, al di là se il gusto era di proprio gradimento o meno, oggi questo a volte è venuto a mancare", sottolinea. Ma se non si vogliono seguire le ricette del passato quali i consigli per realizzare prodotti genuini e allo stesso tempo sicuri? "E' necessario studiare perché l'empirica popolare ha portato alla sicurezza alimentare per decenni. Ad esempio, perché si usa l'aceto nelle conserve alimentari? Perché abbassa il Ph delle verdure da un 7-8 originario a un livello di sicurezza per evitare la proliferazione di botulino che è 4.6. Le industrie alimentari, che sanno bene cosa è la sicurezza alimentare e come evitare il proliferare del botulino, si mantengono su un ph di 3.8-4", spiega il presidente di Turismo Verde-Cia. Come fanno? "Vanno ad acidificare con aceto, acido lattico e acido citrico le verdure. Quindi le lessano, le verdure vengono penetrate dall'acqua acidificate e viene fatta questa operazione di sicurezza", spiega ancora. Ma per chi ha la passione di realizzare conserve alimentari in casa oggi arriva in soccorso anche la tecnologia. "Un phmetro di qualità oggi costa all'incirca 100 euro, si trova ovunque e ti salva la vita", sottolinea Grillo, "permettendoti di misurare il ph del prodotto realizzato e verificare che sia nei range di sicurezza citati", spiega ancora Grillo. E la procedura per l'uso del phmetro, tra melanzane e altre conserve di verdure, è abbastanza semplice. "Quando vado a fare una conserva di verdure -spiega Grillo- la strizzo, inserisco il phmetro nel 'cuore' della stessa e verifico che tutto il composto acidificato abbia il ph desiderato. Quando vado ad aggiungere l'olio posso acidificare anche esso con un po' di aceto in modo da avere il ph giusto sia per il prodotto che per il condimento e non favorire il botulino. E poi posso fare anche una bollitura, che a casa non è una sterilizzazione a 121 gradi che consente uccidere la spora, ma si può fare una pastorizzazione a 90 gradi per sanificare dalla carica batterica del prodotto", sottolinea. Ma per chi, dopo aver realizzato queste operazioni, non si sente ancora sicuro "allora è meglio affidarsi a una sana industria alimentare del posto che ha dalla sua sia la tradizione ma anche la sicurezza alimentare scientifica", spiega ancora. E comunque, prosegue Grillo, "quando si ha un dubbio di qualsiasi tipo per un prodotto, essendo la tossina del botulino termolabile è necessario portarlo a temperatura alta per eliminare qualsiasi dubbio", sottolinea Grillo. E Grillo conclude invitando i cittadini a degustare in tranquillità i prodotti degli agriturismi italiani visto che “la sicurezza alimentare per i clienti negli agriturismi italiani è garantita dal manuale Hccp e dai corsi di formazione che Cia-agricoltori italiani fa a tutti in tutte le strutture agrituristiche e per tutti i dipendenti”.
(Adnkronos) - Il 24 luglio 2025 è l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità esaurisce il budget ecologico annuale del Pianeta. A calcolarla ogni anno è il Global Footprint Network sulla base dei National Footprint and Biocapacity Accounts gestiti dalla York University. Il Wwf, con la sua campagna Our Future, chiede a tutti di "imparare a vivere nei limiti di un solo Pianeta, oggi più che mai". Secondo i calcoli del Global Footprint Network, infatti, attualmente, la popolazione globale consuma l’equivalente di 1,8 pianeti Terra ogni anno, un ritmo che supera dell’80% la capacità rigenerativa degli ecosistemi terrestri. Questo squilibrio è alla base delle crisi ambientali della nostra epoca: la perdita di biodiversità, la deforestazione, il degrado del suolo, l’esaurimento delle risorse (crisi idrica, collasso di stock ittici) fino all’accumulo di gas serra. Uno sfruttamento di risorse che è aumentato nel tempo, tanto che la data dell’Overshoot si è spostata da fine dicembre, nel 1970, a luglio, nel 2025. Il risultato? Un debito cumulativo nei confronti del Pianeta di 22 anni. In pratica, se il sovrasfruttamento ecologico fosse completamente reversibile, ci vorrebbero 22 anni di piena capacità rigenerativa del Pianeta per ripristinare l'equilibrio perduto. "Un calcolo, però - ricorda il Wwf - solo teorico perché ad oggi non tutta la capacità rigenerativa è più intatta (abbiamo perso intere foreste, eroso i suoli, impoverito i mari…) e alcuni danni che abbiamo provocato sono ormai irreversibili (come le specie che si sono estinte o i ghiacciai sciolti). Inoltre, la crisi climatica in corso aggrava ulteriormente la capacità del Pianeta di rigenerarsi". “Non solo stiamo vivendo 'a credito' ogni anno, ma abbiamo anche accumulato un enorme debito nei confronti del sistema Terra. Ripagare questo debito, in termini ecologici, è quasi impossibile se continuiamo a ignorarne le conseguenze - afferma Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del Wwf Italia - Si tratta di una chiamata urgente all’azione per cambiare radicalmente il nostro modello di sviluppo, prima che il danno diventi definitivamente irreparabile”. La rotta - avverte l'associazione - può essere invertita: "Per riportare l’umanità in equilibrio con le risorse terrestri (ovvero far coincidere l’Overshoot Day con il 31 dicembre), dobbiamo ridurre l’impronta ecologica globale di circa il 60% rispetto ai livelli attuali". Per il Wwf, è possibile spostare la data dell’Overshoot agendo in cinque settori strategici: "Transizione energetica (passare a fonti rinnovabili ed eliminare i combustibili fossili); economia circolare (riciclare, riutilizzare, azzerare gli sprechi); alimentazione sostenibile (diminuire il consumo di carne e preferire cibi biologici, locali e stagionali); mobilità green (favorire trasporti pubblici, biciclette e veicoli elettrici); politiche globali (accordi internazionali più stringenti per la tutela ambientale)". Così, "se riuscissimo a spostare l’Overshoot Day di 5 giorni all’anno, entro il 2050 torneremmo in equilibrio con le risorse del Pianeta. Si tratta di una media realistica che combina: tecnologia (efficienza energetica, rinnovabili), comportamenti individuali (dieta, trasporti, stile di vita) e politiche globali (accordi climatici, economia circolare)". “Un nodo cruciale è il nostro modello economico, fondato sulla crescita illimitata dei consumi materiali - di energia, risorse, materie prime - che è semplicemente incompatibile con un Pianeta dalle risorse finite. Non dobbiamo puntare all’aumento quantitativo, ma a un progresso qualitativo, fatto di conoscenza, relazioni umane, diritti e tutela della Natura da cui dipendiamo. È fondamentale sostituire il Pil come unico indicatore di sviluppo con indicatori più complessi, che considerino la salute degli ecosistemi, il benessere psicologico e la coesione sociale”.