ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà oggi una bozza di risoluzione degli Stati Uniti per approvare il piano di Donald Trump per Gaza. Il testo prevede in particolare un mandato fino alla fine di dicembre 2027 per un "comitato per la pace" che dovrebbe essere presieduto dal presidente degli Stati Uniti e autorizza l'invio di una 'Forza internazionale di stabilizzazione'. Gli americani hanno nel frattempo avviato i negoziati all'interno del Consiglio di sicurezza, composto da 15 membri, su un testo che darebbe seguito al cessate il fuoco tra Israele e Hamas e appoggerebbe il piano di Trump. Gli Stati Uniti e diverse nazioni arabe e a maggioranza musulmana, tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia, hanno chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di adottare rapidamente la risoluzione. La bozza ha intanto consentito a un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas di entrate in vigore il 10 ottobre scorso nel territorio palestinese. La Striscia di Gaza si presenta in larga parte devastata dopo due anni di ostilità, innescate dall'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023. L'ultima parte della bozza autorizza dunque l'istituzione di una Forza di stabilizzazione internazionale (Isf). Tale forza opererebbe in coordinamento con Israele, l'Egitto e la polizia palestinese recentemente addestrata, con l'obiettivo di garantire la sicurezza delle aree di confine e procedere alla smilitarizzazione della Striscia di Gaza. L'Isf si occuperebbe altresì del "disarmo permanente dei gruppi armati non statali", della tutela dei civili e della messa in sicurezza dei corridoi umanitari. Intanto anche la Russia ha presentato all'Onu la sua bozza di risoluzione su Gaza, in contrasto con quella degli Stati Uniti. La missione russa all'Onu, in una nota inviata ai membri del Consiglio di sicurezza, ha precisato che si tratta di "una controproposta ispirata dalla bozza degli Stati Uniti: il nostro obiettivo è permettere al Consiglio di sviluppare un approccio equilibrato, accettabile e unito per raggiungere una cessazione sostenibile delle ostilità". Secondo la Federazione russa il piano Usa non fornisce un sostegno sufficiente alla creazione di uno Stato palestinese. Il testo russo solleciterebbe il Consiglio a esprimere il suo "impegno incrollabile verso la visione della soluzione a due Stati". Esso non autorizzerebbe, per il momento, né un Consiglio di Pace né il dispiegamento di una forza internazionale, demandando invece al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres la presentazione di "opzioni" in merito a tali questioni. Le principali organizzazioni palestinesi dal canto loro hanno manifestato una ferma opposizione a qualsiasi contingente internazionale che non operi sotto esclusiva responsabilità delle Nazioni Unite e contestano il disarmo dei gruppi armati e l'istituzione di basi straniere, considerate violazioni della sovranità. Il movimento Hamas, in una dichiarazione ufficiale, ha asserito: "La risoluzione assegna al contingente di peacekeeping il ruolo di forza di occupazione che dovrà interagire con Israele. Riteniamo che qualsiasi forza internazionale debba essere pienamente responsabile nei confronti delle Nazioni Unite e agire solo in coordinamento con le istituzioni statali palestinesi a Gaza". E intanto Benjamin Netanyahu insiste sul disarmo di Hamas e sul 'no' a uno Stato palestinese. "La nostra opposizione a uno stato palestinese ovunque sia a ovest del Giordano sussiste, è ferma e non è cambiata", ha detto il premier israeliano aprendo la riunione del governo. "Da decenni respingo questi tentativi e faccio lo stesso con le pressioni dall'esterno e a livello interno - ha incalzato - Non ho bisogno di rinforzi, post, prediche di nessuno". "Nel piano in venti punti - ha proseguito in riferimento al piano di Donald Trump per la Striscia di Gaza - (Gaza) sarà smilitarizzata, ci sarà il disarmo di Hamas o nel modo più facile o in quello più difficile. E' quello che ho detto ed è anche quello che ha detto Trump".
(Adnkronos) - "La manovra del governo nel rispetto dei vincoli europei, ha scelto la via del contenimento del deficit e del sostegno ai redditi medio-bassi, ma tocca da vicino anche la classe dirigente e produttiva del Paese. La nostra valutazione resta prudente. Pur riconoscendo segnali positivi, come il sostegno ai redditi medi e l’attenzione, seppur parziale, al lavoro qualificato, manca ancora una visione di lungo periodo. Manca una strategia capace di tenere insieme crescita, produttività e sostenibilità sociale. L’Italia ha bisogno di una politica economica che premi chi investe, chi innova, chi crea valore, e che renda strutturali le misure che oggi appaiono solo temporanee o frammentarie. Non bastano interventi episodici". Così Mauro Ballarè, presidente di Manageritalia, dal palco dell'assemblea nazionale dei manager a Napoli, sulla manovra economica del governo. E Ballarè ha ricordato la collaborazione con l'esecutivo. "Abbiamo lavorato nei mesi scorsi con spirito costruttivo e con la consueta capacità di proposta. Il confronto con il Governo, in particolare, con il viceministro Maurizio Leo, ha rappresentato un momento di ascolto reciproco e di riconoscimento del ruolo dei manager come interlocutori qualificati e responsabili. Abbiamo portato idee concrete e proposte equilibrate, nate dal lavoro di posizionamento costruito insieme ai territori e sviluppate attraverso i position paper in particolare, quello dedicato al fisco ha rappresentato un punto di riferimento essenziale per il confronto con le istituzioni. Un lavoro collettivo, serio e documentato, che ha reso la nostra voce più autorevole e la nostra proposta più incisiva", ha sottolineato. "E oggi -ha rivendicato Ballarè- possiamo dire che alcuni risultati importanti sono arrivati. La riduzione della seconda aliquota Irpef, dal 35% al 33%, rappresenta un segnale concreto di attenzione verso la classe media produttiva, coinvolgendo anche i redditi più elevati, fino a 200.000 euro. Un passo nella direzione giusta, perché riconosce il contributo di chi ogni giorno sostiene il sistema fiscale del Paese. Lo stesso vale per le misure dedicate al welfare contrattuale e alla previdenza complementare, che rispecchiano le nostre richieste di una politica capace di sostenere il lavoro qualificato e le famiglie. Sono scelte che parlano di fiducia, di equità, e di responsabilità condivisa", ha aggiunto Ballarè. E per il presidente di Manageritalia "anche sul fronte previdenziale, la conferma della piena perequazione delle pensioni è un segnale importante di attenzione verso chi ha lavorato e contribuito per una vita intera. Scelte che, nel loro insieme, rappresentano una direzione chiara: quella di un Paese che inizia a riconoscere che la crescita si costruisce con chi la produce, e che il lavoro di qualità, la competenza e la responsabilità devono tornare al centro dell’agenda economica nazionale". "Serve una traiettoria chiara e condivisa per rilanciare il lavoro, il capitale umano e la competitività del Paese. In questo senso, il nostro giudizio sulla manovra è equilibrato ma vigile. Riconosciamo i passi avanti, ma chiediamo di più. Chiediamo una prospettiva che guardi oltre l’emergenza, che restituisca fiducia, stabilità e una visione autenticamente riformatrice".
(Adnkronos) - Ferrarelle Società Benefit annuncia il suo ingresso all'Un Global Compact delle Nazioni Unite (Ungc). "Questo traguardo - afferma l'azienda in una nota - rappresenta l'ulteriore cristallizzazione dell'impegno dell’azienda per un modello di crescita etico, trasparente e sostenibile". L'ingresso nel Un Global Compact Network Italia, una delle più importanti iniziative di sostenibilità aziendale a livello mondiale, rappresenta una naturale evoluzione per l’azienda, che dal 2021 ha adottato la formula di Società Benefit integrando la responsabilità d’impresa nelle decisioni strategiche. Questo passo - spiega Ferrarelle - si inserisce all’interno del più ampio percorso di internazionalizzazione dell’azienda, oggi presente in distribuzione in mercati chiave come Usa, Canada, Regno Unito, Francia ed Emirati Arabi Uniti, per i quali Un Global Compact costituisce un punto di riferimento assicurando che l’espansione e le operazioni internazionali siano coerenti con la natura di Società Benefit e con standard etici e ambientali riconosciuti a livello mondiale. Questo nuovo traguardo si inserisce in un percorso coerente con la cultura e i valori che guidano Ferrarelle Società Benefit, come testimoniato dal Bilancio di Sostenibilità 2024. Quest’ultimo evidenzia un impatto positivo e nuovi obiettivi di responsabilità d’impresa, i cui risultati includono un miglioramento di 1,9 punti nel Benefit Impact Assessment (Bia), raggiungendo 89,6 punti; l'utilizzo di oltre 5.800 tonnellate di R-Pet, pari al 29% del Pet utilizzato; la redistribuzione di oltre 228 milioni di euro (pari al 92% del valore generato) agli stakeholder, con 1,5 milioni di euro restituiti alla comunità e l'acquisto di energia elettrica da fonti 100% rinnovabili, che ha permesso di evitare circa 9.500 tonnellate di CO2. "Anche nel 2024 abbiamo dimostrato che la sostenibilità non è una narrazione di buone intenzioni, ma un insieme di risultati concreti e misurabili - commenta Cristina Miele, direttrice Amministrazione, Finanza e Controllo e Responsabile di Ferrarelle Società Benefit - L’adesione a Un Global Compact delle Nazioni Unite rappresenta un passo significativo nel nostro percorso di responsabilità condivisa. Far parte di un network che include numerose realtà accreditate e impegnate su questi temi rappresenta una opportunità preziosa di confronto e crescita per un'azienda come la nostra, costantemente proiettata al futuro e all'innovazione in ogni aspetto, inclusa la sostenibilità. Integrare i suoi principi nelle nostre decisioni strategiche rafforza il valore e l’orgoglio di essere parte di Ferrarelle Società Benefit e, soprattutto, attribuisce al nostro impegno un riconoscimento internazionale, in linea con la nostra presenza sui mercati esteri e con la volontà di perseguire la sostenibilità a 360°".