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(Adnkronos) - "E' stato un vertice molto produttivo, ci siamo quasi". Vladimir Putin e Donald Trump parlano davanti alla stampa dopo l'incontro di Anchorage, in Alaska. Il presidente russo e il presidente americano hanno rilasciato una dichiarazione a testa, si sono salutati e sono andati via. Nessuna domanda dai cronisti presenti, nessun chiarimento né affermazione esplicita sui risultati raggiunti - in particolare in relazione alla guerra in Ucraina - nell'incontro durato circa 3 ore. Le dichiarazioni in sala stampa hanno chiuso il vertice: niente pranzo di lavoro né confronto tra le delegazioni allargate. Putin ha chiuso la sua missione al Fort Richardson National Military Cemetery e ha deposto dei fiori sulla tomba dei piloti sovietici morti in Alaska durante la Seconda Guerra Mondiale. Quindi, attorno alle 2 della notte italiana (le 16 di Anchorage) è salito sull'aereo per tornare a Mosca. Contemporaneamente, l'Air Force One è decollato per riportare Trump a Washington. Durante la conferenza stampa Putin ha parlato per 8 minuti e 30 secondi, mentre Trump è intervenuto per 3 minuti e 24 secondi, per un totale di 12 minuti di dichiarazioni congiunte. Putin, secondo un protocollo non consueto, ha parlato per primo pur non essendo il padrone di casa. "L'accordo di oggi è un punto iniziale" anche per risolvere la questione dell'Ucraina - ha detto senza fare riferimento ai dettagli del colloquio - ma "ora possiamo tornare ad avere rapporti pragmatici tra la Russia e gli Stati Uniti". "Vorrei ringraziare il presidente Trump per il nostro lavoro congiunto e per il tono amichevole e fiducioso della nostra conversazione. È importante che entrambe le parti siano orientate ai risultati e vediamo che il nostro Presidente ha le idee molto chiare su ciò che vuole ottenere. Ha sinceramente a cuore la prosperità del suo Paese", ha evidenziato Putin. Tuttavia, ha aggiunto il presidente russo, Trump "comprende che la Russia ha i propri interessi nazionali e spero che gli accordi raggiunti oggi siano il punto di partenza non solo per risolvere la questione ucraina, ma anche per un ritorno a relazioni pragmatiche e costruttive tra Russia e Stati Uniti". "Nel 2022 - ha detto Putin - avevo tentato di convincere l'ex presidente americano" Joe Biden "che la situazione sarebbe stata risolvibile. Gli avevo detto: 'non dobbiamo arrivare al punto di non ritorno' perché sarebbe stato un errore. Ero stato molto chiaro. Oggi Trump mi ha detto se fossi stato presidente non ci sarebbe stata la guerra. E io ci credo a questo e lo confermo in questo momento". Con Trump, "abbiamo creato un nuovo contatto basato sulla fiducia reciproca e la collaborazione. Continuando in questo percorso sono convinto che possiamo arrivare alla fine del conflitto in Ucraina". "Sono d'accordo con il presidente degli Stati Unit sul fatto che la sicurezza dell'Ucraina deve essere garantita e, naturalmente, siamo pronti a lavorare su questo. Vorrei sperare che l'accordo che abbiamo raggiunto insieme ci aiuti ad avvicinarci a questo obiettivo e spianerà la strada verso la pace in Ucraina", ha detto ancora il numero 1 del Cremlino. "La situazione in Ucraina - ha affermato Putin - è legata a minacce fondamentali alla nostra sicurezza. Inoltre, abbiamo sempre considerato la nazione ucraina, l'ho detto più volte, una nazione fraterna. Per quanto strano possa sembrare, in queste condizioni abbiamo le stesse radici e tutto ciò che sta accadendo è una tragedia per noi ed è una ferita profonda per noi". "Spero che l'accordo che abbiamo raggiunto insieme ci aiuti ad avvicinarci a questo obiettivo e ad aprire la strada alla pace in Ucraina. Ci auguriamo che Kiev e le capitali europee lo affrontino in modo costruttivo e non cerchino di ostacolare il processo. Non cercheranno di usare accordi segreti per mettere in atto provocazioni e sabotare i progressi nascenti", ha affermato. Più breve l'intervento di Trump. Il presidente americano ha definito "molto produttivo" il vertice, ringraziando Putin per la sua "profonda" dichiarazione di apertura. "Ci sono stati molti, molti punti su cui siamo d’accordo", ha detto, precisando che alcuni sono più rilevanti di altri e che "ce n’è uno probabilmente il più significativo, ma abbiamo buone possibilità di arrivarci". Trump ha ribadito che "non c’è accordo finché non c’è un accordo". Trump ha inoltre annunciato che contatterà la Nato e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per informarli dell’esito dell’incontro con Putin. "Inizierò a fare qualche telefonata e racconterò cosa è successo - ha spiegato durante la brevissima conferenza stampa con il leader del Cremlino, sottolineando che "molti punti sono stati concordati e ne restano pochissimi, alcuni non particolarmente significativi". In chiusura della conferenza stampa congiunta, Putin ha invitato - in inglese - Trump a tenere un prossimo round negoziale a Mosca. Il presidente americano -visibilmente sorpreso - ha risposto: "Questa è interessante. Mi prenderei un po' di critiche. Ma potrebbe anche succedere".
(Adnkronos) - "Si sa che agosto è un mese adatto alle discussioni. Ed è altrettanto noto che 'good news no news', come si dice, e cioè che le comunicazioni negative o terrorizzanti trovino più spazio nei media di quelle più positive o rassicuranti, o vere; si prendono alcuni spunti, magari davvero negativi o incerti, e li si trascina in una valenza assoluta. La realtà è diversa, e la si potrà chiarire solo alla fine. Per ora, intanto, per quanto ci riguarda, Th Group segna un +13% sul prodotto estate, ed è vero che magari genericamente si fanno più vacanze con meno giorni". Lo dice, in un’anticipazione ad Adnkronos/Labitalia di un’intervista che sarà pubblicata domani sul Sussidiario.net, Graziano Debellini, presidente di Th Group, leader nel segmento montagna leisure. "Molte destinazioni - avverte - dovrebbero anche rivedere le proprie prospettive, rimodulando l’offerta, ma per tutti c’è bisogno di dialogo, di rispetto. L’informazione non può basarsi solo sulle sensazioni di chi arriva su una spiaggia nel giorno sbagliato, vede qualche ombrellone chiuso e lancia l’allarme crisi". "Credo che il turismo dia fastidio - sostiene - perché recentemente è tornato alla ribalta in quanto settore traino dell’economia italiana. Così ogni pretesto viene sfruttato per tacciarlo d’essere un segmento produttivo che si basa sul non-necessario, con impieghi da stipendi bassi e pochi ascensori sociali. Magari qualche neo c’è davvero, in certi casi, ma non si può pretendere che solo il turismo debba essere sempre e comunque perfetto, e cedere ai luoghi comuni". "Tra l’altro, sono ormai numerosi gli studi che invertono la credenza del non-obbligo del turismo: la valenza di una vacanza nell’arco lavorativo annuale è considerata oggi indispensabile per un vivere e lavorare armonioso, produttivo e soddisfacente", evidenzia Debellini. Per il presidente di Th Group, poi, "bisognerà coniugare sempre di più i fattori storici del nostro Paese con l’innovazione". "Mi spiego: l’Ia da sola non può bastare. Occorre fondere investimenti, innovazione e piattaforme gestionali senza speculazioni. Chi non rispetta tutto questo finisce col tradire il nostro Paese", chiarisce. E fa un esempio: "La recente uscita di Henri Giscard D’Estaing dal Club Med, dopo 22 anni (decisione indotta dall’azionista di riferimento, il fondo cinese Fosun Tourism Group), lui che ne fu l’inventore, parla chiaro. Henri mi ha inviato un messaggio eloquente: 'Al di là dei nostri successi operativi, l’allineamento dell’azionariato sul lungo termine e i valori dell’impresa sono essenziali. Non è più il caso per il Club Med'. Oggi ci si chiede cosa diventerà il Med senza chi lo inventò. Credo che i fondi dovrebbero ‘studiare’ e aiutare i modelli di riferimento, e non depredare".
(Adnkronos) - Nell’estate 2025, su 388 campionamenti effettuati nelle acque costiere e lacustri in 19 regioni, il 34% è risultato oltre i limiti di legge, cioè 1 campione su 3. In particolare, il 35% dei punti campionati con Goletta Verde è risultato inquinato o fortemente inquinato con una media di un punto ogni 80 km; per i bacini lacustri, il 30% dei punti campionati da Goletta dei Laghi è risultato oltre i limiti di legge. Questo il bilancio finale delle campagne estive di Legambiente, Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2025. Anche quest’anno foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago si confermano punti critici: il 54% dei punti analizzati (101 su 188) è risultato inquinato o fortemente inquinato. Situazione migliore per i campioni prelevati direttamente in mare o nelle acque del lago, ossia in aree lontane da foci o scarichi, dove solo il 15% dei punti campionati è risultato oltre i limiti di legge (30 su 200). Al problema dell’inquinamento, si affianca quello della crisi climatica. Legambiente, rielaborando i dati forniti dalle immagini satellitari di Copernicus, ha calcolato che a giugno e luglio la temperatura media delle acque superficiali del Mediterraneo è stata di 25,4°C, la più calda dal 2016 ad oggi, collocandosi al primo posto nell’ultimo decennio, e superando i precedenti record del 2022 (media 25,2°C) e quello del 2024 (25,1°C) e i valori degli anni fino al 2021 che erano intorno ai 24,5°C. Un aumento sensibile di circa mezzo grado centigrado che mette a repentaglio la biodiversità marina e che amplifica gli eventi meteorologici più estremi, osserva Legambiente. Di fronte al bilancio emerso da Goletta Verde e dei Laghi, l'associazione torna a ribadire "l’urgenza di approvare un piano nazionale per la tutela delle acque costiere e interne che abbia al centro una governance integrata su più livelli prevedendo piani di adattamento ai cambiamenti climatici; più risorse economiche da destinare al servizio di depurazione per ammodernare gli impianti rispondendo ai più stringenti parametri per il trattamento e riuso delle acque reflue; più controlli da parte di Regioni, Arpa e Comuni sui punti critici e una migliore gestione delle acque interne". “Al governo - commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - chiediamo di definire e approvare al più presto un piano nazionale per la tutela di mare e laghi, investendo su innovazione e sostenibilità per ammodernare i sistemi di depurazione e per diffondere il riuso in agricoltura delle acque depurate. Sullo sviluppo delle rinnovabili in mare, dopo l’approvazione del decreto porti, è urgente stanziare le risorse economiche necessarie per infrastrutturare i due hub cantieristici di Taranto e di Augusta, che potranno garantire anche nuova occupazione green a due aree portuali che hanno sempre avuto a che fare con la logistica delle fonti fossili”.