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(Adnkronos) - Fiera Milano porta lo spirito e i valori dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026 nel cuore di Milano con un’iniziativa itinerante gratuita e aperta a tutti: un tram interamente brandizzato che, dal 19 al 21 dicembre, attraversa le vie più iconiche del capoluogo lombardo, trasformandosi in una piattaforma esperienziale aperta al pubblico. Il tram di Fiera Milano, decorato con i colori e le suggestioni olimpiche, percorre le vie principali del centro cittadino – dal Duomo al Castello Sforzesco, passando per via Torino – diventando un luogo di incontro, racconto e coinvolgimento, capace di avvicinare cittadini e visitatori all’atmosfera dei Giochi e ai loro valori fondanti: inclusione, partecipazione, rispetto, eccellenza e spirito di squadra. All’interno, il tram ospita un percorso immersivo pensato per far vivere in prima persona le emozioni olimpiche, con attività interattive e contenuti esperienziali, tra cui una photo opportunity e un gioco digitale a tema hockey, accessibile tramite smartphone. “Le Olimpiadi non sono solo un grande evento sportivo, ma un progetto collettivo che parla di futuro, di comunità e di visione”, dichiara Francesco Conci, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano. “Con questa iniziativa - aggiunge - vogliamo portare questo spirito tra le persone rendendo la città parte attiva del percorso verso Milano Cortina 2026. È un’iniziativa che unisce territorio, innovazione ed esperienza, e che racconta il ruolo di Fiera Milano come piattaforma aperta, capace di connettere eventi globali e comunità locali”. L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di Fiera Milano come partner ufficiale dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026. Il quartiere fieristico a Rho sarà infatti venue olimpica e ospiterà alcune delle competizioni dei Giochi, tra cui le gare di speed skating e gli incontri di hockey su ghiaccio. Inoltre, il centro congressi Allianz MiCo accoglierà il main media centre, cuore operativo e narrativo dei Giochi, confermando il ruolo strategico di Fiera Milano non solo sul piano sportivo, ma anche su quello organizzativo, mediatico e internazionale. Il tram di Fiera Milano è visitabile e accessibile gratuitamente: chiunque potrà salire a bordo e vivere l’esperienza, previa registrazione online. L’accesso avviene tramite prenotazione di uno slot di mezz’ora, per garantire un flusso ordinato dei partecipanti. Sarà attivo da venerdì 19 a domenica 21 dicembre, con corse tra le 11.00 e le 17.00, lungo un percorso che tocca alcune delle principali fermate del centro storico. Con questa iniziativa - viene sottolineato in una nota - Fiera Milano "rafforza il proprio impegno nel coinvolgere attivamente il territorio, portando l’energia dei Giochi nel cuore della città e contribuendo a costruire, insieme ai cittadini, il clima di partecipazione che accompagnerà Milano verso il 2026".
(Adnkronos) - “I giovani non chiedono un ascolto simbolico, ma di partecipare alle scelte. La co-programmazione è lo strumento che consente loro di incidere davvero sulle politiche che li riguardano”. Lo afferma Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Ets, ente capofila del progetto nazionale ‘Co-programmare con i giovani’, presentato nel meeting di rilevanza nazionale in corso a Salerno, dedicato al rapporto tra istituzioni, Terzo Settore e nuove generazioni. Piemonte richiama il Codice del Terzo Settore e in particolare l’articolo 55, che dal 2017 introduce la co-programmazione e la co-progettazione come modalità strutturali di collaborazione tra enti del Terzo Settore e Pubblica Amministrazione. “È un’occasione unica – spiega – per lavorare al fianco delle istituzioni. La nostra è anche una sfida, forse una provocazione, perché la co-programmazione con i giovani non è formalmente prevista dalla legge. Ma noi vogliamo dare loro voce, attraverso il Terzo Settore, nei processi decisionali della Pubblica Amministrazione”. Il progetto prevede un percorso partecipativo diretto che coinvolgerà l’intero territorio nazionale nel corso del 2026. Ogni tappa interesserà due regioni e vedrà giovani amministratori, enti del Terzo Settore e rappresentanti istituzionali dialogare alla pari per individuare i bisogni reali delle nuove generazioni nei diversi contesti territoriali. “Dalle proposte che emergeranno – sottolinea Piemonte – lavoreremo per individuare un fil rouge nazionale, capace di unire le istanze dei territori in un unico programma da sottoporre al Governo, non solo in termini di risorse, ma soprattutto di idee”. Secondo il presidente di Moby Dick Ets, le politiche giovanili hanno assunto negli ultimi anni una centralità crescente, emancipandosi progressivamente dalla più ampia area delle politiche sociali. “Lavorare sulle politiche giovanili – osserva – significa lavorare sull’impatto generazionale. Le politiche si fanno per le persone che saranno cittadini domani e che lo saranno per molti anni. È naturale che questo tema diventi centrale nell’agenda pubblica”. In questo quadro, Piemonte evidenzia l’evoluzione del ruolo degli assessorati alle politiche giovanili. “Fino a qualche anno fa era impensabile avere deleghe dedicate. Oggi non solo esistono, ma si sta iniziando a immaginare assessorati più forti e centrali, capaci di fare da anello di congiunzione tra le diverse deleghe, coordinando l’azione amministrativa e rafforzando l’impatto delle politiche sui territori”. “Il Terzo Settore – conclude – ha una responsabilità precisa: fare da ponte tra istituzioni e giovani, trasformando i bisogni reali in politiche condivise, efficaci e durature. Solo così la partecipazione smette di essere retorica e diventa sostanza”.
(Adnkronos) - “Come accade per tutti i materiali, anche la plastica sta affrontando una necessaria metamorfosi. Non c’è infatti alcun materiale che oggi possa ignorare la necessità di ridurre il suo impatto” sull’ecosistema. Per raggiungere questo obiettivo disponiamo di “due strategie fondamentali: la prima è la circolarità, la seconda è la capacità di avere un progetto per il fine vita della materia. In questo contesto, il design ha un ruolo molto importante perché può accompagnare i prodotti anche nella relazione con l'utilizzatore” e promuovere “questa operazione”. Con queste parole Frida Doveil, curatrice della mostra Oltreplastica, è intervenuta in occasione dell’evento inaugurale dell’esposizione, realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, e con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. L’esposizione nasce per rendere evidenti tutte le possibilità che il design ha oggi a disposizione per compiere scelte responsabili quando utilizza la plastica. “La mostra si occupa verticalmente del tema della plastica. Questo materiale è infatti stato un alleato potentissimo dell'innovazione nel secolo scorso, da alcuni chiamato proprio ‘il secolo della plastica’ - aggiunge la curatrice, spiegando come l’arrivo del composto di sintesi “ha spinto verso il miglioramento delle performance anche di altri materiali. Oggi però, accanto alla performance funzionale, dobbiamo guardare anche alla performance ambientale. La plastica sta facendo questa operazione, ma forse è meno visibile rispetto ad altri materiali, anche perchè si tende a pensare che la plastica vada sostituita. Invece, a dover essere sostituita è l’idea che abbiamo di questo materiale. La mostra, con il neologismo ‘Oltreplastica’, vuole suggerire l'idea di questo cambio culturale: dobbiamo vedere la plastica per quello che è già diventata e per l'opportunità che ci dà di fare plastica in una maniera sostenibile e consapevole”. L’esposizione ha un ruolo importante anche nel promuovere una riflessione sul tema della sostituzione dei materiali: “Ogni nuovo materiale entra in campo imitandone un altro - conclude - presentandosi come una proposta migliore o in sostituzione di un materiale precedente. Qui, ad Oltreplastica, vogliamo invece guardare ai materiali in un'ottica diversa, ossia concentrandoci su ciò che ci può aiutare a usare quello che è plastico in una maniera alternativa. Collaborano dunque, in questo universo, anche forme della materia che non hanno a che fare con i polimeri - magari originate dal legno o dai batteri o, ancora, dai funghi - le cui prestazioni però sono simili a quelle dei polimeri. Questo è molto interessante”.