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(Adnkronos) - A pochi giorni dal Natale, mentre per i 'ritardatari' restano ancora regali da fare, cene da organizzare e decisioni da prendere su Capodanno e viaggi last minute, per molte famiglie italiane la sensazione è sempre la stessa: le spese sembrano moltiplicarsi e stipendio e tredicesima rischiano di evaporare più in fretta del previsto. Un fenomeno ricorrente, che non ha a che fare con la mancanza di autocontrollo o di competenze finanziarie, ma con l'assenza di un metodo. Basti pensare che lo scorso anno sono stati più di 2 milioni gli italiani che si sono ridotti all'ultimo minuto per l'acquisto dei regali per i propri cari. "Il problema non è che spendiamo troppo, ma che decidiamo troppo tardi", spiega Marco Casario, tra i più noti divulgatori finanziari su web e social network e autore del libro 'I 4 pilastri dell'indipendenza finanziaria'. "Quando arriviamo alla cassa, allo scaffale o al bottone 'acquista ora' degli e-commerce, stiamo già reagendo all'emotività, specialmente se ci si riduce agli ultimi giorni. Il budget serve a spostare le decisioni prima, quando siamo lucidi. Ma si può rimediare anche per le spese dell'ultimo momento". Il Natale, infatti, è uno dei periodi in cui le difese emotive si abbassano di più. Tra regali last minute, inviti improvvisi e l'idea di "tanto è Natale", il rischio è quello di trasformare la festa in giorni ricchi di ansia. E uno degli errori più comuni riguarda proprio la tredicesima, spesso vissuta come un extra senza regole. "La tredicesima non è denaro in più, è reddito a tutti gli effetti", sottolinea Casario. "Cambia solo il momento in cui arriva. Se entra nel conto senza un piano, verrà spesa senza un piano. Il budget serve a dare un ruolo a ogni euro prima che sia l'impulso a farlo al posto nostro". Costruire un budget, anche a ridosso delle feste, è più semplice di quanto si pensi. Il primo passo è una fotografia realistica delle entrate complessive di dicembre, includendo stipendio e tredicesima, e delle spese fisse non negoziabili come affitto o mutuo, bollette e rate. Solo dopo aver messo in sicurezza questa base è possibile capire quanto margine reale resta per le spese natalizie. "Il budget non dice 'non spendere', dice 'spendi entro questo limite'", chiarisce Casario. "Decidere in anticipo, anche solo di poche ore, quanto destinare a regali, cene, Capodanno o a un viaggio last minute permette di godersi le scelte senza sensi di colpa e senza sorprese a gennaio". Un esempio concreto: una famiglia che a dicembre ha 3.000 euro netti disponibili, al netto delle spese fisse, può decidere che 400 euro rappresentano il tetto massimo per il Natale, includendo anche gli ultimi regali o il cenone di Capodanno. Superare quella soglia non è una colpa, ma significa spostare il costo nel futuro, sotto forma di stress o debito. Un altro aspetto spesso sottovalutato è la separazione del denaro. Quando tutto resta sullo stesso conto, il cervello tende a percepirlo come interamente spendibile. Creare un 'contenitore', dedicato alle spese delle feste, un sottoconto, una carta prepagata o anche solo una cifra mentalmente separata, aiuta a mantenere il controllo, soprattutto negli ultimi giorni, quando le tentazioni aumentano. "Finisce il budget, finiscono le spese", spiega Casario, che coi suoi contenuti raggiunge più di 2.5 milioni di contatti ogni mese. "Non è una punizione, è una protezione. E vale anche per Capodanno e i viaggi last minute, che spesso vengono decisi sull'onda dell’entusiasmo e pagati a rate nei mesi successivi". Proprio il ricorso al credito è uno dei principali nemici della serenità post-feste. Carte di credito e pagamenti dilazionati trasformano una spesa emotiva in un problema futuro. Se una spesa non rientra nel budget disponibile, il messaggio non riguarda il valore del regalo o dell'esperienza, ma il rispetto del proprio equilibrio finanziario. Il budget, però, non serve solo a dire dei 'no'. Serve soprattutto a dire dei 'sì' senza rimorsi. Se una spesa è stata prevista e rientra nel piano, non va ripagata con ansia o sensi di colpa. È così che il budget diventa uno strumento di libertà, non di rinuncia. Gestire il Natale con consapevolezza può diventare anche un'occasione per costruire una buona abitudine. Rivedere le spese a gennaio, confrontarle con quanto pianificato e capire dove e perché si è sforato non serve a giudicarsi, ma a migliorare. Il valore del budget non è la perfezione, ma la consapevolezza. In un periodo in cui tutto invita a perdere il controllo, il budget resta uno dei pochi strumenti che permettono di scegliere. Non per vivere peggio le feste, ma per evitare che il loro costo ricada sui mesi successivi.
(Adnkronos) - “I giovani non chiedono un ascolto simbolico, ma di partecipare alle scelte. La co-programmazione è lo strumento che consente loro di incidere davvero sulle politiche che li riguardano”. Lo afferma Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Ets, ente capofila del progetto nazionale ‘Co-programmare con i giovani’, presentato nel meeting di rilevanza nazionale in corso a Salerno, dedicato al rapporto tra istituzioni, Terzo Settore e nuove generazioni. Piemonte richiama il Codice del Terzo Settore e in particolare l’articolo 55, che dal 2017 introduce la co-programmazione e la co-progettazione come modalità strutturali di collaborazione tra enti del Terzo Settore e Pubblica Amministrazione. “È un’occasione unica – spiega – per lavorare al fianco delle istituzioni. La nostra è anche una sfida, forse una provocazione, perché la co-programmazione con i giovani non è formalmente prevista dalla legge. Ma noi vogliamo dare loro voce, attraverso il Terzo Settore, nei processi decisionali della Pubblica Amministrazione”. Il progetto prevede un percorso partecipativo diretto che coinvolgerà l’intero territorio nazionale nel corso del 2026. Ogni tappa interesserà due regioni e vedrà giovani amministratori, enti del Terzo Settore e rappresentanti istituzionali dialogare alla pari per individuare i bisogni reali delle nuove generazioni nei diversi contesti territoriali. “Dalle proposte che emergeranno – sottolinea Piemonte – lavoreremo per individuare un fil rouge nazionale, capace di unire le istanze dei territori in un unico programma da sottoporre al Governo, non solo in termini di risorse, ma soprattutto di idee”. Secondo il presidente di Moby Dick Ets, le politiche giovanili hanno assunto negli ultimi anni una centralità crescente, emancipandosi progressivamente dalla più ampia area delle politiche sociali. “Lavorare sulle politiche giovanili – osserva – significa lavorare sull’impatto generazionale. Le politiche si fanno per le persone che saranno cittadini domani e che lo saranno per molti anni. È naturale che questo tema diventi centrale nell’agenda pubblica”. In questo quadro, Piemonte evidenzia l’evoluzione del ruolo degli assessorati alle politiche giovanili. “Fino a qualche anno fa era impensabile avere deleghe dedicate. Oggi non solo esistono, ma si sta iniziando a immaginare assessorati più forti e centrali, capaci di fare da anello di congiunzione tra le diverse deleghe, coordinando l’azione amministrativa e rafforzando l’impatto delle politiche sui territori”. “Il Terzo Settore – conclude – ha una responsabilità precisa: fare da ponte tra istituzioni e giovani, trasformando i bisogni reali in politiche condivise, efficaci e durature. Solo così la partecipazione smette di essere retorica e diventa sostanza”.
(Adnkronos) - Al via una nuova era per la moda circolare con il riciclo dei capi in fibre miste. Radici InNova, la divisione di RadiciGroup dedicata alle attività di ricerca&innovazione, ha sviluppato un innovativo processo di riciclo basato su una tecnologia di dissoluzione selettiva in grado di trattare i rifiuti tessili misti - provenienti, ad esempio, da costumi da bagno, collant e pantacollant - e recuperare da essi le fibre di nylon e di fibra Lycra, rendendole poi disponibili per la realizzazione di nuovi capi di abbigliamento. La collaborazione con The Lycra Company e Triumph ha consentito di validare il processo utilizzando le fibre recuperate per la realizzazione di un coordinato intimo 100% riciclato. “Grazie a questo progetto, il tema del riciclo nel settore tessile entra in una nuova dimensione, dimostrando per la prima volta che è possibile recuperare fibre tessili da tessuti misti e riutilizzarle per la produzione di nuovi capi di abbigliamento. Si tratta di un’innovazione senza precedenti, che apre rivoluzionari scenari di sviluppo per l’industria tessile. Come RadiciGroup, siamo orgogliosi di aver ideato ed essere riusciti a raggiungere, insieme ai nostri partner, questo importante traguardo e siamo pronti a intraprendere i prossimi passi”, dichiara Stefano Alini, Ceo di Radici InNova. “Questo progetto innovativo mette in evidenza il ruolo che l’elastan può avere nel contribuire a far progredire la circolarità nell’industria dell’abbigliamento. Lavorando a stretto contatto con Radici InNova e Triumph, The Lycra Company ha dimostrato che le fibre di Lycra possono mantenere le loro prestazioni di elasticità e di capacità di recupero della forma originaria che le hanno rese note a livello mondiale, fornendo comfort, vestibilità e libertà di movimento, pur essendo reintegrate nel ciclo di filatura", commenta Nicholas Kurland, Product Development Director, Advanced Concepts di The LycraCompany. Il progetto ha inizio quattro anni fa, quando Radici InNova avvia lo studio di un processo per la dissoluzione e la separazione delle fibre tessili miste. Dopo la messa a punto iniziale del processo, i successivi test consentono di recuperare campioni di fibra Lycra da tessuti contenenti più materiali, campioni che vengono poi inviati a The Lycra Company per verificarne la riciclabilità. Si passa poi al caso concreto per dimostrare la fattibilità: Triumph mette a disposizione il proprio surplus di produzione, tessuto contenente il 16% di fibra Lycra. Da questo materiale, Radici InNova riesce a recuperare la fibra Lycra e il nylon. La fibra Lycra viene quindi rifilata da The Lycra Company, mentre RadiciGroup lavora il nylon riciclato trasformandolo in nuovo filato Renycle. Con questi filati riciclati (fibra Lycra e Renycle) viene realizzato un tessuto nero di 60 metri che Triumph utilizza per produrre un coordinato intimo - reggiseno e slip - dimostrando concretamente la possibilità di chiudere il ciclo di recupero (close loop): da scarto tessile a nuovo capo. Il risultato ad oggi raggiunto da Radici InNova, The Lycra Company e Triumph è da considerarsi come un prototipo (concept garment), pensato per dimostrare la fattibilità tecnica del riciclo di tessuti misti, in grado di porre le basi per sviluppare una sua successiva industrializzazione. “Pur essendo ancora nelle sue fasi iniziali, Triumph è orgogliosa di contribuire a questa iniziativa pionieristica e di esplorare il potenziale di questa innovativa tecnologia di riciclo per future applicazioni. Il nostro prossimo passo si concentrerà sulla creazione di una capsule collection, lavorando al contempo su soluzioni in grado di garantire l'identificazione del prodotto, la sua tracciabilità e i sistemi di circolarità, per far sì che i capi rimangano in uso il più a lungo possibile e, una volta giunti a fine vita, possano essere riciclati nel modo più appropriato. In Triumph, ci impegniamo a promuovere i principi di innovazione e collaborazione in materia di sostenibilità. Far parte di questo progetto rafforza la nostra convinzione che la circolarità dei capi di abbigliamento composti da fibre tessili miste sia possibile e siamo orgogliosi di contribuire a trasformare questa visione in realtà", dichiara Vera Galarza, Global Head of Sustainability Triumph.