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(Adnkronos) - "Putin rifiuterà la tregua ma ha paura di dire no direttamente a Trump". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky boccia senza appello le parole con cui Vladimir Putin ha aperto, in teoria, alla tregua di un mese nella guerra. Il presidente russo appoggia la proposta americana di cessate il fuoco ma pone una serie di condizioni. Per Zelensky, si tratta di un modo per far naufragare la possibilità di fermare la guerra. "Tutti abbiamo sentito dalla Russia parole molto prevedibili di Putin, che prova a manipolare" la verità "rispondendo alle domande sul cessate il fuoco. In realtà sta preparando un rifiuto. Putin, ovviamente, ha paura di dire direttamente al presidente Trump che vuole continuare questa guerra e che vuole uccidere gli ucraini", dice il numero 1 di Kiev, convinto che la Russia abbia una strategia in atto. "A Mosca, stanno portando avanti un'idea di cessate il fuoco con tali precondizioni che nulla funzionerà affatto o che non funzionerà a lungo. Putin lo fa spesso: non dice 'no' direttamente, ma lo fa in un modo tale da ritardare ogni cosa e rendere impossibili le decisioni normali. Crediamo che tutto questo sia ora l'ennesima manipolazione russa", dice Zelensky. L'Ucraina, evidenzia il presidente, ha detto sì agli Usa: "C'era una proposta americana per la tregua incondizionata in cielo, in mare e sul terreno. L'Ucraina ha accettato questa proposta. Abbiamo sentito da parte americana che c'è disponibilità immediata a organizzare controlli e verifiche: questo è possibile con le risorse americane e europee. L'Ucraina è pronta a lavorare il più rapidamente possibile, nel modo più costruttivo possibile. Ne abbiamo parlato con i rappresentanti americani, i nostri partner europei lo sanno, tutti i nostri partner nel mondo", aggiunge. "Non stiamo ponendo condizioni che complichino la situazione. Questo è ciò che sta facendo la Russia. Come abbiamo sempre detto, la Russia è l'unica parte in causa che ritarderà tutto e non sarà costruttiva. La Russia ha bisogno della guerra, Putin ha rubato anni di pace e continua questa guerra, giorno dopo giorno. Ora dobbiamo fare pressione su di lui. Dobbiamo imporre sanzioni che siano utili. Continueremo a lavorare con i nostri partner americani, con i nostri partner europei, con chiunque nel mondo voglia la pace, per costringere la Russia a porre fine alla guerra", conclude il presidente ucraino.
(Adnkronos) - Il ciclo 'Career connections' di UniMarconi ha visto ieri un appuntamento dedicato a esplorare le opportunità e le strategie professionali di una realtà d’eccellenza: Kpmg. Career connections, organizzato da UniMarconi in collaborazione con aziende leader, è un programma che propone eventi bimestrali dedicati alle tendenze del mercato, alla formazione su competenze specifiche e al networking professionale. L'evento ha appunto visto come protagonista kpmg, leader mondiale nella consulenza e nell’analisi forense, per vedere come stia rivoluzionando il modo di affrontare le sfide del mercato del lavoro. Hanno partecipato Tommaso Saso, direttore marketing e relazioni esterne UniMarconi, Daniele Ianniello, associate partner Kpmg forensic services, e Leonardo Primangeli, studente di economia UniMarconi. "Con il progetto 'Career connections' - ha spiegato Tommaso Saso, direttore marketing e relazioni esterne UniMarconi - l'Università degli studi Guglielmo Marconi crea un ponte strategico tra il mondo accademico e il mondo professionale. Una delle missioni della nostra università è dare agli studenti una solida conoscenza tecnica ma anche creare la possibilità di una visione strategica e relazionale". "Il nostro obiettivo - ha sottolineato Daniele Ianniello, associate partner Kpmg forensic services- è presentare agli studenti i servizi di Kpmg, in particolare il settore del Forensic, una boutique che si occupa di prevenire, identificare e rispondere ai rischi di frode". "Questi incontri - ha commentato lo studente Leonardo Primangeli, studente di economia UniMarconi - sono fondamentali per lo studente, sono una grande opportunità, perché permettono di entrare in contatto con esperti di una delle big four nel campo della consulenza, un'esperienza che molti di noi considerano un traguardo".
(Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro. “Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”. Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo. A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc. La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti. Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.