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(Adnkronos) - Dallo psicologo in azienda e all'università ai porti. Dagli allevamenti di galline senza gabbia ai cammini religiosi. Anche quest'anno la manovra contiene un potpourri di misure minori con tanto di nuovi fondi. Arriva il fondo per il benessere psicologico istituito presso il ministero del Lavoro con una dotazione di 1 milione di euro nel 2026 e di pari importo nel 2027 per incentivare le aziende a rafforzare o introdurre sistemi di aiuto psicologico per i dipendenti e di implementare gli sportelli di sostegno agli studenti nelle università. Arriva al Mit il fondo per sostenere la mobilità delle persone disabili con dotazione di 1 milione di euro all'anno nel 2026 e pari importo nel 2027. Nasce il nuovo fondo al ministero per l'Agricoltura per la conversione verso metodi di allevamento 'cage-free' senza gabbia, per favorire la sostenibilità e benessere animale. La dotazione è pari a 500mila euro nel 2026 e 1 milione di euro nel 2027. Si istituisce un fondo per sostenere le spese di mobilità per i genitori di bambini malati con una dotazione di 0,5 milioni di euro per il 2026 e 2027 (1 milione nel biennio). Fondo da 2 milioni di euro per il 2026 e 2027 per il programma per la prevenzione e gestione dell'obesità in adolescenza. Istituzione di un fondo per la prevenzione e informazione sulla celiachia con dotazione di 1 milione di euro per ciascun anno dal 2026 al 2028. Esonero dal pagamento dell'Imu le scuole paritarie che erogano i loro servizi alle famiglie richiedendo una retta inferiore al costo medio studente. Rateizzazione in 10 anni per il pagamento delle multe per le quote latte per le aziende agricole in difficoltà. Contributo di 30.000 euro per l'Associazione 'Vie e Cammini di San Francesco'. Riconoscimento di 'Destinazione turistica di qualità' per comuni con popolazione fino a 30.000. Spesa di 500.000 euro per la promozione delle destinazioni turistiche di qualità. Spesa da 500mila euro nel 2027 per lo sviluppo dei poli museali innovativi, destinati equamente ai progetti 'Grande Maxxi' e 'Maxxi Med' del museo di arte contemporanea Maxxi di Roma. Per il triennio 2026-28 l'Ente Parco Gran Paradiso è autorizzato ad assumere a tempo pieno e indeterminato, anche con scorrimento delle graduatorie, cinque unità di personale amministrativo e tecnico (4 funzionari e un assistente) e un assistente della sorveglianza, corrispondenti alle cessazioni del personale di ruolo nel 2025. Si autorizza una spesa di 300mila euro per comuni con più di 80.000 abitanti da destinare ad eventi per il contrato all'antisemitismo e la promozione di valori di pace e interculturalità. Il ddl prevede un contributo da 100mila euro per il 2026 e 2027 per l'Associazione degli editori indipendenti (Adei) per progetti di educazione alla lettura nelle aree svantaggiate. Il disegno di legge introduce l'obbligo di iscrizione al Registro elettronico nazionale per enti e imprese che trattano rifiuti. Esclusioni per consorzi e produttori di rifiuti specifici. Contributo di 300.000 euro per il 2026 e 2027 all'Istituto Superiore di Sanità per garantire l'attività del progetto epidemiologico Sentieri per monitorare lo stato di salute delle popolazioni residenti vicino a siti industriali contaminati. Il testo propone l'istituzione di zone franche doganali nel Basso Lazio e proposte di perimetrazione da parte dell'Autorità di sistema portuale e della Regione Lazio per incentivare l'occupazione e il recupero delle potenzialità economiche. Indennità per lavoratori in crisi industriali complesse in Sicilia. Contributo per lavoratori che hanno presentato richiesta di indennità nel 2020. Oneri stimati di 1.332.000 euro per l'anno 2026. Estensione della scadenza per le disposizioni sulla genetica agraria al 31 dicembre 2026. Incremento di 1 milione di euro per il contributo previsto nel 2026. Riservatezza delle informazioni sui siti di emissione per autorizzazioni. Interventi di revisione su aree di demanio civico previa sdemanializzazione, con ricorso alle migliori tecnologie disponibili senza incremento di consumo di suolo. Contributo di 35 milioni di euro per il 2026-28 per la produzione di acciaio inossidabile a bassa impronta di carbonio. Si fissano soglie di riferimento per l'uso di energia elettrica nella produzione. Contributo di 100.000 euro per l'anno 2026 per l'Agenzia Industrie Difesa. Promozione di attività di ricerca e sviluppo in tecnologie emergenti. La manovra stanzia 1 milione di euro per il 2026 e 2027 per la custodia di animali coinvolti in combattimenti. Stanziamento di 100mila euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027 per l'associazione Alpenverein Südtirol per attività di soccorso alpino e per il sostegno a formazione e manutenzione della rete escursionistica. Spesa di 200mila euro per il Comune di Trento per progetti sportivi con l'obiettivo di integrazione dei gruppi a rischio di emarginazione.
(Adnkronos) - Il costo dell'abbonamento in palestra rappresenta oggi il principale ostacolo per milioni di italiani che vorrebbero mantenersi in forma. Con il 53% degli utenti che indica il prezzo come fattore decisivo nella scelta del centro fitness e un mercato da 3,1 miliardi di euro che conta oltre 5 milioni di iscritti, il settore sta vivendo una trasformazione radicale. La risposta a questa sfida economica arriva dal franchising, che oggi serve il 22% degli sportivi italiani offrendo tariffe percepite come migliori dal 67% degli utenti rispetto ai centri indipendenti. A evidenziarlo una ricerca di Nomisma spa per Reting, che rivela un profilo molto specifico dell'utente tipo del franchising: giovani tra i 18 e i 35 anni (35%), residenti nel Nord-Ovest (44%), single (37%) e prevalentemente uomini (33%). Questo target cerca convenienza economica ma anche flessibilità oraria, con il 54% degli utenti che valuta superiori gli orari di apertura delle catene rispetto ai centri tradizionali. La crescita del franchising nel fitness non è un fenomeno isolato. Nel 2024, il settore ha registrato un aumento del giro d'affari del 9,9%, raggiungendo i 34 miliardi di euro complessivi in Italia. Nel solo 2023, il numero di punti vendita in franchising è aumentato del 7,6%, contribuendo all'1,8% del Pil nazionale. Questi numeri riflettono un cambiamento strutturale nel modo in cui gli italiani approcciano l'attività fisica. 'Il franchising nel fitness - spiega Enrico Tosco, esperto del settore e Ceo di Reting - sta rispondendo a un'esigenza reale del mercato. Non si tratta solo di prezzi più bassi, ma di un modello di business completamente diverso che punta su efficienza, standardizzazione e tecnologia per abbattere i costi operativi". Il paradosso del settore emerge quando si analizzano i fattori di fidelizzazione. Mentre il prezzo attira i clienti, è l'ambiente motivante e positivo a trattenerli, come dichiarato dal 46% degli iscritti. "La sfida per il franchising è mantenere un equilibrio tra efficienza economica e qualità dell'esperienza. I dati mostrano che il 37% degli utenti resta fedele grazie a programmi personalizzati, un aspetto su cui i centri indipendenti hanno tradizionalmente un vantaggio", osserva Tosco. Il contesto europeo conferma la vitalità del settore. I ricavi totali del mercato del fitness in Europa sono aumentati del 14% nel 2023, raggiungendo 31,8 miliardi di euro e superando i livelli pre-pandemia del 2019. In questo scenario, le quote associative rappresentano il 52,53% della quota di mercato dei centri fitness, evidenziando un modello basato sugli abbonamenti ricorrenti che favorisce le economie di scala tipiche del franchising. La tecnologia sta giocando un ruolo cruciale in questa trasformazione. Il settore del fitness digitale ha raggiunto un fatturato globale di 59 miliardi di dollari nel 2024, con una previsione di crescita del 7% fino al 2029. In Italia, quasi 10 milioni di persone hanno utilizzato almeno un'app per salute e benessere, con il 38% che si concentra su fitness e yoga. "L'integrazione tra fisico e digitale è il futuro del settore. Le catene in franchising hanno maggiori risorse per investire in tecnologia e questo rappresenta un vantaggio competitivo significativo", afferma Tosco. Il processo decisionale degli italiani nella scelta della palestra sta evolvendo. Mentre il passaparola rimane fondamentale per il 43% degli utenti, il 25% usa internet per confrontare le opzioni e uno su quattro è influenzato dalle recensioni online. Questo shift digitale favorisce le catene organizzate che possono investire in marketing e presenza online. La percezione del valore offerto dal franchising è particolarmente forte su aspetti specifici. Oltre ai prezzi, il 48% degli utenti valuta superiore la qualità e varietà dell'attrezzatura nelle catene. Tuttavia, su aspetti come la pulizia e la qualità dei corsi, molti utenti non vedono differenze significative o preferiscono ancora i centri indipendenti. "Il mercato si sta polarizzando. Da un lato abbiamo le grandi catene che puntano su volumi, prezzi competitivi e tecnologia. Dall'altro, i centri indipendenti che devono differenziarsi attraverso la personalizzazione e l'esperienza boutique. Entrambi i modelli hanno spazio per crescere in un mercato che vede 8 italiani su 10 praticare qualche forma di attività fisica", conclude Tosco. Le prospettive future indicano una continua espansione del franchising, trainata da diversi fattori. La crescente attenzione al benessere, con l'84% degli utenti che si allena per 'sentirsi in forma', garantisce una domanda sostenuta. L'evoluzione demografica, con giovani sempre più attenti al rapporto qualità-prezzo, favorisce modelli efficienti. Infine, l'integrazione con il digitale apre nuove opportunità di servizio e fidelizzazione. Il settore del fitness italiano si trova, quindi, a un punto di svolta. Con 7.500 centri attivi e un mercato in crescita, la competizione tra modelli di business diversi sta ridefinendo l'offerta. Per i consumatori, questo si traduce in maggiori opzioni e prezzi più competitivi. Per gli operatori, la sfida è bilanciare efficienza economica e qualità del servizio in un mercato sempre più esigente e informato.
(Adnkronos) - “Come accade per tutti i materiali, anche la plastica sta affrontando una necessaria metamorfosi. Non c’è infatti alcun materiale che oggi possa ignorare la necessità di ridurre il suo impatto” sull’ecosistema. Per raggiungere questo obiettivo disponiamo di “due strategie fondamentali: la prima è la circolarità, la seconda è la capacità di avere un progetto per il fine vita della materia. In questo contesto, il design ha un ruolo molto importante perché può accompagnare i prodotti anche nella relazione con l'utilizzatore” e promuovere “questa operazione”. Con queste parole Frida Doveil, curatrice della mostra Oltreplastica, è intervenuta in occasione dell’evento inaugurale dell’esposizione, realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, e con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. L’esposizione nasce per rendere evidenti tutte le possibilità che il design ha oggi a disposizione per compiere scelte responsabili quando utilizza la plastica. “La mostra si occupa verticalmente del tema della plastica. Questo materiale è infatti stato un alleato potentissimo dell'innovazione nel secolo scorso, da alcuni chiamato proprio ‘il secolo della plastica’ - aggiunge la curatrice, spiegando come l’arrivo del composto di sintesi “ha spinto verso il miglioramento delle performance anche di altri materiali. Oggi però, accanto alla performance funzionale, dobbiamo guardare anche alla performance ambientale. La plastica sta facendo questa operazione, ma forse è meno visibile rispetto ad altri materiali, anche perchè si tende a pensare che la plastica vada sostituita. Invece, a dover essere sostituita è l’idea che abbiamo di questo materiale. La mostra, con il neologismo ‘Oltreplastica’, vuole suggerire l'idea di questo cambio culturale: dobbiamo vedere la plastica per quello che è già diventata e per l'opportunità che ci dà di fare plastica in una maniera sostenibile e consapevole”. L’esposizione ha un ruolo importante anche nel promuovere una riflessione sul tema della sostituzione dei materiali: “Ogni nuovo materiale entra in campo imitandone un altro - conclude - presentandosi come una proposta migliore o in sostituzione di un materiale precedente. Qui, ad Oltreplastica, vogliamo invece guardare ai materiali in un'ottica diversa, ossia concentrandoci su ciò che ci può aiutare a usare quello che è plastico in una maniera alternativa. Collaborano dunque, in questo universo, anche forme della materia che non hanno a che fare con i polimeri - magari originate dal legno o dai batteri o, ancora, dai funghi - le cui prestazioni però sono simili a quelle dei polimeri. Questo è molto interessante”.