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(Adnkronos) - Un messaggio pubblico e uno privato per Barbara D'Urso. Il mittente è Pasquale La Rocca, maestro della concorrente più 'osservata' a Ballando con le stelle. Le esibizioni della coppia sono costantemente motivo di discussione nello show condotto da Milly Carlucci su Raiuno. Anche nella puntata del 15 novembre, la prova del duo è stata giudicata con pareri discordanti. C'è chi ha apprezzato il samba 'flamencato' e chi considera quasi 'cervellotiche' le coreografie ideate dal maestro. Oggi, a mente fredda, La Rocca si esprime su Instagram: "Barbara, sono immensamente orgoglioso di te. Questa è una piccola celebrazione dei nostri due mesi e mezzo insieme: di lavoro intenso, di risate, di momenti di confronto anche acceso, ma soprattutto di risultati concreti e bellissimi", rivolgendosi a Barbara D'Urso. "Quando riguardo tutte le nostre esibizioni, una dopo l'altra, sento una grande soddisfazione per ciò che abbiamo costruito insieme. Ogni prova, ogni correzione, ogni dettaglio ci ha portato fin qui. Stamattina mi sono svegliato con un grande sorriso, con un senso di fierezza e gratitudine. Ho pensato a quanto la vita sappia essere imprevedbile e interessante, soprattutto quando ci mette sulla strada persone con cui si possono creare cose belle. Grazie per il lavoro, l'impegno e l'energia che hai messo in ogni passo. Sono davvero fiero di noi", aggiunge il ballerino. Il post pubblicato sui social arriva a poche ore dall'messaggio che La Rocca ha rivolto direttamente alla sua partner in studio, dopo il verdetto espresso dalla giuria. "Continua a fidarti di me", ha detto il ballerino alla concorrente. I microfoni hanno captato le parole di La Rocca e la risposta di Barbara D'Urso: "Continuo a fidarmi di te, sempre".
(Adnkronos) - Si è tenuta presso la Sala Convegni del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), la cerimonia di premiazione della quinta edizione del premio Tesi di laurea 'Ingenio al femminile', l’iniziativa del Consiglio nazionale degli ingegneri, organizzata in collaborazione con Cesop HR Consulting Company, azienda che mira a valorizzare il talento e la professionalità delle donne ingegnere in Italia. Tra le novità dell’edizione 2025, la partecipazione di ragazze provenienti da 31 atenei diversi, sui 54 che in Italia offrono almeno un corso di laurea in ingegneria. E’ risultato coinvolto, dunque, il 57% di quelle che una volta erano le facoltà di ingegneria italiane. Le classi di laurea di provenienza (fra triennali e magistrali) sono state in tutto 19. La parte del leone l’hanno fatta i corsi di ingegneria biomedica, che registrano circa il 30% delle partecipanti al bando 2025, e di ingegneria informatica con circa il 25% delle partecipanti, seguiti a ruota da tutte le classi di laurea generalmente ascrivibili al settore industriale (meccanica, chimica, automazione e così via) che sommano il 20%. La quota restante se la dividono i corsi del settore civile-ambientale e gli altri corsi di laurea del settore dell’informazione (gestionale, elettronica-telecomunicazioni etc.). Le partecipanti, infine, provengono da 46 diverse province italiane. La cerimonia, moderata da Guido Razzano (Consiglio nazionale degli ingegneri), è stata introdotta dai saluti istituzionali di Emilio Fortunato Campana (direttore del Dipartimento Ict e tecnologie per l’energia e i trasporti del Cnr) e del presidente del Cni Angelo Domenico Perrini. Campana ha sottolineato come il Cnr sia molto avanti in tema di parità di genere, anche se ancora resta molto da fare per quanto riguarda le posizioni apicali. Perrini si è espresso così: "Questo premio è diventato ormai una piacevole consuetudine per il Consiglio nazionale. Il mondo dell’ingegneria è profondamente cambiato: questo premio e il progetto ‘Ingenio al femminile’ ne sono la testimonianza. Servono ancora molti passi in avanti, soprattutto nel mondo del lavoro, in particolare nella direzione del superamento del salary gap. Ma il mondo femminile ormai riempie l’ingegneria italiana". E’ stata poi la volta di Ippolita Chiarolini, consigliera del Cni con delega al progetto 'Ingenio al femminile'. "Secondo il World economic forum - ha detto - servono ancora molti anni, oltre cento, per raggiungere una parità di genere. Quindi c’è ancora molto lavoro da fare. Sempre secondo il Wef, il 58% delle aziende considera la promozione del talento femminile come fattore strategico. Uno dei concetti chiave per le aziende è l’innovazione e questa non può fare a meno della componente femminile, fondamentale per creare valore. L’ingegneria al femminile, dunque, consente di avere un vantaggio competitivo; è una scelta strategica vincente e un'opportunità da cogliere per progettare il potenziale inclusivo dell’Ia. Il talento e la creazione di valore deve essere un’unica potente missione". Il tema centrale di questa edizione 2025 è stato 'Intelligenza artificiale per le nuove sfide del 2050'. Il focus ha evidenziato l'importanza del ruolo femminile nello sviluppo di tecnologie all'avanguardia e nella riduzione del gender gap in ambito Stem in linea con l'Obiettivo 5 dell'Agenda Onu 2030 sulla parità di genere. L'edizione di quest’anno ha confermato cinque categorie di premio, ciascuna con un riconoscimento in denaro di 1.500 euro. I premi assegnati sono stati i seguenti. Premio Ingegneria civile e ambientale: Sarah Olimpia Sardone (Università di Bologna) per uno studio della Torre Garisenda di Bologna che usa un modello predittivo con l’ausilio dell’Ia. Premio Ingegneria industriale: Eloisa Mazzocco (Università di Modena e Reggio Emilia) per una tesi su frameworks di reinforcement learning basati su Ia per i sistemi multi-drone. Premio Ingegneria dell’informazione: Sara Zoccheddu (Politecnico di Milano) che ha studiato la metodologia casual discovery che identifica le relazioni causa-effetto a partire dall’analisi dei dati. Premio Giulia Cecchettin per l’Ingegneria biomedica a Irene Iele (Università Campus Biomedico di Roma) per una tesi sullo sviluppo di un framework che garantisca affidabilità ed equità dei modelli di Ia. Premio Tesi di dottorato: Giulia Saccomano (Università di Trieste) per una tesi sulla tecnica XVH che consente osservazioni tridimensionali ad alta risoluzione. Menzione d’onore: Carmen Penepinto Zayati (Università di Pisa) per uno studio sulle cellule staminali e la loro reazione agli stimoli esterni. Ha chiuso la cerimonia Remo Giulio Vaudano, vicepresidente vicario del Cni: "Andiamo verso una società 5.0, quella dell’umanesimo tecnologico. In questo mondo le donne ingegnere avranno un ruolo determinante per la forza e le capacità che esprimono". Nel 2024 la componente femminile tra gli ingegneri arriva a costituire il 31,5% dei laureati (di primo e secondo livello), quota massima mai raggiunta, laddove 15 anni fa era inferiore al 25%. Per alcuni corsi di laurea magistrale, la presenza femminile si rivela così consistente da formare addirittura la maggioranza assoluta dei laureati, come nel caso dei laureati in Ingegneria biomedica e in Architettura e ingegneria edile- architettura dove arrivano a costituire oltre il 60% dei laureati. Emerge dai dati resi noti dal Centro studi del Cni, Consiglio nazionale ingegneri. Valori decisamente consistenti si rilevano anche tra i laureati in Ingegneria chimica (46%), Ingegneria dei sistemi edilizi (45,9%) e Ingegneria per l’ambiente ed il territorio (43,5%). Non sembrano, al contrario, riscuotere particolare successo i corsi in Ingegneria meccanica, Ingegneria elettronica e Ingegneria elettrica, considerato che tra i laureati di queste classi la componente femminile non va oltre il 16,8% (14% tra i laureati in Ingegneria meccanica). Volgendo lo sguardo sull’universo delle laureate di primo livello, sebbene la maggioranza abbia seguito un corso di laurea in Ingegneria industriale (52,7% delle laureate) e oltre un terzo (34,3%) abbia conseguito un titolo di laurea in Ingegneria dell’informazione, la presenza femminile risulta particolarmente nutrita nel settore civile ed ambientale, in particolar modo nella classe di laurea Scienze e tecniche dell’edilizia dove costituiscono oltre il 40% dei laureati.
(Adnkronos) - A2a estende l’orizzonte territoriale del Piano Strategico oltre i confini nazionali, puntando a una maggiore diversificazione geografica. Nell'aggiornamento del piano strategico al 2035 si prevede l'espansione in nuovi Paesi selezionati in base al potenziale di mercato e a criteri di rendimento e velocità di sviluppo, per ridurre il rischio di esecuzione e massimizzare il ritorno. ''Le iniziative di espansione -si sottolinea-saranno selezionate come alternative a progetti in Italia e a parità di investimento. I progetti saranno focalizzati sui settori chiave delle filiere Waste-to-Energy e Power, sfruttando le competenze distintive di A2A nel recupero di energia da rifiuti e nella generazione e valutando l’integrazione delle attività a monte e a valle. Questo approccio multi-filiera permetterà un percorso di crescita sostenibile all’interno dei Paesi selezionati. La strategia del Gruppo si basa su un modello di "anchoring platform", con un’internazionalizzazione che avverrà attraverso acquisizioni o partnership nelle filiere prioritizzate, seguita da uno sviluppo organico a step successivi per consolidare la presenza nel medio-lungo termine''.