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(Adnkronos) - Dopo l'approvazione da parte del gabinetto di sicurezza israeliano del piano del governo del premier Benjamin Netanyahu per l'occupazione della Striscia di Gaza, è il giorno della riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza. Appuntamento fissato alle ore 10, come riporta il calendario ufficiale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Intanto il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha messo in guardia Israele sul rischio di "una pericolosa escalation" che "rischia di peggiorare le conseguenze già catastrofiche per milioni di palestinesi". "Il Segretario Generale è seriamente allarmato dalla decisione del governo israeliano di 'prendere il controllo di Gaza City'. Questa decisione segna una pericolosa escalation e rischia di aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni di palestinesi", ha dichiarato il suo portavoce in una nota. Sempre nella giornata di oggi, si terrà anche la riunione straordinaria della Lega Araba sul tema. A riferirne è l'agenzia palestinese Wafa. Si tratterà - secondo quanto reso noto dal rappresentante permanente palestinese, Muhannad Al-Aklouk, citato dall'agenzia - di una riunione del Consiglio della Lega Araba a livello di rappresentanti permanenti su richiesta dei palestinesi. Intanto continua ad aumentare l'ondata di condanne internazionali alla decisione di Israele di lanciare un'ulteriore azione militare su larga scala sulla striscia di Gaza, piano che prevede di procedere al disarmo di Hamas con la liberazione dei circa 50 ostaggi ancora prigionieri. In particolare i ministri degli Esteri di Italia, Australia, Germania, Nuova Zelanda e Regno Unito hanno respinto "con forza" la decisione del Gabinetto di Sicurezza israeliano dell’8 agosto scorso perché aggraverebbe "la catastrofica situazione umanitaria, metterà in pericolo la vita degli ostaggi e aumenterà il rischio di un esodo di massa dei civili". I piani in questo senso "rischiano di violare il diritto internazionale umanitario. Qualsiasi tentativo di annessione o espansione degli insediamenti viola il diritto internazionale", si legge nel testo della Dichiarazione. "Esortiamo le parti e la comunità internazionale a compiere ogni sforzo per porre finalmente termine a questo terribile conflitto ora, attraverso un cessate il fuoco immediato e permanente che consenta la fornitura di un’assistenza umanitaria massiccia, immediata e senza ostacoli, poiché a Gaza si sta verificando lo scenario peggiore, quello di una carestia. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi senza ulteriori ritardi o precondizioni e deve garantire che questi vengano trattati in modo umano e non siano soggetti a crudeltà e umiliazioni", spiegano i ministri di Australia, Germania, Italia, Nuova Zelanda e Regno Unito nella dichiarazione congiunta che hanno sottoscritto. "La situazione umanitaria a Gaza rimane catastrofica. Chiediamo al Governo israeliano - si legge ancora - di trovare con urgenza soluzioni per modificare il suo recente sistema di registrazione delle organizzazioni umanitarie internazionali, al fine di garantire che questi attori fondamentali per l’aiuto umanitario possano continuare il loro lavoro essenziale, in linea con i principi umanitari, per raggiungere i civili bisognosi a Gaza. La loro esclusione sarebbe un segnale grave". "Siamo uniti nel nostro impegno a favore dell’attuazione di una soluzione a due Stati negoziata, quale unico modo per garantire che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità. Una risoluzione politica basata su una soluzione negoziata a due Stati richiede la totale smilitarizzazione di Hamas e la sua completa esclusione da qualsiasi forma di governo nella Striscia di Gaza, dove l’Autorità Palestinese deve avere un ruolo centrale", conclude la Dichiarazione congiunta.Condanne al piano anche da 20 paesi arabi e musulmani, che parlano di una "pericolosa escalation". I paesi, tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia, hanno affermato che il piano costituisce "una evidente violazione del diritto internazionale e un tentativo di consolidare l'occupazione illegale e imporre il fatto compiuto in violazione della legittimità internazionale". Decine di migliaia di persone hanno intanto manifestato ieri a Tel Aviv, in quella che è stata rinominata 'Piazza degli Ostaggi' dall'attacco del 7 ottobre 2023, reclamando la cessazione delle ostilità a Gaza. I manifestanti hanno esposto striscioni e fotografie degli ostaggi ancora trattenuti nel territorio palestinese, sollecitando il governo ad assicurarne il rilascio. Nessuna cifra ufficiale sul numero di presenti, ma la partecipazione ha ampiamente superato quella di precedenti manifestazioni contro la guerra. Durante la protesta, Shahar Mor Zahiro, parente di un ostaggio ucciso, ha spiegato all'Afp che "ci rivolgiamo direttamente al primo ministro Benjamin Netanyahu: se invaderete parti di Gaza e gli ostaggi verranno uccisi, vi inseguiremo nelle piazze, duramte le campagne elettorali e in ogni tempo e luogo". Venerdì scorso, il gabinetto di sicurezza di Netanyahu ha approvato un'ampia operazione militare per la conquista di Gaza City, generando critiche interne. Nonostante le opposizioni e le voci di dissenso all'interno dell'establishment militare israeliano, Netanyahu ha tuttavia mantenuto la sua posizione. Il premier ha affrontato proteste ricorrenti durante i mesi di conflitto, con numerose manifestazioni che chiedevano al governo di negoziare una soluzione, in linea con precedenti tregue che hanno visto lo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi detenuti in Israele.
(Adnkronos) - "Gli ingegneri sono sempre a favore delle grandi opere e questa, che darà vita al ponte sospeso più lungo del mondo, è un capolavoro dal punto di vista tecnico, strutturale e architettonico. Finalmente sembrerebbe, e voglio usare il condizionale finché non sarà posta la prima pietra, che siamo arrivati alla parte esecutiva". Così il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni), Angelo Domenico Perrini, commenta con Adnkronos/Labitalia il via libera del Cipess al Ponte sullo Stretto di Messina. "E' un fatto molto importante, che sarà da sprone anche ad altri investimenti e interventi per il territorio, che porteranno a migliorare la condizione infrastrutturale di Sicilia e Calabria. Una grande opera è uno stimolo allo sviluppo territoriale e anche a quello turistico. Faccio sempre il paragone con la città spagnola di Bilbao, che, dopo la lungimirante realizzazione del Museo Guggenheim, è passata dall'essere semi-abbandonata al diventare meta più visitata del paese". Per quanto riguarda i tempi assicurati per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, secondo il presidente del Cni, "sono realistici". "In Italia sappiamo, dalla nostra esperienza, che si considerano sempre tempi doppi o tripli di quelli che in realtà servono per realizzare un'opera. In questo caso, eventuali ritardi potrebbero insorgere non già dalla realizzazione quanto dal trasporto dei materiali", avverte. "Sicuramente, poi, in corso d'opera - ammette - potranno venire fuori delle criticità, anche perché parliamo di un'opera altamente innovativa, ma tutte le valutazioni che si dovevano fare sono state fatte e ad altissimo livello. Ad esempio, sul problema del vento, sono state eseguite sperimentazioni di laboratorio con approccio scientifico rigoroso, simulando una forza anche doppia. Quindi, ci sono tutte le condizioni per realizzare il Ponte". Quanto all'impatto ambientale, dice Perrini, "sicuramente lo avrà, come tutte le opere, ma come del resto lo ha già l'attraversamento in mare dello Stretto; sarà più rilevante per il fronte siciliano, ma anche questo è stato abbondantemente considerato". Anche come Cni, annuncia, "dopo aver istituito un gruppo di lavoro dedicato al Ponte, ora ne organizzeremo un altro proprio in particolare sugli aspetti ambientali e urbanistici, in modo da dare un contributo come Consiglio nazionale degli ingegneri". "Un'opera ingegneristica straordinaria - ribadisce Perrini - di cui parliamo da 25 anni e i cui studi, nel frattempo, sono stati da riferimento per la costruzione del Ponte dei Dardanelli. A Messina, in più, ci sarà la parte ferroviaria: il trasporto su ferro è una novità per i ponti a campata unica, almeno in queste dimensioni". Il presidente del Cni, dunque, non ha dubbi: "Il Ponte sullo Stretto, che vedrà gli ingegneri italiani in prima fila, sarà un successo per l'ingegneria di tutto il mondo".
(Adnkronos) - Fire accoglie "favorevolmente il decreto di revisione del meccanismo dei Certificati bianchi da poco firmato dal Mase ed attualmente all’esame della Corte dei Conti. Le nuove regole introducono una maggiore flessibilità e semplificazioni sia per i proponenti che per la presentazione dei progetti, oltre a definire gli obblighi fino al 2030 in linea con le previsioni del Pniec". "Questo induce ad essere ottimisti circa la continuità della crescita del meccanismo in atto da qualche anno - osserva Fire - La conferma dei vari meccanismi di flessibilità, con riduzione progressiva dei titoli virtuali negli anni, consentirebbe comunque di affrontare eventuali periodi di carenza di Tee senza eccessivi traumi. La previsione di introdurre uno schema d'aste, che sarebbe stato utile per promuovere interventi non sufficientemente supportati dei certificati bianchi, è declassata a possibilità, ma comunque rimane e dunque lascia aperto uno spiraglio". In sintesi, "per quanto riteniamo che sarebbe possibile introdurre misure più spinte per ottenere di più da questo schema, riteniamo che sia stato fatto un passo avanti positivo e che ci sia spazio per ulteriori rafforzamenti nei prossimi anni, nell'interesse delle imprese, degli enti e del Paese. Come Fire continueremo a collaborare con le istituzioni di riferimento in quest'ottica".