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(Adnkronos) - Oggi, giovedì 7 agosto, è stata svelata la lista dei 30 giocatori in corsa per il Pallone d'Oro 2025. C'è grande attesa per conoscere i migliori calciatori della stagione, con una competizione ormai aperta a tutto dopo l'era del duopolio Messi-Ronaldo. L'anno scorso era stato Rodri il vincitore, mentre per questa edizione i nomi più quotati sono quelli di Lamine Yamal, stella del Barcellona, e soprattutto Ousmane Dembelé, vincitore di tutto con il Psg. Dal centrocampista del Napoli Scott McTominay al portiere del Psg e della Nazionale Gianluigi Donnarumma, ecco tutti i candidati al Pallone d'oro 2025. Ecco i 30 nomi in corsa per conquistare il Pallone d'oro 2025: Ousmane Dembelè (PSG e Francia), Gianluigi Donnarumma (Psg e Italia), Jude Bellingham (Real Madrid e Inghilterra), Cole Palmer (Chelsea e Inghilterra), Denzel Dumfries (Inter e Olanda), Serhou Guirassy (Borussia Dortmund e Guinea), Erling Haaland (Manchester City e Norvegia), Viktor Gyokeres (Sporting Lisbona/Arsenal e Svezia), Desirè Douè (Psg e Francia), Achraf Hakimi (Psg e Marocco), Harry Kane (Bayern Monaco e Inghilterra), Khvicha Kvaratskhelia (Napoli/Psg e Georgia), Robert Lewandowski (Barcellona e Polonia), Raphinha (Barcellona e Brasile), Declan Rice (Arsenal e Inghilterra), Fabian Ruiz (Psg e Spagna), Virgil Van Dijk (Liverpool e Olanda), Vinicius Jr (Real Madrid e Brasile), Mohamed Salah (Liverpool ed Egitto), Florian Wirtz (Bayer Leverkusen/Liverpool e Germania), Vitinha (Psg e Portogallo), Lamine Yamal (Barcellona e Spagna), Alexis Mac Allister (Liverpool e Argentina), Kylian Mbappè (Real Madrid e Francia), Scott McTominay (Napoli e Scozia), Nuno Mendes (Psg e Portogallo), Joao Neves (Psg e Portogallo), Michael Olise (Bayern Monaco e Francia), Lautaro Martinez (Inter e Argentina). Ecco la lista delle calciatrici in corsa per la conquista del Pallone d'oro femminile. Tra queste anche le azzurre Sofia Cantore e Cristiana Girelli, attaccante della Juve e capitana della Nazionale. Svelati poco fa i candidati al premio di miglior allenatore di squadre maschili. Oltre a Luis Enrique, tecnico del Psg, ci sono l'allenatore del Napoli Antonio Conte, Hansi Flick del Barcellona, Enzo Maresca del Chelsea e Arne Slot, che ha trascinato il suo Liverpool alla vittoria della Premier League. Ecco i candidati per il premio di miglior allenatore di squadre femminili: Sonia Bompastor, Arthur Elias, Justine Madugu, Renée Slegers e Sarina Wiegman. Annunciati i candidati per il Premio Yashin maschile. Chi sarà il miglior portiere del 2025? Tra i nomi Emiliano Martinez (Aston Villa), Gianluigi Donnarumma (Psg), Yann Sommer (Inter), Alisson (Liverpool), Courtois (Real Madrid), Lucas Chevalier (Lille), Yassine Bounou (Al Hilal), Jan Oblak (Atletico Madrid), David Raya (Arsenal) e Matz Sels (Nottingham Forest). Ecco le candidate al premio Yashin femminile, per il miglior portiere. Sono Ann-Katrin Berger (Gotham), Cata Coll (Barcellona), Hannah Hampton (Chelsea), Chiamaka Nnadozie (Brighton) e Daphne Van Domselaar (Arsenal). Svelati intanto i candidati del Trofeo Kopa, per il miglior Under 21. Oltre a Lamine Yamal, nella lista c'è anche lo juventino Kenan Yildiz. Tra i candidati anche l’ex Juve e Roma Dean Huijsen, ora al Real Madrid. E poi Pau Cubarsì (difensore del Barcellona), Ayyoub Bouaddi (centrocampista del Lille), Désiré Doué (attaccante del Psg), Estevao (attaccante del Chelsea), Myles Lewis-Skelly (centrocampista dell'Arsenal), Rodrigo Mora (centrocampista del Porto) e Joao Neves (centrocampista del Psg). Svelate intanto le candidate al premio come miglior calciatrice Under 21: sono Michelle Agyemang (attaccante dell'Arsenal), Linda Caicedo (attaccante del Real Madrid), Wieke Kaptein (centrocampista del Chelsea), Vicky Lopez (centrocampista del Barcellona) e Claudia Martinez Ovando (attaccante del Club Olimpia). .
(Adnkronos) - Un traguardo importante per Santa Tresa, un passo storico per la viticoltura siciliana: con la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo disciplinare Terre Siciliane Igt, torna finalmente tra le varietà ammesse anche l’Orisi, vitigno autoctono siciliano a lungo dimenticato e finora impossibile da indicare in etichetta. A riportarlo in vita è stata proprio la tenuta di Vittoria (Ragusa) guidata da Stefano Girelli, che da anni lavora per recuperare questo raro tesoro ampelografico. Fino ad ora l’Orisi, reimpiantato grazie a un progetto sperimentale della Regione Sicilia, non poteva essere nominato sulle bottiglie: il vino prodotto da Santa Tresa portava in etichetta solo una 'O', simbolo del suo nome “non scritto”. Con la modifica del disciplinare, l’Orisi può finalmente riprendersi la sua identità anche in etichetta, coronando un percorso che unisce ricerca e storia dell’enologia siciliana. Il vitigno Orisi, nato dall’incrocio spontaneo tra Sangiovese e Montonico Bianco, era sopravvissuto in pochissimi esemplari nei Nebrodi. Il suo recupero è iniziato nel 2003 grazie a un ambizioso piano regionale di valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani, che ha coinvolto il vivaio regionale Federico Paulsen di Marsala e l’azienda Santa Tresa. Nel vigneto sperimentale di Santa Tresa, che si estende su una superficie di circa 5.600 mq, con 2.830 piante, sono presenti 18 vitigni e circa 31 fenotipi diversi. Un bacino di biodiversità della vitivinicoltura siciliana, dove si studia l’interazione del sistema ecologico 'clima/pianta/terreno' dei diversi cloni dei principali vitigni siciliani, oltre che dei vitigni reliquia come l’Orisi, la loro resilienza per una viticoltura sostenibile. In questi anni, dalle 16 piante presenti nel campo sperimentale della tenuta, si è riusciti a ottenere 1.523 ceppi di Orisi, coltivati a spalliera in terreni franco sabbiosi, minerali, su uno strato di calcareniti compatte. "Oltre al dato tecnico, che consente l'utilizzo in etichetta del nome varietale, per noi di Santa Tresa significa anche il riconoscimento dell'impegno che nasce dal nostro campo sperimentale, dalla tecnica agronomica, passa dalle micro-vinificazioni e giunge, grazie alla cultura enologica, al riconoscimento normativo", commenta Stefano Girelli, alla guida di Santa Tresa con la sorella Marina. La vinificazione di 'O' di Santa Tresa segue un protocollo rigoroso: vendemmia manuale a settembre, refrigerazione, fermentazione in botti di rovere di Slavonia e un lungo affinamento sulle bucce fino alla vendemmia successiva, prima di un riposo in acciaio di 4-5 mesi. Santa Tresa, con i suoi 50 ettari di cui 39 coltivati a vite, continua così a essere un esempio virtuoso di viticoltura biologica, capace di coniugare tradizione, biodiversità e innovazione nel pieno rispetto della natura.
(Adnkronos) - Dopo due anni e mezzo di diminuzioni, tornano a crescere nel I semestre 2025 le emissioni di CO2 (+1,3%), nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari (gas +6%, petrolio -2%, generazione elettrica da rinnovabili -3%). Lo evidenzia l’Analisi Enea del sistema energetico nazionale che rileva, inoltre, prezzi di elettricità e gas tra i più elevati in Europa e un trend negativo per la transizione energetica (-25%) misurato dall’indice Ispred. In particolare, riguardo ai prezzi, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quello di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che cura l’aggiornamento trimestrale. Dall’analisi emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dal clima rigido del primo trimestre 2025, che ha spinto i consumi per il riscaldamento. Una situazione che rispecchia sostanzialmente il quadro europeo dove l’inverno rigido ha fatto salire il consumo di gas (+5%), mentre sono diminuite le rinnovabili (-3%), con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all'aumento della produzione francese. “Nel complesso i consumi energetici dell’area euro sono stimati stazionari e così le emissioni di CO2, un dato in chiaro contrasto con la traiettoria necessaria per il target 2030, che richiede un calo medio annuo di circa il 7%”, sottolinea Gracceva. A livello di settori, in Italia si rileva una contrazione dei consumi nei trasporti (-1%), concentrata nel primo trimestre, e un incremento nel civile (+3%), attribuibile principalmente all’aumento della domanda di gas per riscaldamento e alla maggiore domanda elettrica del settore terziario. Nel complesso, nel semestre la domanda elettrica nazionale risulta in lieve aumento (+0,4%), confermando la sostanziale stazionarietà del grado di elettrificazione dei consumi energetici in Italia. Il peggioramento dell’indice della transizione Enea Ispred è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, prosegue Gracceva. Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria. Nel sistema elettrico europeo sono divenute sempre più frequenti le ore con prezzi zero o negativi, fino a un massimo raggiunto in Spagna con una media di oltre 6 ore al giorno. “Si tratta di segnali di un eccesso di produzione di elettricità da fonti intermittenti, in primis il fotovoltaico, e di flessibilità non adeguata a gestire la variabilità delle rinnovabili. Ma è notevole come sul mercato italiano questi effetti risultino al momento radicalmente più contenuti, con prezzi zero solo nello 0,5% delle ore nella zona Sud, a conferma del persistente ruolo del gas nella fissazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso”, conclude Gracceva.