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(Adnkronos) - Mentre continua a peggiorare il bilancio dei morti causati dalle alluvioni che hanno colpito la Spagna e la zona di Valencia in particolare, disordini e arresti si sono verificati a Valencia dove migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la gestione dell'emergenza. Le vittime confermate sono ora 223, con 78 ancora dispersi. Lo ha reso noto il ministro dei Trasporti di Madrid, Oscar Puente, in un post su X. Il ministro ha precisato che 215 persone sono morte a Valencia, sette in Castilla-La Mancha e una in Andalusia. Inoltre, 78 persone risultano ancora disperse e 48 vittime ancora non sono state identificate. Intanto migliaia di persone sono scese in piazza stasera a Valencia, chiedendo le dimissioni del presidente della Comunità, Carlos Mazon, per il modo in cui ha gestito l'emergenza provocata dalla Dana. "Hanno dimostrato di essere incompetenti, non meritano di guidare la vita dei valenciani - hanno accusato gli organizzatori - Non hanno saputo gestire una catastrofe naturale, non hanno saputo allertarci...Devono andarsene a casa". "Mazon assassino", "Mazon dimettiti", alcuni degli slogan urlati dai manifestanti, che hanno rivolto le loro grida anche contro il premier spagnolo Pedro Sanchez. Tre persone sono state arrestate nei disordini scoppiati dopo le manifestazioni. Trenta agenti di polizia sono rimasti feriti, riferiscono i media spagnoli. Alla manifestazione hanno partecipato circa 130mila persone. Intanto il re Felipe VI di Spagna ha deciso di tornare martedì in visita nella regione di Valencia. Lo ha annunciato l'ufficio reale. Il sovrano torna nella regione alluvionata dopo la contestata visita di domenica scorsa, quando lui e la regina Letizia, durante la visita nella località di Paiporta, erano stati accolti da forti proteste: la folla, furibonda per la gestione delle emergenze, aveva lanciato fango accusando di negligenza sia i reali che i rappresentanti politici, tra cui il premier Pedro Sánchez e il presidente della regione, Carlos Mazón.
(Adnkronos) - "Ora che gli americani hanno scelto il loro presidente, è il momento di agire. Un conto, infatti, è la retorica della campagna elettorale e un conto la realtà dei fatti. Trump ha ereditato un’economia florida e in salute e farà di tutto per proseguire su questa strada. L’unico aspetto un po’ controverso è quello relativo ai dazi: Trump probabilmente tornerà ad utilizzarli soprattutto contro la Cina per motivi più geopolitici che commerciali. Siamo convinti, comunque, che non sia realistico un aumento dei dazi su ogni tipologia di prodotti e quindi verrà fatta una selezione accurata su quali categorie e, soprattutto, con quali paesi. Non è molto diverso da quanto abbiamo visto in occasione del primo mandato di Trump, ma le relazioni commerciali Italia-Stati Uniti non sono in crisi, anzi". Ad affermarlo, ad Adnkronos/Labitalia, è Lucio Miranda, presidente di ExportUsa, società di consulenza per le imprese italiane che vogliano entrare nel mercato americano. "Non dimentichiamo infatti che, da una parte, ci sono gli Stati che offrono incentivi per l’ingresso sul mercato americano e quelli rimarranno e, dall’altra, che c’è stato un massiccio investimento di 1.800 miliardi di dollari fatti dall’amministrazione Biden, con accordi già avviato che, di certo, non potranno che essere onorati e portati a termine. Il nostro paese ha sicuramente una marcia in più nel settore dei beni industriali e questa nostra capacità continuerà ad essere molto apprezzata negli Stati Uniti che, al momento, non possiedono tutte le competenze per far fronte alla domanda interna", assicura. "Anche il settore della difesa - prosegue - potrà trarre beneficio dalle innovazioni e dalle tecnologie italiane (pensiamo ad esempio ai droni) e, se sapremo cogliere questa occasione, le nostre aziende potranno sicuramente ampliare il proprio business negli Usa. L’agroalimentare, infine, era stato forse più colpito di altri dall’amministrazione Trump precedente. È anche vero, però, che alcuni dei nostri prodotti, pensiamo ad esempio al Parmigiano, sono impossibili da imitare, quindi, se i consumatori americani vogliono quello originale, non hanno molta scelta. Il futuro dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese italiane negli Usa, anche con Trump, è salvo".
(Adnkronos) - Durante Ecomondo 2024, il Gruppo Dimensione Ambiente ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, testimonianza dell’impegno del Gruppo per una gestione sempre più sostenibile e innovativa dei rifiuti speciali. Realizzato con il supporto di Amapola, società benefit di consulenza in sostenibilità e comunicazione, il bilancio è stato illustrato in una tavola rotonda, presso lo stand dell’Azienda a Ecomondo, dal titolo 'Sostenibilità ed Economia circolare, l'importanza della rendicontazione'. Il Bilancio di sostenibilità descrive come il Gruppo, attivo con società specializzate nella gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi - due discariche per rifiuti speciali e due impianti di trattamento e smaltimento - abbia pienamente integrato nella propria politica il tema della sostenibilità, ponendo particolare attenzione agli aspetti legati alla tutela ambientale e a quelli della crescita dei propri dipendenti. Tutela ambientale che si è manifestata con interventi nei propri impianti per ridurre l’impatto sul suolo e sulle acque delle due discariche gestite e adottando rigorosi protocolli nella gestione dei rifiuti. Nel 2023, il Gruppo con un fatturato di circa 120 milioni di euro, ha registrato i seguenti risultati: oltre 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti gestiti, con un consumo energetico ottimizzato pari a 453 MWh ed emissioni complessive di CO2 di 349 tonnellate. Il Gruppo segnala inoltre di non avere avuto infortuni tra i dipendenti nei due anni analizzati dal Bilancio di sostenibilità a dimostrazione dell’attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Le ore di formazione del personale sono aumentate di oltre il 10% nel 2023 rispetto all’anno precedente e anche l’impegno verso le comunità locali è continuativo, con numerosi progetti culturali, sportivi e infrastrutturali che puntano all qualità della vita e alla sostenibilità del territorio. “Questo documento rappresenta per noi del Gruppo Dimensione Ambiente un importante momento di condivisione con tutti gli stakeholder della responsabilità e rappresenta la nostra risposta alle sfide sempre più urgenti della transizione ecologica, della gestione dei rifiuti in ottica di economia circolare e della tutela del clima, in un impegno che abbraccia anche la salute, la sicurezza dei lavoratori e la sostenibilità delle nostre infrastrutture”, afferma Stefano Capra, Amministratore Unico di SM Ambiente Holding, proprietaria del Gruppo.