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(Adnkronos) - Harrison Ford ha affermato che l'attacco di Donald Trump alle misure per affrontare la crisi climatica lo "spaventa a morte" e rende il presidente degli Stati Uniti "uno dei peggiori criminali della storia". In un'intervista al 'The Guardian', che si è rivelata anche un duro attacco al presidente Usa, l'attore americano ha dichiarato che Trump "non ha politiche, ha solo capricci. Mi spaventa a morte. L'ignoranza, l'arroganza, le bugie, la perfidia. (Trump, ndr) lo sa bene, ma è uno strumento dello status quo e sta facendo soldi a palate, mentre il mondo va a rotoli". Il leggendario attore di Star Wars e Indiana Jones, 83 anni, ha poi aggiunto: "È incredibile. Non conosco un criminale più grande nella storia". Il cambiamento climatico è stato "la più grande truffa mai perpetrata al mondo", aveva dichiarato Trump durante un discorso alle Nazioni Unite il mese scorso. "Se non vi liberate da questa truffa verde, il vostro Paese fallirà. Avete bisogno di confini solidi e fonti energetiche tradizionali se volete tornare grandi". Ford, da tempo ambientalista, ha affermato che l'avversione di Trump per le pale eoliche è dovuta al fatto che "non ne ha mai vista una d'oro" e che la posizione del presidente degli Stati Uniti sulla crisi climatica sarebbe "una chiara espressione di ignoranza, arroganza e sotterfugio intenzionale".
(Adnkronos) - “Viviamo un momento cruciale per il futuro dell’Unione europea e stiamo mettendo in campo, con la nuova Commissione, strumenti concreti per stimolare la competitività e sostenere le imprese. Vogliamo mantenere l’Unione europea al centro dell’eccellenza industriale e tecnologica, guidando la transizione”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, intervenendo con un video messaggio all’assemblea di Federmanager, in corso a Roma.
(Adnkronos) - Endiale, il Sistema Collettivo Nazionale per la Gestione Alternativa degli Oli Lubrificanti Esausti in Grecia, ha ospitato il Consorzio Conou per una collaborazione di tre giorni, che si è svolta ad Atene dal 20 al 22 ottobre 2025. Scopo dell’incontro - si spiega in una nota - lo scambio di esperienze e know-how sui temi della gestione della filiera degli oli usati e dell'economia circolare. All'ordine del giorno sono stati discussi tre argomenti principali: da una parte, le attività necessarie per promuovere e mostrare gli effetti benefici della rigenerazione degli oli lubrificanti usati sull'ambiente, sulla salute pubblica e sull'economia, per sensibilizzare i decisori politici e i cittadini. Dall’altra, come rafforzare la ricerca e la tecnologia in collaborazione con istituti di istruzione e ricerca per la tutela ambientale basata sulle buone pratiche dell'economia circolare, per una produzione industriale sostenibile e per l'estrazione di dati scientifici affidabili. E, infine, si è parlato di cooperazione per intraprendere congiuntamente l'iniziativa di creare una rete di sistemi alternativi europei di gestione dei rifiuti. Il Ceo di Endiale, George Deligiorgis, ha dichiarato: "Il dialogo, la cooperazione e lo scambio di buone pratiche sono una condizione necessaria per un successo ancora maggiore nella gestione alternativa degli oli lubrificanti esausti. In questo contesto, abbiamo avuto l'opportunità di un produttivo incontro di tre giorni con uno dei sistemi europei di rigenerazione dei lubrificanti di maggior successo, come il CONOU italiano, la cui delegazione desidero ringraziare calorosamente per questa costruttiva collaborazione. Continuiamo a impegnarci quotidianamente per la massima efficienza possibile nella gestione alternativa degli oli lubrificanti esausti, con benefici per tutti e l'attuazione concreta dell'Economia Circolare." Il Presidente del Conou, Riccardo Piunti, ha aggiunto: "Sono particolarmente grato di aver avuto l'opportunità di incontrare e discutere con il management di Endiale dei principi, degli standard e del modello organizzativo dell'economia circolare, nonché della sua applicazione agli oli lubrificanti di scarto nei nostri Paesi, che sono ai vertici d'Europa. Siamo concordi nel ritenere che la circolarità non sia un processo spontaneo e possa essere raggiunta solo attraverso un modello organizzativo come quello che entrambe le parti stanno implementando".