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(Adnkronos) - È un valore universale, celebrato da sempre in ogni forma d’arte e presente in tutte le età della vita. Parliamo dell’amicizia, un legame basato su fiducia, affetto reciproco, stima e sostegno che riveste un ruolo ancor più forte per i più piccoli: per oltre 9 bambini su 10 (95,6%) avere amici è molto/abbastanza importante, a qualsiasi età. Gli amici sono essenziali per diverse ragioni: per 3 bambini su 4 (73,4%) rendono il tempo più allegro e gioioso e per il 40,4% permettono di condividere passioni e interessi. E infine, per 1 su 4, gli amici sono importanti perché ci conoscono bene, sanno cosa ci piace e pensiamo (25%) e perché ci stanno vicini nei momenti di difficoltà o tristezza (24,2%). Lo rivela l’indagine 'La posta del Mulino: letterine dell’amicizia', commissionata da Mulino Bianco ad AstraRicerche, che indaga l’importanza e il significato dell’amicizia per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, le attività preferite con gli amici, i desideri, le aspettative, i modi per tenersi in contatto. E in occasione della Giornata internazionale dell’Amicizia (30 luglio) Mulino Bianco entra in 100 centri estivi di 19 città italiane e dona 20mila kit di Animabili (la collezione di Sorpresine Mulino Bianco del 2024) per invitare i più piccoli a celebrare il valore dell’amicizia attraverso la riscoperta di un gesto semplice, ma significativo: scrivere una lettera all’amico o all’amica del cuore. In un’epoca in cui il digitale è sempre più forte e si comunica attraverso messaggi vocali e chat, Mulino Bianco propone la scrittura e i giochi a mano come forma autentica di espressione creativa e affettiva. Contestualmente, Mulino Bianco presenta in anteprima una selezione della nuova edizione delle Sorpresine, disponibile da fine agosto nei supermercati: raccogliendo 6 codici su altrettante confezioni dei prodotti coinvolti, sarà possibile ricevere le carte da gioco firmate Clementoni, un tributo alle primissime Sorpresine anni ’80. I bambini, guidati dagli educatori, nel mese di luglio hanno partecipato a laboratori dedicati alla riflessione sul valore dell’amicizia attraverso il gioco, hanno condiviso il momento della merenda con Mulino Bianco e, infine, hanno realizzato le loro letterine grazie all’utilizzo degli oggetti di cancelleria Animabili: Bee l’Apina, Shelly la Lumachina, Stampy il Coniglietto, Polly la Paperella, Birba la Volpina, Otto il Gufetto, Mu la Mucchina, Nella la Gallinella. Otto simpatici animaletti in plastica riciclata tutti da collezionare, ognuno con una funzionalità diversa tra matite, scotch, evidenziatori, temperini. Strumenti pensati per stimolare la creatività dei più piccoli e accompagnarli in un’esperienza emotiva fatta di parole, colori e fantasia. Insieme ai kit Animabili, ogni centro estivo ha ricevuto anche uno speciale messaggio di amicizia dal Piccolo Mugnaio Bianco, uno dei personaggi più iconici di Mulino Bianco, tornato quest’anno in veste di testimonial d’eccezione della campagna “50 anni di ricordi buoni”, per festeggiare il 50esimo compleanno del brand. In questa occasione il Piccolo Mugnaio Bianco non è solo un simbolo iconico della marca, ma anche un portavoce dei valori più sinceri dell’infanzia: il gioco, la condivisione e il piacere di creare ricordi buoni insieme. Proprio per questo, ogni bambino che ha partecipato al laboratorio ha ricevuto un messaggio sull’amicizia, un legame speciale da coltivare e proteggere, firmato dal Piccolo Mugnaio Bianco. Quasi tutti i bambini intervistati nell’ambito dell’indagine AstraRicerche (il 92,8%) hanno detto di aver già avuto occasione di scrivere una letterina a qualcuno nella vita e quasi il 90% si sentirebbe stimolato a scrivere di più con un kit pieno di oggetti colorati come penne dalle forme strane, sticker, timbri, evidenziatori. E se la maggioranza ha scritto a Babbo Natale (60,2%), seguono anche altri destinatari: familiari (36,3%), amici (28,9%), insegnanti o educatori (14,3%). Quando si chiede cosa significhi "amicizia", le risposte rivelano una comprensione profonda a dispetto della giovanissima età degli intervistati (5-11 anni): "avere qualcuno che mi accetti così come sono" (42,8%) e "avere qualcuno che mi fa ridere anche quando sono triste" (42,2%). La possibilità di confidarsi (32,4%) e il sostegno in situazioni di difficoltà (22,3%) rafforzano ulteriormente questa visione dell'amicizia. Seguono il giocare all'aperto (39,1%), il fare merenda insieme e scambiarsi i giochi (26,7%) e il condividere i videogiochi (15,2%). A conferma del significato attribuito all’amicizia, le qualità più ricercate in un amico sono la capacità di far sorridere (57,4%), seguita da generosità, bontà, altruismo (49,7%), gentilezza (42,3%) e il supporto nei momenti di difficoltà (37,2%). È significativo che quasi un quarto (23,6%) dei piccoli intervistati associ l'amicizia alla voglia di imparare/fare cose, quindi uno stimolo alla crescita e all'esplorazione. È tanto il tempo trascorso con gli amici: la maggioranza dei bambini (54,9%) passa un po’ di ore in loro compagnia tutti i giorni. I luoghi e i momenti per il divertimento mostrano una chiara preferenza per l'attività fisica e il gioco all'aperto (49,6%), accompagnata dallo sport fatto insieme o la frequenza del centro estivo (26,1%); seguono a ruota i momenti di socializzazione scolastica durante l'intervallo (32,8%), incontri a casa o alle feste di compleanno (30,5%). A dispetto dei tempi che corrono, i videogiochi (21,8%) e le chat/videochiamate (16,3%) sono presenti, ma con percentuali decisamente inferiori rispetto alle attività più tradizionali o all'aperto. La volontà di condividere con l'amico del cuore spazia dai sogni o desideri (37,0%) e i segreti (33,8%,) ai giocattoli preferiti (36,5%), le collezioni (33,6%) e le merende (33,1%). Il momento della merenda è chiaramente un'occasione sociale: il 41,2% apprezza mangiare insieme con gli amici e il 34,8% raccontarsi storie buffe e ridere insieme. La condivisione, anche della merenda stessa (condividerla con il miglior amico 30,5% e scambiare la merenda e provare quella di altri 25,7%), è un aspetto centrale. Per quanto riguarda le preferenze alimentari, merendine e brioches dominano in questo contesto (48,7%), seguono il panino (23,1%) i biscotti (10,6%), pane e marmellata (8,5%) e yogurt (6,1%). Le nuove amicizie nascono principalmente attraverso il gioco in gruppo o facendo sport insieme (24,7%), parlando a scuola (21,7%) e durante i corsi e le attività durante l'anno (20,5%). Anche i campi estivi (15,7%) e le vacanze con i genitori (12,8%) rappresentano momenti che facilitano il nascere di amicizie. L'estate, in particolare, non interrompe il contatto con gli amici: il 90,4% dei bambini si mantiene in contatto, vedendosi al centro estivo (38,3%) o tramite lo scambio di messaggi (37,9%) e telefonate (33,4%) o, in misura minore, con videochiamate (26,2%). Secondo l’indagine AstraRicerche, quasi tutti i bambini tra i 5 e gli 11 anni conoscono Mulino Bianco (97,2%). Tra questi, la maggior parte è a conoscenza dei premi proposti dal brand (73,5%) e della collezione “Sorpresine”, che permette di ricevere a casa giochi e oggettini divertenti (62,9%), come gli Animabili. La Consumer Promo, è attiva ogni anno in occasione del rientro a scuola. Nell’edizione 2024, sono stati oltre 1 milione i partecipanti all’iniziativa, ricevendo i simpatici oggetti da collezione direttamente a casa, attraverso l’acquisto di prodotti selezionati. Anche per il “back to school” 2025 la promozione sarà attiva con un nuovo premio: le carte da gioco Clementoni che celebrano i 50 anni di ricordi buoni con un tributo al premio della prima edizione Sorpresine degli anni ’80, a cui si aggiungono anche altre proposte ludiche dei giorni nostri (ad esempio Dubito, Vedo Doppio, Nomi cose città, Sasso carta forbici, 11 famiglie, ecc). Per partecipare alla Consumer Promo, basterà acquistare 6 prodotti che partecipano alla promozione, tra cui Pan Goccioli, Pane + Cioccolato, la gamma Flauti e la gamma PlumCake, e inserire il codice presente sulle vaschette o sui separatori direttamente sul sito Mulino Bianco per richiedere il set composto da 2 mazzi di carte da gioco Sorpresine preferito a scelta tra i 4 set disponili. I premi saranno recapitati all’interno di un’iconica confezione che celebra il 50° anniversario di Mulino Bianco con il Piccolo Mugnaio. Ogni kit conterrà inoltre un leaflet illustrativo, con la storia e le caratteristiche degli oggetti da collezione.
(Adnkronos) - E’ molto positivo il bilancio tracciato, a metà anno come ‘Capitale europea della cultura’, da istituzioni e partners della città tedesca di Chemnitz che, con 38 municipalità della regione circostante, detiene questo prestigioso titolo per il 2025, condiviso con Gorizia/Nova Gorica. In questi primi sei mesi, la città ha attratto visitatori non solo tedeschi ma anche europei e internazionali, con un notevole indotto per tutto il territorio. Dunque, se il motto di Chemnitz2025 è ‘C the Unseen’, si può dire che l’obiettivo è stato centrato in pieno: rendere visibile questa città, dal passato industriale, fino adesso sconosciuta alle rotte turistiche. Fin dalla cerimonia di apertura, che si è svolta il 18 gennaio, alla presenza di 80mila spettatori, sono molti gli eventi (tra i mille in programma) che hanno registrato presenze record, come il Festival di cultura e democrazia Kosmos con 115mila partecipanti e Hat Festival con 105mila. Ancora, in 8mila hanno preso parte alla maratona, 6mila al Festival del tango e 7mila al grande evento #3000Garagen. Almeno 10mila persone sono state coinvolte nei maker hubs creati nella regione. Il Visitor Centre, realizzato all’interno di una fabbrica recuperata di Chemnitz, come parte del progetto che prevede 30 aree di interventi infrastrutturali, ogni giorno accoglie in media 500 visitatori. A scandire il programma di Chemnitz2025 oltre mille eventi e 233 progetti (per tutte le informazioni si può consultare il sito https://chemnitz2025.de), realizzati da 900 protagonisti del territorio e mille volontari, coadiuvati da collaboratori europei e internazionali. Ed è notevole anche il coinvolgimento dei cittadini a eventi e attività, come ad esempio l’iniziativa che ha visto 600 persone di Chemnitz piantare ad aprile 400 alberi di mela e che sarà ripetuta in autunno. Molti partecipano attivamente mettendo a disposizione le loro storie, come nel caso del Garage Trail. Considerevoli anche gli ingressi registrati dai musei: 61mila visitatori per la Galleria d’arte tra gennaio e maggio, quasi 50mila per il Museo dell’industria, 10.600 per il Museo di storia naturale. Tra le più gettonate, la mostra ‘European realities’, la riapertura della casa dell’artista Karl Schmidt-Rottluff e le visite a Villa Esche parte della Via di Henry van de Velde. Sono stati 450 i tour guidati con oltre 10mila ospiti, triplicati rispetto agli anni precedenti. Chemnitz si è affermata quest’anno anche come location per congressi e conferenze, con 31mila partecipanti. Circa 1.500 i visitatori del settore trade, da oltre 30 paesi. A confermare l’incremento turistico i dati sui pernottamenti, cresciuti del 9,8% solo a marzo 2025 e le prenotazioni alberghiere segnano il +20%, ma molti hotel registrano il tutto esaurito soprattutto in concomitanza con gli eventi più richiesti. C’è già molta domanda per la seconda parte dell’anno e pe il closing di fine novembre e non manca chi si informa per il 2026. Per l’anno prossimo già si sa che si terrà a Chemnitz il festival internazionale Theater der Welt, che ogni tre anni è ospitato da una diversa città della Germania. Soddisfatti i rappresentanti delle istituzioni e della macchina organizzativa. “La ‘Capitale europea della cultura’ ha già sviluppato un enorme appeal: i turisti vengono a visitare la regione e ne diventano così ambasciatori”, dichiara Barbara Klepsch, ministro della Cultura della Sassonia. Per il sindaco di Chemnitz, Sven Schulze, “persone da tutta Europea visitano la nostra città e ne portano a casa un’impressione positiva di apertura e adattabilità, ma allo stesso tempo la ‘Capitale europea della cultura’ mostra anche a noi cittadini quello che Chemnitz ha da offrire”. “Il programma di Chemnitz2025 è fatto dalla gente del posto e ha permesso di creare nuovi network e di sviluppare nuove skills. Un approccio di successo che pone le basi per la futura trasformazione di Chemnitz in una città di cultura”, afferma Stefan Schmidtke, managing director programme di Chemnitz2025 gGmbH. Gli fa eco il direttore generale di Chemnitz2025, Andrea Pier: “Dopo solo sei mesi di ‘Capitale europea della cultura’ l’ottimismo in città e nella regione è palpabile, a dimostrare che l’investimento in arte e cultura, in stretta collaborazione tra pubblico e privato, rafforza la società civile e incoraggia la partecipazione”. “L’aumento del numero di visitatori è notevole e l’impatto su ristoranti e commercianti è estremamente positivo”, assicura Sven Hertwig, titolare di Exclusive Events. Molto contenti anche i rappresentanti della regione, come spiega Ines Hanisch-Lupaschko, managing director dell’Ufficio del turismo della regione Erzgebirge: “Dopo il riconoscimento Unesco, ora anche il titolo di ‘Capitale europea della cultura’ sta dando i suoi frutti”. Per il managing director dell’Ufficio per il turismo della regione Chemnitz-Zwickau, Marika Fischer, “persone da tutto il mondo vengono qui per scoprire la nostra regione: la ‘Capitale europea della cultura’ funziona e non lo dicono solo i dati ma soprattutto le facce contente dei nostri operatori”. “Il potenziale turistico c’era già, ora - conclude - è stato espresso: è un sogno che è diventato realtà”.
(Adnkronos) - “Noi, come Comuni, siamo stati i primi a mettere a terra le potenzialità del Pnrr. Abbiamo realizzato nuove infrastrutture, molte di queste opere sono in corso ma siamo stati tra i primi ad aver rispettato le tempistiche e gli obiettivi del Pnrr”. Lo ha detto Vito Parisi, vicepresidente Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) con delega al trasporto pubblico locale a alla mobilità sostenibile, partecipando alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’, che Anci patrocina, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna a Roma. “Ora bisogna parlare di governance, perché c’è l’infrastruttura, ma ci serve un processo di pianificazione seria, che vada oltre i Pums, i Piani urbani di mobilità sostenibile di cui si sono dotati diversi Comuni. Servono delle agenzie di trasporto - aggiunge - con dei manager che gestiscono il trasporto pubblico, e questo deve avvenire in sede locale e pubblica, come quella dei Comuni. Mi auguro che questo fondo venga rimpinguato, perché le risorse non sono soddisfacenti, e che ci sia un ripensamento”. Le agenzie di trasporto dei medi e piccoli Comuni, rispetto a quelli metropolitani, sembrano aver già individuato modelli virtuosi che, spiega Parisi, potrebbero essere applicati anche alle grandi città: “Mi auguro che quanto prima ci sia una condivisione dei dati al riguardo. Purtroppo, oggi la domanda di trasporto pubblico è basata su un dato storico e non si tiene conto delle evoluzioni che ci sono state, di quello che accade all’interno delle stazioni ferroviarie o con lo sharing dell’automobile piuttosto che delle biciclette. È un sistema che si sta evolvendo, però è importante che la sua governance ritorni in una sede pubblica. L’auspicio è che tutto ciò diventi molto concreto, perché date le tendenze ormai prossime, come la guida autonoma e l’intelligenza artificiale, noi non possiamo subire un processo che rischia di essere nelle mani del privato”.