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(Adnkronos) - Prima l'incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca oggi 18 agosto 2025, poi il summit allargato ai leader europei, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni seduta accanto al presidente americano . Dopo la conclusione del secondo vertice, Trump e Zelensky hanno ripreso i colloqui in un altro formato. Trump, nella serata italiana, avrebbe interrotto l'incontro con i leader europei per parlare con il presidente russo Vladimir Putin, come riferisce la Bild. Il presidente americano aveva anticipato il colloquio telefonico con il presidente russo, precisando però che lo avrebbe chiamato dopo gli incontri programmati. Invece, a quanto pare, la telefonata è avvenuta durante il vertice. La giornata è uno snodo chiave per preparare il terreno al negoziato diretto Kiev-Mosca e per delineare le garanzie di sicurezza che, in caso di accordo per porre fine alla guerra, tuteleranno l'Ucraina da future aggressioni. In tal senso, il coordinamento tra Usa e Europa è fondamentale. Trump ha aperto le danze ricevendo il presidente ucraino. Il numero 1 della Casa Bianca, reduce dal vertice del 15 agosto in Alaska con il Putin, ha accolto Zelensky e dopo avergli stretto la mano si è rivolto ai giornalisti che gli chiedevano un messaggio per il popolo ucraino: "Li amiamo". "Se tutto va bene oggi, avremo un trilaterale e penso che ci sarà un'occasione ragionevole di mettere fine alla guerra quando ci sarà. Dopo l'incontro chiamerò Putin, aspetta la mia telefonata", ha detto Trump, seduto accanto a Zelensky nello Studio Ovale, parlando con i giornalisti. "Ho posto fine a sei guerre, e pensavo che questa forse sarebbe stata la più facile. Invece non è la più facile: è difficile, ci sono molte ragioni, e se ne parlerà a lungo. Sono fiducioso che riusciremo a risolverla", ha aggiunto. "La guerra finirà. Questo signore (Zelensky, ndr) vuole che finisca, Vladimir Putin vuole che finisca, credo che tutto il mondo sia stanco, e la faremo finire", ha detto ancora Trump, che preferisce un accordo definitivo ad un cessate il fuoco: "Non credo serva un cessate il fuoco. Se pensate ai 6 accordi che ho favorito quest'anno, si trattava di guerre in corso. Non c'è stato nessun cessate il fuoco. L'idea di una tregua mi piace per una sola ragione, perché fermerebbe subito le uccisioni". Trump ha assicurato che gli Stati Uniti saranno coinvolti nel fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina: "Ci sarà molto, ci sarà molto aiuto quando si tratta di sicurezza. Ci sarà molto aiuto. Sarà una cosa buona. Gli europei sono la prima linea di difesa perché sono lì, ma anche noi li aiuteremo. Saremo coinvolti quando necessario". Il presidente ha aggiunto che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina "una protezione molto buona". Sul tema dell’adesione di Kiev alla Nato ha spiegato: "Daremo loro una protezione molto buona, una sicurezza molto buona. Questo fa parte del pacchetto. E le persone che ci stanno aspettando - i leader europei e della Nato - credo che la pensino allo stesso modo. Vogliono aiutare anche loro". Zelensky si dice "pronto a un trilaterale": "Abbiamo bisogno che questa guerra finisca, di fermare la Russia e abbiamo bisogno del sostegno dei partner europei e americani". "Siamo aperti alle elezioni nel nostro Paese. Dobbiamo avere le giuste circostanze di sicurezza, e dobbiamo lavorare un po' in parlamento, ma non possiamo durante la guerra. Serve una tregua in cielo, in terra e in mare per rendere possibile per la gente andare a votare in elezioni democratiche e legali", ha detto il presidente ucraino. Dopo il faccia a faccia con Zelensky, il presidente americano si è riunito con una delegazione di leader europei che comprende la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un eventuale accordo sulla fine delle ostilità tra Ucraina e Russia "è una decisione che può essere presa solo dal presidente Volodymyr Zelensky e dal popolo ucraino, in accordo con il presidente Vladimir Putin. E io credo che da tutto questo possano arrivare cose molto positive", ha detto Trump aprendo l'incontro allargato. "Spero quindi che avremo un buon meeting. E se riusciremo ad avere un buon incontro, organizzerò un incontro con il presidente Putin. E, se vorrete, parteciperò a quell’incontro. Non è che lo desideri particolarmente, ma lo farò, perché vogliamo evitare che tante persone continuino a morire. Tanta gente sta morendo, e dobbiamo salvarli, dobbiamo fermare tutto questo. Cinquemila, seimila, settemila persone, a volte in una sola settimana", ha proseguito. "Dobbiamo anche discutere dei possibili scambi di territori, tenendo in considerazione l'attuale linea di contatto. Vale a dire la zona di guerra, le linee del fronte che oggi sono, in modo piuttosto ovvio, molto tristi da osservare, e che diventano posizioni negoziali", ha detto Trump. "Tra non molto, tra una o due settimane, sapremo se riusciremo a risolvere la cosa o se questi orribili scontri continueranno. Io credo che ci siano due parti disposte a collaborare e di solito questa è una buona notizia". "Se vogliamo raggiungere la pace e se vogliamo garantire la giustizia dobbiamo farlo uniti", ha detto la premier Giorgia Meloni. "Parleremo di molti tipi di tematiche importanti. La prima è quella di garantire la sicurezza" in modo tale da assicurarsi che ciò che è accaduto in Ucraina "non accadrà di nuovo, che è la precondizione di ogni tipo di pace. Sono felice di poter discutere di questo", ha aggiunto. "Penso che sia un giorno importante, una nuova fase dopo tre anni e mezzo in cui non abbiamo visto nessun tipo di segnale da parte russa di disponibilità al dialogo. Quindi, qualcosa è cambiato. Qualcosa è cambiato grazie a lei ma grazie anche allo stallo sul campo di battaglia, che è stato raggiunto con il coraggio dell'Ucraina e con l'unità che abbiamo tutti dato all'Ucraina".
(Adnkronos) - Al via la mostra 'Made in Gubbio', il viaggio nel cuore più autentico della città dei Ceri, in Umbria, ospitato dall’8 agosto al 28 settembre al Muam - Museo Arti e Mestieri, a Palazzo Beni, dove tra esposizioni, incontri e approfondimenti le eccellenze artigianali ed enogastronomiche del territorio saranno al centro dell’attenzione. “Un percorso, ma anche un’esperienza che vuole raccontare la città attraverso le mani, le storie e le passioni di chi la vive ogni giorno ovvero gli artigiani, i maestri del gusto, i custodi di tradizioni secolari. Sarà un vero e proprio omaggio all’eccellenza artigianale e agroalimentare del territorio eugubino, un intreccio di saperi e sapori che parla di identità, appartenenza e bellezza", spiega Alessandro Maurilli, curatore della mostra. Ogni spazio del Museo sarà trasformato in un mondo da esplorare: ambienti dedicati alle antiche arti e mestieri che ancora oggi definiscono il volto di Gubbio, affiancati da una sala speciale dove il cibo diventa racconto, memoria, cultura. A rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, due video emozionali accompagneranno i visitatori: uno, realizzato ad hoc, dedicato agli artigiani e alle loro storie, l’altro pensato come un ritratto visivo della città, capace di evocare tutta la magia di Gubbio. Saranno presenti anche alcuni dispositivi multimediali al fine di rendere più immersiva e dinamica la visita. A completare l’esposizione e per approfondire i singoli mestieri, anche una raccolta di volumi cartacei, grazie alla collaborazione con la Biblioteca Sperelliana, disponibili per la consultazione. All’interno del Museo sarà inoltre presente un desk informativo sugli artigiani presenti in mostra e, ogni opera esposta, avrà accanto un qr code che riporta direttamente al sito dell’artigiano che l’ha realizzata. L’iniziativa verrà arricchita anche da un’esposizione di manufatti realizzati dai ragazzi della Società Cooperativa Sociale Asad che hanno maturato esperienze nell’ambito dell’artigianato artistico attraverso il progetto 'Fili di Futuro'. Dopo il taglio del nastro oggi, dall’8 agosto il Museo sarà sempre aperto per ospitare gli appassionati che arriveranno in città. E già in questo primo fine settimana le arti saranno in diretta per tutti, grazie al Simposio di Scultura sul tema 'Il Genio del Luogo', a cura di Giuseppe Allegrucci, che vedrà alcuni scultori da tutta Italia cimentarsi nella realizzazione di opere. L’appuntamento è sabato 9 agosto dalle 10 alle 22 e domenica 10 agosto dalle 10 alle 19 in piazza Ex Seminario. Le sculture prenderanno forma ispirandosi al territorio e alla materia di Gubbio, le opere realizzate saranno poi esposte al Muam fino al 13 settembre, giornata in cui è prevista una Asta di Beneficenza e il ricavato delle opere vendute andrà al Comitato per la Vita 'Daniele Chianelli'. Gli artisti presenti saranno gli eugubini Giuseppe Allegrucci, Marco Grassini, Gianluca Ghirelli, e i calabresi Guerino Lento (da Scarcelli) e Anna Monia Paura, (da Fuscaldo). Il filo conduttore della mostra saranno le persone, gli artigiani. Le loro mani, la loro esperienza, la saggezza. Per renderli ancora più protagonisti saranno i loro volti, ritratti dal fotografo Daniele La Monaca, ad accompagnare il percorso della mostra. Non solo: per esaltare le maestranze artigianali del territorio, i visitatori potranno portare con sé un ricordo di questa esperienza grazie ai souvenir unici, realizzati a mano dagli stessi artigiani protagonisti della mostra. Inoltre, durante tutto il periodo espositivo, il Muam si animerà con eventi, incontri, dimostrazioni e laboratori: una serie di momenti speciali in cui approfondire, condividere, emozionarsi. Un invito ad avvicinarsi, a scoprire, a sentire Gubbio con occhi nuovi. 'Made in Gubbio' non è solo una mostra, ma un omaggio alla storia della città. È Gubbio che si mostra, fiera, al mondo. Lo stesso logo di 'Made in Gubbio' vuole essere un ponte tra il passato e il presente della città, andando a sottolineare quello che rappresenta uno degli aspetti più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Il logo, infatti, riporta la sigla che Mastro Giorgio Andreoli apponeva sulle sue maioliche. Inventore della tecnica del lustro, Mastro Giorgio, nato a Inta, nel Comune di Verbania sul lago Maggiore, è una figura molto conosciuta ed apprezzata che stabilì la sua bottega proprio a Gubbio. Una delle sue firme si componeva di due lettere, la 'M' e la 'G' sovrastate da un punto. "Questa sigla, nell’interpretazione che abbiamo voluto darle, rappresenta l’acronimo di Made In Gubbio. Con una sigla abbiamo cercato di racchiudere la forte tradizione radicata a Gubbio con la volontà di aprirla agli occhi di tutti", conclude il curatore.
(Adnkronos) - Dopo due anni e mezzo di diminuzioni, tornano a crescere nel I semestre 2025 le emissioni di CO2 (+1,3%), nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari (gas +6%, petrolio -2%, generazione elettrica da rinnovabili -3%). Lo evidenzia l’Analisi Enea del sistema energetico nazionale che rileva, inoltre, prezzi di elettricità e gas tra i più elevati in Europa e un trend negativo per la transizione energetica (-25%) misurato dall’indice Ispred. In particolare, riguardo ai prezzi, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quello di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che cura l’aggiornamento trimestrale. Dall’analisi emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dal clima rigido del primo trimestre 2025, che ha spinto i consumi per il riscaldamento. Una situazione che rispecchia sostanzialmente il quadro europeo dove l’inverno rigido ha fatto salire il consumo di gas (+5%), mentre sono diminuite le rinnovabili (-3%), con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all'aumento della produzione francese. “Nel complesso i consumi energetici dell’area euro sono stimati stazionari e così le emissioni di CO2, un dato in chiaro contrasto con la traiettoria necessaria per il target 2030, che richiede un calo medio annuo di circa il 7%”, sottolinea Gracceva. A livello di settori, in Italia si rileva una contrazione dei consumi nei trasporti (-1%), concentrata nel primo trimestre, e un incremento nel civile (+3%), attribuibile principalmente all’aumento della domanda di gas per riscaldamento e alla maggiore domanda elettrica del settore terziario. Nel complesso, nel semestre la domanda elettrica nazionale risulta in lieve aumento (+0,4%), confermando la sostanziale stazionarietà del grado di elettrificazione dei consumi energetici in Italia. Il peggioramento dell’indice della transizione Enea Ispred è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, prosegue Gracceva. Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria. Nel sistema elettrico europeo sono divenute sempre più frequenti le ore con prezzi zero o negativi, fino a un massimo raggiunto in Spagna con una media di oltre 6 ore al giorno. “Si tratta di segnali di un eccesso di produzione di elettricità da fonti intermittenti, in primis il fotovoltaico, e di flessibilità non adeguata a gestire la variabilità delle rinnovabili. Ma è notevole come sul mercato italiano questi effetti risultino al momento radicalmente più contenuti, con prezzi zero solo nello 0,5% delle ore nella zona Sud, a conferma del persistente ruolo del gas nella fissazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso”, conclude Gracceva.