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(Adnkronos) - In corso la prima messa di Papa Leone XIV nella Cappella Sistina. Domenica alle 12, quindi, la recita della preghiera del Regina Coeli dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro. Primi passi da Santo Padre per Robert Francis Prevost, eletto ieri Pontefice dopo appena due giorni di Conclave. "Il nome scelto è un richiamo alla dottrina sociale della Chiesa", ha osservato il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni. Il nuovo Pontefice ieri sera ha fatto intanto la sua prima uscita a sorpresa: è ritornato infatti a salutare le persone al Palazzo del Sant'Uffizio dove viveva. Intanto fedeli e turisti affollano già la zona di piazza San Pietro pe la prima messa che Papa Prevost sta presiedendo dalle 11 con i cardinali. In migliaia ieri, dopo la notizia della fumata bianca, si sono riversati verso il Vaticano per essere presenti al momento dell’annuncio e dell’affaccio di Papa Prevost dalla loggia della basilica. La fumata bianca è arrivata alle 18.08. Alla quarta votazione e con la terza fumata del comignolo, è stato eletto il nuovo Papa. Da quel momento, in poco meno di un’ora, oltre 150.000 persone si sono riversate in tutta l’area limitrofa al Vaticano per conoscere il nome del successore di Bergoglio, ma anche per la benedizione 'Urbi et Orbi'. Stamattina quindi un fitto viavai di persone in via della Conciliazione e file ai varchi per avere accesso a San Pietro. Alle 19.23 il nuovo Papa si è presentato alla Loggia centrale della Basilica Vaticana per porgere a Roma e al mondo il suo saluto. "La pace sia con tutti voi fratelli e sorelle carissimi. Questo è il primo saluto del Cristo Risorto e anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutti i popoli", ha detto il nuovo Pontefice che ha citato e ringraziato il suo predecessore. Al suo ricordo, la gente ha risposto con urla e applausi. Nel suo primo intervento, Prevost ha fatto riferimento a una "Chiesa missionaria, che costruisce ponti e dialogo, sempre aperta a ricevere tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, della nostra presenza, del nostro dialogo, del nostro amore: una chiesa che cammina, che cerca sempre la pace, la carità e che cerca di essere sempre vicina a coloro che soffrono". Nel suo primo discorso come Papa, Prevost ha utilizzato principalmente l'italiano per rivolgersi ai fedeli, ma ci ha tenuto a dire qualche frase anche in spagnolo. Un omaggio alla diocesi del Perù dove è stato missionario per oltre un decennio. Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, la carriera di Robert Francis Prevost è segnata da incarichi di rilievo e da numerosi riconoscimenti. Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1982, Prevost partì nel 1985 per la missione agostiniana in Perù, dove servì come cancelliere della Prelatura Territoriale di Chulucanas fino al 1986. Dal 1987 al 1988 rientrò negli Stati Uniti per svolgere il ruolo di responsabile vocazionale e direttore delle missioni della Provincia agostiniana di Chicago. Poi tornò in Perù, dove per dieci anni diresse il seminario agostiniano di Trujillo, insegnò diritto canonico nel seminario diocesano e ne fu anche prefetto degli studi. Nel gennaio 2023 Papa Francesco lo ha chiamato a Roma nominandolo prefetto del Dicastero per i Vescovi, un incarico strategico poiché responsabile della nomina dei vescovi in tutto il mondo. Il 30 settembre 2023 Francesco lo ha creato cardinale. Subito dopo l'elezione, i leader di tutti il mondo hanno voluto congratularsi con il nuovo Pontefice. Dalla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen al presidente ucraino Volodymyr Zelensky passando per il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump. L'Italia garantirà impegno per pace, diritti inviolabili, dignità e libertà', ha assicurato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato a Papa Leone XIV. "Rivolgo i più sinceri auguri a Papa Leone XIV per l'inizio del suo pontificato. In un tempo segnato da conflitti e inquietudini, le sue parole dalla Loggia delle Benedizioni sono un richiamo potente alla pace, alla fraternità e alla responsabilità. Un'eredità spirituale che si raccoglie nel solco tracciato da Papa Francesco, e che l'Italia guarda con rispetto e speranza", ha scritto la premier Giorgia Meloni che in una lettera al nuovo Pontefice ha scritto: "Gli italiani guarderanno a lei come guida".
(Adnkronos) - “Gli scenari della sicurezza stanno cambiando soprattutto se seguiamo il panorama internazionale. Come ha detto il presidente del Consiglio, se dobbiamo decidere il nostro futuro dobbiamo pensare alla sicurezza. Da questo spunto dico che la vigilanza privata potrebbe essere un supporto con guardie giurate che possono assolvere compiti di sicurezza in un sistema di partenariato pubblico-privato. Ci sarebbe bisogno di un tavolo unito per poter dare la giusta qualificazione alle guardie giurate che potrebbero dare il loro contributo al fianco delle forze dell’ordine diventando un braccio operativo come già succede in porti e aeroporti”. A dirlo è Giulio Gravina, presidente reparto sicurezza urbana Remind, in occasione dell’evento Nazione Sicura 2025 promosso da Remind, presso Palazzo Ferrajoli a Roma. Una collaborazione tra pubblico e privato che potrebbe risultare utile anche nell’operazione 'Strade sicure' dell’esercito italiano: “Inizialmente - spiega Gravina - i soldati per strada veniva quasi percepiti con paura oggi, invece, sono visto come un patrimonio, un punto di riferimento e di forza per la sicurezza sul territorio. Penso che in alcuni punti, non i più critici, le guardie giurate potrebbero sostituire l’esercito nell’operazione 'Strade sicure'. La cosa potrebbe essere interessante per lo Stato anche dal punto di vista economico perché una guardia giurata ha un costo inferiore rispetto a un soldato e rappresentare un ulteriore punto di forza”. Un percorso che potrebbe essere importante anche per le stesse guardie giurate come specifica Gravina: “Vedo che le guardie giurate amano la divisa e un domani potrebbero diventare un valore aggiunto per le forze dell’ordine e per l’esercito sempre in quel processo di integrazione tra pubblico e privato. Importante però è la qualifica più che la discussione tra guardia giurata armata e non armata. La guardia giurata negli aeroporti non è armata però è qualificata. Quando invece si parla di steward, queste persone non hanno controllo da parte delle forze dell'ordine sia all'assunzione che nel evolversi negli anni nel lavoro; al contrario la guardia giurata ogni anno deve rinnovare tutta una serie di verifiche fiduciarie e avere requisiti al pari del poliziotto o del Carabiniere”.
(Adnkronos) - Calo significativo dei gas serra nel 2024: -3% rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto del comparto che produce energia elettrica. Questo settore incide mediamente per un quarto delle emissioni nazionali e negli anni si è dimostrato tra i più efficienti in termini di riduzione dei gas climalteranti, diminuiti del 64% dal 1990 ad oggi. Questo il quadro che emerge dalle prime elaborazioni dell’Ispra relative al 2024, presentate oggi a Roma nell’ambito del convegno 'Decarbonizzazione: costruire un futuro emissioni zero' promosso da Ispra. Tornando ai dati, si conferma problematico il settore dei trasporti le cui emissioni continuano a crescere significativamente e rappresentano il 28% di quelle nazionali: derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale e sono aumentate di circa il 7% dal 1990. Il parco veicolare italiano è tuttora caratterizzato da mezzi ad alimentazione tradizionale (benzina e gasolio) e negli anni il numero dei veicoli ha registrato una notevole espansione (oltre il 50%). Tutti gli altri settori economici registrano marcate riduzioni delle emissioni ad eccezione della gestione dei rifiuti che però contribuisce solo al 5% del totale nazionale. Disponibile da oggi online il rapporto 'Le emissioni nazionali di gas serra, la situazione in Italia in vista degli scenari futuri', che delinea il quadro emissivo italiano a partire dal 1990 fino al 2023 e presenta un’analisi degli scenari emissivi al 2030 e 2055 rispetto a quello di riferimento (a politiche correnti) e allo scenario a politiche aggiuntive previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec). Il Rapporto conferma la tendenza alla riduzione delle emissioni dal 1990 al 2023, diminuite del 26,4% e passate da 518 a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Oltre ai trasporti e alla produzione di energia, un contributo importante alle emissioni totali è rappresentato dalle categorie del residenziale (18%), dell’industria manifatturiera (13%), dell’agricoltura (8%), dei processi industriali (6%), della gestione dei rifiuti (5%). Rispetto agli obiettivi europei di neutralità emissiva al 2050 e di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030, l'Italia è in linea su 2 dei 3 pilastri principali: sia per il target Ue di riduzione del 62% rispetto al 2005 delle emissioni dei grandi impianti, dell’aviazione e del trasporto marittimo (Emission Trading System o Ets-1 ), come anche quello di assorbire la CO2 (obiettivo Lulucf - Land Use, Land use Change and Forestry) fissato per l'Italia a circa 35 milioni di tonnellate. Problematico, invece, l'obiettivo dell'Effort Sharing di ridurre le altre emissioni (trasporti, riscaldamenti, agricoltura, piccola industria, ecc...) del 43,7% rispetto al 2005. Gli scenari Ispra indicano una riduzione del 30% al 2030 per quello a politiche correnti e -41% con politiche aggiuntive Pniec.